Subordinazionismo
dottrina teologica
Il Subordinazionismo è la dottrina trinitaria che riteneva che il Figlio (Gesù) fosse subordinato al Padre (Dio), e che lo Spirito Santo fosse subordinato ad entrambi. Su questo punto si creò una delle maggiori divergenze tra la Chiesa occidentale e quella orientale.
Storia della dottrina
modificaTale dottrina si sviluppò tra il II ed il III secolo, per scomparire gradualmente dopo il Concilio di Nicea del 325.[1] Tra coloro che in qualche modo la professarono o vi incorsero, sono da ricordare:
- i docetisti, convinti che Cristo non avesse un corpo materiale;
- i monarchianisti modali, che sostenevano che il Figlio fosse un modo in cui si manifesta il Padre;
- gli adozionisti, che pensavano che Gesù fosse un uomo normale, adottato da Dio al momento del battesimo;
- Origene Adamantio, che credeva che il Figlio fosse un attributo del pensiero del Padre;
- Sant'Ippolito di Roma, convinto che Gesù fosse stato creato da Dio e che la sua essenza umana fosse subordinata a quella divina;
- gli ariani, che pensavano che il Figlio non fosse consustanziale col Padre, e che non fosse stato generato, ma creato.
La dottrina si contrapponeva all'affermazione della consustanzialità delle tre Persone della Trinità, e riemerse talora nella storia del cristianesimo tra i movimenti ereticali medievali che predicavano l'antitrinitarismo.
Note
modifica- ^ Subordinazionismo, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1936.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) subordinationism, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.