La York Art Gallery è una galleria d'arte pubblica sita a York, Inghilterra, Regno Unito, che espone una collezione di dipinti che vanno dal XIV secolo al contemporaneo, stampe, acquerelli, disegni e ceramiche. La galleria, gestita dallo York Museums Trust, ente benefico che raggruppa anche altri importanti musei e altre realtà a interesse artistico, architettonico e culturale all'interno della città, rimase chiusa a causa di improrogabili lavori di ristrutturazione dal 2013, riaprendo al pubblico nell'estate del 2015.

York Art Gallery
York Art Gallery
York Art Gallery e statua di William Etty
Ubicazione
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
LocalitàYork, Regno Unito
IndirizzoExhibition Square
Coordinate53°57′47″N 1°05′11″W
Caratteristiche
TipoGalleria d'arte
Collezionidipinti Europa occidentale, dipinti britannici, stampe, acquerelli, disegni, ceramiche
Istituzione1879
DirettoreBeatrice Bertram
Visitatori60 788 (2016)[1]
Sito web
 
Il monumento a memoria di William Etty, opera di George Walker Milburn, collocato all'esterno del museo.

La galleria è stata creata per fornire un edificio permanente quale spazio principale per la seconda "Mostra d'arte figurativa e industriale dello Yorkshire" del 1879, in quanto la prima, nel 1866, occupava uno chalet temporaneo nel parco dell'Ospedale psichiatrico di Bootham. In seguito alla mostra del 1879, la ridenominata "Istituzione per l'arte figurativa e industriale dello Yorkshire" puntò a creare una mostra d'arte permanente. Un forte impulso le fu dato dal lascito di John Burton (1799-1882), collezionista di York, di oltre cento dipinti del XIX secolo, integrato da donazioni e, nei primi anni, da due importanti collezioni in prestito temporaneo. Nel 1888, le gallerie nord furono date in locazione alla Scuola d'Arte di York, che vi si trasferì nel 1890 dal Minster Yard.[2][3]

Il Consiglio comunale di York acquistò gli edifici e la collezione nel 1892. Le mostre temporanee estive cessarono nel 1903, ma nel 1911 si svolse una grande mostra dell'artista di York William Etty, quando la statua di quest'ultimo – realizzata dallo scultore locale George Walker Milburn – venne eretta all'esterno. Il periodo che va fino all'inizio della Seconda guerra mondiale fu caratterizzato da una crescita moderata, il cui principale evento fu l'acquisto della collezione di stampe, disegni e acquerelli di York del Dr W A Evelyn, nel 1931. L'edificio fu requisito per scopi militari allo scoppio del secondo conflitto mondiale e, quindi, chiuso a causa dei danni subiti nel bombardamento aereo tedesco del 29 aprile 1942.[2][3][4]

La galleria riaprì nel 1948 con una piccola mostra temporanea, prima di un importante restauro nel 1951-52, dopodiché iniziò una significativa ripresa della fortuna sotto la direzione di Hans Hess. Quest'ultimo fece importanti acquisizioni con l'aiuto della York Art Collection Society fondata nel 1948 (divenuta, in seguito, Friends of York Art Gallery) e del National Art Collections Fund, e poi nel 1955 la donazione della collezione FD Lycett Green di oltre cento dipinti di antichi maestri dell'Europa continentale. Come conseguenza dell'accumulo sistematico da parte di Hess e dei suoi successori, la galleria possiede una collezione britannica di opere in particolare di fine Ottocento e inizio Novecento, con alcune opere francesi rappresentative degli stili più influenti.[3][4]

Nel 1963, alla galleria è stata donata la collezione di ceramiche d'artista di Eric Milner-White. Quest'ultima è stata integrata da altri importanti prestiti e donazioni, negli anni '90 e 2000, in particolare da parte di WA Ismay e Henry Rothschild (1913-2009).[5]

Galleria d'immagini

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Ritratto di Giovanni Battista Agucchi da parte dell'amico Annibale Carracci, 1615-1620

