Bill Watterson

fumettista statunitense

William B. "Bill" Watterson II (1958 − vivente), autore del fumetto Calvin & Hobbes.

La firma di Bill Watterson

Citazioni dal fumetto Calvin & Hobbes

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  • Non c'è mai abbastanza tempo per fare tutto il niente che vuoi. (da The Authoritative Calvin and Hobbes)
There's never enough time to do all the nothing you want.
  • Se fai il lavoro abbastanza male, dopo magari non te lo fanno fare più. (da Tigrotto psicotico con istinto omicida)
If you do the job badly enough, sometimes you don't get asked to do it again.
  • La realtà continua a rovinare la mia vita. (da Tigrotto psicotico con istinto omicida)
Reality continues to ruin my life.
  • A volte penso che la certezza dell'esistenza di una vita intelligente da qualche parte nell'universo ci è data dal fatto che nessuno ha mai cercato di contattarci. (da Il progresso tecnologico fa "boink")
Sometimes I think the surest sign that intelligent life exists elsewhere in the universe is that none of it has tried to contact us.
  • Se vuoi peggiorare una brutta giornata, passala desiderando l'impossibile. (da È un magico mondo)
To make a bad day worse, spend it wishing for the impossible.
  • Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora non vale la pena di saperla. (da The Indispensable Calvin and Hobbes)
As far as I'm concerned, if something is so complicated that you can't explain it in 10 seconds, then it's probably not worth knowing anyway.

La vita che stress

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  • Calvin: MAMMAAA...
    Mamma: Cosa succede??
    Calvin: Hobbes vorrebbe un altro bacino.
    Mamma: MA SONO LE DUE DI NOTTE!
    Calvin: Dice che il primo bacio non ha attaccato.
    ...
    Hobbes: Umf, mi sembra che non abbia attaccato nemmeno questo.
    Calvin: Oh, piantala e dormi!
  • Calvin: Vuoi vedere una grande idea in azione? Prima bevi metà del latte del thermos. Ciò fa in modo di creare lo spazio sufficiente per metterci il resto della colazione. Vedi, ci spingo dentro il panino e la banana! Lascia inzuppare per un minuto, poi scuoti il tutto finché diventa bello papposo! Il tuo stomaco non noterà la differenza e preserverai i denti dal logorio!
    [Siusi se ne va.]
    Calvin: Nessuno ama le mie grandi idee in azione.
  • Calvin: Dicono che il segreto del successo sia trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Ma dato che non si può mai sapere quand'è il momento giusto, penso che la cosa da fare sia trovare il posto giusto e star lì ad aspettare!
    Hobbes: Stare con te è un'epifania dietro l'altra.
    Calvin: E se il posto giusto è davanti al drugstore, possiamo leggere i giornaletti mentre aspettiamo!
  • Calvin: Quando un bambino diventa adulto deve essere qualcosa. Non può restare così com'è. Ma una tigre quando cresce resta un tigre? Perché è così?
    Hobbes: Non c'è motivo di migliorare.
    Calvin: Di tutte le sfortune mi dovevano toccare degli umani come genitori.
    Hobbes: Non prenderla così male. Gli umani forniscono alcune importanti proteine.
  • Calvin: Papà e mamma mi fanno impazzire. Loro non capicono me e io non capisco loro. Non c'è speranza! Sono imparentato con dei forestieri.
  • Calvin: Ci credi al diavolo? Sai, un essere supremo, volto alla tentazione, corruzione e distruzione dell'uomo?
    Hobbes: Non credo che l'uomo abbia bisogno di aiuto per questo.
    Calvin: Non si può parlare di queste cose con gli animali.
  • Calvin: Non è strano che l'evoluzione ci abbia fornito di senso dell'umorismo? Se ci pensi è strano che abbiamo una risposta fisiologica all'assurdo. Ridiamo per la demenzialità. Ci piace. Pensiamo che sia buffa. Non pensi che sia bizzarro che apprezziamo l'assurdità? Perché ci siamo evoluti in tal senso? Che beneficio ne abbiamo?
    Hobbes: Suppongo che se non ridessimo alle cose che non hanno senso, non potremmo reagire a gran parte della vita.
    Calvin: Non so se sia divertente o assolutamente terrorizzante.
  • Calvin: Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a catafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione.
    Hobbes: Un piano ingegnoso di autorealizzazione.
    Calvin: È molto più divertente criticare le cose che cercare di cambiarle.
  • Hobbes: Hai già un'idea per la tua storia?
    Calvin: No, aspetto l'ispirazione. Non puoi aprire la creatività come un rubinetto. Devi essere nel giusto stato d'animo.
    Hobbes: E quale sarebbe?
    Calvin: Il panico dell'ultimo minuto.
  • Calvin: Se la gente stesse fuori ogni notte a guardare le stelle penso che sarebbe diversissima.
    Hobbes: E come mai?
    Calvin: Be', quando si contempla l'infinito ci si rende conto che esistono cose molto più importanti di quelle che fa la gente tutto il giorno.
    Hobbes: Noi passiamo la nostra giornata a guardare sotto i sassi del torrente.
    Calvin: Intendo l'altra gente.
  • Calvin: Non ho niente da fare.
    Mamma: Allora perché non metti in ordine la tua stanza?
    Calvin: Stavo millantando.
  • Calvin: Sono un tipo semplice, Hobbes.
    Hobbes: Tu?? Ieri volevi un'automobile con motore nucleare che potesse trasformarsi in un jet lancia missili-laser!
    Calvin: Sono un tipo semplice con gusti complicati.

