Ebrei

gruppo etnoreligioso

Citazioni sugli ebrei.

Due ebrei (V. Vereshchagin, 1883-1884)

Citazioni

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  • A dona che pianze, caval che sua, e ebreo che zura, no crederghe.[1] (proverbio veneto)
  • A me è capitato di nascere in mezzo a persone che vivono nella costante paura dell'estinzione. È parte della nostra identità, parte della nostra mentalità, e ci ha insegnato attraverso prove ed errori orribili a stare sempre in guardia. (Max Brooks)
  • Avviene pertanto che la storia degli Ebrei rivesta singolarissimi caratteri, che la rendono sostanzialmente diversa da quella di ogni altra nazione. Essi, scartati dall'attività politica, si potevano trovare alla mercé di un principe senza scrupoli o di una plebe fanatica, e ne dovevano subire le persecuzioni senza reagire. Passiva quanto nessun'altra storia dei popoli è dunque la storia di Israele che sempre sottostà alla volontà di altri, ma sotto un diverso aspetto nessun popolo può vantare una più vivace e più consapevole attività individuale proprio perché l'ebreo non ha avuto nella diaspora un'organizzazione statale sua che lo difendesse, ma anche che gli imponesse un modo di pensare e di agire; al contrario, rifuggendo da conversioni che gli avrebbero reso la vita più facile e aperta, i nostri antenati vissero fuori della norma e delle convenzioni per la loro precisa e cosciente volontà. Quindi la storia degli Ebrei è insieme la più passiva e la più attiva fra le storie di tutte le genti. E tutti noi ebrei discendiamo da cento generazioni di eroi: di fatto siamo alquanto più buoni degli altri, incorriamo meno nella violenza e nella disonestà; di fatto la barbarie pagana sente nell'ebraismo il suo naturale nemico. (Emanuele Artom)
  • C'è sempre qualcosa che ti ricopre di merda. La merda c'è! [...] E nelle diverse culture hanno trovato molte diverse risposte a questo, per esempio [...] gli ebrei ti dicono: "Perché accade sempre a noi?" (Viaggio in India)
  • Cari fratelli e sorelle, [...] non possiamo fare a meno di ricordarci dei crimini di questi criminali Ebrei, nel corso della storia. Perché la Francia, nel 1253, ha espulso e sradicato l'entità ebraica, che era rappresentata dal ghetto? Perché li hanno espulsi? Perché succhiavano il sangue dei Francesi, perché spargevano il sangue dei Francesi, li macellavano, rubavano i loro soldi e cospiravano contro di loro. Alla fine, i Francesi non ebbero altra alternativa se non quella di espellerli. [...] Questa serie di espulsioni continua fino al giorno odierno. [...] Se Allah vorrà, la loro espulsione dalla Palestina nella sua interezza è una certezza. Noi non siamo né più deboli né meno onorabili di quei popoli che hanno espulso e annientato gli Ebrei. Il giorno in cui anche noi li espelleremo si avvicina. [...] Abbiamo teso la nostra mano per dare da mangiare a questi cani affamati, a queste bestie selvagge, e hanno divorato le nostre dita. Ma ora abbiamo imparato la lezione, e vi dico che non c'è posto per voi fra di noi, e per voi non c'è un futuro neanche fra le nazioni del mondo: siete destinati all'annientamento. (Mahmud al-Zahar)
  • Ci sono state circostanze nel ventesimo secolo nelle quali essere un ebreo era un vantaggio. Negli anni settanta, per fuggire dall'Unione Sovietica, la nostra famiglia aveva finto di essere ebrea. (Lord of War)
  • Come potete rimproverare agli ebrei le persecuzioni che hanno subíto in diversi paesi? Queste sono, al contrario, dei crimini nazionali che noi dobbiamo espiare reintegrandoli negli imprescrittibili diritti dell'uomo di cui nessuna autorità umana può privarli. [...] Restituiamogli la felicità, la patria e la virtù reintegrandoli nella loro dignità di uomini e cittadini. (Maximilien de Robespierre)
  • Da quanto tempo giaci, di Davide radice! | Primavera s'appressa: di dar fiori t'addice! | O sempre deve opprimere lo sgherro del re in trono | e 'l buono, il pio ancor gemere nella polvere prono? | Da più di dieci secoli servo nell'oppressione, | son schiavo in solitudine, vivo in maledizione. | Angelo di Daniele, o Angelo di morte, | vieni! della prigione infrangi a me le porte! | Ma lungi è ancor la fine pel popol senza pace: | lunga ancora è la via. L'Angel sta fermo e tace! (Avicebron)
  • Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? (Natalia Ginzburg)
  • Dissi tra me e me: «Un autentico ebreo! Ha promesso a qualche zoticone una giacca per quattro dollari e ora si è accorto che se fosse laggiù potrebbe appioppargliene una peggiore per cinque. È una razza priva di cuore e di principi.» (Mark Twain)
  • È assurdo e sconveniente al massimo che gli ebrei, per propria colpa condannati da Dio alla schiavitù eterna, con la scusa di esser protetti dall'amore dei Cristiani e tollerati nella collaborazione in mezzo a loro, possano mostrare tale ingratitudine verso di essi da oltraggiarli in cambio della misericordia ricevuta e pretendere di dominarli invece di essere sottomessi.[...] Osano vivere in mezzo ai Cristiani e si vestono come loro, addirittura comprano case [...]. (Papa Paolo IV)
