Trachemys scripta
La tartaruga americana, o tartaruga dalle orecchie gialle, (Trachemys scripta (Thunberg in Schoepff, 1792)[2]) è una testuggine appartenente alla famiglia degli emididi.[3]
Tartaruga palustre americana | |
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Trachemys scripta scripta | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Ordine | Testudines |
Sottordine | Cryptodira |
Famiglia | Emydidae |
Genere | Trachemys |
Specie | T. scripta |
Nomenclatura binomiale | |
Trachemys scripta (Thunberg in Schoepff, 1792) | |
Sinonimi | |
Chrysemys scripta | |
Nomi comuni | |
Tartaruga palustre americana | |
Areale | |
Descrizione
modificaDimorfismo sessuale: il riconoscimento del sesso avviene attraverso l'individuazione dei caratteri sessuali secondari piuttosto evidenti nei soggetti adulti e subadulti. La coda del maschio è più lunga, robusta, grossa e larga alla base, unghie molto sviluppate soprattutto alle estremità degli arti anteriori e carapace appiattito. La femmina ha coda e unghie corte e carapace bombato.
Biologia
modificaPacifiche, di solito vivono in gruppi non superiori alla decina di esemplari.
Alimentazione
modificaÈ una specie onnivora. Da piccola ha una dieta prevalentemente carnivora e a base di pesce e larve di insetti, da adulta, invece, preferisce alimenti di origine vegetale.[4]
La dieta delle tartarughe acquatiche non è monospecifica, dunque alimentarle con mangimi monotematici industriali non è una scelta coerente con le necessità dell'animale.[5]
Riproduzione
modificaL'accoppiamento avviene in acqua, durante il quale il maschio esegue una singolare danza facendo vibrare le unghie anteriori contro il muso della femmina, dopodiché avviene la vera e propria copula. La femmina sarà pronta per la deposizione dopo circa 30 giorni, e cercherà un luogo sabbioso e umido dove deporre le uova. Capita spesso che scavi diverse buche di prova prima di deporre. Una volta trovato il luogo adatto depone dalle 2 alle 30 uova in una buca a forma di fiasco profonda circa 8–12 cm, dopodiché la ricopre con cura e non lascia alcuna traccia. Le deposizioni variano da una a tre nell'arco di una stagione riproduttiva. Le uova schiudono dopo 70-120 giorni, a seconda della temperatura di incubazione che deve essere compresa tra i 26 e i 32 gradi centigradi (temperature più basse comportano tempi più lunghi e prevalenza di nascite di sesso maschile e viceversa). Le uova assorbono acqua durante l'incubazione, diventando man mano più grandi e rigide. È molto importante che le uova non vengano girate rispetto alla posizione iniziale in quanto ciò comporterebbe la morte dell'embrione.
Distribuzione e habitat
modificaIl loro habitat preferito sono i laghi, gli stagni e i fiumi dal corso d'acqua lento e fangoso con abbondanza di piante acquatiche. D'estate al prosciugarsi delle pozze d'acqua scavano delle buche nel fango o si riparano nei boschi o nell'erba alta. È originaria degli Stati Uniti sudorientali, e del Messico nordorientale.
La specie è diffusa come specie aliena anche in molti paesi europei tra cui Francia[6], Spagna, Germania e Italia[7][8][9].
Sistematica
modificaPrecedentemente erano riconosciute una quindicina di sottospecie, ora elevate quasi tutte a specie; attualmente sono riconosciute le 3 seguenti sottospecie:
- Trachemys scripta elegans (Wied-Neuwied, 1839) - Centro e sud degli Stati Uniti
- Trachemys scripta scripta (Thunberg in Schoepff, 1792) - Sud-est degli Stati Uniti
- Trachemys scripta troostii (Holbrook, 1836) - alto bacino del fiume Tennessee
Eco-etologia in Italia
modificaLa Trachemys scripta è inserita nell'elenco mondiale delle 100 tra le specie più invasive.[10]
Questa specie viene comunemente ritenuta una temibile predatrice di anfibi, pesci e uccelli acquatici e concausa della diminuzione degli esemplari dell'autoctona Emys orbicularis.
