Lolita (film 1962)

film del 1962 diretto da Stanley Kubrick

Lolita

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Sue Lyon in una foto di scena

Titolo originale

Lolita

Lingua originale inglese
Paese Regno Unito, Stati Uniti d'America
Anno 1962
Genere drammatico
Regia Stanley Kubrick
Soggetto Vladimir Nabokov (Lolita)
Sceneggiatura Vladimir Nabokov
Produttore James B. Harris
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Lolita, film statunitense del 1962 con James Mason, Shelley Winters e Sue Lyon, regia di Stanley Kubrick.

  Citazioni in ordine temporale.

  • Il mio motto è: sii preparato. (Quilty)
  • Le farò avere il permesso per assistere alle esecuzioni, le piacerebbe? Solo lei lì, e nessun altro. Potrà guardare, guardare! Le piace guardare? Senta, poiché poche persone sanno... che la sedia è dipinta di giallo, lei sarebbe l'unico a saperlo. Pensi ai suoi amici, lei potrebbe dirgli che... (Quilty) [ultime parole]
  • Sa monsieur, io veramente credo che solo nelle lingue romanze sia possibile veramente esternare in modo adulto. [...] Quando eravamo in luna di miele all'estero, io ho sentito d'essere davvero sposata solo quando mi sono sentita chiamare "señora". (Charlotte)
  • Quel che mi fa impazzire è la duplice natura di questa ninfetta, di ogni ninfetta forse. Il miscuglio nella mia Lolita di una tenera sognante puerilità e una specie di strana volgarità. (Humbert)
  • Nessun uomo riuscirà mai a compiere il delitto perfetto, il caso però può riuscirvi. (Humbert)

Citazioni su Lolita

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  • Il film di Kubrick capovolge [rispetto al romanzo] i termini del rapporto e si occupa soprattutto di Humbert Humbert, l'uomo ancora giovane ma non più giovanissimo che si lascia sedurre da Lolita, concepisce per lei una passione folle e si trova a dover presto lottare con una bestiola incosciente e viziosa che non afferra l'importanza dei sentimenti suscitati. [...] L'accento del film, perciò, cade sul dramma di Humbert e su un carattere che, pur nella sua immoralità, persegue con tenacia dei principi morali, coltivando la speranza di un ordine da ristabilire. Evocandoci questo dramma, Kubrick è riuscito a tenere lontano il personaggio dall'erotismo scoperto per immergerlo, invece, in un'atmosfera di quasi tragica grandezza. [...] Certo tutto questo non è più Nabokov, ma francamente non dispiace. Il romanzo era decisamente più aggressivo del film dal punto di vista del sesso ed era, dal punto di vista del linguaggio, meno disinvolto e scorrevole. Probabilmente qua e là, in certe caricature, Kubrick ha superato un po' qualche limite e, pur imponendosi sempre con molte preziosità di stile, in qualche pagina ha forse sfiorato la calligrafia (per di più un po' barocca), ma sono difetti che non sminuiscono il rigore, l'impegno e anche la dignità di un'opera che, una volta tanto, migliora e non peggiora il testo cui si è ispirata. Gli interpreti sono la giovanissima Sue Lyon, un misto quasi perfetto di sensualità e di finto candore, di perfidia e di incoscienza, James Mason, un Humbert Humbert forse più felice nei momenti caricaturali del suo carattere che non in quelli drammatici, Peter Sellers, colorito e istrionico in modo sapientissimo nei panni del commediografo, Shelley Winters, una madre che, pur con sottili intenzioni satiriche, sa spesso vibrare di commozione. (Gian Luigi Rondi)
  • Il film fece scandalo e divenne, allora, primi anni Sessanta, un modello di depravazione che certo giovò al botteghino. Come spesso accade il film si rivelò un assist irresistibile anche per il libro. La fama internazionale Nabokov la dovette alla pellicola più che alla carta. [...] Lolita fa comunque parte della grande memoria della letteratura e del cinema. La chimica fra le due discipline consente di considerare il libro&film come un unicum. E non accade spesso. (Pino Farinotti)
  • Il romanzo di Nabokov ridotto in immagini sontuose, ma non sempre ispirate, da Stanley Kubrick. È forse l'opera meno interessante dell'autore di 2001 Odissea nello spazio, ridotto a fare l'illustratore, ancorché prestigioso. (il Farinotti)
  • Mi piacciono tutti, proprio tutti i film di Kubrick, ma forse il mio preferito è Lolita. Mi piace il mondo, tutto qui. I personaggi. L'interpretazione degli attori. In questo film James Mason è fenomenale al di là di ogni immaginazione. (David Lynch)
  • Poco apprezzato dalla maggior parte dei pedanti critici dell'epoca, il 1° film britannico di S. Kubrick migliora ogni anno che passa: anche a livello stilistico e drammaturgico, la scrittura filmica rivela le sue qualità, reggendo il confronto con la capziosa prosa di Nabokov. Più che un dramma, è una inventiva e persino divertente commedia nera in cui si riconoscono diversi temi del successivo cinema kubrickiano. Recitazione ad alto livello con un P. Sellers straordinario nel suo proteiforme istrionismo. (il Morandini)
  • Vladimir Nabokov è riuscito nel difficile compito di adattare il suo romanzo (a cui ha tolto l'annunciata morte-castigo della ragazza), e Kubrick ne ha reso bene la mistura di satira e deformazione grottesca con cui insegue una delle linee di forza del proprio cinema: la caparbietà ossessiva con cui i suoi personaggi percorrono le proprie strade. Rispetto al romanzo, Quilty diventa il motore segreto della storia, cinico e mostruoso doppio del professor Humbert [...]. Così Mason, per quanto all'altezza del ruolo, si fa spesso rubare la scena dall'ambiguo e prometeico Sellers, il cui istrionismo prefigura quello del Dottor Stranamore. Sue Lyon col lecca lecca a forma di cuore ha fatto epoca, ma la sua carriera è praticamente finita qui e il film è uno dei meno erotici che si possa immaginare su un tale soggetto. (Il Mereghetti)

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