  • È certo che il trattamento inflitto agli ebrei in molte località della Germania è atroce, ingiustificato e insensato. (Fernand de Brinon)
  • È uno dei prodigi della storia il modo in cui gli ebrei, senza patria o rifugio, vessati e perseguitati oltre misura, e spesso fino alla morte, abbiano preservato la loro identità e siano rimasti uniti per oltre duemila anni. (Jawaharlal Nehru)
  • Erano i tempi che il Mossad teneva una base in città [La Spezia] per organizzare il trasferimento clandestino degli ebrei in Palestina. Gli ebrei che erano scampati ai lager, gli ebrei che non erano stati internati ma comunque non ne volevano sapere più niente dell’Europa, di nessunissimo schifoso angolo d’Europa, gli ebrei che volevano andare a costruire il socialismo il più lontano possibile dalla patria del socialismo. (Maurizio Maggiani)
  • Essendo gli ebrei stessi servi della Chiesa, questa può disporre dei loro averi. (Tommaso d'Aquino)
  • Gli Ebrei dell'uno e dell'altro sesso non possano abitare fuori dal Ghetto... per qualunque pretesto, anche per quello della necessità o di mutar aria, e quando gli occorrerà andar fuori per un sol giorno, procurino ottenerne l'opportuna licenza in iscritto [...] colle clausole che debbano gli Ebrei portare il segno al Cappello. (Papa Pio VI)
  • Gli ebrei e i loro sostenitori stranieri sono contrari ai fondamenti stessi dell'Islām e desiderano stabilire il dominio ebraico in tutto il mondo. (Ruhollah Khomeyni)
  • Gli ebrei hanno sempre pensato che avere la schiena diritta non fosse una cosa buona, io non la penso così, credo che bisogna stare a testa alta. (Ed Koch)
  • Gli ebrei meritano di essere esecrati e puniti, come dei veri e propri trasgressori di ogni maestà divina e umana, con i peggiori supplizi: il braciere, il piombo fuso, l'olio bollente, la pece, la cera e lo zolfo messi insieme. (Pierre de Lancre)
  • Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani. (Manifesto degli scienziati razzisti)
  • Gli Ebrei quando erano sazii della moglie, le faceano bere l'acqua della gelosia, consistente in una specie di ranno benedetto dal sacerdote, da cui l'infelice rimanea gonfia e morta in un attimo. Era poi per quei mariti motivo a ripudiarla l'aver cotta un po' soverchio la carne. (Salvatore Morelli)
  • Gli ebrei quando sostengono di essere il popolo eletto da Dio creano in realtà il razzismo di cui saranno poi tragicamente vittime, perché se il mio popolo è eletto da Dio è chiaro che tutti gli altri sono popoli di serie B. (Massimo Fini)
  • Gli ebrei, quantunque siano così spesso imbastarditi dai contatti con altri popoli, tra le loro numerose tribù conservano la traccia della sublime bellezza asiatica. Quando non sono brutti, d'una bruttezza repellente, gli israeliti presentano gli stupendi caratteri dei volti armeni. (Honoré de Balzac)
  • Gli ebrei si avvicineranno sempre più al mondo vegetariano [perché] secondo molti rabbini e leader spirituali dietro al vegetarianismo risiede il senso ultimo della morale ebraica. (Yitzhak HaLevi Herzog)
 
Ritratto di un vecchio ebreo (Rembrandt, 1654)
  • Gli ebrei si considerarono un popolo speciale con tale unanimità e tanta passione, e per tanto tempo, che finirono col diventarlo. E veramente ebbero un ruolo, perché, furono loro a scriverlo. E qui forse, si trova la chiave della loro storia. (Paul Johnson)
  • Gli Ebrei sono colpevoli di tutto. Il loro Dio ha creato tutti noi. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Gli ebrei sono esseri umani. [...] quindi ce ne sono anche di orgogliosi. Poi ci sono quelli avidi, quelli golosi, lascivi e anche ladri. Tra di loro c'è a chi piace imbrogliare il prossimo, e ce ne sono altri che mentono. Ma gli ebrei sono così perché sono esseri umani. [...] di ebrei ce ne sono tanti tipi. Chi crede che siano tutti uguali non li conosce. Gli ebrei non sono fatti tutti allo stesso modo. [...] Dire gli ebrei è una generalizzazione, proprio come se dicesse i cristiani. Ci sono ebrei e ci sono cristiani, e l'origine, la religione, lo stile di vita, la razza di sicuro comportano tanti tratti comuni... Ma gli ebrei differiscono gli uni dagli altri più di quanto non si assomiglino. (Sándor Márai)
  • Gli ebrei sono il popolo più tenace della storia. (Paul Johnson)
  • Gli psicopatici mi affascinano sempre, forse per il loro livello culturale e i forti valori famigliari. O quelli sono gli ebrei? (Dr. House - Medical Division)
