I miei vicini Yamada

film d'animazione del 1999 diretto da Isao Takahata

I miei vicini Yamada

Immagine Hōhokekyo Tonari no Yamada-kun title.jpg.
Titolo originale

ホーホケキョとなりの山田くん
Hōhokekyo tonari no Yamada-kun

Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 1999
Genere animazione
Regia Isao Takahata
Soggetto Hisaichi Ishii (manga)
Sceneggiatura Isao Takahata
Produttore Takashi Shoji, Seiichirô Ujiie
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

I miei vicini Yamada, film d'animazione giapponese del 1999, regia di Isao Takahata.

  Citazioni in ordine temporale.

  • Nella vita, come si suole dire, ci sono monti e valli. Alle volte vi capiterà di essere tormentati dalle ondate e di venire sbattuti in fondo all'abisso. D'altro canto, le preoccupazioni non guastano. Per l'essere umano, perseverare da solo sfoderando tenacia è una cosa alquanto grandiosa, però... persino un uomo e una donna piuttosto sconsiderati, se sono in due, per il più delle cose possono cavarsela. E pertanto, non voglio dire cose brutte, ma fate dei figli quanto più presto possibile. Per sormontare le onde impetuose della vita, che non ci sia cosa che possa incoraggiare quanto dei figli è evidente. (Cerimoniera) [a Matsuko e Takashi nel giorno del loro matrimonio]
  • Or dunque, il debito verso i genitori lo capisce chi ha figli. Anche se pensavate che i genitori fossero solo noiosi, potrete lasciargli in custodia i figli, alle volte potranno anche comprargli un giocattolo. «La riconoscenza verso i genitori la si comprende per la prima volta quando si hanno dei figli». E be', sebbene pare che le persone di oggi usino questo detto fraintendendone il senso, giustamente pure quello è nel debito verso i genitori. Se le cose vanno per il meglio, si potrà magari far conto sui terreni, sugli immobili dei genitori. E pertanto, signora Matsuko, caro Takashi, da adesso dei genitori dovrete avere cura. (Cerimoniera)
  • A proposito, nella lunga rotta della vita la cosa più spaventosa quale sarà? Sarà la burrasca? Saranno i flutti tumultuosi? In verità, è la mirabile bonaccia, con la superficie dell'acqua piatta come uno specchio. Per quanto impetuose le onde, i coniugi e tutta la famiglia, finché si tengono saldamente per mano, in qualche modo possono attraversarle. Però, quando c'è bonaccia, non è così che va. Il vento cessa a puntino, con un sospiro di sollievo gli animi si rilassano [...]. In queste stagioni di bonaccia, mentre ci si diverte per conto proprio, prima di rendersene conto si può finire per perdersi di vista. Anche se alle spalle si avvicinano terrificanti squali e pescecani, nessuno se ne accorge. Ma soprattutto, in che modo si potrebbe far avanzare la barca? D'altronde, non c'è vento: da che parte orientare la barca non lo si sa. Se si pensa di fare avanzare la barca a forza, remando tutti insieme... «a destra!», «a sinistra!», «no, in effetti a destra!», e così dicendo le opinioni contrastano. «Ma perché si dovrà stare a bordo della stessa barca?»... vengono sospetti anche su questo. C'è veramente il rischio del crollo della famiglia. (Cerimoniera)
  • Nella vita non si sa mai che può succedere. Anche se ora, fino ad ora, dovesse sembrarvi che le cose procedano favorevolmente, d'improvviso capita anche di venire sbattuti nel baratro. Per di più, per colmo d'ingiuria, dalle mani di quell'altra persona su cui più si contava. [...] Nella vita è la rassegnazione che è essenziale. Proprio il rassegnarsi, in quali che siano le circostanze, per non abbattersi, non spezzarsi, non scoppiare: per evitare ciò, quello è il segreto. [...] Per quanto orribile, un comportamento, fino a quando questo non sia il prodotto d'una cattiva intenzione, rassegnandosi si può perdonare. Anzi, senza perdonarlo vivere non è possibile! [...] Non c'è alternativa, non c'è scelta, queste parole non sono in alcun modo espressioni soltanto negative, sono cose assolutamente necessarie, per andare a condurre una famiglia in allegria e buona salute, e poi per andare a fronteggiare la vita, attraversandola. Per quanto duro sia quello che ci capita... «be', ma non c'è scelta, no?» Con questa espressione, che a prima vista sembra pessimistica, recitandola come un incantesimo, non resta altro che rialzarsi in piedi, nevvero? (Takashi)
  • Se ingrassi ancora di più, la tua pancia a tre rotoli si farà liscia. (Shige) [a Matsuko]
  • Ho capito com'è che fa la nostra casa ad essere in armonia. È perché voi tre siete tutti ugualmente strambi, nessuno meglio dell'altro. [...] Se mai anche uno soltanto fosse regolare, l'equilibrio si romperebbe. (Noboru)

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