Stemodieae
Stemodieae Reveal, 2012 è una tribù di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]
Etimologia
modificaIl nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Stemodia L., 1753 la cui etimologia deriva dalla parola abbreviata "stemodiacra" in riferimento agli stami a due punte delle piante di questo genere.[2]
Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico statunitense James Lauritz Reveal (1941-2015) nella pubblicazione "Phytoneuron. Digital Publications in Plant Biology - 2012-37: 219" del 2012.[3] La struttura di questo gruppo è basata sulla sottotribù "Stemodiinae" definita nel 1876 dai botanici George Bentham e Joseph Dalton Hooker.[4]
Descrizione
modifica- La forma biologica delle specie di questa sottotribù è erbaceo (annuale o perenne) oppure suffrutescente o piccolo-arbustivo. I fusti hanno un portamento da prostrato a ascendente-eretto con sezione rotonda oppure quadrata a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. La superficie delle piante può essere glabra oppure da ghiandolare-pubescente a densamente villosa. In Cheilophyllon i fusti sono alati.[1][5][6]
- Le foglie cauline hanno una disposizione opposta e sono da sessili o amplessicauli a subsessili o brevemente picciolate. Possono avere anche una disposizione verticillata (Morgania). In Otacanthus sono presenti delle rosette basali. Normalmente la lamina ha delle forme da lanceolate a ovoidi o orbicolari con apici acuti e margini da interi a dentati o crenati o appena dentati; sono pennatosette con segmenti lineari in Schistophragma, Schizosepala e Leucospora. In alcune specie le foglie hanno una consistenza carnosa, oppure i bordi sono revoluti.
- Le infiorescenze sono racemose o raramente cimose (Stemodia). Le bratteole sono assenti o presenti (Morgania e Conobea). I fiori sono sessili o brevemente pedicellati.
- I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 4 elementi ognuno).
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[5]
- Il calice, gamosepalo, è formato da un tubo campanulato terminante con 5 lobi irregolari con strutture 3/2 o 1/4: i lobi esterni sono larghi, con forme da lanceolate a cordato-ovoidi; quelli interni sono più piccoli con forme lineari-lanceolate.
- La corolla, gamopetala, è formata da un tubo da cilindrico a campanulato con forme allungate, snelle o incurvate. In Otacanthus è del tipo ipocrateriforme (tubo lungo e stretto terminante con grandi lobi patenti). In genere il tubo termina con due labbra (struttura fortemente bilabiata). Spesso è presente un "palato". I colori sono porpora pallido, bianco, malva, violetto o blu e giallo.
- L'androceo è formato da 4 stami (2 in Otacanthus, Achetaria) inclusi o appena sporgenti dal tubo corollino. In Dizygostemon nel paio adassiale le antere sono monoteche. Se gli stami sono due, allora il paio adassiale è ridotto a lunghi staminoidi. I filamenti sono adnati alla corolla. Le antere hanno due teche separate da un tessuto connettivo. Una teca delle antere spesso è sterile o ridotta oppure in molte specie le due antere abassiali sono sterili.
- Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con forme globose ovoidi, o da coniche a ellittiche (in Tetraulacium l'ovario è 4-alato). Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[7]. Lo stilo ha uno stigma capitato (Schistophragma) o bilobo. Il disco nettarifero è presente.
- I frutti sono delle capsule con forme ovoidi o ellittiche (raramente lineari in Schistophragma). La deiscenza loculicida e setticida o solamente setticida (in Otacanthus, Schistophragma e Leucospora). I semi sono numerosi con forme da ovoidi a troncate; hanno delle coste longitudinali e le teste hanno delle cellule con ispessimenti simili a ganci o sono alveolato-reticolate oppure minutamente bucate.
Distribuzione e habitat
modificaLe specie di questa tribù hanno una distribuzione prevalentemente americana con habitat tropicali.
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questo gruppo (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[5] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[6], o anche 117 generi e 1904 specie[8] o 90 generi e 1900 specie[9]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. La tribù di questa voce appartiene alla sottofamiglia Gratioloideae.[1]
Storicamente questo gruppo ha fatto parte della famiglia Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist). In seguito è stato descritto anche all'interno della famiglia Veronicaceae.[1] Attualmente con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Plantaginaceae, sottofamiglia Gratioloideae (Benth.) Luerss..[9]
Filogenesi
modificaIn ricerche successive alcune specie dei generi Leucospora e Stemodia sono risultate essere "gruppo fratello" del genere Scoparia posizionata all'interno della sottotribù Gratiolinae (tribù Gratioleae). Inoltre alcune specie dei generi Otacanthus, Achetaria e Stemodia sono risultate essere "gruppo fratello" del genere Gratiola posizionata all'interno della sottotribù Gratiolinae (tribù Gratioleae), ma anche delle specie Hydrotriche e Limnophila posizionate all'interno della sottotribù Dopatriinae.[10]
Composizione della sottotribù
modificaLa sottotribù comprende 13 generi e 111 specie:[1][8][11]
Genere | Numero specie | Distribuzione |
---|---|---|
Achetaria Cham. & Schltdl., 1827 |
5 | Brasile e Caraibi |
Adenosma R. Br., 1810 |
15 | Cina, Indomalesia e Australia |
Cheilophyllon Pennell ex Britton, 1920 |
8 | Caraibi |
Conobea Aubl., 1775 |
7 | America tropicale |
Darcya B.L. Turner & Cowan, 1993 |
3 | Costa Rica e da Panama a Colombia |
Dizygostemon (Benth.) Radlk. ex Wetts., 1891 |
2 | Brasile |
Leucospora Nutt., 1834 |
Una specie: Leucospora multifida (Michx.) Nutt. |
America del Nord orientale |
Morgania R. Br., 1810 |
4 | Australia |
Otacanthus Lindl., 1862 |
6 | Brasile (una specie naturalizzata in Madagascar) |
Schistophragma Benth. ex Endl., 1839 |
2 | America del nord e centrale |
Schizosepala G.M. Barroso, 1956 |
Una specie: Schizosepala glandulosa G.M. Barroso |
Brasile (Matto Grosso) |
Stemodia L., 1794 |
56 | Aree tropicali dell'America, Africa e Asia |
Tetraulacium Turcz., 1843 |
Una specie: Tetraulacium veronicaeforme Turcz. |
Brasile |
Note: da questo elenco è escluso il genere Lindenbergia Lehm., 1829 attualmente descritto all'interno della famiglia Orobanchaceae e il genere Stemodiopsis Engl., 1897 incluso nella famiglia Scrophulariaceae.[9]
Alcune specie
modificaNote
modifica- ^ a b c d e Kadereit 2004, pag. 387.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 19 marzo 2017.
- ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 19 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 marzo 2017.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ a b Olmstead 2012.
- ^ a b c Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
- ^ Estes 2008, pag. 42.
- ^ Albach et al 2005.
Bibliografia
modifica- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 2, 1960.
- Larry D. Estes, Systematics of Gratiola(Plantaginaceae), in University of Tennessee, Knoxville, 2008.
Collegamenti esterni
modifica- Stemodieae IPNI Database