  • Gurker interloquiva continuamente nella discussione con la sua voce gutturale e profonda, spingendo innanzi un naso grosso, una bocca malfatta con il labbro inferiore pendulo, e degli occhi che si vedevano appena fra una quantità di grinze. Egli fece la sua confessione per quanto riguardava la sua razza. – Noi Ebrei, – disse, – procedemmo fra il sistema di questo mondo, senza creare nulla, consolidando parecchie cose e distruggendo molto. La presunzione della nostra razza è stata eccessiva, mostruosa. Sembra che noi abbiamo usato la nostra vasta intelligenza solo per sviluppare, dominare e mantenere la convenzione della proprietà, per trasformare la vita in una specie di venale gioco degli scacchi e spendere in cose grossolane i nostri guadagni... Non abbiamo mai pensato di servire l'umanità. Della bellezza, che è divinità, noi abbiamo fatto un possesso. (H. G. Wells)
  • Ho fatto una scoperta o, dovrei dire, ho avuto una visione. L'ho avuta tra due tazze di caffè nero in un ristorante francese di Soho; ma non saprei spiegarla, neppure se tentassi di farlo. Comunque era che tutte le cose buone formano un tutt'uno... Questo è ciò che sento... adesso, ad ogni ora del giorno. Tutte le cose buone sono una cosa sola. È questo ciò che gli Ebrei dell'antichità, soli tra gli altri popoli, hanno percepito. I Greci, i Vichinghi e i Romani non furono attraversati come qualche rude israelita, una notte, nella solitudine del deserto, dall'improvvisa, abbagliante idea che tutto il mondo era la manifestazione di un solo Dio: un'idea degna di un romanzo poliziesco. (Gilbert Keith Chesterton)
  • I miei fratelli ebrei andarono verso la morte a testa alta. Fu uno spettacolo meraviglioso vederli iniziare l'ultimo viaggio con tanta dignità. (Leo Baeck)
  • I pagani non conoscono Dio, e amano solo la Terra. Gli ebrei conoscono il vero Dio, e amano solo la Terra. I cristiani conoscono il vero Dio, e non amano la Terra. (Blaise Pascal)
  • – I suoi sono polacchi?
    – Mh. Ebrei della Galizia. Spero che questo non rappresenti un problema. Dopotutto anche il vostro salvatore era ebreo.
    – C'è un dibattito su questo.
    – No, di certo era ebreo. Sapete da cosa si evince? Sua madre lo credeva un Dio e lui la credeva vergine! (The Knick)
  • Il guaio degli ebrei è che non hanno alcun senso della natura. Tutti città e affari. (Stephen Fry)
  • Il popolo ebreo, il solo un tempo eletto da Dio… poi abbandonato per la sua incredulità, meritò di essere riprovato [...] la loro empietà è giunta a un livello tale che, per la nostra salvezza, occorre respingere la forza di tanta malizia. (Papa Pio V)
  • In definitiva, la conclusione è che gli ebrei non sono e non sono mai stati una razza o un gruppo etnico, ma sono e sono sempre stati una entità sociologica, che può essere definita nel modo migliore come gruppo o popolo quasi-nazionale. (Ashley Montagu)
  • In due popoli, scarsi di numero, ma originali fra tutti, e tutti diversi fra loro, si può riassumere da antico per la nostra civiltà la virtù prima del pensiero: il popolo ellenico, il popolo ebraico. In quello, la gioia, in questo l'austerità della vita; in quello, la libertà spirituale, nel trionfo della forma terrena, Dio di sé stessa; in questo, un concetto così assoluto, imperioso, ristretto della Divinità, che, se ha giovato a determinare rigorosamente la linea della Nazionalità, della Patria, e ha inspirato ne' lunghi secoli eroismi e sacrifici, che hanno reso la stirpe mortale degna della immortalità, ha pure fatto la vita più limitata e men lieta. (Primo Levi)
  • In uno dei suoi primi discorsi, [Joseph Goebbels] disse che quando gli si obiettava che anche l'ebreo era comunque un uomo, rispondeva che anche la pulce era un animale e un animale non piacevole dal quale bisogna difendersi.[2] (Ernst Nolte)
  • Intendo qui la storia profana, in quanto nei confronti di quella del popolo ebraico, nostro maestro e nemico, per il quale sentiamo fiducia e odio, essendo stata visibilmente scritta dallo Spirito Santo in persona, nutriamo i sentimenti che dobbiamo nutrire. (Voltaire)
  • L'ebreo è una landa desertica dove, sotto un sottile strato roccioso, si trovano però le fluide masse infuocate dell'elemento spirituale. (Ludwig Wittgenstein)
  • L'ebreo ha sempre fortuna, anche se dorme fino a mezzogiorno. (proverbio prussiano)
  • L'ebreo moderno non è il semita riproducente le qualità tipiche dei patriarchi o dei compagni di Esdra e di Neemia, ma sì il prodotto naturale della secolare segregazione nel ghetto. Negli antri fetidi e dolorosi delle Juiveries, delle Judenstrasse, si venne plasmando e temprando l'anima ebraica; ivi, come conseguenza di interdizioni secolari, un popolo di agricoltori si trasmutò in un popolo di trafficanti. (Felice Momigliano)
  • L'universale disprezzo per cui sono oggetto li spinge a non agire mai affrettatamente rischiando l'insuccesso davanti a un mondo che è loro ostile. (The Knick)
  • La gioia di un ebreo non è mai priva di timori. (Dylan Dog)
  • La principale fonte della malattia del corpo nazionale tedesco. (Henry Ford)
