Teoria della relatività

teoria fisica

Citazioni sulla teoria della relatività (ristretta e generale).

Albert Einstein nel 1921

Citazioni

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  • Così la teoria di Einstein non significa la morte della teoria di Newton, anzi la conquista di una verità più vera, di fronte a cui la precedente figurerà sempre come un grado di approssimazione. (Federigo Enriques)
  • Il campo gravitazionale non è diffuso nello spazio: il campo gravitazionale è lo spazio. Questa è l'idea della teoria della relatività generale. (Carlo Rovelli)
  • In Germania era sorta un'organizzazione che denunciava la teoria della relatività come una manifestazione di un complotto semitico per corrompere il mondo. Nel 1920 l'organizzazione prese in affitto la sala della Filarmonica di Berlino per tenervi una dimostrazione contro Einstein e la sua teoria, e il fisico andò ad assistervi. Preso posto in un palco, aveva l'aria di divertirsi un mondo. Alle asserzioni più assurde degli oratori lo si vedeva ridere di cuore e applaudire con ironia. (Ronald W. Clark)
  • In particolare, benché Hawking e Penrose abbiano dimostrato nel 1970 che le equazioni di campo dalla relatività generale, insieme ad alcune naturali ipotesi aggiuntive, implicano l'esistenza di un Big Bang, entrambi ritengono che il loro risultato non sia altro che una prova dell'inadeguatezza della realtività generale e della necessità di una sua integrazione con la meccanica quantistica. (Piergiorgio Odifreddi)
  • La teoria della relatività è come un mendicante vestito color porpora che la gente ignorante scambia per un re. (Nikola Tesla)
  • La teoria della relatività soddisfaceva il principio di continuità difeso da Mach. (Paul Feyerabend)
  • La teoria della relatività suggerisce che le coordinate spazio e tempo sono soltanto elementi di un linguaggio che viene usato da un osservatore per descrivere il suo ambiente. (Mendel Sachs)
  • Le questioni fisiche non devono essere decise secondo il punto di vista estetico, ma mediante esperimenti, e questo significa in ogni caso minuziosità fredda, faticosa, paziente. E proprio in questo si mostra l'elevato significato fisico del principio di relatività, che dà una risposta del tutto precisa e controllabile con l'esperimento su di una serie di questioni fisiche, che prima giacevano interamente all'oscuro. (Max Planck)
  • Materia e spazio vuoto – il pieno e il vuoto – furono i due concetti, fondamentalmente distinti, sui quali si basò l'atomismo di Democrito e di Newton. Nella relatività generale, questi due concetti non possono più rimanere separati. Ovunque è presente una massa, sarà presente anche un campo gravitazionale, e questo campo si manifesterà come una curvatura dello spazio che circonda quella massa. Non dobbiamo pensare, tuttavia, che il campo riempia la spazio e lo «incurvi». Il campo e lo spazio non possono essere distinti: il campo è lo spazio curvo! (Fritjof Capra)
  • [La signora Einstein] mi raccontò la storia del mattino in cui suo marito aveva concepito la teoria della relatività. Disse che il dottore era sceso in vestaglia, come sempre, ma aveva appena toccato la colazione. «Capii subito che qualcosa bolliva in pentola e gli chiesi quale problema fosse a tormentarlo. "Cara" disse lui "ho un'idea formidabile." E dopo aver bevuto il caffè andò al piano e si mise a suonare. Di tanto in tanto s'interrompeva, prendeva qualche appunto e ripeteva: "È un'idea formidabile, un'idea fantastica!"
    "Allora, per amor del cielo, dimmi di che si tratta" dissi io. "Non tenermi così in sospeso."
    "È difficile" disse lui. "La devo ancora sviluppare."»
    Mi disse che continuò a suonare il piano e a prendere appunti per circa mezz'ora, poi salì nel suo studio, informandola che non voleva essere disturbato, e vi rimase due settimane. «Tutti i giorni gli mandavo su i pasti» disse «e la sera faceva una passeggiatina igienica e poi tornava al suo lavoro.»
    «Finalmente» disse «uscì dallo studio: era pallidissimo. "Ecco qua" disse stancamente, posando sul tavolo due fogli di carta. E quella era la teoria della relatività.» (Charlie Chaplin)