Calvin and Hobbes

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  • Calvin: Mamma, posso guidare io?
    Mamma: Certo che no, Calvin.
    Calvin: Posso almeno tenere il volante?
    Mamma: No, Calvin.
    Calvin: Posso schiacciare l'acceleratore mentre TU tieni il volante?
    Mamma: No, Calvin.
    Calvin: Non mi lasci mai far niente.
  • Calvin: Brutte notizie papà. Le tue quotazioni sono in ribasso.
    Papà: Quotazioni?
    Calvin: Vai male soprattutto con le tigri e i maschi bianchi di sei anni. Suggerirei di aggiungere alcuni programmi chiave alla tua piattaforma.
    Papà: Quali voci pensi siano più indicate?
    Calvin: Di quelle scrutinate godono maggior favore le elargizioni in denaro e le lezioni di guida.
  • Calvin: Sai da dove vengono i bambini?
    Hobbes: No.
    Calvin: Bé, chissà come si fa a scoprirlo?
    Hobbes: Qui, fammi vedere dietro alla maglietta. Tu vieni da Taiwan.
  • Calvin: Mamma, mi porti in città in macchina?
    Mamma: Perché in MACCHINA, Calvin? È una bellissima giornata! A cosa pensi che servano i piedi?
    Calvin: A schiacciare i pedali.
  • Calvin: Penso che sia ora di avere un nuovo papà. Quando finisce il tuo mandato?
    Papà: Spiacente, Calvin, sono stato nominato papà a vita.
    Calvin: A VITA?! Niente revoca? Niente destituzione?
    Papà: Non ci sono disposizioni in proposito.
    Calvin: Hai scritto tu la costituzione o cosa?
    Papà: Bé, mi ha aiutato la mamma.
  • Calvin: Ogni volta che faccio il bagno... prima metto sempre l'ochetta nella vasca.
    Hobbes: Per compagnia?
    Calvin: Per vedere se ci sono pescecani.
  • Calvin: Perché non posso star su fino a tardi? Voi grandi potete! NON È GIUSTO!
    Papà: Il mondo non è giusto, Calvin.
    Calvin: Lo so, ma perché non è mai ingiusto in mio favore?
  • Calvin: Hocus-Pocus Abracadabra! Comando ai miei compiti di farsi da soli! COMPITI, FATEVI!
    ...
    Calvin: Maledizione.
  • Mamma: L'imprenditore ha detto che per aggiustarlo ci vorranno 200 dollari.
    Papà: Quello stupido bambino!
    Mamma: Bé, avere dei figli significa anche questo, ti pare?
    Papà: Mm.
    Mamma: Non ti dispiace aver avuto Calvin?
    Papà: A te dispiace?
    Mamma: L'ho chiesto prima io... intanto non l'ho deciso io.
    Papà: Tutto quel che so è che io ti avevo proposto di comperare un bassotto, ma no, tu hai detto...
  • Calvin: Adoro i cartoni del Sabato. Che comicità classica. Questo è puro divertimento... idioti, esplosivi, e incudini che cadono.
  • Calvin: MAMMA! MAMMA! Un cagnone enorme mi ha assalito e mi ha rubato Hobbes! Ho cercato di acchiapparlo ma non ci sono riuscito e ora ho perso il mio migliore amico!
    Mamma: Bé, Calvin, se non ti portassi in giro quella tigre dappertutto, cose come questa non accadrebbero.
    Calvin: Non c'è problema tanto tremendo da non poterci aggiungere un po' di senso di colpa e farlo diventare ancora peggiore!
  • Hobbes: Sai cosa mi piace dei giorni d'estate? Sono fatti apposta per fare delle cose. Anche se non c'è niente da fare.
    Calvin: Soprattutto se non c'è niente da fare.

Tigrotto psicotico con istinto omicida

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  • Calvin: Guarda, Hobbes, questo "Colora con i numeri" è davvero divertente!
    Hobbes: Ma non stai colorando dentro i contorni e non usi i colori corrispondenti ai numeri.
    Calvin: Se facessi così, otterrei il disegno della scatola!
    Hobbes: Ah.
  • Calvin: Mi faccio crescere le unghie. Poi le affilo a punta, così avrò degli artigli come te.
    Hobbes: I miei sono retrattili.
    Calvin: Niente artigli retrattili, niente alluci opponibili, niente coda prensile, niente occhi composti, niente zanne, niente ali... sighhh...
  • Calvin: Posso iscrivermi a un corso di paracadutismo?
    Mamma: Perché non ti limiti a giocare a bilie sulle rotaie del treno? Sarebbe un modo meno dispendioso di rischiare la vita.
    Calvin: La mamma è così pratica.
  • Calvin: Questo gioco "Unisci i puntini" mi fa impazzire, guarda qua.
    Hobbes: È un papero.
    Calvin: Lo so! Chi vuole disegnare un papero? Io certo no! Mi hanno fregato! Sono stato manipolato! Il mio naturale talento artistico è stato usato contro la mia volontà per creare un volgare stereotipo di uccello acquatico! È oltraggioso!
    Hobbes: Un altro rigurgito di integrità creativa.
    Calvin: D'ora in poi unirò i puntini a modo mio.
  • Calvin: Immagino che gli insetti e le bambine abbiano la vaga sensazione che la natura gli ha giocato un brutto tiro, ma non l'intelligenza per capirne tutta la portata.
  • Calvin: "Caro Babbo Natale, quest'anno non voglio regali. Voglio soltanto amore e pace per gli uomini." Psicologia a rovescio.
    Hobbes: Un po' rischioso, non credi?
  • Calvin: "Caro Babbo Natale, l'anno scorso avevo chiesto un lancia-missili termonucleare a lunga gittata. Invece ho ricevuto dei calzini e una maglietta. Ovviamente hai scambiato la mia ordinazione con quella di qualcun altro. Vediamo di darci una regolata, huh?" Solo perché dà via la roba gratis, pensa di potersela cavare con un'organizzazione di incompetenti.
  • Calvin: Sai qual è il problema con l'universo?
    Hobbes: Uhm...
    Calvin: Non esiste un servizio reclami gratuito! Ecco perché le cose non funzionano! Se l'universo fosse amministrato in maniera decente, saremmo completamente rimborsati se non fossimo soddisfatti.
    Hobbes: Ma il posto è gratis.
    Calvin: Vedi? Ecco un'altra cosa. Dovrebbero mettere una tariffa di copertura e tener fuori la gentaglia.
  • Calvin: Non voglio andare a scuola. Non voglio imparare niente di nuovo. So già più di quanto vorrei! Le cose mi piacevano di più quando non le capivo! Il fatto è che vengo educato contro il mio volere! I miei diritti vengono calpestati!
    Hobbes: È un diritto restare ignorante?
    Calvin: Non lo so, ma mi rifiuto di informarmi!
  • Calvin: Pensi che i bambini nascano colpevoli? Che vengano al mondo già peccatori?
    Hobbes: No, penso solo che imparino molto in fretta.
    Calvin: Ogni volta che discuti certe cose con gli animali vieni insultato.
  • Calvin: Io amo il cambiamento.
    Hobbes: Tu?! Stamattina sei uscito dai gangheri perché la mamma ti ha messo meno marmellata di ieri sul toast!
    Calvin: Io amo far cambiare gli altri.
  • Calvin: La curiosità è l'essenza di una mente scientifica. Per esempio, sai che il latte esce dal naso se ridi mentre stai bevendo? Be', ora vedremo cosa succede quando inalo il latte direttamente nel naso mentre rido.
    Siusi: L'idiozia è l'essenza di una mente maschile.
  • Calvin: Un buon compromesso lascia tutti furibondi.
  • Calvin: Credi nell'evoluzione?
    Hobbes: No.
    Calvin: Non credi che gli uomini derivino dalle scimmie?
    Hobbes: Io non ci vedo nessuna differenza.
  • Calvin: Vuoi sentire una barzelletta?
    Hobbes: Certo!
    Calvin: Dunque, c'è questo tizio che entra in un bar. No, aspetta, forse è una drogheria. Ok, non importa. Diciamo che è un bar, qualcosa che assomiglia a un bar, va bene? Ad ogni modo c'è un cane che dice qualcosa di strano, non ricordo, ma l'altro tizio dice, uhm, be', l'ho dimenticata, ma era buffa.
    Hobbes: Cercherò di immaginarla!
    Calvin: Sì, riderai come un matto.
  • Calvin: Il mondo letterario è in subbuglio per il seguito de "Il porcellino Pino e Crispino, il delfino" di Mabel Sciroppo! Dobbiamo comprarlo! Si intitola "Il canguro Arturo e il suo amico paguro di Capo Palinuro"!
    Papà: Gli architetti dovrebbero essere costretti a vivere nelle case che hanno progettato, e gli autori di libri per l'infanzia dovrebbero essere costretti a leggere ad alta voce le loro storie ogni sera della loro marcia vita!

