Torre Viscontea (Lecco)
La Torre Viscontea, nota anche comeTorre medievale, è l'unica testimonianza visibile dell'antica fortezza del poderoso castello che cingeva il borgo di Lecco, in Lombardia in epoca medievale.
Incastonata fra gli eleganti palazzi della piazza centrale della città fu costruita, durante il XIV secolo, su iniziativa della potente famiglia milanese dei Visconti, come torre di vedetta sul territorioinserita nel più ampio sistema difensivo che caratterizzava la cinta muraria di forma insolitamente triangolare del borgo.
Torre civica Viscontea Torre medievale | |
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Particolare della torre da piazza XX Settembre | |
Ubicazione | |
Stato | Ducato di Milano |
Stato attuale | Italia |
Regione | Lombardia |
Città | Lecco |
Indirizzo | Piazza XX settembre, 3 - 23900 Lecco (LC) |
Coordinate | 45°51′15.39″N 9°23′22.46″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Fortificazione |
Inizio costruzione | IV secolo |
Materiale | pietra |
Primo proprietario | Visconti |
Demolizione | 1782-1784 (castello) |
Condizione attuale | in uso |
Proprietario attuale | Comune di Lecco |
Visitabile | si |
Sito web | www.museilecco.org/# |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | Torre di avvistamento e alloggi del corpo di guardia |
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Alessandro Manzoni, nel suo più celebre romanzo, scrive che nel Seicento il castello ospitava la guarnigione spagnola:
«Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l’onore d’alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell’estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l’uve, e alleggerire a’ contadini le fatiche della vendemmia.»
Storia
modificaDi origine trecentesca,[2] la torre è probabilmente l'edificio lecchese più antico. La parte più alta della torre fu realizzata nel corso del Quattrocento.[2] La torre è tutto ciò che rimane della cinta muraria, a pianta triangolare, parte integrante della piazzaforte militare.
Di quest'ultima faceva parte il castello, situato in posizione centrale e a ridosso del lago, che costituiva la principale porta d'ingresso al borgo aperta verso Milano. Esso fu abbattuto da Giuseppe II fra il 1782 e il 1784[3].
Al suo fianco sinistro era presente un corpo di guardia, dal quale si accedeva alla scalinata che portava al bastione del molo, dove era presente la garitta della sentinella, mentre sulla destra si trovava un grande magazzino oltre ad un cortile per i soldati.
Dopo la restaurazione del 1816, per opera dell'architetto lecchese Giuseppe Bovara, la torre fu utilizzata come carcere (destinazione d'uso recuperata dal tempo della dominazione spagnola del Ducato di Milano[4]) e, a partire dal 1932, dopo un ulteriore restauro, fu affidata dallo Stato al Comune di Lecco che vi impiantò in un primo momento il Museo del Risorgimento e della Resistenza della città, per convertirla in seguito in sede di mostre temporanee dei Musei Civici e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Lecco.
Al piano terreno sono ancora visibili gli alloggi del corpo di guardia e alcune palle di cannone in pietra, mentre al secondo e terzo piano è ospitato il Museo della Montagna e dell'Alpinismo lecchese.[5]
Note
modifica- ^ Comune di Lecco; sezione Torre Viscontea, su comune.lecco.it. URL consultato il 29 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2016).
- ^ a b Touring club italiano, Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna, Touring Editore, 2003, p. 93, ISBN 978-88-365-2919-3. URL consultato il 18 dicembre 2021.
- ^ Touring club italiano, Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna, Touring Editore, 2003, p. 93, ISBN 978-88-365-2919-3. URL consultato il 18 dicembre 2021.
- ^ Bartolini, p. 42.
- ^ Cenni storici sulla Torre Viscontea, su museilecco.org. URL consultato il 23 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2012).
Bibliografia
modifica- Bartolozzi Editore, A. Spreafico, La topografia dei "Promessi Sposi" nel territorio di Lecco, 1936, ISBN non esistente.
- E.P.I. Editrice, Enzo Pifferi, Giancarlo Vigorelli, Lecco, 1978, ISBN non esistente.
- Stamperia Edizioni, Donato Perego, M. Riva, Diana Perego, Lecco di carta. Storia di Lecco per immagini, 2000, ISBN non esistente.
- Mondadori Electa Editore, A. Buratti Mazzotta, G. L. Daccò, Le fortificazioni di Lecco. Origini di una città, 2002, ISBN 978-88-435-9521-1.
- Cattaneo Editore, Angelo Borghi, Mauro Lanfranchi, Lecco terzo millennio, 2002, ISBN 978-88-86509-43-5.
- Cinquesensi Editore, G. Luigi Daccò, Una storia di Lecco. Dall'età del bronzo al mondo globale, 2014, ISBN 978-88-97202-33-2.
- Franco Bartolini, Il corsaro Medeghino - Delitti, battaglie e onori, in I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].
Voci correlate
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