  • La Rivoluzione francese aveva risolto la cosa emancipando gli ebrei ai sensi della Dichiarazione dei diritti dell'89, cioè garantendo loro gli inalienabili diritti naturali che spettano a ogni individuo.[...]. Sicché la Proclamazione dell'emancipazione del settembre 1791 semplicemente trasformò ogni ebreo in cittadino francese a pieno titolo, con tutti i diritti e doveri a ciò inerenti. Quest'omologazione dei singoli ebrei agli altri cittadini avanzò in Europa insieme agli eserciti francesi. (Nicolao Merker)
  • Loro sforzo sempre più impaziente, pur di aver pace da ogni persecuzione, pur di trovar sosta nell'eterna fuga, era adattarsi, inserirsi entro i popoli che li circondavano, perdersi nella generalità. Per questo, fusi e confusi com'erano fra gli altri popoli, non si comprendevano più reciprocamente, si sentivano da tempo francesi, tedeschi, inglesi o russi e non ebrei. Ma ora che venivano gettati come lordura sulle strade e scopati poi via tutti insieme: i direttori di banca dai palazzi berlinesi e i servi della sinagoga delle comunità ortodosse, i professori di filosofia parigini e i vetturini di Rumema, i becchini e gli insigniti di premio Nobel, le grandi cantanti e le prefiche, gli scrittori e i fabbricanti d'acquavite, i ricchi ed i poveri, i grandi ed i piccoli, i credenti e i miscredenti, gli strozzini ed i sapienti, i sionisti e gli assimilati, i seguaci del rito tedesco e quelli del rito spagnuolo, i giusti e gli ingiusti, e dietro di loro tutta la schiera di coloro che credevano di essersi ormai sottratti alla maledizione, i battezzati ed i misti; ora per la prima volta da secoli si imponeva agli ebrei una nuova comunità da essi non più sentita, la comunità dell'espulsione sempre rinnovantesi dai tempi dell'Egitto. (Stefan Zweig)
  • "Ma cosa rimproverano agli ebrei?" "Di essere più intelligenti di noi" rispose pronto. "E anche di aver crocifisso Gesù Cristo." "Ma non sono stati loro, sono stati i romani!" esclamai con slancio. (Louis Malle)
  • Ma se insieme con il Positivismo, il Socialismo, il Libero Pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i Giudei che continuano l'opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l'acqua del Battesimo. (Agostino Gemelli)
  • Molti ebrei in Israele e nella diaspora, reagiscono psicologicamente a ogni riflessione severa come se, invece di vivere a Tel Aviv o a Parigi nel 2014, vivessero a Berlino nel 1935. (Moni Ovadia)
 
Ebreo in preghiera (I.E. Repin, 1875)
  • Nella storia ebraica non ci sono coincidenze. (Elie Wiesel)
  • Nessun ebreo fu mai abbastanza stupido da diventare cristiano senza essere un uomo intelligente. (Israel Zangwill)
  • Noi ebrei ci rendemmo conto che il nostro paese era caduto in mano a dei delinquenti. Alcuni di noi si proposero di dimostrare che la bontà umana può trionfare sui bruti e sulla bestialità. (Leo Baeck)
  • Noi ebrei siamo figli del deserto, ne respiriamo il vento e il sangue ci corre più caldo nelle vene, e violenti sono i nostri umori come quel vento, adoriamo Iddio con violenza, amiamo con violenza e soffriamo con violenza, anche se non si tratta che dell'assenza di una persona amata. (Davide e Betsabea)
  • Non c'è nulla di paragonabile alla shoah. [...] Nessuno al mondo ha ricevuto lo stesso trattamento riservato agli ebrei, sempre accusati di ogni male. Essi hanno condotto un'esistenza molto più difficile di chiunque altro. (Fidel Castro)
  • Non è sorprendente che la visione profetica di un'umanità unita e pacifica, di giustizia per i poveri e gli indifesi, trovasse un suolo fertile tra gli ebrei e che non fosse mai dimenticata? Che quando le mura dei ghetti caddero al suolo, gli ebrei, in numero sproporzionatamente grande, fossero tra coloro che proclamavano gli ideali di internazionalismo, pace e giustizia? Quella che da un punto di vista umano è stata la loro tragedia — la perdita della loro terra e del loro stato — dal punto di vista umanistico fu la più grande benedizione: essendo fra chi soffre ed è disprezzato, furono capaci di svilupparsi e di mantenere una tradizione di umanesimo. (Erich Fromm)
  • Non esistono esseri meno anonimi. Senza di loro le città sarebbero irrespirabili; essi vi mantengono uno stato febbrile, senza il quale ogni centro urbano diventa provincia: una città morta è una città senza Ebrei. (Emil Cioran)
  • Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, organi, statura, sensi, affetti, passioni? Non si nutre anche lui di cibo? Non sente anche lui le ferite? Non è soggetto anche lui ai malanni e sanato dalle medicine, scaldato e gelato anche lui dall'estate e dall'inverno come un cristiano? Se ci pungete non diamo sangue, noi? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo? (William Shakespeare)
  • Non sono tedesco né europeo, forse neppure un essere umano, ma un ebreo. (Arnold Schönberg)