C'è qualcosa che sbava sotto il letto

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  • [Parlando della madre malata:] Hobbes: Non aspetterà per caso un bambino?
    Calvin: UN BAMBINO?!? Perché dovrebbero volere un altro bambino?? Hanno già ME!
    Hobbes: Sì, dovrebbero aver imparato la lezione...
  • Calvin: Come fanno a sapere la portata massima di un ponte, papà?
    Papà: Fanno passare camion sempre più grossi sul ponte finché si rompe. Poi pesano l'ultimo camion e ricostruiscono il ponte.
    Calvin: Oh. Ci avrei giurato.
    Mamma: Caro, se non conosci la risposta basta dirlo!
  • Calvin: Pssst! Sei sveglio?
    Hobbes: È Natale? Lo è! lo è!
    Calvin: Andiamo a svegliare mamma e papà e ad aprire i regali!
    Hobbes: Dato che è Natale, forse dovremmo dormire ancora un po'.
    ...
    Calvin: ABBIAMO DORMITO ABBASTANZA! SVEGLIA! SVEGLIA! È Natale!
    Papà: Un quarto alle 6. Quest'anno ci ha lasciato dormire.
  • Calvin: La mamma dice che la morte è naturale come la nascita. Fa parte del ciclo della vita. Dice che anche se ci sono tante cose che non capiamo, dobbiamo cercare di fare il meglio che possiamo in base alle conoscenze che abbiamo. Penso che abbia senso.... ma TU non andare da nessuna parte.
    Hobbes: Non preoccuparti.
  • Calvin: E adesso che hanno abbattuto tutti gli alberi, dove pensano che vadano a vivere gli animali? Perbacco, cosa farebbe la GENTE se gli animali radessero al suolo un sobborgo e mettessero al suo posto gli ALBERI?!?
    Hobbes [da sopra un bulldozer]: Niente da fare. Non ci sono le chiavi.
  • Calvin: Ho un'idea per far soldi [...] Vedi? Ho preso tre chicchi di granoturco dal piatto di stasera.
    Hobbes E come facciamo a ricavarci dei soldi?
    Calvin: Facile. Li metto sotto il cuscino. Con un po' di fortuna la fata dei denti si accorgerà troppo tardi che sono dei falsi.
  • Calvin: Papà, come fa la gente a fare i bambini?
    Papà: Molti vanno al "fai da te", comprano l'occorrente e seguono le istruzioni.
    Calvin: MI HAI PRESO AL "FAI DA TE"?
    Papà: No, TU eri una offerta speciale del supermarket. Molto più a buon mercato.
    Calvin: AAUUGHHH!
    Mamma: Caro, cosa stai raccontando a Calvin, adesso?
  • Calvin: Le vacanze estive sono finite. Ora comincia un anno intero di sfacchinate!
    Hobbes: Oh, senti, hai passato tutta l'estate a lamentarti perché ti annoiavi.
    Calvin: Davvero?
    Hobbes: Davvero.
    Calvin: Che strano. Probabilmente ero impazzito per via del troppo divertimento.

Yukon, arriviamo!