Tale luogo comune è in contrasto con studi italiani ed europei che evidenzierebbero che la specie nei primi anni di vita sia prevalentemente insettivora convertendosi da adulta a prettamente vegetariana ed opportunistica,[11][12] con scarse capacità predatorie, al contrario della prettamente carnivora E. orbicularis, inoltre non sono stati evidenziati casi di predazione alla piccola fauna simpatrica, pesci e pulli di rallidi e di anatidi.[13][14]
La specie è inclusa tra quelle di cui si deve denunciarne il possesso e il decesso quando esso avvenga, non può essere abbandonata[15] ma consegnata a specifiche strutture pubbliche o private individuate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano in accordo al Decreto Legge 230/2017[16], l'obbligo di consegna vige anche per gli esemplari accidentalmente trovati liberi, essendo una specie per la quale è previsto l'obbligo di eradicazione.[17]
Si stima che in Italia ogni anno giungano circa 900.000 testuggini e l'abnorme diffusione degli esemplari, negli specchi, nei corsi d'acqua, e nelle fontane e laghi dei parchi pubblici è dovuta esclusivamente al continuo rilascio di esemplari adulti o subadulti[18] capaci di superare con una fase di letargo i rigori invernali, cosa non possibile per i giovani esemplari. Nelle varie zone climatiche italiane è stato osservato che le deposizioni di uova raramente portano alla schiusa e che gli esemplari sopravvivono solo in condizioni di semilibertà in ambienti lacustri protetti e nelle zone meridionali con inverni meno rigidi.[13][19][20]
La T. scripta è soggetta a tutti i fattori antropici negativi a cui è soggetta la E. orbicularis e la sua massiccia presenza è dovuta solo al continuo costante rilascio di svariate decine di migliaia di esemplari adulti e subadulti ben alimentati nella fase di allevamento domestico, cosa che fa superare la fase di riduzione naturale per predazione a cui sono sottoposti i giovani esemplari selvatici.
Analizzando tutti questi fattori è stato ipotizzato che senza questi continui rilasci questa specie sarebbe destinata a scomparire in alcune decine di anni per la sua scarsa capacità di riprodursi e la presenza di numerosi predatori per gli esemplari neonati nei nostri ecosistemi; e quindi sia da ritenere sì alloctona ma non specie acclimatata.[21]
Stato di conservazione
modificaLa specie non è a rischio.
Terrariofilia
modifica[22]Specie estremamente versatile si adatta alle condizioni di gestione casalinghe anche più disperate. Come vasche plastiche e in vetro. In età adulta e sub-adulta, invece, deve disporre di un ampio laghetto esterno dove effettuare il letargo. Proprio a causa di questo fenomeno negli anni si sono registrati molte fughe e abbandoni.[senza fonte]
Note
modifica- ^ (EN) van Dijk, P.P., Harding, J. & Hammerson, G.A.; 2011, Trachemys scripta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (LA) Ioannis Davidis Schoepff, Historia Testudinum Iconibus Illustrata, Erlangae, sumptibus Ioannis Iacobi Palm, 1792, pp. 16-17. Ospitato su Internet Archive.
- ^ Trachemys scripta scripta, su The Reptile Database. URL consultato il 13 marzo 2012.
- ^ (EN) [Food Habits, su University of Michigan’s Museum of Zoology.
- ^ Edoardo Fivizzoli, Tartarughe d'acqua dolce: Guida come tenerle: Tutto quello che devi sapere per allevare tartarughe acquatiche, TartaGuida, ISBN 979-8476581291.
- ^ Arvy C. & Servan J, Imminent competition between Trachemys scripta and Emys orbicularis in France, in Mertensiella 1998; 10: 33-40.
- ^ Lapini et al., Atlante corologico degli anfibi e dei rettili del Friuli-Venezia Giulia, Udine, Mus. Friul. St. Nat, 1999.
