Utente:Claudio Gioseffi/Revisione Diocesi di Vicenza

Diocesi di Vicenza
Dioecesis Vicentina
Chiesa latina
Suffraganea delpatriarcato di Venezia
Regione ecclesiasticaTriveneto
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoBeniamino Pizziol
Vicario generaleLorenzo Zaupa
Presbiteri683, di cui 489 secolari e 194 regolari
1.152 battezzati per presbitero
Religiosi253 uomini, 1.658 donne
Diaconi41 permanenti
 
Abitanti853.394
Battezzati787.000 (92,2% del totale)
StatoItalia
Superficie2.200 km²
Parrocchie354 (22 vicariati)
 
ErezioneVI secolo[1]
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Annunciata
Santi patroniMadonna di Monte Berico
San Vincenzo
San Gaetano
IndirizzoPiazza Duomo 10, 36100 Vicenza, Italia C.P. 833
Sito webwww.diocesi.vicenza.it
Dati dall'Annuario pontificio 2015 (ch · gc?)
Chiesa cattolica in Italia
La cattedrale nel lato di piazza Duomo.
La basilica dei Santi Felice e Fortunato, ricostruita sulla primitiva chiesa di fine del IV secolo.
La chiesa di Santa Corona fatta costruire nel 1261 dal Comune di Vicenza per ospitare una reliquia portata dal vescovo Bartolomeo di Breganze.
Il santuario di Monte Berico, santuario dedicato alla Madonna patrona della diocesi.
Il palazzo del vescovado; a destra l'ingresso del museo diocesano.
Il seminario vescovile, costruito nella prima metà dell'Ottocento.
Il seminario minore, ora Centro Diocesano mons. Arnoldo Onisto.

La diocesi di Vicenza (in latino: Dioecesis Vicentina) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea del patriarcato di Venezia appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto. Nel 2014 contava 787.000 battezzati su 853.394 abitanti. È retta dal vescovo Beniamino Pizziol.

Territorio

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La diocesi berica comprende

Sede vescovile è la città di Vicenza, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Annunciata.

Parrocchie e vicariati

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Vicenza.

Il territorio si estende su 2.200 km² ed è suddiviso in 355 parrocchie, raggruppate in 22 vicariati:

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della vita religiosa a Vicenza.

Origine della diocesi

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La presenza di una fiorente comunità cristiana a Vicenza e la contemporanea costruzione verso la fine del IV secolo di due chiese, una fuori delle mura - ove ora sorge la basilica dei Santi Felice e Fortunato - e una all'interno della città - l'attuale cattedrale di Santa Maria Annunciata - è dimostrata da importanti reperti archeologici, rinvenuti presso i due siti.

Questo ha portato alcuni storiografi locali[3] a ritenere che già a quel tempo o all'inizio del secolo successivo questa comunità fosse organizzata in diocesi. Altri invece, argomentando dal fatto che nessun documento scritto sia stato rinvenuto sulla presenza di un vescovo a Vicenza prima del 590 - data alla quale si riferisce Paolo Diacono per registrare la presenza di Oronzio al sinodo di Marano Lagunare[4], mentre mai si parla di vescovi vicentini nei documenti di sinodi precedenti - ritengono che la diocesi sia stata costituita solo dopo la creazione del Ducato longobardo. Fino a quel momento la comunità di Vicenza avrebbe fatto riferimento al vescovo di Padova, che rimase per circa 35 anni ancora sotto il dominio bizantino[5].

Epoca antica

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  • Organizzazione ecclesiastica
  • Pieve urbana
  • Origine delle pievi rurali

Medioevo

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Antiche pievi della diocesi di Vicenza.

Come gli altri vescovi dell'Austria longobarda, anche Oronzio e i suoi successori aderirono allo scisma tricapitolino fino al sinodo di Pavia del 698, convocato dal cattolico re Cuniperto, in cui i vescovi cattolici e tricapitolini ricomposero "nello spirito di Calcedonia" la loro comunione dottrinaria e gerarchica. A partire dal VII secolo, la sede vescovile fu sempre quella urbana della Cattedrale di Santa Maria Annunciata.

Durante il Regno dei Longobardi l'ambito della diocesi coincideva sostanzialmente con quello del Ducato di Vicenza, compresi i territori della diocesi di Padova rimasti nel 569 fuori dalla sovranità bizantina, ovvero l'area posta alla sinistra del Brenta (attuali Cittadella, Piazzola, Limena, Selvazzano, Teolo e Lozzo) e una parte del basso veronese (attuali San Bonifacio, Arcole, Veronella, Cologna Veneta e Pressana).

Successivamente, l'estensione e i confini della diocesi si delinearono a mano a mano che gli imperatori attribuivano ai vescovi giurisdizioni e diritti signorili. Subirono numerose modifiche già prima dell'anno Mille. Con l'istituzione dell'Impero carolingio la diocesi di Padova riottenne una parte dei territori, a scapito delle sedi confinanti. Nel 917 l'imperatore Berengario I trasferì da Vicenza a Padova tutta la regione prealpina compresa tra l'Astico e il Brenta e la sottostante zona pedemontana tra Thiene e Marostica. Per compensarla di queste mutilazioni, a Vicenza fu successivamente assegnata la zona di Bassano, già parte della soppressa diocesi di Asolo. Nonostante le ulteriori modificazioni territoriali avvenute in ambito civile nel corso dei secoli successivi, questo assetto dal punto di vista ecclesiastico fu mantenuto sino ai primi dell'Ottocento[6].

