Giancarlo Galan

ex politico e dirigente d'azienda italiano

Giancarlo Galan (1956 – vivente), politico italiano.

Giancarlo Galan nel 2006

Citazioni di Giancarlo Galan

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  Citazioni in ordine temporale.

  • La cosa bella di Forza Italia è stata proprio che non esistevano le correnti, quindi figurarsi se io voglio contribuire a ricrearne. Se mi accorgessi che si stanno formando gruppi di potere come nella vecchia politica, lascerei tutto e me ne tornerei a casa.[1]
  • Si ha la sensazione che si siano traditi quei principi che erano alla base della nascita di Forza Italia. E, è quello che pensiamo, l'azione di governo stessa non rispecchia in alcuni settori quelle ispirazioni e quelle idee.[1]
  • Non sono stato tra gli entusiasti del predellino, penso che andando ciascuno per conto proprio avremmo preso anche più voti. Ma adesso è tardi per tornare indietro, non avrebbe senso. Basta con le quote, che non hanno più senso, ma nessuna esclusione, in un grande partito possono convivere tante aree diverse. Noi però non possiamo perdere la nostra identità.[1]
  • [Forza Italia] è stata un'esperienza unica, originale, fuori dagli schemi e lucidamente folle. E oggi di quei sogni, di quelle speranze e, perché no, di quelle illusioni è rimasto ben poco. Nel '94 discutevamo se presentarci solo alle politiche e non alle amministrative facendo di Forza Italia una sorta di comitato elettorale ed oggi siamo arrivati all'estremo opposto: ci siamo ridotti a prendere ordini da politici di professione come Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto. Detto davvero con tutto il rispetto. Di più. Siamo scesi in politica in nome delle idee liberali e oggi siamo finiti con un governo perennemente commissariato da un socialista come Giulio Tremonti. Che, vorrei ricordarlo, entrò in Parlamento con il Patto Segni e i voti del centrosinistra. E mi pare scontato che un liberale come me non può stare dalla stessa parte di un socialista.[2]
  • Anche grazie a Tremonti l’Italia non ha fatto la fine della Grecia e questo è senza dubbio un suo merito. Il problema, però, è che fra due anni non possiamo certo fare la campagna elettorale su un argomento simile. Traduzione: con Tremonti si perdono le elezioni ed è per questo che chiedo a Berlusconi una scossa. Perché le elezioni non le perde Tremonti da solo ma le perdiamo tutti noi.[2]
  • Tremonti è spietato ma la sua politica dei tagli lineari equivale a non scegliere. Abbia il coraggio di esporsi, di decidere. Per esempio, dove è finita la battaglia per l’abolizione delle province? Ma davvero c’è qualcuno che crede a Tremonti quando dice che abolendole non risparmieremo una lira?[2]
  • La proposta di legge di iniziativa popolare della Lega per trasferire i ministeri al nord è tutto tranne che una cosa seria. Se non fossi in onda, direi che è una puttanata intercontinentale e mi meraviglio che non la si tratti come tale. È semplicemente un’iniziativa propagandistica che mette in difficoltà gli alleati e che non ha alcuna possibilità di essere attuata. È sgradevole e inutile anche perché dà la sensazione che chi dovrebbe battersi per risparmiare nella spesa pubblica in realtà la dilata, chi dovrebbe contrarre la pubblica amministrazione in realtà la dilata. Insomma un errore fondamentale, marchiano, evidente sotto tutti i profili.[3]
  • Rispetto il principio, comprendo chi crede in Dio e pensa che la vita non gli appartenga e che debba seguire il suo corso, ma non accetto che questo pensiero mi venga imposto. E soprattutto non sono così convinto che tutti i credenti ragionino così. Anzi.[4]
