Giacinto Facchetti
calciatore e dirigente sportivo italiano (1942-2006)
Giacinto Facchetti (1942 – 2006), calciatore e dirigente sportivo italiano.
Citazioni di Giacinto Facchetti
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modifica- [In riferimento a Calciopoli] Aggrappato a un morto per uscirne vivo, Moratti venera Facchetti come un santo dopo che in carriera lo aveva trattato, spesso, come un fante: Giacinto diceva di non votare Galliani presidente di Lega, il boss gli intimava di votarlo; Giacinto garantiva la conferma ad Alberto Zaccheroni, il boss flirtava con Roberto Mancini; Giacinto contattava Giorgio Tosatti per arrivare a Fabio Capello, il boss lo lasciava con il cerino in mano. (Roberto Beccantini)
- Caro Cipe, non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile. [...] Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce – e con l'espressione di chi ti vuole bene – dell'Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane. Qualche mese fa ti dicevo un po' scherzando un po' sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico. [...] Grazie ancora di aver onorato l'Inter, e con lei tutti noi. (Massimo Moratti)
- È stata una grande figura del calcio italiano. Ci sono però alcune intercettazioni che ho letto sui giornali che dicono che probabilmente qualcosa c'è stato. Non sono io a dover giudicare, ma probabilmente sarebbe giusto per il bene del calcio e dei diretti protagonisti fare chiarezza una volta per tutte. (Zdeněk Zeman)
- È stato Giacinto Facchetti a pensare a una formazione di questo tipo, io ho solo cercato di portare avanti il suo progetto [una squadra di ex giocatori ambasciatrice dell'Inter nel mondo]. Mi fa piacere pensare di aver fatto qualcosa che lui avrebbe voluto. (Francesco Toldo)
- [«È vero che un giorno, contro l'Inter, lei fece ammattire il grande Giacinto Facchetti?»] È vero sì. Avevo una tecnica speciale con Facchetti. Lui era alto, con due gambe lunghe che con un passo faceva due metri, e così era anche veloce. Io, piccoletto com'ero, cosa facevo? Lo puntavo, lo superavo in dribbling e poi davo via subito la palla. Così, se tornava su di me – tenga presente che con tre passi mi era addosso –, la palla non c'era più. (Carlo Dell'Omodarme)
- Giacinto – con quel bel nome vegetale – era figlio della sua terra: un bergamasco senza montagna e senza accento, che dei bergamaschi aveva però le qualità che contano, e al resto d'Italia spesso sfuggono: la tenacia, l'affidabilità, l'incapacità di parlare a vanvera, l'indignazione lenta ma implacabile. (Beppe Severgnini)
- Ho conosciuto Facchetti, una buona e grandissima persona. Ma la morte non abbuona certi comportamenti. Credo che dal paradiso può evitare di guardare lo squallore qui sotto. (Franco Baldini)
- Ho dormito più con lui che con mia moglie! Abbiamo sempre condiviso la camera, anche in Nazionale. Ci si intendeva con gli sguardi, si parlava poco. Alle dieci e mezzo si spegneva la luce. "Buonanotte Tarci. Notte Cipe". E così sia. (Tarcisio Burgnich)
- Ho uno splendido ricordo di Giacinto. Abbiamo giocato in Nazionale insieme per tanto tempo. Un ragazzo straordinario, non si poteva non volergli bene. (Dino Zoff)
- Ho vissuto con Facchetti cento e più partite in azzurro, io attaccante lui capitano. Giorni belli e meno belli ma comunque con una costante: Giacinto era una persona straordinaria, pulita, onesta. Per noi tutti era un esempio, un punto di riferimento costante, era il nostro angelo. (Luigi Riva)
- Il presidente della Juve [Andrea Agnelli] è molto giovane e non ha avuto la possibilità di conoscere Giacinto Facchetti. Io ho avuto l'onore di conoscerlo e mi ribolle il sangue quando sento che viene infangato. (Ignazio La Russa)
- Il timidone Facchetti esprimeva nel ruolo tanta potenza e tanta innocenza da scardinare con un suo passante il palo di una porta. (Vladimiro Caminiti)
- L'interista più simpatico? Giacinto Facchetti. Fece un gol al Napoli in mezzo alla nebbia e venne a cercarmi a bordo campo per abbracciarmi. Ci mise tre minuti per trovarmi. (Giuseppe Prisco)
- La credibilità di mio padre non può essere attaccata da quattro barboni, con tutto il rispetto per i barboni. (Gianfelice Facchetti)
- La fascia più importante è quella dedicata a Giacinto, lo è per il rapporto che avevo con lui, per l'esempio che è stato per tutti noi, perché era sempre presente, nei momento buoni e in quelli meno buoni. Da quando è mancato è stato difficile per tutti gli interisti dimenticarlo. (Javier Zanetti)
- Era una grande figura sia in campo che fuori. È stato un compagno di squadra meraviglioso, uno dei punti di riferimento della squadra. Il primo terzino fluidificante dell'era moderna, Cabrini è arrivato molto dopo. Sempre pronto a lottare, un grande. Il gigante buono era un soprannome perfetto: aveva una grande forza fisica ed era molto buono. (Sandro Mazzola)
- Resta di esempio per le nuove generazioni l'attaccamento ai valori di lealtà e di agonismo che hanno fatto di lui un grande campione e manager. Simbolo dello sport italiano, ha saputo dimostrare nel corso della sua lunga carriera non soltanto le doti tecniche di calciatore ma anche la correttezza, la compostezza e la professionalità come dirigente. (Giorgio Napolitano)
- Sono molto orgoglioso dell'amicizia che mi legava a Giacinto Facchetti, giocatore e dirigente di classe eccezionale. (Antonio Percassi)
- Su una cosa io sono assolutamente d'accordo con Moratti: sull'integrità e la rettitudine di Giacinto Facchetti, che io ho avuto modo di conoscere e frequentare per anni quando lavoravo all'Inter. Facchetti è stato un campione del calcio e della vita. (Danilo Sarugia)
- Tutti hanno sempre riconosciuto le sue qualità anche a livello internazionale, me ne sono reso conto durante gli ultimi Mondiali. Fifa e Uefa lo stimavano molto, come era giusto che fosse. Giacinto ha scoperto di essere malato dopo un intervento al menisco. Mi sono sempre informato sulle sue condizioni, ho parlato spesso con Riccardo Ferri che giocava con lui a tennis. Nelle ultime settimane la situazione era peggiorata terribilmente... Quando scompare qualcuno, si dice sempre che è morta una persona splendida. In questo caso, è veramente così. (Giuseppe Bergomi)
- Una grande persona. Molto più grande sul piano umano rispetto a quello sportivo. Fuori dal campo valeva molto, molto di più. (Gianni Rivera)
Note
modifica- ↑ Citato in 119 storie nerazzurre, testi di Francesco Visconti, ElectaJunior, 2021, p. 122. ISBN 9788851081201
- ↑ Citato in Federico Pistone, Inter 1908-2008: un secolo di passione nerazzurra, Milano – Prodotto Ufficiale F.C. Internazionale 1908. ISBN 978-88-89370-13-1
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