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  • Calvin: Ehi, papi, come funziona un carburatore?
    Papà: Non posso dirtelo.
    Calvin: Perché no?
    Papà: È un segreto.
    Calvin: NON È VERO! È CHE NON LO SAI!
  • Calvin: Il 1999 non è lontano papi. Se pensi di candidarti ancora come "papà", sarà meglio che inizi la campagna elettorale. Francamente, i sondaggi sono pessimi. Non credo che tu abbia molte probabilità di essere rieletto in questa carica.
    Papà: Traggo conforto dal fatto che non dev'essere appetita da molti.
    Calvin: I commenti sarcastici si ripercuotono sui candidati, sai.
  • Calvin: Hai soldi?
    Hobbes: Macché.
    Calvin: Hmm... come facciamo a procurarcene?
    [Calvin e Hobbes pensano.]
    Calvin: Conosciamo qualcuno a cui poter fare causa?
  • Siusi: Hei Calvin, cosa stai facendo?
    Calvin: SSST! Zitta o rivelerai la mia posizione. Sto facendo una battaglia ad acqua con Hobbes.
    Siusi: Una battaglia ad acqua! Posso giocare?
    Calvin: Tu? Ah! La guerra è una cosa da uomini!
    Siusi: Suppongo che una cosa così idiota debba esserlo. Posso giocare al vostro gioco o no?
    Calvin: Non lo so, mi sembri più adatta a fare commenti sarcastici.
  • Calvin: Ehi, papi, di cosa sono fatte le nuvole?
    Papà: Hmm... una volta lo sapevo. Penso soprattutto di acqua.
    Calvin: Allora come fanno a star su?
    Papà: Be', è acqua evaporata. Forse ci sono anche altri gas, non so.
    Calvin: E come mai sono bianche mentre il resto del cielo è azzurro?
    Papà: Mah, non so. Dovrei andare a controllare.
    Calvin: Evidentemente non esiste un esame di ammisione per fare il papà.
  • Mamma: Spero che un giorno tu abbia un figlio che ti faccia passare tutto quello che sto passando io.
    Calvin: Già, la nonna sostiene che è quello che diceva anche a te.
  • Calvin: Le bambine sono come lumache. Probabilmente servono a qualcosa ma è difficile capire a cosa.
  • Calvin: Questa faccenda di Babbo Natale non ha senso. Perché tutto questo mistero? Se il tipo esiste, perché non si fa vedere? E se non esiste, qual è il senso di tutto ciò?
    Hobbes: Non so... non è una festa religiosa?
    Calvin: Già, infatti ho gli stessi dubbi su Dio.
  • Calvin: Guarda che roba! La chiami neve questa?! Non è alta nemmeno 5 cm! Che cos'è una neve alta meno di 5 cm?!
    Hobbes: Be', è carina.
    Calvin: Nessuno ha mai chiuso una scuola per via della carineria.
  • Calvin: Ho letto che la famiglia media guarda la televisione 7 ore e mezzo al giorno. La mamma dice che quando io sono a scuola non guarda mai la tv... quindi, se io torno a casa alle 3, potrei guardarla esattamente fino alle 10 e 30, giusto?
    Papà: Sbagliato.
    Calvin: NON VORRAI CHE RESTIAMO SOTTO MEDIA?!
  • Papà: È bello rivederti, Max! Sembrano passati secoli da quando sei stato qui.
    Zio Max: Davvero. Non pensavo che fosse tanto tempo finché non ho visto Calvin. È davvero cresciuto. Allora ragazzino, che mi dici?
    Calvin: Ti dico che è meglio che stai attento perché a casa ho una tigre ferocissima che a un mio cenno può strapparti le budella.
    Zio Max: Che carino.
  • Calvin: Quando torni a casa, zio Max?
    Zio Max: Domani, è abbastanza presto?
    Calvin: Caspita, vorrei che ti fermassi per sempre.
    Zio Max: Che cosa carina hai detto! Sei un amore, Calvin.
    Calvin: La mamma è molto più paziente con me di fronte agli ospiti.
  • Calvin: Oh, senti, visto che dobbiamo fare questo stupido progetto insieme, diamoci una mossa. Cos'è che dobbiamo fare?
    Siusi: Ma non stai mai attento?! Che cosa faresti se non ci fossi io?! Saresti bocciato e ti rispedirebbero all'asilo!
    Calvin: Lo dici tu! Ho sentito dire che a volte i bambini non stanno attenti perché il resto della classe è indietro rispetto a loro. Alcuni di noi sono troppo intelligenti per la classe.
    Siusi: Oh, certo. Sei troppo intelligente.
    Calvin: Credimi, ragazza. Sai che Einstein prendeva brutti voti da bambino? Be', i miei sono anche peggio!

