Thymus odoratissimus

Il timo glabrescente (nome scientifico Thymus odoratissimus Mill., 1768) è una pianta perenne della famiglia delle Lamiaceae.[1]

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Timo glabrescente
Thymus odoratissimus
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaLamiaceae
SottofamigliaNepetoideae
TribùMentheae
SottotribùMenthinae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineLamiales
FamigliaLamiaceae
TribùMentheae
GenereThymus
SpecieT. odoratissimus
Nomenclatura binomiale
Thymus odoratissimus
Mill., 1768
Nomi comuni

Timo profumatissimo

Etimologia

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Il nome generico (Thymus) deriva da un antico nome greco usato da Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.), un filosofo e botanico greco antico, discepolo di Aristotele, autore di due ampi trattati botanici, per una pianta profumata utilizzata come incenso nei sacrifici.[2][3] L'epiteto specifico (odoratissimus) indica una pianta profumatissima.[4][5]

Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico scozzese Philip Miller (Chelsea, 1691 – Chelsea, 1771) nella pubblicazione "Gardeners Dictionary, Edition 8. London - Gard. Dict., ed. 8. n. 9. 1768" del 1768.[6]

Descrizione

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Il portamento
 
Infiorescenza

Queste piante arrivano ad una altezza di 10 – 20 cm. La forma biologica è camefita reptante (Ch rept), sono piante che si distinguono per l'accrescimento degli organi aderente al suolo, con carattere strisciante. In questa pianta sono presenti delle ghiandole essenziali.[3][7][8][9][10][11]

Le radici sono secondarie da rizoma.

La parte aerea del fusto è repente, ossia i fusti sono striscianti e radicanti ai nodi e terminano con un apice solamente foglioso (i fiori si trovano solamente sui rami laterali eretti). Il fusto è tetragono, con una sezione quadrangolare, a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici. La superficie è ricoperta da irti peli patenti lunghi 0,8 - 1,0 mm olotrichi (i peli sono distribuiti tutto intorno al fusto).

Le foglie, sessili, lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a 2 a 2) e ogni coppia successiva è disposta ad angolo retto rispetto alla sottostante (disposizione decussata). La forma può essere strettamente ellittica o lanceolato-spatolata. La proporzione fra larghezza/lunghezza varia da 1:3 a 1:3,5. Le foglie lungo il fusto sono più o meno uguali fra loro. La superficie è villosa con nervi deboli (sono poco rilevanti è più o meno verdi). I fascetti basali e le stipole sono assenti.

Infiorescenza

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Le infiorescenze sono formate da alcuni fiori raccolti in verticilli spicati eretti a forma da sferica a ovoide (le infiorescenze si trovano nella porzione superiore dei fusti che sono provvisti di peli patenti lunghi 0,5 - 0,7 mm). I verticilli sono terminali o (nel caso di infiorescenze allungate) ascellari distribuiti lungo il fusto più o meno spaziati. Le brattee dell'infiorescenza sono simili alle foglie.

I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice, ossia il perianzio, sono a 5 parti). Lunghezza del fiore: 4 – 6 mm.

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (5), [C (2+3), A 2+2] G (2), supero, 4 nucule[8][10]
  • Calice: il calice del fiore è del tipo gamosepalo e distintamente bilabiato (zigomorfo), con forme campanulate (convesso sul dorso) e terminate con 5 denti acuti disuguali: tre denti per il labbro superiore; due denti per quello inferiore. La superficie del calice, pubescente, è percorsa da una decina (10 - 13) di nervature longitudinali. Le fauci sono pelose per peli cotonosi e candidi. Lunghezza del calice: 3 – 4 mm. Lunghezza dei denti superiori: 0,6 - 1, 0 mm.
  • Corolla: la corolla, gamopetala, è a simmetria bilabiata (zigomorfa) con struttura 1/3) terminante con 4 lobi patenti (due petali sono concresciuti). Il tubo è cilindrico-campanulato ed è ricoperto in parte dal calice. Il labbro superiore è piegato all'insù; il labbro inferiore ha tre lobi oblunghi. I lobi sono appena smarginati. Il colore è da rosa a purpureo.
  • Androceo: gli stami sono quattro (manca il mediano, il quinto) didinami (una coppia è più lunga); sono tutti fertili e sporgono spaziati dal tubo corollino. I filamenti, adnati alla corolla, sono divergenti e ravvicinati al labbro superiore della corolla. Le antere, hanno forme più o meno arrotondate, mentre le teche sono due e separate. I granuli pollinici sono del tipo tricolpato o esacolpato.
  • Gineceo: l'ovario è supero formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12]. Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme e più o meno lungo come gli stami. Lo stigma è bifido con lobi subuguali. Il nettario è un disco alla base e intorno all'ovario più sviluppato anteriormente e ricco di nettare.
  • Fioritura: fiorisce nel periodo che va da maggio a agosto.

Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule (tetrachenio) secche, con forme da ovoidi a oblunghe, con superficie liscia e glabra. L'endosperma è scarso o assente.