  • Non troverete in loro che un popolo ignorante e barbaro, che coniuga da lungo tempo l'avarizia più sordida alla superstizione più odiosa e all'odio più irrefrenabile per i popoli che li tollerano e li arricchiscono. (Voltaire)
  • Non tutti i «gentili» – per sfortuna degli ebrei – sono stati degli «ingenui» o «zucche vuote» come essi amano chiamarli. Anche essi, o almeno una parte di essi ha saputo guardare il viso non amabile forse, ma pur tuttavia immutabile, della realtà. Un colpo tremendo deve aver subito il cuore ebreo nel vedere sorgere un movimento, quale quello fascista che denunciava la inconsistenza pratica della parola libertà nel campo politico dove gli uomini sono in tal modo costrutti da trasformare la libertà loro accordata in anarchia. Una rabbia immensa deve aver riempito il cuore degli anziani di Sion, nel sentire dei non ebrei dire che il comunismo è un'utopia irraggiungibile e che le sue applicazioni pratiche sono costruzioni meccaniche e crudeli dove milioni di schiavi lavorano per una minoranza di dirigenti (ebrei). L'odio di chi vede svelati i suoi piani è enorme, l'odio di chi vede rovinati i propri piani è tremendo. Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e della Russia; in realtà sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei? È certo una buona arma di propaganda presentare gli ebrei come un popolo di esseri ripugnanti o di avari strozzini, ma alle persone intelligenti è sufficiente presentarli come un popolo intelligente, astuto, tenace, deciso a giungere, con qualunque mezzo, al dominio del mondo. Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell'Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù. (Giorgio Bocca)
  • Ovunque andasse, l'ebreo era pulito, coscienzioso e chiuso. Concludeva affari col pagano, ma non fraternizzava con lui. In un paese straniero, l'ebreo considerava la sua separazione da Gerusalemme come temporanea, per quanto a lungo potesse durare. (Jim Bishop)
  • Per garantirgli il martirio, Dio diede a suo figlio la sembianza di un ebreo. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Per noi l'ebraismo ha un valore inestimabile e una preziosità incomparabile non perché siamo ebrei, ma perché Gesù è un ebreo e noi lo possiamo capire e accogliere pienamente solo se facciamo nostro anche il suo essere ebreo. (Mariano Crociata)
  • – Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo?
    – Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c'è un negozio, là, c'è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh... e coso là, c'è un farmacista no: ieri ero con un mio amico, un cinese che cj ha un canguro, dico "Si può entrare?", dice "No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo". Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!
    – Ma noi in libreria facciamo entrare tutti.
    – No, da domani ce lo scriviamo anche noi, guarda! Chi ti è antipatico a te?
    – I ragni. E a te?
    – A me... i visigoti! E da domani ce lo scriviamo: "Vietato l'ingresso ai ragni e ai visigoti". Oh! E mi hanno rotto le scatole 'sti visigoti, basta eh! (La vita è bella)
  • Perché ognuno è l'ebreo di qualcuno, perché i polacchi sono gli ebrei dei tedeschi e dei russi. (Primo Levi)
  • Quale sarà la soluzione del problema ebraico? Si creerà un giorno uno stato ebraico in qualche paese del mondo? Lo si saprà a suo tempo. Ma è interessante notare che i paesi la cui opinione pubblica si agita in favore degli Ebrei, rifiutano costantemente di accoglierli. Dicono che sono i pionieri della civiltà, che sono i geni della filosofia e della creazione artistica ma quando si chiede loro di accettare questi geni, chiudono le frontiere e dicono che non sanno che farsene. È un caso unico nella storia questo rifiuto di accogliere in casa propria dei geni. (Joseph Göbbels)
  • Quando la xenofobia esplode, gli ebrei sono automaticamente coinvolti. Perché in parecchi Paesi gli ebrei continuano a essere considerati degli stranieri, nonostante siano presenti da generazioni. (Simon Wiesenthal)
  • Quanto agli ebrei, essi si considerano da millenni, dovunque e anche in Italia, come una razza diversa e superiore alle altre, ed è notorio che nonostante la politica tollerante del Regime gli ebrei hanno costituito, coi loro uomini lo stato maggiore dell'antifascismo in ogni nazione. (Achille Starace)
  • Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli ebrei. (Mark Twain)
  • Ritengo che essere ebreo significhi essere un combattente, uno che nuota senza tregua contro una sordida, malvagia corrente umana. (Zvi Kolitz)
  • Sandy Koufax! Voi ebrei parlate solo di Sandy Koufax... e dell'Olocausto, che rottura! (Dr. House - Medical Division)
  • Se tutti gli uomini fossero ebrei, è stato giustamente osservato, non esisterebbe più alcun maiale. (David George Ritchie)
 
Ebrei pregano in una sinagoga per Yom Kippur (M. Gottlieb, 1878)