C'è un tesoro in ogni dove

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  • Hobbes: Perché stai scavando una buca?
    Calvin: Sto cercando dei tesori sepolti.
    Hobbes: Cosa hai trovato?
    Calvin: Qualche sasso sporco, una strana radice, e alcuni disgustosi vermi.
    Hobbes: Al primo colpo?
    Calvin: C'è un tesoro in ogni dove!
  • Calvin: Sono un genio, ma un genio incompreso.
    Hobbes: Quale sarebbe l'incomprensione?
    Calvin: Che nessuno pensa che io sia un genio.
  • Calvin: Papi, com'è essere un adulto?
    Papà: Be', non è molto diverso da essere bambino... solo che si è molto più affezionati ai propri giocattoli.
  • Calvin: Oggi a scuola ho tentato di decidere se imbrogliare nel compito in classe o no. Mi chiedevo: è meglio fare la cosa giusta e fallire... o fare la cosa sbagliata e avere successo? Da una parte, un successo immeritato non dà soddisfazione... ma dall'altra, neanche un fallimento meritato dà soddisfazione. Naturalmente, quasi tutti imbrogliano prima o poi. La gente fa sempre uno strappo alla regola se pensa di farla franca... ma questo comunque non giustifica il mio imbroglio. Allora pensavo: senti, imbrogliare in un piccolo compito non è poi una gran cosa. Non fa male a nessuno. Ma poi mi chiedevo se stavo solo razionalizzando la mia incapacità ad accettare le conseguenze di non aver studiato. D'altronde, nel mondo reale la gente bada al successo, non hai principi... però, forse è proprio per questo che il mondo si trova in questo stato. Quale dilemma!
    Hobbes: Allora cos'hai deciso?
    Calvin: Niente. Sono andato fuori tempo massimo e ho dovuto consegnare in bianco.
    Hobbes: Comunque, il solo riconoscimento del problema è già una vittoria morale.
    Calvin: Be', mi sembrava proprio sbagliato imbrogliare in un compito di etica.
  • Calvin: Sono un bambino del 21° secolo intrappolato in una famiglia del 19° secolo.
  • Calvin: Perché dovrei fare il bagno? Tanto mi sporcherò di nuovo. Perché mi dovrei lavare i denti? Tanto mangerò di nuovo. Perché dovrei pettinarmi? Tanto mi spettinerò di nuovo. Preferisco essere efficiente che igienico.
  • Calvin: Mamma com'ero da neonato?
    Mamma: Puzzolente.
    Calvin: Puzzolente??
    Mamma: Puzzolente.
    Calvin: La semplificazione estrema di un concetto è sempre riduttiva.
  • Calvin: Dicono che il mondo è un palcoscenico. Ma ovviamente la recita si fa senza prove e tutti improvvisano.
    Hobbes: Forse è per quello che è difficile dire se siamo in una tragedia o in una farsa.
    Calvin: Ci vorrebbero più effetti speciali e numeri di danza.
  • Calvin: "Caro Babbo Natale, ogni anno a questa epoca ti mando una lista di ciò che voglio per Natale. E ogni anno la ignori bellamente e mi porti cose utili che io non desidero affatto. A che gioco giochiamo? Sei per caso rimbambito??? Non sai leggere??? O sei semplicemente un vecchio elfo vendicativo propenso a distruggere i sogni dei bambini?!??!"
    Hobbes: Forse sull'ultimo punto potevi glissare.
    Calvin: Lo so, ma mi ha fatto bene scriverlo.
  • Calvin: Non mi interessa essere accettato, mi accontento di essere ignorato.
  • Calvin: Quando nevica puoi andare in slitta. Quando c'è vento puoi far volare gli aquiloni. Quando fa caldo puoi andare a nuotare. Ma quando piove... sigh... l'unico sport è far impazzire la mamma.
  • Calvin: La mamma dice che la fatina dei denti potrebbe darmi 50 centesimi per questo dente.
    Hobbes: Però!
    Calvin: Allora mi è venuta un'idea. Ho fatto un calco del mio dente in modo da farne dei duplicati! Ne metterò uno sotto il cuscino ogni notte e alla fine dell'anno avrò più di 150 dollari!
    Hobbes: Pensi che la fata crederà che la tua bocca abbia 300 denti?
    Calvin: Una che preferisce un vecchio dente a 50 centesimi non dev'essere molto intelligente!
  • Calvin: Mmm... qualcuno sta facendo un fuoco. Mi piace l'odore del fuoco d'inverno. Non è strano come gli odori siano tanto evocativi, ma difficili da descrivere?
    Hobbes: Oh, non so. Questo fuoco ha un odore frostoso e stugnoso.
    Calvin: Avrei dovuto sapere che gli animali hanno le parole per descrivere gli odori.
    Hobbes: È un po' pisposo, ma è per via della poca umidità.
  • Calvin: Vuoi dire che gli animali hanno delle parole particolari per determinati odori?
    Hobbes: Ma certo.
    Calvin: Ok, qual è la parola per l'odore delle foglie bagnate?
    Hobbes: "Snippido".
    Calvin: E qual è la parola per il mio odore.
    Hobbes: "Terribile".
  • Calvin: Chissà perché la gente non è mai contenta di quello che ha.
    Hobbes: Stai scherzando? Niente unghie retrattili, niente zanne, al buio non ci vedete, avete una ridicola pelle rosa, riflessi nulli e niente coda! Lo credo bene che la gente non è contenta!
    Calvin: Dimentica ciò che ho detto.
    Hobbes: Se le tigri non fossero contente, allora sì che ci sarebbe da meravigliarsi.

La vendetta del Baby-sitterato

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  • Calvin: Vuoi leggere la mia lettera a Babbo Natale?
    Mamma: Tutta quella roba?
    Calvin: Spero di non essermi dimenticato qualcosa.
    Mamma: È in ordine alfabetico.
    Calvin: Sì, ho fatto anche un indice delle voci supplementari per cercare di aiutarlo.
    Mamma: Qui c'è scritto "Primo volume".
    Calvin: Da "Atomica (bomba)" a "Lancia-missili".
    Mamma: Il giorno di Natale sarai un bambino molto triste.
  • Calvin: Stanotte ha nevicato! Accendi la radio! Magari hanno chiuso la scuola! Magari l'autobus è gelato! Magari il direttore non può uscire di casa!
    Mamma: Vestiti, Calvin. Sono caduti solo dieci centimetri di neve.
    Calvin: Avere dieci centimetri di neve è come vincere dieci centesimi alla lotteria.
  • Calvin: Io dico che i bambini non hanno bisogno di 12 anni di scuola! Tre mesi bastano e avanzano! Guarda me. Sono intelligente! Non ho bisogno di altri 11 anni e mezzo di scuola! È una completa perdita di tempo!
    Hobbes: Come hai fatto ad arrivare fino alla fermata dell'autobus con tutte e due i piedi nella stessa gamba del pantalone?
    Calvin: Sono caduto spesso... perché? dove vuoi arrivare?
    Hobbes: Niente. Ero solo curioso.
  • Calvin: Cavoli. Oggi è stato un macello a scuola. Uau.
    Hobbes: Che cosa è successo?
    Calvin: Non voglio neanche parlarne.
    Hobbes: Ha qualcosa a che vedere con tutte quelle sirene che si sono sentite a mezzogiorno?
    Calvin: HO DETTO CHE NON VOGLIO PARLARNE.
  • Calvin: Spala, spala, spala! Perché non possiamo comprare uno spalaneve?? Siamo l'unica famiglia al mondo che continua a spalare la neve a mano! Sono congelato!
    Papà: Così ti tempri il carattere.
    Calvin: Buffo come ogni volta che io mi tempro il carattere, lui risparmia qualche centinaio di dollari.
  • Calvin: Quale pensi che sia il modo migliore per ottenere quello che vuoi? È meglio tener duro o compromettere?
    Hobbes: Penso che la cosa migliore sia tener duro quando puoi e compromettere quando devi.
    Calvin: Ciò è molto più maturo di quel che io intendo diventare.
  • Calvin: Buone notizie! Intendo fondare un club segreto e tu ne sarai socio!
    Hobbes: Caspita!
    Calvin: Sarà forte! Avremo nomi segreti, un codice segreto, un saluto segreto... avremo una sede segreta e faremo cose segretissime!
    Hobbes: Perché tutta questa segretezza?
    Calvin: La gente ti considera di più quando pensa che trami qualcosa.
  • Papà: Calvin, tua madre ed io abbiamo visto la tua pagella e pensiamo che puoi fare di meglio.
    Calvin: Ma a me non piace la scuola.
    Papà: Perché? Ti piace leggere e imparare. Io so che lo fai. Insomma, hai letto tutti i libri sui dinosauri e hai imparato un sacco di cose, no? E ti sei divertito.
    Calvin: Sì...
    Papà: Allora perché non ti piace la scuola?
    Calvin: Non leggiamo niente sui dinosauri.

