Terapia fagica

virus
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Con terapia fagica si intende l'uso terapeutico dei batteriofagi per trattare le infezioni dei batteri patogeni.[1] I batteriofagi, noti anche come fagi, sono una forma di virus.[2] Questi attaccano i batteri e inseriscono al loro interno il loro genoma virale.[3] Successivamente, il genoma virale sostituisce efficacemente il genoma batterico[3] impedendo al batterio stesso di riprodursi e quindi fermando l'infezione; inoltre il batterio invece di dare vita ad altri batteri produce nuovi fagi.[2] I fagi sono molto selettivi nei ceppi batterici contro i quali sono efficaci.[3] I vantaggi di questa terapia comprendono una riduzione degli effetti collaterali ed un ridotto rischio di resistenza allo sviluppo batterico.[3] Gli svantaggi includono la difficoltà di trovare i fagi efficaci per trattare una particolare infezione.[3]

I fagi sono spesso paragonati agli antibiotici, i primi tendono ad avere più successo dei secondi quando ci si confronta con i batteri che formano un biofilm coperto da uno strato di polisaccaridi, che gli antibiotici in genere non riescono a penetrare,[4] inoltre sono molto più specifici degli antibiotici.[3] I batteriofagi sono in genere innocui non solo per l'organismo ospite ma anche per altri batteri benefici, come la flora intestinale, riducendo le possibilità di infezioni opportunistiche.[5] Hanno un alto indice terapeutico, vale a dire che la terapia fagica dovrebbe causare pochi effetti collaterali, anche a livelli terapeutici più elevati. Poiché i fagi si replicano in vivo (nelle cellule dell'organismo vivente), è possibile utilizzare una dose efficace più piccola.

I fagi sono attualmente usati terapeuticamente per trattare le infezioni batteriche che non rispondono agli antibiotici convenzionali, in particolare in Russia e Georgia.[6][7][8] Esiste anche un'unità di terapia fagica a Breslavia, in Polonia, fondata nel 2005, l'unico centro di questo tipo in un paese dell'Unione europea. I fagi sono oggetto di rinnovata attenzione clinica nei paesi occidentali, come gli Stati Uniti. Nel 2019, la Food and Drug Administration statunitense ha approvato il primo studio clinico statunitense per la terapia dei fagi somministrati per via endovenosa.[9]

  1. ^ Silent Killers: Fantastic Phages?, su cbsnews.com.
  2. ^ a b Alexander Sulakvelidze, Zemphira Alavidze e J. Glenn Morris, Bacteriophage Therapy, in Antimicrobial Agents and Chemotherapy, vol. 45, n. 3, 2001, pp. 649-659, DOI:10.1128/AAC.45.3.649-659.2001, ISSN 0066-4804 (WC · ACNP), PMC 90351, PMID 11181338.
  3. ^ a b c d e f (EN) Bacteriophage: A solution to our antibiotics problem? How we can us a virus to fight bacterial infection, su Science in the News, 1º febbraio 2018. URL consultato il 28 gennaio 2020.
  4. ^ Maria Aguita, Combatting Bacterial Infection, LabNews.co.uk. URL consultato il 5 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
  5. ^ Keen EC, Phage therapy: concept to cure, in Frontiers in Microbiology, vol. 3, 2012, p. 238, DOI:10.3389/fmicb.2012.00238, PMC 3400130, PMID 22833738.
  6. ^ BBC Horizon: Phage — The Virus that Cures 1997-10-09
  7. ^ Parfitt T, Georgia: an unlikely stronghold for bacteriophage therapy, in Lancet, vol. 365, n. 9478, 2005, pp. 2166-7, DOI:10.1016/S0140-6736(05)66759-1, PMID 15986542.
  8. ^ Thiel K, Old dogma, new tricks--21st Century phage therapy, in Nature Biotechnology, vol. 22, n. 1, January 2004, pp. 31-6, DOI:10.1038/nbt0104-31, PMID 14704699.
  9. ^ (EN) First US clinical trial for intravenous phage therapy gets FDA approval, su Infectious Diseases Hub, 11 gennaio 2019. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2020).

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