  • Se un cristiano compie una cattiva azione la responsabilità è soltanto sua; se un ebreo compie una cattiva azione, la colpa ricade su tutti gli ebrei. (Anna Frank)
  • Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori. (Papa Giovanni Paolo II)
  • Si potrebbe definire l'ebreo come un'incarnazione deviata del complesso d'inferiorità. Non lo si può colpire più profondamente che descrivendolo con la sua effettiva essenza. Chiamalo mascalzone, farabutto, mentitore, criminale, assassino e omicida. Tutto ciò lo toccherà appena, internamente. Guardalo calmo e severo per un breve tempo e digli: «tu sei proprio un giudeo!» e ti accorgerai con stupore come nello stesso istante egli diverrà insicuro, imbarazzato e consapevole della propria colpa. (Joseph Göbbels)
  • Solo negli occhi di alcuni studenti ebrei brillava un'intelligente, astuta o anche folle afflizione. Ma era la tristezza del sangue, di tutt'un popolo, trasmessa in eredità all'individuo e da questi acquisito senza rischio. (Joseph Roth)
  • Sono gli ebrei che hanno più ansie della media delle persone o io lo noto solo perché conosco più ebrei? (Transparent)
  • Sono diventati talmente duri e insensibili, da non voler imparare neanche da quel terribile flagello che è un esilio lungo ormai da più di mille e quattrocento anni. E sebbene rivolgano incessantemente invocazioni e lamenti a Dio a tale scopo (almeno così credono), non riescono ancora a ottenere che venga fissato un termine per questo esilio. (Martin Lutero)
  • Tutto ha inizio nel IV Concilio Lateranense del 1215, nel quale Innocenzo III prescrive agli ebrei che vivono nei paesi cristiani di portare una rotella di stoffa gialla cucita sulla parte sinistra del petto come contrassegno; alle donne è imposto un velo giallo, che oltretutto è il contrassegno delle meretrici. (Claudio Rendina)
  • Un'altra accusa che già in tempi anteriori e, lungo tutto il medioevo, fino all'inizio del secolo scorso costò agli ebrei molto sangue e molto terrore era la stupida favola, ripetuta fino alla nausea in cronache e leggende, ch'essi rubassero le ostie consacrate e le forassero con un coltello fino a farne stillare il sangue e che, per la loro festa di Pessach, trucidassero dei bimbi cristiani per usarne il sangue durante il rito notturno. Gli ebrei, già odiati per via della loro fede, delle loro ricchezze e dei loro libri mastri, in quei giorni erano completamente in balía dei nemici loro che potevano, con troppa facilità invero, provocarne la rovina solo che spargesser la voce d'uno di quegli infanticidi o addirittura, di frodo, introducessero il cadavere insanguinato d'un bimbo nella casa proscritta di un ebreo per poi sorprendere di nottetempo la famiglia in preghiere; e allora si ammazzava, si saccheggiava, si battezzava e grandi miracoli accadevano per merito del morticino ritrovato che la Chiesa finiva per canonizzare addirittura. (Heinrich Heine)
  • Un ebreo con un braccio solo. Doppiamente inutile. (Schindler's list - La lista di Schindler)
  • Una delle forme più odiose di antisemitismo era appunto questa: lamentare che gli ebrei non fossero abbastanza come gli altri, e poi, viceversa, constatata la loro pressoché totale assimilazione all'ambiente circostante, lamentare che fossero tali e quali come gli altri, nemmeno un poco diversi dalla media comune. (Giorgio Bassani)
  • Una razza che ha resistito a tutti gli sforzi compiuti per il suo sterminio. (Henry Ford)
  • Coloro cui fu affidata la Torâh e che non la osservarono, assomigliano all'asino che porta i libri. Quanto è detestabile la similitudine di coloro che tacciano di menzogna i segni di Allah: Allah non guida gli ingiusti. Di': "O voi che praticate il giudaismo, se pretendete di essere gli alleati di Allah, ad esclusione degli altri uomini, auguratevi la morte, se siete veritieri". Giammai se la augureranno, a causa di quel che hanno commesso le loro mani. Allah ben conosce gli empi.
  • Dicono i giudei: "Esdra è figlio di Allah"; e i nazareni dicono: "Il Messia è figlio di Allah". Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati! Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e il Messia figlio di Maria, come signori all'infuori di Allah, quando non era stato loro ordinato se non di adorare un Dio unico. Non vi è dio all'infuori di Lui! Gloria a Lui, ben oltre ciò che Gli associano!
  • O Messaggero, non ti affliggere per quelli che ricadono nella miscredenza, dopo che le loro bocche hanno detto: "Noi crediamo", mentre i loro cuori non credevano affatto, e neppure a causa dei giudei, che ascoltano solo per calunniare, che ascoltano per altri che non sono mai venuti da te; stravolgono il senso delle parole e dicono: "Se vi è dato questo, accettatelo; altrimenti siate diffidenti!". Se Allah vuole che un uomo cada nella tentazione, tu non puoi fare niente contro Allah [per proteggerlo].