Nella seconda metà del XII secolo sedette sulla cattedra vicentina il beato Giovanni Cacciafronte, ucciso dai suoi vassalli; nel XIII secolo resse la diocesi il beato domenicano Bartolomeo di Breganze, rientrato da Parigi nel 1260 portando la reliquia di una spina della corona di Cristo che lo stesso Bartolomeo aveva avuto in dono dal re di Francia Luigi IX. Per dare una degna sistemazione alla preziosa reliquia, il Comune di Vicenza decise l'edificazione della chiesa di Santa Corona.[7]

Fino al XIII secolo la cattedrale fu l'unica parrocchia della città, ma in questo secolo il privilegio di amministrare i sacramenti fu condiviso con altre chiese urbane, che erano sorte verso l'XI secolo con funzioni di cappelle. Inizialmente vi si celebrava solo l'eucaristia, ma non i battesimi. Un ruolo nel decentramento delle funzioni parrocchiali lo ebbero anche le chiese affidate agli ordini religiosi, meno vincolati al potere vescovile.

Epoca moderna

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Nella prima metà del XV secolo in seguito a due apparizioni mariane fu costruito il Santuario di Monte Berico: la Madonna di Monte Berico è la patrona principale della città e della diocesi di Vicenza.

Il 30 agosto 1464 il vescovo di Vicenza Pietro Barbo fu eletto papa con il nome di Paolo II.

Nella prima metà del XVI secolo la diocesi fu data in commenda a numerosi amministratori apostolici.

Il seminario diocesano fu istituito nel 1566, durante l'episcopato di Matteo Priuli.

Il 6 luglio 1751 il patriarcato di Aquileia fu soppresso e Vicenza entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Udine.

Epoca contemporanea

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Al periodo della Restaurazione (1º maggio 1818) risale la bolla De salute Dominici gregis di papa Pio VII con la quale le diocesi del Triveneto subirono una profonda riorganizzazione. Vicenza perse così il vicariato di Cittadella (escluse le parrocchie di Paviola, San Giorgio in Bosco, San Giorgio in Brenta, Lobia, Santa Croce Bigolina) e la parrocchia di Selvazzano che passarono a Padova; viceversa, acquisì da quest'ultima i vicariati di Marostica e Breganze. Al contempo, Udine fu retrocessa a semplice diocesi e Vicenza divenne suffraganea del patriarcato di Venezia[6].

Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo la diocesi ebbe la presenza di esempi di santità: un vescovo, san Giovanni Antonio Farina, e varie religiose: santa Giuseppina Bakhita, santa Maria Bertilla Boscardin, la beata Eurosia Fabris Barban e la serva di Dio Giovanna Meneghini.

Nel 1945 il vescovo Carlo Zinato fondò il settimanale diocesano, La Voce dei Berici[8].

Il 7 e 8 settembre 1991, in occasione della festa della santa patrona, Vicenza accolse papa Giovanni Paolo II in visita pastorale. Fu la prima volta di un papa in terra berica.

L'8 novembre 2005, per la prima volta, venne proclamata una beata nella cattedrale di Vicenza; si tratta della serva di Dio Eurosia Fabris Barban.

Missioni diocesane

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La diocesi di Vicenza è presente con propri missionari fidei donum nei seguenti Paesi:

La Chiesa di Vicenza ha inoltre avviato la missione triveneta in Thailandia, nel 1997. I missionari operano nella diocesi di Chiang Mai.

Cronotassi dei vescovi

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Attuale vescovo

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Beniamino Pizziol (Ca' Vio di Cavallino-Treporti, 15 giugno 1947), già vescovo ausiliare del patriarcato di Venezia dal 2008, è stato nominato vescovo della diocesi berica da papa Benedetto XVI il 16 aprile 2011, dopo sei mesi di sede vacante. Ha preso possesso canonico della diocesi il 19 giugno 2011.

Persone legate alla diocesi

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Ordinati viventi originari della diocesi

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È indicato l'attuale incarico:

Ordinati deceduti originari della diocesi

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È indicato l'incarico ricoperto al momento del decesso:

