Vittorio Pertusio
politico italiano
Vittorio Pertusio (Genova, 21 luglio 1904 – Quiliano, 18 ottobre 1994[1]) è stato un politico italiano. Fu membro della Camera dei deputati nella I Legislatura e per quindici anni sindaco di Genova.
Vittorio Pertusio | |
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Sindaco di Genova | |
Durata mandato | 8 febbraio 1961 – 2 febbraio 1965 |
Predecessore | Nicio Giuliani (commissario straordinario) |
Successore | Augusto Pedullà |
Durata mandato | 26 giugno 1951 – 27 maggio 1960 |
Predecessore | Gelasio Adamoli |
Successore | Nicio Giuliani (commissario straordinario) |
Sottosegretario di Stato del Ministero del lavoro e della previdenza sociale | |
Durata mandato | 31 gennaio 1950 – 1º febbraio 1950 |
Presidente | Alcide De Gasperi |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 1948 – 1951 |
Legislatura | I |
Gruppo parlamentare | Democristiano |
Collegio | Genova |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Biografia
modificaAvvocato, sindaco di Genova dal 1951 al 1960 e dal 1961 al 1965, è stato deputato nella I Legislatura dal 1948 al 1951 anno in cui si dimise e venne sostituito da Bartolomeo Bolla. Fu sottosegretario di stato al Lavoro e Previdenza sociale nel governo De Gasperi VI e presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Quiliano.
Note
modifica- ^ Paolo Lingua, Quiliano, muore Vittorio Pertusio un pezzo di Genova antica se ne va, in La Stampa, 20 ottobre 1994, p. 41.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vittorio Pertusio
Collegamenti esterni
modifica- Vittorio Pertusio, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Vittorio Pertusio, su Camera.it - I legislatura, Parlamento italiano.
- Francesco Gastaldi e Luca Rolandi, Vittorio Pertusio, sindaco di Genova fra gli anni '50 e '70, il primo centro-sinistra e l'operosa capacità amministrativa, su academia.edu. URL consultato il 24 marzo 2015.
- Il sindaco che pareggiava il bilancio con la legna, su ilgiornale.it, 4 gennaio 2006. URL consultato il 24 marzo 2015.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4771148947767454950003 · GND (DE) 1126833673 |
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