    Essi sono coloro i cui cuori non ha voluto purificare, avranno l'ignominia in questa vita e un castigo immenso nell'altra. Ascoltano solo per diffamare, avidi di illeciti guadagni. Se vengono da te, sii arbitro tra loro o allontanati. E se ti allontanerai, non potranno mai nuocerti in nulla. Se giudichi, fallo con giustizia, ché Allah ama i giusti. Come mai potranno sceglierti come giudice, quando hanno la Torâh con il giudizio di Allah e dopo di ciò volgere le spalle? Essi non sono credenti!
  • O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.
  • Degli ebrei so solo ciò che mi ha insegnato il nonno: – Sono il popolo ateo per eccellenza, mi istruiva. Partono dal concetto che il bene deve realizzarsi qui, e non oltre la tomba. Quindi operano solo per la conquista di questo mondo.
  • Gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologica Ur-Fascista vi è l'ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall'interno: gli ebrei sono di solito l'obiettivo migliore, in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori.
  • L'ebreo, oltre che vanitoso come uno spagnolo, ignorante come un croato, cupido come un levantino, ingrato come un maltese, insolente come uno zingaro, sporco come un inglese, untuoso come un calmucco, imperioso come un prussiano e maldicente come un astigiano, è adultero per foia irrefrenabile.
  • È noto, inoltre, che una lumaca può perdere il proprio guscio senza per questo cessare di essere una lumaca. L'ebreo che abbandoni la propria fede (nel senso formale della parola) è in una posizione analoga. Resta un ebreo.
  • Gli ebrei come gruppo possono essere privi di potere, ma l'insieme delle conquiste dei loro singoli componenti è ovunque considerevole e proficuo, anche se a tali conquiste si è arrivati tra mille ostacoli.
  • I crimini di cui gli ebrei sono stati incolpati nel corso della storia – crimini intesi a giustificare le atrocità perpetrate contro di essi – sono mutati in rapida successione [...] Le accuse contro di loro, accuse della cui falsità gli istigatori erano ogni volta perfettamente consapevoli, superavano ogni immaginazione, ma hanno influenzato ripetutamente le masse. [...] In questo caso, si può parlare di antisemitismo latente.
  • Il legame che ha unito gli ebrei per migliaia di anni e che ancora oggi li unisce è, principalmente, l'ideale democratico della giustizia sociale, assieme a quello della vicendevole solidarietà e tolleranza tra tutti gli uomini. [...] Il secondo tratto caratteristico della tradizione ebraica è l'alta considerazione in cui è tenuta ogni forma di aspirazione intellettuale e di sforzo spirituale.
  • L'odio che impazza contro di noi affonda le radici nel fatto che abbiamo sostenuto l'ideale della convivenza armonica e che gli abbiamo dato espressione con parole e coi fatti tra la maggior parte del nostro popolo.
  • Noi ebrei dovremmo essere e rimanere portatori e difensori dei valori spirituali. Ma dovremmo anche restare perennemente consapevoli del fatto che questi valori spirituali sono e sono sempre stati il fine comune di tutta l'umanità.
  • Gli ebrei hanno sei sensi
    Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
    Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda?
  • Gli ebrei sono le cose che Iddio ama. Poiché le rose sono bellissime, dobbiamo dedurre che Iddio le ami. Di conseguenza, le rose sono ebree. Allo stesso modo, le stelle e i pianeti sono ebrei, tutti i bambini sono ebrei, l'«arte» bella è ebrea (Shakespeare non era ebreo, ma Amleto sì), e il sesso, quando venga praticato fra moglie e marito in posizione buona e acconcia, è ebreo. E la Cappella Sistina è ebrea? Sarà d'uopo che lo crediate.
  • Un artefatto è il prodotto di un tentativo riuscito di ricavare una bella cosa senza scopo, senza utilità, da un fatto al tempo passato. Non può mai essere arte, e non può mai essere un fatto. Gli ebrei sono gli artefatti del Paradiso Terrestre.
  • È vero che gli ebrei sanno magistralmente allarmare tutto il mondo con le loro grida isteriche; ma sempre quando principiano a gridare ed a piagnucolare, sono essi stessi a provocare maggiormente l'antisemitismo.
  • La Germania ha il solo interesse di esportare gli ebrei.
  • La Germania non vuole in nessun modo togliere il gusto dei propri ebrei agli Stati democratici.
  • Ogni Stato ha gli ebrei che si merita.
  • Cogli ebrei non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo sì o no.
  • Finché l'Ebreo non riuscirà a diventare padrone degli altri popoli dovrà, volente o nolente, parlare la loro lingua; se tuttavia fosse in grado di trasformarli in suoi servi, essi dovrebbero tutti quanti imparare, loro malgrado, una lingua universale, così da governarli con maggiore facilità.
  • Gli ebrei non furono mai nomadi, ma sempre e soltanto parassiti.
  • Il segno più caratteristico del rapporto tra gli ebrei e la cultura umana sta nel fatto che una "cultura ebraica" non è mai esistita e che le due regine dell'arte, architettura e musica, non devono niente di originale all'ebraismo. Ciò che l'ebreo produce in campo artistico è o furto o paradosso. Gli mancano le qualità geniali delle razze dotate di valori.