- ^ Marangoni C., Trachemys scripta (Schoepff, 1972), in Anfibi e rettili del Lazio, Fratelli Palombi Editori, 2000, pp. 112-113..
- ^ Monti A., Prima segnalazione di riproduzione di Trachemys scripta nel Parco degli Aironi – Gerenzano VA (PDF), in Associazione culturale ambientale Il Gelso Gerenzano onlus, 2010. URL consultato il 17 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ 100 specie più invasive, su issg.org. URL consultato il 17 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2012).
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- ^ Bruekers J. & Keijlen H. van der 1999. Trachemys scripta elegans in the Netherlands; a threat for Dutch flora and fauna? Nederlandse Schildpadden Vereniging (NSV), Dutch Turtle/Tortoise Society. <www.igr.nl/users/nsv/english/1.htm>
- ^ articolo 25 del D.Lgs 230/2017
- ^ art. 27, comma 5, del D.Lgs. 230/2017
- ^ Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il supporto di ISPRA in collaborazione con SHI, Linee guida per la corretta detenzione degli animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive (D.Lgs 230/2017, art. 27, comma 4) Appendice per la testuggine palustre americana, Trachemys scripta (PDF), Maggio 2018. URL consultato il 16-09-2020.
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- ^ Luiselli L., Capula M., Capizzi D., Filippi E., Trujillo J.V. & Anibaldi C. 1997. Problems for conservation of Pond Turtles (Emys orbicularis) in Central Italy: is the introduced Red-Eared Turtle (Trachemys scripta) a serious threat? Chelonian Conservation and Biology 2 (3):417-419.
- ^ Edoardo, Tartarughe invasive: marketing e analisi socio ambientale - TartaGuida, su Animali Esotici Milano, 13 aprile 2023. URL consultato il 3 agosto 2023.
- ^ TartaRescue il primo rifugio per tartarughe in Italia - Adozioni e Ritiri, su TartaRescue. URL consultato il 19 dicembre 2024.
Bibliografia
modifica- (EN) ADW:Trachemys scripta
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- (EN) Manchester D. 1982. Red-eared sliders in Pennsylvania. Testudo 2: 27-40.
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- Petterino C., Scocozza T., Piovano S. & Giacoma C. 2001. Risultati dell'introduzione di Trachemys scripta elegans in un parco urbano di Torino. In: “Atti 3º Congresso nazionale della Societas Herpetologica Italica (Pavia, 2000)”. Pianura 13: 295-298.
- Piovano S. & Giacoma C. 1999. Censimento di Trachemys scripta elegans presente in un Parco urbano di Torino. In: “Atti 2º Congresso Nazionale della Societas Herpetologica Italica (Praia a Mare, 1998)”, Riv. Idrobiol. 38 (1/2/3): 499-508.
- Piovano S., Trinchero H. & Giacoma C. 2001. Indagine epidemiologica su Trachemys scripta elegans in condizione di semi-cattività. In: “Atti 3º Congresso nazionale della Societas Herpetologica Italica (Pavia, 2000)”. Pianura 13: 219-222.
- Scocozza T. 1999/2000. La presenza di Trachemys all'interno del parco urbano della Pellerina. Tesi di Laurea in Etologia, Corso di Laurea in Scienze Naturali, Facoltà di Scienze M.F.N., Università degli Studi di Torino. Relatore: Giacoma C., Correlatore: Piovano S.
- Tripepi S. & Aceto F. 1999. Dati preliminari sulla distribuzione di Emys orbicularis nel Parco Nazionale del Pollino. In: “Atti 2º Congresso nazionale della Societas Herpetologica Italica (Praia a Mare, 1998)”. Riv.Idrobiol. 38 (1/2/3): 457-466.
- Tripepi S. & Sperone E. 2002. Distribuzione ed ecologia di Emys orbicularis in Calabria. Riassunti del 4º Congresso nazionale della Societas Herpetologica Italica: 68-69
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