  • Soprattutto nei casi di malattie dall'esito scontato non condivido l'obbligo a vivere ad oltranza. Non capisco perché obbligare qualcuno a trascinare un'esistenza che non considera degna di essere vissuta o sopportabile. La vita, le sensazioni, i dolori, principi e valori che guidano le nostre scelte sono personali. Non sono gli altri a dover decidere per noi, al posto nostro e soprattutto su un tema così definitivo, fondamentale.[4]
  • Stamattina ho chiesto a mia moglie un soldo. Le ho detto, amore, è per il caffè, i giornali... [...] Mi ha detto che devo mettermi a fare qualcosa. [...] Sono amareggiato, avvilito, indignato [...] con quelli che nella vita non hanno mai fatto niente di buono e ci trattano peggio dei delinquenti. Urlano, sputano, tirano monetine. [...] Però una fine così, con Franceschini, i cori, gli sputi... no, non la meritavamo. [...] Tremonti non lo perdonerò mai! Mai! [...] ho visto da parte sua un'arroganza, una protervia. Ci ha trascinati nel baratro. [...] Io dico che Tremonti non è dei nostri. Lui non ha mai fatto parte della nostra squadra. [...] Sono stati diciassette anni belli. Abbiamo davvero fatto cose positive: abbiamo fermato la Gioiosa macchina da guerra di Occhetto, abbiamo fondato un sistema bipolare che aveva tutte le caratteristiche per diventare un sistema bellissimo, civilissimo. [...] [Su Berlusconi] Potrei elencare mille suoi difetti, riempire cento pagine con gli errori che ha commesso ma... sono con lui da 27 anni, gli devo tutto, non è neppure ipotizzabile che non gli sia riconoscente, fedele, leale fino a pagare il prezzo più alto. E poi, per quante sciocchezze abbia fatto, lui è ancora il migliore di tutti. Mi viene il magone...[5]
  • La pirateria online non è libertà ma è la distruzione del lavoro di tanti, non possiamo permetterci che questo lavoro venga svalutato. Il tema della pirateria è transnazionale ma anche in ambito nazionale si può fare qualcosa per contrastare il fenomeno. In questo senso mi auguro che l'AGCOM possa fare quel passo in avanti per inibire quelle piattaforme estere pirata che tanto male arrecano alle nostre imprese, ai nostri autori e alla nostra cultura.[6]
  • Sono tutte tessere fasulle. Io non ho mai conosciuto un elettore che fosse anche iscritto [al PdL], chissà perché. Allora diciamoci la verità: gestire le tessere serve per gestire il potere a tutti i livelli. Arriva uno con cento tessere, tratta e porta a casa un posto nella municipalizzata. È un sistema perverso.[7]
  • A questo punto mi pare evidente che in tema di amore, sesso e legami sentimentali Carlo Giovanardi sia affetto da confusioni, turbe e fobie sotto certi aspetti preoccupanti.[8]
  • I cattolici esistono in tutti i partiti, ma i nostri [del Popolo delle Libertà] si agitano di più e questo non riesco a capirlo, forse avere eletto un po' troppo fanatici ci sta costando un pochino.[9]
  • [In seguito alle dichiarazion di Roccella e Sacconi contrari alla legge contro l'omofobia] Prendiamo il primo e l'ultimo, Roccella e Sacconi, che appartengono a un fronte talebano perché vogliono imporre la loro linea al partito e questo è inammissibile in un partito [il Popolo della Libertà] che si richiama ai valori liberali.[9]
  1. a b c Da Galan: il Pdl ha tradito Forza Italia, si cambi, corriere.it, 10 aprile 2011
  2. a b c Da Galan: "Tremonti? Un socialista Fermiamolo o ci farà perdere voti" , ilgiornale.it, 21 aprile 2011.
  3. Dichiarazione a Radio Radicale. Citato in Galan sulla proposta di trasferire alcuni ministeri al nord, ilpost.it, 8 giugno 2011.
  4. a b Citato in "Ho il terrore di soffrire come Eluana la nuova legge ci rende meno liberi", repubblica.it, 14 luglio 2011.
  5. Intervista a La Stampa, 14 novembre 2011.
  6. Citato in Key4Biz.it, 27 ottobre 2011.
  7. Citato da Il Fatto Quotidiano, 18 febbraio 2012.
  8. Citato da Il Post, 23 febbraio 2012.
  9. a b Citato in Omofobia: Galan: Roccella e Sacconi sono talebani, Lastampa.it, 23 luglio 2013.

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