Riproduzione

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Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15])
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Sud Est Europeo, ma anche Sud Siberiano.
  • Distribuzione: in Italia questa specie è rara e si trova in modo discontinuo al Nord e Centro. Fuori dall'Italia, nelle Alpi, questa specie si trova in Austria (Länder dell'Austria Inferiore). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nei Carpazi.[15]
  • Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i prati aridi, gli affioramenti rocciosi, gli ambienti sabbiosi, i muri e i ripari sotto roccia. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.[15]
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1200 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e subalpino (oltre a quello planiziale – a livello del mare).

Fitosociologia

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Dal punto di vista fitosociologico alpino Thymus odoratissimus appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]

  • Classe: Festuco-Brometea

Tassonomia

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La famiglia di appartenenza della specie (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie[10], ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie: il genere Thymus è descritto nella tribù Mentheae (sottotribù Menthinae) appartenente alla sottofamiglia Nepetoideae.[7][16]

Nella "Flora d'Italia" la specie di questa voce è chiamata Thymus glabrescens Willd..

Variabilità interspecifica e specie simili

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Il genere Thymus è molto difficile da "trattare" in quanto le varie specie sono molto simili ad un esame superficiale. Solamente dopo una analisi completa del portamento compreso l'apice vegetativo e i rami laterali è possibile identificare un campione.[9] Fondamentalmente si possono trovare tre tipi di portamento:

  • (1) "repente": i fusti sono striscianti e radicanti ai nodi e terminano con un apice solamente foglioso (i fiori si trovano solamente sui rami laterali eretti);
  • (2) "pseudorepente": come sopra ma tutti gli apici sono fioriferi;
  • (3) "suberetto": il fusto è brevemente strisciante e tutti gli apici sono fioriferi.

Importante nell'identificare le varie specie è anche il riconoscimento del carattere dei peli lungo il fusto: tipo, lunghezza e distribuzione. In particolare si riconoscono tre tipi di distribuzione dei peli:

  • "olotrica": i peli sono distribuiti tutto intorno al fusto;
  • "anfitrica": i peli si trovano solamente sulle facce opposte, alternate ad ogni internodo;
  • "goniotrica": i peli sono presenti solamente sugli angoli del fusto.

Anche il tipo di nervatura delle foglie è soggetta a variabilità interspecifica. Si distinguono nervature "forti" quando i nervi sono più sporgenti e colorati diversamente (paglierino) rispetto alla superficie della foglia; e nervature "deboli" per nervi meno rilevanti e colorati più o meno di verde come le foglie.

La pianta di questa voce fa parte del Gruppo di Thymus serpyllum (Serpillo, Serpolino e Pepolino) comprendente (relativamente alla flora spontanea del territorio italiano) le seguenti specie (oltre a Thymus odoratissimus): Thymus alpestris Tausch ex A.Kern., Thymus praecox Opiz, Thymus kosteleckyanus Opiz, Thymus oenipontanus Heinr. Braun, Thymus thracicus Velen., Thymus longicaulis C. Presl e Thymus pulegioides L.. Le specie di questo gruppo sono molto simili tra di loro e spesso vengono confuse le une con le altre; i caratteri comuni a questo gruppo sono:[9]

  • la forma biologica può essere sia camefita reptante (Ch rept) che camefita suffruticosa (Ch suffr): nel primo caso gli organi sono aderenti al suolo, con carattere strisciante, nel secondo caso sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm (le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose); spesso si trovano forme intermedie;
  • i fusti sono legnosi alla base, più o meno prostrati o striscianti e spesso radicanti ai nodi;
  • le foglie hanno una consistenza coriacea; la pelosità è variabile;
  • le infiorescenze sono dense con forme da sferiche a ovali, più o meno allungate; gli apici fioriferi sono eretti;
  • il calice è lungo 3 – 5 mm; la fauci sono ricoperte da un ciuffo di peli bianchi e cotonosi;
  • il colore della corolla è da purpureo a rosa; la corolla è lunga 5 – 6 mm;
  • il frutto è incluso nel calice che è persistente;

L'habitat tipico per queste specie sono i prati aridi di tipo steppico, le pietraie e le rupi soleggiate.

La specie di questa voce è simile alle seguenti specie:[9]

  • Thymus rudis A.Kern. ex Mazzetti, 1903: le foglie sono sparsamente cigliate e verso l'alto sono progressivamente ingrandite; inoltre le nervature sono prominenti.
  • Thymus longicaulis C.Presl. (talvolta chiamato Thymus malyi Ronniger): la sezione del fusto è acutamente angolosa fino in alto e le foglie sono 4 - 5 volte più lunghe che larghe.

Un altro carattere soggetto a variabilità è la parte alta dei rami fioriferi che in alcune varietà sono a sezione rotonda.