  • L'Ebreo deve levar le tende dall'Europa. Altrimenti nessun accordo sarà possibile fra Europei. È l'Ebreo che ostacola tutto.
  • Può perfino capitare che una parte del popolo creda veramente che un ebreo possa essere tedesco o inglese, francese o italiano... ma questa è solo un'illusione.
  • Quando si tratta degli Ebrei, ignoro qualsiasi sentimento di pietà. Saranno sempre il fermento che anima i popoli gli uni contro gli altri. Seminano zizzania dappertutto, tanto fra gli individui quanto fra i popoli.
  • Se gli ebrei fossero soli su questa terra, essi annegherebbero nella sporcizia e nel luridume, combattendosi ed eliminandosi in lotte gonfie d'odio; la mancanza di senso del sacrificio – resa evidente dalla vigliaccheria che li contraddistingue – fa della loro lotta una farsa.
  • [«Quali sono gli aspetti specifici dell'essere ebrei?»] Direi proprio la convinzione che l'uomo sia nato per scegliere Dio, per amarlo, per vivere secondo i suoi comandamenti, per credere a coloro i quali, come Mosè, parlarono con Dio.
  • L'ebraismo poteva racchiudersi in una parola sola: isolamento. Quando non li racchiudevano in un ghetto, gli ebrei se ne creavano uno di loro volontà; quando non li costringevano a portare il segno giallo, si vestivano in un modo che ai loro vicini sembrava stravagante.
  • L'ebreo moderno non può vivere senza l'antisemitismo. Se non c'è, fa di tutto per farlo nascere.
  • Ogni ebreo al mondo dovrebbe andare da uno psichiatra. Ogni ebreo moderno, voglio dire.
 
Ebreo che prega (A. Grodzicki, 1893)
  • Adesso, in un modo profondamente commovente, c'è gente in America che dice: non vogliamo più quella discussione tremenda sulla doppia lealtà, sul fatto che ogni ebreo ha la consapevolezza traditrice di essere ebreo prima che americano. Eppure quel fantasma continua a ossessionarci. È inerente alla natura stessa dell'identità di un popolo che rivendica di essere una razza ma non una razza, una nazione ma non una nazione, di avere una vocazione religiosa quando questa vocazione non ha più senso per la maggioranza secolare.
  • Cosa diavolo può sperare un ricco? Perché tormentarti con la speranza quando hai la pancia piena? E questo che fa di ogni vittima un ebreo, un vero ebreo. Il progenitore degli autentici eletti non è Abramo, che era miliardario. Non discendiamo da Giobbe, che raddoppiò i suoi beni. Siamo figli di Agar. Ci siamo cibati di sassi e le vespe hanno cantato per noi. Non può esistere un comunista, un vero socialista che non sia, in fondo, un ebreo.
  • Gli ebrei sono costretti a contemplare, se non ad accettare o a razionalizzare, l'atroce paradosso della loro colpevolezza innocente, il fatto che sono stati loro a rappresentare nella storia occidentale l'occasione, la possibilità ricorrente per il gentile di diventare meno che umano.
  • Il giudaismo e le sue due principali note a piè di pagina, il cristianesimo e il socialismo utopico, discendono direttamente dal Sinai, e anche gli ebrei erano solo un piccolo gruppo disprezzato e perseguitato.
  • Per due millenni la dignità dell'ebreo ha consistito nell'essere troppo debole per trasformare altri uomini in profughi altrettanto infelici di sé stesso.
  • Siamo un popolo insaziabilmente avido di storia, di conoscenza in movimento. [...] In cuor suo, l'ebreo non può accettare la fine della storia, l'esclusione dell'ignoto, l'eterna immobilità e noia della salvezza che accompagnerebbero l'era messianica. Nel negare lo statuto messianico di Gesù, nel sovvertire la fede dei primi cristiani nell'imminenza del momento escatologico, l'ebreo esprimeva il genio di irrequietezza così centrale nella sua psiche. Noi eravamo e rimaniamo nomadi attraverso il tempo. [...] Non saremo mai in grado di «pensare la Shoah» – ne sono convinto – sia pure in modo inadeguato, se ne separiamo la genesi e l'enormità radicale dalle origini teologiche. In particolare, non capiremo mai la psicosi persistente del cristianesimo, che è quella dell'odio per gli ebrei (persino in luoghi dove non ci sono più ebrei o quasi), a meno di riuscire a discernere in quella patologia dinamica le ferite mai chiuse lasciate dal «no» degli ebrei al Messia crocifisso. È a queste cicatrici non rimarginate o stimmate che possiamo applicare, secondo un significato tremendo, l'imposizione di Kierkegaard di lasciare aperte le «ferite della possibilità».
  • Uccidendo i suoi ebrei, l'Europa si è suicidata.
  1. «Non credere alla donna che piange, al cavallo che suda e all'ebreo che giura.»
  2. Joseph Goebbels, Der Nazi-Sozi. Fragen und Antworten fur den Nationalsozialisten, München 1929, p. 8. [N.d.A.]

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