Elena Cattaneo

farmacologa, farmacista e biologa e accademica italiana (1962-)

Elena Cattaneo (1962 – vivente), farmacologa, biologa e senatrice a vita italiana.

Elena Cattaneo

Citazioni di Elena Cattaneo

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Io in questo deserto mi sento ogni giorno con i miei collaboratori. Questa è l'immagine che amo, perché mi dà l'idea dell'ignoto da esplorare. Sapete che cosa succede? Noi studiamo una malattia del cervello, ma per tutta la disciplina della conoscenza vale lo stesso ragionamento. Quando siete in questo deserto, quello che dovete immaginare è di ruotare a 360 gradi su voi stessi e di non vedere nessuno. Quante volte succede? Rita Levi Montalcini era sola nel suo deserto che stava esplorando. Non c'era nessuno. Sapete cosa succede in quel momento? Si trema. Ti viene voglia di scappare, ma noi invece dobbiamo avere il coraggio di restare.[1]
  • Oggi il Senato si appresta a votare alcune mozioni sul benessere animale (giusto), dove la sperimentazione animale viene di fatto equiparata alle crudeltà (assurdo), laddove invece la sperimentazione animale ha come presupposto che gli animali non devono soffrire. Si dice che gli scienziati oggi possono usare un computer, che sarebbe più predittivo della reazione o dell'efficacia di un trattamento rispetto a un modello animale. Senza spiegare chi istruirà il computer con algoritmi (fantascientifici) tali da mimare le risposte biochimiche dell'organismo, dei suoi circuiti umorali, degli organi connessi, di ogni loro singola cellula, ciascuna con i suoi trentamila geni tradotti in centomila proteine funzionali. Non dicono come computer o cellule in un piattino di plastica possono farci capire le basi di malattie multisistemiche, l'attività dei farmaci per la depressione, per i disturbi del movimento o dell'alimentazione, l'insonnia, la Sma, la Sla, la sclerosi multipla, l'Huntington, l'Alzheimer, il diabete, etc. Se è vero che gli animali non sono sempre predittivi, come può un computer essere più predittivo? Oggi il computer K giapponese (che simula solo 1 bilione di neuroni e costa 10 milioni di dollari l'anno) è 1.500 volte più lento della biologia e necessita di 4 anni per simulare una giornata di funzionamento di pochi semplici neuroni.[2]
  • I metodi alternativi (in realtà "complementari") li creiamo noi scienziati e ne conosciamo bene significato, vantaggi, applicazioni e limiti. E sappiamo che è grazie alla sperimentazione animale che sono state sconfitte malattie che uccidevano milioni di bambini e adulti; che sono aumentate le capacità di trattare farmacologicamente o chirurgicamente malattie a lungo mortali; che abbiamo 4 vaccini contro Ebola e la possibilità di salvare vite umane. È stato anche grazie alla sperimentazione animale se l'aspettativa di vita alla nascita, per i nostri figli e nipoti, oggi supera gli 80 anni; se oggi si sperimentano nell'uomo (anche nel bambino) terapie geniche per diverse malattie; se abbiamo Rna interferenti capaci nell'animale di spegnere geni-malattia; strategie di sostituzione cellulare nel Parkinson di prossima sperimentazione clinica; trattamenti per l'ictus in cui effetto, finestra di opportunità e rischi connessi coincidono quasi perfettamente fra animali e uomo.[2]
  • La mia esperienza in Senato mi ha insegnato che, benché esista una parte della politica curiosa di imparare e comprendere la scienza, conscia della sua importanza nel momento di prendere decisioni che riguardano i cittadini, per alcuni temi mi trovo di fronte a una barriera. Ai fatti scientifici, pur nella loro ovvietà e immediatezza, viene impedito di fare breccia. La fiducia nella scienza deve nascere prima di tutto all'interno delle istituzioni. A loro spetta trasmetterla alla società, affiancati da una corretta divulgazione scientifica, anche attraverso decisioni drastiche come la reintroduzione dell'obbligo delle vaccinazioni.[3]
  • Non esiste la medicina "alternativa" semplicemente perché di alternativo alla scienza, cioè a fatti validati, c'è solo la non-scienza.[3]

Da Il Nobel per la medicina. Un esempio per gli studi sulla genomica in Italia e le tecno-piattaforme

Corriere della Sera, 11 ottobre 2022.

  • Lo scorso 3 ottobre, l'Accademia svedese ha assegnato il Nobel per la Fisiologia e la Medicina 2022 allo scienziato Svante Pääbo, riconosciuto fondatore della paleogenetica, disciplina che fonde paleontologia e genetica. Suo il merito scientifico di aver adattato all'archeologia metodiche del campo della genomica, riuscendo ad estrarre piccoli frammenti di Dna da fossili antichi, e di aver studiato le sequenze del Dna ricavato da resti di antenati preistorici, mettendo in discussione le teorie dell'evoluzione della nostra specie.
  • Pääbo collaborò con esperti di bioinformatica per sviluppare algoritmi per distinguere le sequenze del Dna del campione antico da quelle estranee. Dopo anni di prove e fallimenti, riuscì ad ottenere le prime sequenze di Dna dell'uomo di Neanderthal, ominide molto vicino all'Homo Sapiens. Era il 2010. Fu un momento storico per tutta la scienza, ma era solo l'inizio.
  • In piena pandemia di Covid-19, Pääbo scoprì che un piccolissimo tratto di Dna di Neanderthal presente nel genoma di alcuni di noi rende più vulnerabili al virus. Grazie a lui sappiamo anche che poche variazioni in un gene umano sono associate allo sviluppo del linguaggio.
  1. Citato in Roberto Napoletano, L'Italia dimenticata di Modena e il talento sprecato, Il Sole24Ore, 24 novembre 2013.
  2. a b Da Perché la scienza non può rinunciare a sperimentare sugli animali, Repubblica.it, 5 maggio 2015.
  3. a b Dall'intervista di Francesco Cancellato Elena Cattaneo: "Dai vaccini al cibo biologico, nel rapporto tra l’Italia e la scienza non c’è nulla di normale", Linkiesta, 5 giugno 2017.

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