Sinonimi

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Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Thymus austriacus Bernh. ex Rchb.
  • Thymus austriacus var. subaustriacus Ronniger ex Ferd.Weber
  • Thymus benacensis Heinr.Braun
  • Thymus brachyphyllus Opiz
  • Thymus bracteatus Opiz [Invalid]
  • Thymus collivagus Heinr.Braun ex Dalla Torre & Sarnth.
  • Thymus comptus Griseb.
  • Thymus degenianus Lyka [Invalid]
  • Thymus glabrescens Willd.
  • Thymus glabrescens f. brachyphyllus (Opiz) Cáp
  • Thymus glabrescens subsp. degenianus (Lyka) Soó
  • Thymus glabrescens f. firmus Lyka
  • Thymus glabrescens var. pilosus (Opiz) Cap
  • Thymus glabrescens f. senilis (Dichtl) Cáp
  • Thymus glabrescens f. serpens Opiz ex Lyka
  • Thymus glabrescens f. stenophyllus (Opiz ex Borbás) Cáp
  • Thymus glabrescens var. stipitatoglandulosus Cáp
  • Thymus glabrescens var. subaustriacus (Ronniger ex Ferd.Weber) Cáp
  • Thymus glabrescens f. tokajensis (Lyka) Cáp
  • Thymus loevyanus Opiz
  • Thymus loevyanus Velen.
  • Thymus loevyanus var. angustissimus Heinr.Braun ex Formánek
  • Thymus loevyanus var. brachyphyllus (Opiz) Formánek
  • Thymus loevyanus var. bracteatus (Opiz) Formánek
  • Thymus loevyanus var. piligerus (Opiz ex Rchb.) Formánek
  • Thymus loevyanus var. pilosus (Opiz) Formánek
  • Thymus loevyanus var. serpens (Opiz) Formánek
  • Thymus loevyanus var. sparsiflorus Heinr.Braun
  • Thymus loevyanus var. stenophyllus Opiz ex Borbás
  • Thymus loevyanus var. stenophyllus (Opiz) Formánek
  • Thymus piligerus Opiz ex Rchb.
  • Thymus pilosus Opiz
  • Thymus pilosus var. tokajensis (Lyka) Soó
  • Thymus senilis Dichtl
  • Thymus serpens Opiz
  • Thymus serpyllum f. albipellis Lyka
  • Thymus serpyllum f. ammophilus Lyka
  • Thymus serpyllum f. amplior Lyka
  • Thymus serpyllum var. austriacus (Bernh. ex Rchb.) Nyman
  • Thymus serpyllum f. austriacus (Bernh. ex Rchb.) Lyka
  • Thymus serpyllum var. benacensis (Heinr.Braun) Lyka
  • Thymus serpyllum subsp. brachyphyllus (Opiz) Lyka
  • Thymus serpyllum f. bugacensis Lyka
  • Thymus serpyllum f. collivagus (Heinr.Braun ex Dalla Torre & Sarnth.) Lyka
  • Thymus serpyllum f. convallarius Lyka
  • Thymus serpyllum f. csikensis Lyka
  • Thymus serpyllum f. cyclophyllus Lyka
  • Thymus serpyllum subsp. degenianus Lyka
  • Thymus serpyllum f. desertorum Lyka
  • Thymus serpyllum f. eremita Lyka
  • Thymus serpyllum f. euryphyllastrum Lyka
  • Thymus serpyllum f. firmus Lyka
  • Thymus serpyllum subsp. glabrescens (Willd.) Lyka
  • Thymus serpyllum f. intermittens Lyka
  • Thymus serpyllum f. loessaceus Lyka
  • Thymus serpyllum f. loevyanus (Opiz) Lyka
  • Thymus serpyllum f. nyaradyanus Lyka
  • Thymus serpyllum f. obtusus Lyka
  • Thymus serpyllum f. piligerus (Opiz ex Rchb.) Lyka
  • Thymus serpyllum var. piligerus (Opiz ex Rchb.) Lyka
  • Thymus serpyllum var. pratensis Lyka
  • Thymus serpyllum f. rapaicsii Lyka
  • Thymus serpyllum f. reversus Lyka
  • Thymus serpyllum f. serpens (Opiz) Lyka
  • Thymus serpyllum var. serpens (Opiz) Lyka
  • Thymus serpyllum f. sparsipilus (Borbás) Lyka
  • Thymus serpyllum f. tokajensis Lyka
  • Thymus serpyllum f. transdanuvianus Lyka
  • Thymus serpyllum f. vinealis Lyka
  • Thymus sooi Lyka ex Soó
  • Thymus sooi var. nyirsegensis Soó
  • Thymus sparsipilus Borbás
  • Thymus stenophyllus Opiz

Altre notizie

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Il timo profumatissimo in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:

  • (DE) Duft-Thymian, Österreicher Quendel
  • (FR) Thym très odorant
  1. ^ a b Thymus odoratissimus, su The Plant List. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 379.
  3. ^ a b Motta 1960, Vol. 3 - pag. 841.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 278.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  7. ^ a b Kadereit 2004, pag. 238.
  8. ^ a b c Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ a b c d Pignatti, vol. 2 – pag. 492.
  10. ^ a b c Judd, pag. 504.
  11. ^ Strasburger, pag. 850.
  12. ^ Musmarra 1996.
  13. ^ Pignatti, vol. 2 – pag. 437.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 175.
  15. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 148.
  16. ^ Olmstead 2012.

Bibliografia

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  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 2 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica – Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
  • Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004.
  • F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960.

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