Strani esseri di un altro pianeta!

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  • Calvin: A che ti serve la coda?
    Hobbes: La coda?
    Calvin: Già. Perché le tigri hanno bisogno della coda?
    Hobbes: Non ne sono sicuro. Penso che sia per bellezza.
    Calvin: Allora è una specie di cravatta per il sedere.
    Hobbes: Non essere volgare. È tutta invidia la tua.
  • Papà: Ehi, Calvin! Sai che ora è?
    Calvin: Perché? Che ora è?
    Papà: È un'ora molto speciale.
    Calvin: Davvero? Davvero? Che ora è?
    Papà: Lo vuoi sapere veramente?
    Calvin: Sì, sì! Dimmelo! Dimmelo! Dimmelo! Per piacere!
    Papà: È l'ora di fare il bagno!
    Calvin [Parlando con Hobbes]: Sai quei vecchi che scrivono ai giornali lamentandosi che i figli non li vanno mai a trovare? Be', quelle lettere mi fanno veramente godere.
  • Calvin: Vorrei essere una tigre.
    Hobbes: Un lamento comune.
    Calvin: Ho un'idea! Puoi insegnarmi a fare la tigre. Vado a mettermi in pigiama. Vedi? Possiamo fare la coda con una calza imbottita! E poi disegnarmi delle strisce sulla faccia!
    Hobbes: Hmm... e per i baffi e il pelo?
    Calvin: Non mi sono rasato per sei anni. Dovrei avere un po' di barba.
  • Calvin: Pensi che il nostro destino sia determinato dalle stelle?
    Hobbes: Ma va.
    Calvin: Oh, io sì.
    Hobbes: Davvero? Come mai?
    Calvin: La vita è molto più divertente quando non sei responsabile delle tue azioni.
  • Papà: Calvin, vorrei che mi raccogliessi tutti i rami caduti in giardino.
    Calvin: Mi paghi?
    Papà: Be'... ok... ti darò un dollaro.
    Calvin: UN DOLLARO? Ne voglio almeno venticinque!
    Papà: Tra un minuto lo farai gratis.
    Calvin: Accetto il dollaro.
    Papà: Ragazzo in gamba.
  • Calvin: Eccomi qua ad aspettare l'autobus. Ancora undici anni di scuola. Poi il college e magari l'università, e poi il lavoro fino alla morte. Che razza di mondo è questo?! Hai solo cinque anni da vivere da bambino?? E le esplorazioni, le scoperte, il gioco? Anche queste sono cose importanti!
    Hobbes: Be', hai i pomeriggi e i weekend.
    Calvin: Quelli sono dedicati alla tivù.
  • Calvin: Ehi, Siusi, indovina che cos'ho in mano?
    Siusi: È qualcosa di disgustoso?
    Calvin: Be'... insomma...
    Siusi: È qualcosa di schifoso che nessuna persona sana di mente vorrebbe mai e poi mai guardare?
    Calvin: Uh... suppongo che dipenda dal tuo punto di vista...
    Siusi: Scordatelo. Non indovino.
    Calvin: Però potresti. Ci sei già per nove decimi.
  • Papà: Essere genitore vuol dire voler abbracciare e strangolare il proprio figlio contemporaneamente.

Il progresso tecnologico fa "boink"

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  • Mamma: Che cosa fai ancora a letto?! Ti ho chiamato tre volte! Perderai l'autobus!
    Calvin: Starò a letto fino a Natale. Voglio un sacco di regali quest'anno e penso che le possibilità di essere buono aumenteranno parecchio se non mi alzo.
    Mamma: Disubbidire alla mamma non è bene, è male.
    Calvin: Quel dannato Babbo Natale mi becca ogni volta che mi giro.
  • Calvin: Ehi papi, posso prendere la lattina della benzina per la falciatrice che è in cortile?
    Papà: Per farne cosa? Sono le 8 di sera!
    Calvin: Voglio scrivere con la benzina sul prato... e poi dargli fuoco in modo che gli aeroplani possano leggere!
    Papà: NO, NON PUOI! NON ESSERE RIDICOLO!
    Papà [Tra sé e sé]: Non voglio neanche sapere che cosa intendeva scrivere.
  • Papà: Ho sentito che ti sei iscritto a baseball.
    Calvin: Già, ma non volevo. L'ho fatto solo perché la smettessero di prendermi in giro.
    Papà: Be', lo sport è un'ottima cosa. Insegna il gioco di squadra, a vincere correttamente e ad accettare la sconfitta. Forma il carattere.
    Calvin: Ogni volta che mi sono formato il carattere me ne sono pentito! Non voglio imparare a vincere e a perdere! Diavolo, non voglio nemmeno competere! Che c'è di male a divertirsi da soli, eh?!
    Papà: Quando si è grandi, non è consentito.
    Calvin: Ragione di più per farlo adesso!
  • Papà: Be', guarda chi c'è! Buongiorno dormiglione. Ti sei perso la parte migliore del giorno. Io sono sveglio dalle 6 e 30 e ho già fatto un sacco di cose!
    Calvin: Per lo meno quando io ho un giorno di vacanza posso dirti la differenza.
    Papà: Qualche infermiera deve aver scambiato sicuramente le culle.
  • Calvin: A me non servono dei genitori. Mi basta un disco che ripete "va' a giocare fuori!"