Altre persone legate alla diocesi

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Statistiche

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La diocesi al termine dell'anno 2014 su una popolazione di 853.394 persone contava 787.000 battezzati, corrispondenti al 92,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 602.600 602.788 100,0 899 705 194 670 325 2.238 307
1969 617.670 617.993 99,9 961 731 230 642 7 381 2.747 345
1980 701.723 703.129 99,8 971 725 246 722 10 399 2.852 349
1990 737.820 739.501 99,8 927 687 240 795 24 409 2.290 354
1999 753.409 764.924 98,5 852 613 239 884 21 318 2.257 354
2000 753.474 766.118 98,3 842 600 242 894 21 318 2.289 354
2001 754.069 768.464 98,1 815 586 229 925 26 286 2.502 354
2002 753.045 768.391 98,0 828 594 234 909 26 289 2.235 354
2003 753.150 768.928 97,9 798 589 209 943 33 262 1.809 354
2004 753.556 769.817 97,9 794 580 214 949 32 295 2.162 354
2010 790.848 855.608 92,4 732 533 199 1.080 38 261 1.825 354
2014 787.000 853.394 92,2 683 489 194 1.152 41 253 1.658 354
  1. ^ L'Annuario Pontificio riporta il IV secolo come data di fondazione della diocesi.
  2. ^ La frazione di Caselle, che fino al 2014 faceva parte della diocesi di Verona, è stata annessa alla diocesi di Vicenza l'8 agosto, con decreto della Congregazione per i vescovi. AAS 107 (2015), p. 841.
  3. ^ Mantese, 1952,  p. 45. M. Mirabella Roberti, in AA.VV., 1979, 2002Gli edifici, p. 15-355, ritiene che san Felice fosse già sede vescovile fin dalla prima costruzione
  4. ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, III, 26
  5. ^ Cracco Ruggini, 1988,  pp. 286-287, 302 e anche Cracco, 2009Religione, Chiesa, Pietà, p. 455
  6. ^ a b Diocesi di Vicenza, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 29 giugno 2011.
  7. ^ Archivio di Stato di Vicenza, Corporazioni Religiose Soppresse, S. Corona, Annali 1243-1699, c. 1.
  8. ^ La Voce dei Berici compie 70 anni, su vicenza.chiesacattolica.it, Diocesi di Vicenza, ottobre 2015. URL consultato il 24 gennaio 2016.
  9. ^ Secondo Germano Gualdo (op. cit., p. 7, nota 18) i precedenti vescovi Attaldo, Andrea I, Pietro e Feliciano sono riportati dalle cronotassi tradizionali, ma senza precisi fondamenti storici: di Attaldo non esistono notizie; Andrea avrebbe partecipato al sinodo romano del 680, ma negli atti di quel sinodo non appare nessun vescovo vicentino; Pietro è dedotto da una iscrizione spuria; Feliciano è del tutto sconosciuto. Lo stesso Reginaldo, secondo il medesimo autore, è dubbio, in quanto il documento che lo menziona è un falso.
  10. ^ Di questo vescovo, secondo Gualdo e Mantese, manca ogni notizia.
  11. ^ Mantese, 1952,  pp. 270-71. Il vescovo Giraldo è menzionato in un documento falso (Gualdo, op. cit., p. 10, nota 24). Gli storici riportano date diverse per questo documento: 961, 966 o 967.
  12. ^ Mantese, 1952,  pp.271-76, riporta come data quella del 983; Gualdo quella del 977 (Gualdo, op. cit., p. 11, nota 26).
  13. ^ Così Mantese, 1952,  pp.276-77. Gualdo riporta come date estreme in cui il vescovo Lamberto è documentato il 995 e il 996.
  14. ^ Mantese, 1954,  pp.17-38.
  15. ^ Mantese, 1954,  p.39.
  16. ^ Mantese, 1954,  pp.43-45.
  17. ^ Mantese, 1954,  pp.46-52.
  18. ^ Giuseppe Gardoni, Pistore, Dizionario biografico degli italiani, vol. 84, 2015.
  19. ^ Mantese, 1954,  pp.277-288
  20. ^ Mantese, 1954,  pp.306-307
  21. ^ Mantese, 1954,  pp.308-314
  22. ^ Mantese, 1954,  pp.314-315
  23. ^ Mantese, 1958,  pp. 143-147
  24. ^ Mantese, 1958,  pp. 147-150
  25. ^ Mantese, 1958,  pp. 150-158. Il 24 ottobre 1347 è nominato vescovo di Rieti.
  26. ^ Mantese, 1958,  pp. 159-167
  27. ^ Mantese, 1958,  pp. 167-173
  28. ^ Mantese, 1958,  pp. 173-175. Nicolò da Verona ebbe come antivescovo, seguace di Clemente VII, Giovanni di Piacenza, nominato il 2 dicembre 1388.
  29. ^ Nel 1402 è nominato arcivescovo di Milano e in seguito eletto antipapa dal concilio di Pisa, con il nome di Alessandro V. Cfr. Mantese, 1958,  pp. 175-179.
  30. ^ Mantese, 1958,  pp. 179-181. Secondo Eubel, Giorgio de Tortis era già morto il 25 aprile 1389 e non può essere stato vescovo di Vicenza; infatti nella bolla di nomina di Giovanni da Castiglione non si fa menzione al decesso di Giorgio, ma a quello di Pietro Filargo.
  31. ^ Mantese, 1958,  pp. 181-186.
  32. ^ Eubel e Gams riportano come data di morte il 20 gennaio.

Bibliografia

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Voci correlate

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Persone
  • Buona parte dei santi e dei beati il cui culto è radicato nel vicentino, dei vescovi e delle persone eminenti vicentine hanno una propria voce

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Collegamenti esterni

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