La sede della mostra del 1879 si trovava in un'area situata all'interno del parco dell'abbazia medievale di St Mary conosciuta come Bearparks Garden (Giardino del Parco degli Orsi). Si trova di fronte a quella che è diventata la Exhibition Square, che venne sistemata con la demolizione di un edificio e dell'ex Hotel Bird in Hand. La sua facciata, voluta in stile classico grandioso, ornata da 18 figure in pietra, un timpano scolpito e 14 mosaici, per motivi economici non fu realizzata. Fu invece decorata con due pannelli piastrellati raffiguranti Leonardo morente tra le braccia di Francesco I e Michelangelo che mostra il suo Mosè, insieme a quattro tondi in ceramica raffiguranti gli artisti di York William Etty (pittore), John Carr (architetto), John Camidge (musicista) e John Flaxman (scultore). Sul retro dell'edificio si trovava una grande sala espositiva con impianti annessi; la sala espositiva rimase in uso per riunioni, concerti e altre funzioni fino al 1909 e non fu demolita fino alla Seconda guerra mondiale. Nel 1888, l'ala nord fu data in affitto alla York Art School che, nel 1905, aggiunse un altro piano. Dopo che fu liberata dalla scuola, l'ala nord ospitò l'archivio cittadino dal 1977 al 2012. Nel 1951-2 sono stati eseguiti importanti lavori per riparare i danni causati dai bombardamenti e ricostruire l'ala ovest, mentre la galleria principale è stata ristrutturata nel 2005. L'edificio è un monumento classificato (Listed building) di grado II.[2][6]

Il restauro del 2013-15 è costato 8 milioni di sterline ed è stato intrapreso per aumentare lo spazio espositivo di circa il 60%, compresa la reintegrazione dell'ala nord, l'ampliamento del piano superiore dell'ala sud e la riorganizzazione dello spazio interno per le esposizioni e il deposito. L'intervento (Il potenziamento) ha consentito di ripristinare (recuperare) l'area retrostante l'edificio alla fruizione pubblica nell'ambito dei Giardini del museo. La galleria riaperta ospita al piano superiore un nuovo centro per le Ceramiche d'artista britanniche.[7][8] La galleria ha riaperto il 1º agosto 2015 e, da quel momento, sono stati introdotti i biglietti di ingresso. In precedenza, l'ingresso era gratuito.[9]

Collezione

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Dipinti

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Preparativi per un ballo in maschera (Preparing for a Fancy Dress Ball), William Etty, 1835

La galleria possiede oltre 1 000 opere. I dipinti dell'Europa occidentale includono pale d'altare italiane del XIV secolo, opere moralistiche olandesi del XVII secolo e opere ottocentesche di artisti francesi che furono predecessori e contemporanei degli impressionisti. I dipinti britannici datano a partire dal XVI secolo, con ritratti del XVII e XVIII secolo e dipinti di Giambattista Pittoni, opere moralistiche vittoriane e opere del primo Novecento del Camden Town Group associate a Walter Sickert, che sono particolarmente numerose. Tra gli artisti nati a York, la galleria possiede la più grande collezione di opere realizzate da William Etty e dei validi dipinti di Albert Moore. Henry Keyworth Raine, pronipote di William Powell Frith, ha donato varie opere, tra cui un ritratto di George Kirby (1845-1937), il primo curatore della York Art gallery.[10][4][11]

Tra gli artisti stranieri in esposizione permanente vi si citano il tedesco Kurt Schwitters[12], lo svizzero Luigi Pericle Giovannetti con le opere espressioniste Supramental Transformation e March of Time I, entrambe datate tra il 1962 e il 1963,[13] ed altri.

Ceramiche d'artista

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La galleria ospita una collezione di ceramiche d'artista britanniche con oltre 5 000 elementi,[14] che includono opere di Bernard Leach, Shoji Hamada, William Staite Murray, Michael Cardew, Lucie Rie, Hans Coper, Jim Malone e Michael Casson.[5]

Opere su carta

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La collezione di oltre 17 000 disegni, acquerelli e stampe è particolarmente ricca di vedute di York con più di 4 000 esemplari, in gran parte acquerelli e disegni, alcuni di artisti locali come Henry Cave, John Harper, John Browne e Patrick Hall. Tra gli acquerellisti rappresentati figurano Thomas Rowlandson, John Varley, Thomas Girtin, William Turner e i pittori del XX secolo Edward Burra, John Piper e Julian Trevelyan. La galleria ospita l'archivio William Etty.[15][4]

Arti decorative

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Vi sono oltre 3 000 oggetti decorativi, in particolare: ceramiche dello Yorkshire databili dal XVI secolo ai primi anni del XX secolo, ceramiche cinesi e coreane del XVIII e XIX secolo e manufatti in vetro.[16]