L'attacco dei mostri di neve mutanti

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  • Calvin: Vieni Hobbes, dobbiamo andare fuori.
    Hobbes: Dobbiamo??
    Calvin: Già, il papà non mi lascia guardare la tivù. Dice che è estate e dobbiamo andare fuori a correre. Ci puoi credere?! Che razza di dittatore!
    Hobbes: Che crudeltà essere costretti a giocare.
    Calvin: Gliela farò vedere. Mi rifiuto di divertirmi.
  • Non c'è niente che rovina il divertimento come lo scoprire che è formativo per il carattere. (Calvin)
  • Calvin: Hai notato come le persone più diventano vecchie più diventano lente? Mi chiedo come mai. Io penso che meno vita ti rimane più in fretta dovresti cercare di viverla, in modo da ottenere il maggior numero di esperienze. Quando sarò un vecchio barbogio come il papà, andrò in giro come un pazzo.
    Hobbes: Benone.
  • [Mentre è di fianco al padre che cucina] Fantastico! Hamburger sul barbecue! Possono essere carbonizzati fuori! Possono essere crudi dentro! Ma almeno hanno quel sapore speciale da barbecue! ... Di benzina! Mm-mm, quando si mangia? [dalla sua cameretta] Cosa intendi con domani?! (Calvin)
  • Papà: Cominciamo dall'inizio. Quando aggiungi qualcosa tu aumenti quello che hai.
    Calvin: Non voglio impararlo! È assolutamente irrilevante per la mia vita!
    Papà: Non è vero. Tutti devono saperlo.
    Calvin: Io no! Me la caverò senza la matematica.
    Papà: Ah sì? E cosa vuoi fare da grande? Tutti i lavori richiedono un po' di matematica!
    Calvin: Non è vero! Io farò il... il... L'uomo delle caverne! Si!
    Papà: Non è un vero lavoro.
  • Hobbes: Com'è andato il compito di matematica?
    Calvin: Da cani... ma solo perché non ho finito in tempo! Il peggio è che Siusi Derkins ha vinto la scommessa e ho dovuto pagare 25 centesimi. Ma l'ho fregata! Le ho dato solo mezzo dollaro! Ah!
    Hobbes: Penso che dovresti studiare di più!
    Calvin: Oh, non cominciare anche tu.
  • Calvin: Che cavolata! Dicono che unendo i puntini apparirà un disegno. L'ho fatto e guarda che pasticcio!
    Hobbes: Forse devi unirli seguendo la numerazione.
    Calvin: Oh. Tutto deve avere regole, regole, regole.
  • Calvin: Hobbes, pensi che la nostra moralità sia definita dalle nostre azioni o da quello che c'è nel nostro cuore?
    Hobbes: Penso che le nostre azioni mostrino quello che c'è nel nostro cuore.
    Calvin: ... MI SONO OFFESO!
  • Calvin: Un'altra splendida giornata autunnale. Che spreco andare a scuola in una mattina come questa.
    Hobbes: Che cosa faresti se potessi stare a casa questa mattina?
    Calvin: La passerei a letto.
  • È duro essere religiosi quando certi tipi non vengono mai inceneriti da un fulmine. (Calvin)
It's hard to be religious when certain people are never incinerated by bolts of lightning.
  • Calvin: "Cogli l'attimo" è il mio motto. Magari domani esci di casa e – wham – vieni investito da un camion e non potrai più godere di nulla! Ecco perché dico "cogli l'attimo". E il tuo motto qual è?
    Hobbes: "Guarda, prima di attraversare la strada".
  • Mamma: Guarda! Hai rifatto il letto senza che te lo dicessi! Bravissimo, Calvin!
    Hobbes: Com'è carina la tua mamma quando l'aiuti.
    Calvin: Sì. Ecco perché di solito non lo faccio. Mi piace che la mamma rimanga impressionata quando adempio anche il minimo dei miei doveri.
  • [Calvin scrive:] Cara nonna, grazie per la bella scatola di matite che mi hai mandato per Natale
    Hobbes: Che sollecitudine.
    Calvin: Oh sì, ringrazio sempre la nonna immediatamente... almeno da quando mi ha mandato quella scatola vuota con un biglietto sarcastico in cui c'era scritto che voleva soltanto vedere se le poste funzionavano ancora.
  • Papà: Fine del primo capitolo. Fermiamoci qui.
    Calvin: No, leggimi tutto il libro.
    Papà: Calvin, sono più di cento pagine ed è tardi. Leggeremo un altro capitolo domani.
    Calvin: No, no! Finiscilo stasera!
    Papà: Però, ti deve piacere parecchio!
    Calvin: Devo fare il riassunto per domani.