  • Non dimentichiamo che solo il calcolo ha permesso la grandiosa concezione della relatività einsteiniana, che ha commosso l'umanità intera. E ciò è tanto vero che oggi, dopo così lunghe elaborazioni e semplificazioni, la relatività non è ancora intelligibile a chi non abbia un'ampia cultura analitica. Eppure, nonostante tanti detrattori, si tratta di una teoria che è più viva che mai, e di cui nessun fatto ha fin'ora scosso le basi. Sintesi grandiosa dell'universo che insieme collega spazio e tempo, materia ed energia; sintesi grandiosa che fonde in un tutto armonico la meccanica e la gravitazione, la elettrodinamica dei corpi fermi ed in moto. Grandioso monumento che ha aperto nuove vie al pensiero scientifico e che, quand'anche dovesse modificarsi profondamente e radicalmente, come sembra il destino di ogni teoria, basta a segnare un'epoca nella storia della scienza e del pensiero umano. (Guido Fubini)
  • Una delle grandi conquiste, forse la più grande, nella storia del pensiero umano. (Joseph John Thomson)
  • Davanti a me avevo l'esempio della termodinamica. Il principio generale era tutto in questo enunciato: le leggi della natura sono tali che è impossibile costruire un perpetuum mobile (di prima o di seconda specie). Ma come trovare un siffatto principio universale? Dopo dieci anni di riflessione, un siffatto principio risultò da un paradosso nel quale m'ero imbattuto all'età di sedici anni: se io potessi seguire un raggio di luce a velocità c (la velocità della luce nel vuoto), il raggio di luce mi apparirebbe come un campo elettromagnetico oscillante nello spazio, in stato di quiete. Ma nulla del genere sembra possa sussistere sulla base dell'esperienza o delle equazioni di Maxwell. Fin dal principio mi sembrò intuitivamente chiaro che, dal punto di vista di un tale ipotetico osservatore, tutto debba accadere secondo le stesse leggi che valgono per un osservatore fermo rispetto alla Terra. Altrimenti, come farebbe il primo osservatore a sapere, cioè come potrebbe stabilire, di essere in uno stato di rapidissimo moto uniforme?
    È chiaro che in questo paradosso è già contenuto il germe della teoria della relatività ristretta.
  • La teoria della relatività generale, per conseguenza, procede dal seguente principio: le leggi naturali debbono essere espresse da equazioni che siano covarianti rispetto al gruppo delle trasformazioni continue di coordinate. Questo gruppo sostituisce il gruppo delle trasformazioni di Lorentz della teoria della relatività particolare, che è un sottogruppo del primo.
  • La teoria della relatività ristretta, che non è altro che il prolungamento sistematico della elettrodinamica di Maxwell e di Lorentz, ha aperto nuove vie superando i suoi stessi limiti.
  • Se verrà dimostrato che la mia teoria della relatività è valida, la Germania dirà che sono tedesco e la Francia che sono cittadino del mondo. Se la mia teoria dovesse essere sbagliata, la Francia dirà che sono un tedesco e la Germania che sono un ebreo.
  • Si deve ammettere che la relatività è andata oltre le teorie fisiche precedenti nel rinunciare alla «vicinanza all'esperienza» dei concetti fondamentali allo scopo di raggiungere la semplicità logica.
  • Nella teoria della relatività, la velocità della luce giuoca sotto molti rispetti il ruolo di una velocità infinitamente grande. Ma per prevenire ogni equivoco desideriamo ancora sottolineare in modo particolare che il teorema dell'impossibilità di velocità maggiori di c, proprio per come è stato dimostrato, vale solo per i sistemi di riferimento galileiani.
  • Riassumendo possiamo dire: Il postulato di relatività implica che una traslazione uniforme del baricentro dell'universo rispetto a un sistema isolato non ha alcun influsso sui fenomeni che in quel sistema si sviluppano.
  • Si può dunque considerare dimostrato che il principio di relatività, congiunto ai teoremi di conservazione della quantità di moto e dell'energia, conduce al principio fondamentale dell'inerzia di ogni tipo di energia. