Takuma Satō

pilota automobilistico giapponese

Takuma Satō (佐藤 琢磨?, Satō Takuma; Tokyo, 28 gennaio 1977) è un pilota automobilistico giapponese, primo giapponese a vincere la 500 Miglia di Indianapolis[1]. Dal 2023 è pilota del team Chip Ganassi Racing nella IndyCar Series. Attivo in Formula 1 dal 2002 al 2008, il suo ottavo posto in classifica finale nel 2004 è il miglior risultato mai ottenuto da un pilota giapponese nella serie.

Takuma Satō
Sato al Grand Pix di Long Beach nel 2021
NazionalitàGiappone (bandiera) Giappone
Altezza164 cm
Automobilismo
CategoriaIndyCar Series
RuoloPilota
SquadraStati Uniti (bandiera) Chip Ganassi Racing
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio3 marzo 2002
Stagioni2002-2008
ScuderieJordan 2002
BAR 2003-2005
Super Aguri 2006-2008
Miglior risultato finale8º (2004)
GP disputati92 (90 partenze)
Podi1
Punti ottenuti44
Carriera nella IndyCar Series
Esordio14 marzo 2010
Stagioni2010-
ScuderieStati Uniti (bandiera) KV Racing 2010-2011
Stati Uniti (bandiera) Rahal Letterman 2012
Stati Uniti (bandiera) A. J. Foyt 2013-2016
Stati Uniti (bandiera) Andretti 2017
Stati Uniti (bandiera) Rahal Letterman 2018-2021
Stati Uniti (bandiera) Dale Coyne 2022
Stati Uniti (bandiera) Chip Ganassi 2023-
Miglior risultato finale7º (2020)
GP disputati214 (212 partenze)
GP vinti6
Podi14
Punti ottenuti4179
Pole position10
Giri veloci5
Carriera in Formula E
Esordio13 settembre 2014
Stagioni2014
ScuderieGiappone (bandiera) Amlin Aguri 2014
Miglior risultato finale24º
GP disputati1
Punti ottenuti2
Giri veloci1
Statistiche aggiornate al 2022

Carriera

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Gli esordi

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Satō, durante la propria adolescenza, praticava ciclismo, mostrando ottime qualità tanto da avere una certa possibilità di diventare un ciclista professionista, ma abbandonò tale carriera perché sosteneva che in bici si andava troppo piano. Chiusa la parentesi ciclistica, nel 1998 si trasferì in Inghilterra per proseguire la sua carriera nelle serie automobilistiche europee, prima in Junior Formula poi nella Formula 3 britannica alla fine del 1999. Nel 2000, alla fine della seconda stagione completa in Formula 3, conquista il titolo dopo aver vinto 16 gare in due anni, in aggiunta alle gare internazionali di Spa, Zandvoort e Macao.

Formula 1

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2001: BAR

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Grazie all'appoggio del costruttore giapponese Honda, Satō compie i suoi primi passi in Formula 1 venendo assunto come test driver alla BAR.

2002: Jordan

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È di nuovo grazie al supporto della Honda che nel 2002 Satō ottiene un posto da titolare in Formula 1 con la Jordan, con cui firma un contratto biennale con un'opzione per i successivi due a favore del team irlandese.[2] All'inizio del campionato si dimostra veloce ma ancora inesperto, come in un incidente in Malesia in cui distrugge la sua macchina e quella del compagno di squadra Giancarlo Fisichella. Successivamente diventa più costante classificandosi sempre nei primi 12 nelle ultime 6 gare e cogliendo un ottimo 5º posto nel Gran Premio del Giappone.

2003-2005: BAR

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Satō, a bordo della BAR, durante le qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti 2005

Nella stagione 2003, Satō ritorna alla BAR motorizzata Honda, di nuovo in veste di terzo pilota e collaudatore, svolgendo con successo i test e partecipando al posto di Jacques Villeneuve all'ultima gara della stagione, il Gran Premio del Giappone, in cui arriva inaspettatamente sesto. Viene promosso pilota titolare dalla scuderia nipponica nella stagione 2004, durante la quale impressiona per la velocità e l'aggressività della guida, spesso ancora abbinata ad inesperienza ed imprecisione. Nel Gran Premio degli Stati Uniti ottiene il suo primo (e unico) podio in carriera, il secondo nella storia della Formula 1 per un pilota giapponese dopo quello di Aguri Suzuki nel Gran Premio del Giappone 1990); chiude la stagione 8º nella classifica mondiale con 34 punti (il suo miglior risultato in carriera) aiutando la BAR a raggiungere il secondo posto nel campionato costruttori. Nel campionato 2005, complice una vettura meno competitiva dell'anno precedente, fatica ad esprimere la propria velocità, mentre continuano a manifestarsi errori ed imprecisioni. Negli ultimi gran premi dell'anno Satō viene fortemente criticato dagli altri piloti per avere causato incidenti evitabili, per esempio con Jarno Trulli in Giappone o con Michael Schumacher in Belgio; conclude 23º in classifica con 1 solo punto.

2006-2008: Super Aguri

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Nella stagione 2006, Satō si trasferisce nel nuovo team giapponese Super Aguri, satellite della Honda e della ARTA; a causa della non competitività del mezzo, il pilota giapponese è costretto a una stagione molto difficile, sempre ancorato nelle ultime posizioni e senza ottenere punti; i suoi migliori risultati della stagione furono un 12º posto in Australia e un 10º in Brasile, grazie al quale riesce a rimanere aggrappato al 23º posto della classifica piloti. Nella stagione 2007 viene confermato alla Super Aguri con la quale disputa una buona stagione; nel Gran Premio di Spagna giunge 8º, portando alla scuderia giapponese i primi punti della sua storia, mentre in Canada ottiene il 6º posto, miglior risultato della storia del team; conclude il mondiale 17º con 4 punti portando il team al 9º posto nella classifica costruttori. Nella stagione 2008 è ancora accasato alla scuderia nipponica (questa si rivelerà, senz'ombra di dubbio, la stagione più fallimentare della carriera di Satō con 4 gran premi disputati senza prendere alcun punto). Con il ritiro della Honda dalla Formula 1 Satō perde il costruttore che lo aveva appoggiato in tutta la sua carriera nella massima formula e prova ad accordarsi per la stagione 2009 con la Toro Rosso, ma dopo aver disputato alcuni test tra novembre e dicembre 2008 il forfait di alcuni sponsor del pilota giapponese fanno saltare l'accordo. Durante il campionato 2009 si era parlato di Satō in procinto di sostituire Sébastien Bourdais sempre alla Toro Rosso, ma non se ne fece nulla.

Dopo la Formula 1

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Nel 2010, grazie all'appoggio del costruttore giapponese Honda, Satō viene ingaggiato dalla scuderia KV Racing Technology per correre in IndyCar, venendo poi confermato anche per il campionato 2011. Nel 2012, sempre grazie all'appoggio della Honda, passa alla scuderia Rahal Letterman Racing di Bobby Rahal, mentre dal 2013 al 2015 corre con il team A. J. Foyt Enterprises. Partecipa inoltre alla prima gara del campionato di Formula E 2014-2015 con il team Amlin Aguri.

Il 28 maggio 2017 vince per la prima volta la 500 Miglia di Indianapolis, alla 101ª edizione, la più prestigiosa gara del campionato Indycar, partendo dalla quarta posizione ottenuta in qualifica.[1]

Il 23 agosto 2020, a 43 anni, vince per la seconda volta la 500 Miglia di Indianapolis, alla 104ª edizione.

Risultati sportivi

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Risultati in Formula 1

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2002 Scuderia Vettura                                   Punti Pos.
Jordan EJ12 Rit 9 9 Rit Rit Rit Rit 10 16 Rit Rit 8 10 11 12 11 5 2 15º
2003 Scuderia Vettura                                 Punti Pos.
BAR 005 6 3 18º
2004 Scuderia Vettura                                     Punti Pos.
BAR 006 9 15 5 16 5 Rit Rit Rit 3 Rit 11 8 6 Rit 4 6 4 6 34
2005 Scuderia Vettura                                       Punti Pos.
BAR 007 14 SP Rit SQ ES ES 12 Rit NP 11 16 12 8 9 16 Rit 10 SQ Rit 1 23º
2006 Scuderia Vettura                                     Punti Pos.
Super Aguri SA05 / SA06 18 14 12 Rit Rit 17 Rit 17 15 Rit Rit Rit 13 NC 16 SQ 15 10 0 23º
2007 Scuderia Vettura                                   Punti Pos.
Super Aguri SA07 12 13 Rit 8 17 6 Rit 16 14 Rit 15 18 16 15 15 14 12 4 17º
2008 Scuderia Vettura                                     Punti Pos.
Super Aguri SA08A Rit 16 17 13 0 21º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Risultati in Indycar

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Anno Team Telaio Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Punti Pos.
2010 KV Racing Technology Dallara IR-05 Honda SAO
22
STP
22
ALA
25
LBH
18
KAN
24
INDY
20
TXS
25
IOW
19
WGL
15
TOR
25
EDM
9
MDO
25
SNM
18
CHI
26
KTY
27
MOT
12
HMS
18
214 21º
2011 KV Racing Technology STP
5
ALA
17
LBH
21
SAO
8
INDY
33
TXS
5
TXS
12
MIL
8
IOW
19
TOR
20
EDM
21
MDO
4
NHM
7
SNM
18
BAL
18
MOT
10
KTY
15
LVS
C
282 13º
2012 Rahal Letterman Racing Dallara DW12 STP
22
ALA
24
LBH
8
SAO
3
INDY
17
DET
20
TXS
22
MIL
20
IOW
12
TOR
9
EDM
2
MDO
13
SNM
27
BAL
21
FON
7
281 14º
2013 A. J. Foyt Enterprises STP
8
ALA
14
LBH
1
SAO
2
INDY
13
DET
19
DET
23
TXS
11
MIL
7
IOW
23
POC
22
TOR
24
TOR
20
MDO
22
SNM
23
BAL
24
HOU
17
HOU
14
FON
17
322 17º
2014 STP
7
LBH
22
ALA
13
IMS
9
INDY
19
DET
18
DET
18
TXS
18
HOU
22
HOU
19
POC
21
IOW
22
TOR
23
TOR
5
MDO
18
MIL
15
SNM
4
FON
6
350 18º
2015 STP
13
NLA
22
LBH
18
ALA
17
IMS
9
INDY
13
DET
11
DET
2
TXS
16
TOR
10
FON
18
MIL
14
IOW
19
MDO
24
POC
6
SNM
8
323 14º
2016 STP
6
PHX
15
LBH
5
ALA
13
IMS
18
INDY
26
DET
11
DET
10
RDA
17
IOW
11
TOR
5
MDO
9
POC
22
TXS
20
WGL
17
SNM
14
320 17º
2017 Andretti Autosport STP
5
LBH
18
ALA
9
PHX
16
IMS
12
INDY
1
DET
8
DET
4
TXS
10
RDA
19
IOW
16
TOR
16
MDO
5
POC
13
GTW
19
WGL
19
SNM
20
441
2018 Rahal Letterman Racing STP
12
PHX
11
LBH
21
ALA
8
IMS
10
INDY
32
DET
5
DET
17
TXS
7
RDA
4
IOW
3
TOR
22
MDO
17
POC
21
GTW
9
POR
1
SNM
25
351 12º
2019 STP
19
COA
7
ALA
1
LBH
8
IMS
14
INDY
3
DET
3
DET
13
TXS
15
RDA
10
TOR
22
IOW
20
MDO
19
POC
21
GTW
1
POR
15
LAG
21
415
2020 TXS
DNS
IMS
10
ROA
9
ROA
8
IOW
10
IOW
21
INDY
1
GTW
2
GTW
9
MDO
17
MDO
18
IMS
18
IMS
14
STP
10
348
2021 ALA
13
STP
6
TXS
9
TXS
14
IGP
16
INDY
14
DET
4
DET
12
ROA
8
MDO
10
NSH
25
IND
10
GAT
6
POR
12
LAG
27
LBH
9
324 11º
2022 Dale Coyne Racing with Rick Ware Racing Chevrolet STP
10
TXS
20
LBH
16
ALA
13
IMS
7
INDY
25
DET
13
ROA
15
MDO
14
TOR
25
IOW
21
IOW
10
IMS
15
NSH
21
MAD
5
POR
18
LAG
23
258 19º
Stagioni Team Gare Pole Vittorie Podi Top 5 Top 10 Vittorie della
500 miglia di
Indianapolis
Campionati vinti
13 4 213 10 6 14 27 73 2 0

Formula E

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Anno Squadra Vettura 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Punti Posizione
2014-15 Amlin Aguri Spark-Renault SRT 01E PEC
Rit
PUT PDE BNA MIA LBH MON BER MOS LON LON 2 24º
  1. ^ a b Indy 500, storica vittoria per Sato, Alonso fuori, su autosprint.corrieredellosport.it, 28 maggio 2017. URL consultato il 13 luglio 2017.
  2. ^ Honda invoca Sato di necessità, in Autosprint, 16 ottobre 2001, p. 18.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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