Curatori e direttori

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Riconoscimenti

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  • Premi per il turismo "Visit York": Attrazione turistica dell'anno 2016 (categoria oltre 50 000 visitatori) (vincitrice)[21]
  • Art Fund: Museo dell'anno 2016 (finalista)[22][23]
  • Kids in Museums: premio Museo adatto alle famiglie 2016 (vincitrice)[24]
  • European Museum Forum: Museo europeo dell'anno 2017 (nominata/in sospeso)[25]
  1. ^ (EN) Trustees Reports and Financial Statements, Year Ended 31 March 2016 (PDF), su York Museums Trust, 2016. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  2. ^ a b c Ingamells 1977.
  3. ^ a b c Tillott 1982, pp. 536-7.
  4. ^ a b c d Green 1991.
  5. ^ a b (EN) York Art Gallery, Studio Pottery, su yorkartgallery.org.uk, York Museums Trust. URL consultato il 18 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2014).
  6. ^ Pevsner e Neave 1995, p. 196.
  7. ^ (EN) York Art Gallery, Redevelopment 2015, su yorkartgallery.org.uk, York Museums Trust. URL consultato il 17 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2014).
  8. ^ (EN) York Art Gallery shortlisted for international award, su The Press. URL consultato il 13 dicembre 2016.
  9. ^ (EN) York Art Gallery Reopens 1 August After £8m Development, su yorkmuseumstrust.org.uk, York Museums Trust. URL consultato il 1º maggio 2017.
  10. ^ (EN) York Art Gallery, Paintings, su York Museums Trust. URL consultato il 17 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2014).
  11. ^ (EN) Paintings held by York Museums Trust, su Art UK.org. URL consultato il 13 dicembre 2016.
  12. ^ (EN) Paintings - Kurt Schwitters, su Art UK.org. URL consultato il 3 dicembre 2019.
  13. ^ (EN) Paintings - Luigi Pericle Giovannetti, su Art UK.org. URL consultato il 3 dicembre 2019.
  14. ^ (EN) York Art Gallery, su Art Fund.org. URL consultato il 13 dicembre 2016.
  15. ^ (EN) York Art Gallery, Works on Paper, su York Museums Trust. URL consultato il 17 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2014).
  16. ^ (EN) York Art Gallery, Decorative Arts, su York Museums Trust. URL consultato il 17 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2014).
  17. ^ (EN) Caroline Worthington, Refurbishment of York Art Gallery, su Axis: the online directory for contemporary art. URL consultato il 3 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2012).
  18. ^ (EN) Curator's corner (PDF), su Friends of York Art Gallery Newsletter, gennaio 2009, p. 8. URL consultato il 3 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).
    «"I've been now in post for six months"»
  19. ^ (EN) Curator's Report (PDF), su Friends of York Art Gallery Newsletter, ottobre 2017, p. 2. URL consultato il 20 gennaio 2019.
  20. ^ (EN) Curator's Report (PDF), su Friends of York Art Gallery Newsletter, luglio 2018, p. 1. URL consultato il 20 gennaio 2019.
  21. ^ (EN) Winners of the Visit York Tourism Awards 2016, su visityork.org, Visit York. URL consultato il 13 dicembre 2016.
  22. ^ (EN) Victoria and Albert Museum wins Art Fund Museum of the Year 2016, su =Art Fund.org, 6 luglio 2016. URL consultato il 13 dicembre 2016.
  23. ^ (EN) York Art Gallery: Renewing art in an ancient city - Shortlisted for Museum of the Year 2016, su BBC.co.uk, 27 maggio 2016. URL consultato il 4 ottobre 2019.
  24. ^ (EN) Awards, su kidsinmuseums.org.uk, Kids in Museums. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2016).
  25. ^ (EN) EMYA 2017 Nominees, su European Museum Forum, 1º dicembre 2016. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).

Bibliografia

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  • (EN) Richard Green, York City Art Gallery An Illustrated Guide, York City Council, 1991.
  • (EN) Nikolaus Pevsner e David Neave, The Buildings of England - Yorkshire: York and the East Riding, Penguin Books, 1995, ISBN 0-14-071061-2.
  • (EN) P. M. Tillott, A History of Yorkshire: The City of York, Dawson for The University of London Institute for Historical Research, 1982 [1961], ISBN 0-7129-1029-8.

Pubblicazioni

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  • (EN) John Ingamells, The Elevation of the Masses, in Preview, vol. 30, January 1977, ISSN no (WC · ACNP).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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