È un magico mondo

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  • Calvin: Non posso andare a scuola. Ho un po' di nausea, vedo delle macchie e mi gira la testa.
    Mamma: Chiamo il dottore.
    Calvin: Fa niente, mi sembra di star meglio adesso.
    Calvin: [Tra sé e sé] È troppo difficile azzeccare quel magico insieme di sintomi giustamente vaghi, ma non preoccupanti.
  • Calvin: Perché piangi?
    Mamma: Sto tagliando una cipolla.
    Calvin: Dev'essere difficile fare da mangiare se si antropomorfizzano i vegetali.
  • Siusi: Ho sentito che oggi non c'è la signora Vermoni.
    Calvin: Davvero? Possiamo andare a casa?
    Siusi: Certo che no. Abbiamo un insegnante supplente.
    Calvin: Posso mandare dentro uno studente supplente?
  • Calvin: La vita è piena di possibilità. Per esempio, adesso, invece di andare a scuola, potrei fare l'autostop e passare il resto della mia vita nel Serengeti, migrando insieme agli animali selvaggi.
    Hobbes: Il Serengeti è in Africa. Non potresti mai trovare un passaggio fin là.
    Calvin: La vita è piena di possibilità precluse.
  • Se vuoi peggiorare una giornata, passala desiderando l'impossibile! (Calvin)
  • Calvin: Perché la mia vita non è come questo serial? Perché non ho un mucchio di amici la cui unica occupazione è inventare avventure demenziali? Perché le mie conversazioni non sono infarcite di vittimismo spontaneo? Perché i miei amici non dimostrano una sentita sollecitudine quando ho dei problemi?
    Hobbes: Perché non conosci pupe stratosferiche?
    Calvin: Devo affidare la mia vita a qualche scrittore.
  • Calvin: Pensi che esista un Babbo Natale cattivo?
    Hobbes: Un Babbo Natale cattivo??
    Calvin: Sì, tipo un gemello disturbato di Babbo Natale, o roba del genere! Farebbe i giocattoli per i bambini cattivi! Babbo Natale cattivo porterebbe tutti quei giocattoli pericolosi, fastidiosi e devianti che i genitori non permettono!
    Hobbes: E se sei buono?
    Calvin: Ti punisce con magliette e biancheria intima.
  • Calvin: Caspita, se ha nevicato stanotte! Non è splendido?
    Hobbes: Tutto ciò che ci era familiare, è scomparso! Il mondo sembra nuovo di zecca!
    Calvin: Un anno nuovo... un inizio fresco e pulito!
    Hobbes: È come avere un grande foglio di carta bianca per disegnarci sopra!
    Calvin: Una giornata piena di possibilità! È un mondo magico, Hobbes, vecchio amico... andiamo a esplorarlo!

Citazioni su Bill Watterson

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  • Il lavoro di Bill Watterson ha qualcosa di mistico. Ciò che abbiamo di fronte non è una qualunque striscia a fumetti. Possiede quella particolare dimensione riconosciuta un tempo in Krazy Kat di George Herriman e, più tardi, in Pogo di Walt Kelly. Il che è stato, comunque, molto tempo fa: dopo di loro non c'è stato più niente di simile nel mondo del cartoon. Ora abbiamo Calvin & Hobbes. In questa striscia non ci sono personaggi finti o sdolcinati. Il ragazzino è decisamente e irresistibilmente pestifero. La madre e il padre (i nomi non sono necessari) vivono a fianco della loro discendenza chiedendosi con perenne e agitato stupore che cosa abbiano fatto per meritarsi un figlio del genere. Il bambino, da parte sua, vive per un buon 70 per cento del suo tempo in un mondo parallelo popolato dalle creature indicibili della sua fantasia, e per il resto del tempo in un mondo reale popolato da altre creature indicibili (la maestra, la bambina, il bullo). E trova scampo da questo secondo mondo rifugiandosi nel primo. E poi c'è il tigrotto di pezza. È un animo nobile e molto più intelligente del bambino, di cui, con sarcastica e affettuosa saggezza, tempera l'esuberanza. Ci sono un sacco di strisce a fumetti in giro, alcune buone, altre passabili, la maggior parte semplicemente roba di secondo piano. Tutti hanno il loro cast di personaggi, più o meno indovinati, tenuti insieme dal dialogo, a volte buono, a volte no. Sono pochissimi quelli che posseggono quella magia particolare che li fa reggere il confronto con il meglio del passato. Guardando al lavoro dei nostri due paragoni, Herriman e Kelly, possiamo vedere un connubio tra sceneggiatura e segno grafico che si trova raramente al giorno d'oggi, la sensazione che le parole migliorino il disegno e che il disegno faccia lo stesso con il testo, che la fusione attentamente miscelata di questi due ingredienti possa creare quell'incanto che rivela il genio. Volete la magia? L'alchimista Watterson ha portato avanti un lavoro che, per acume, carattere e profondità, è portentoso in rapporto alla sua giovane età. Gli auguro lunga vita e possano i poteri della sua stregoneria non venir mai meno. Volete la magia? Questa è una raccolta di ricette dello stregone per trasformare della semplice carta e del semplice inchiostro in oro puro. Lasciate che umilmente vi presenti Calvin (il bambino) e Hobbes (il tigrotto). Questo libro è magico. (Pat Oliphant)
  • Non c'è fonte di umorismo più ricca e affidabile della mente di un bambino. Gran parte degli autori di fumetti, essendo infantili, lo riconoscono, anche se, nel momento in cui tentano di catturare la natura tumultuosa dei giovanissimi, falliscono e finiscono per creare bambini che non sono bambini, ma noiosissimi adulti in miniatura che fanno dell'umorismo. È sorprendente, ma la stragrande maggioranza degli autori di strisce comiche per bambini (compresi gli autori dei Cosby) dimostra di aver ben poco feeling e fiducia nella vera fonte della comicità che è l'infanzia in tutta la sua fascinosa spensieratezza. Questo non vale per Bill Watterson, che si è distinto, come del resto i suoi personaggi alquanto insoliti, Calvin & Hobbes. Watterson ce l'ha fatta, è riuscito a cogliere l'infanzia in tutti i suoi innumerevoli stati d'animo. Chiunque stia vicino a un bambino sa che la realtà per lui non esiste. La fantasia nel suo mondo è così facilmente raggiungibile e lontana dalla realtà quotidiana. Guardate i genitori di Calvin, che vivono nell'angoscia di cadere nei suoi tranelli mentre, in realtà, per Calvin non esistono neanche. Il bambino è il re e custode del suo fantastico regno, ed è molto selettivo nello scegliere i suoi compagni. Il fatto che il suo regno sia così esclusivo non fa che provocare il tentativo, da parte di molti grandi, di riconquistare la serendipità della giovinezza per recuperare ciò che è irrecuperabile. Pochi disperati si sforzano a tal punto da guadagnarsi un bel posto al Betty Ford Center [clinica per recupero alcolisti]. Gli altri, dotati di un pizzico di sensibilità in più, leggono Calvin & Hobbes. (Garry Trudeau)

Bibliografia

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Altri progetti

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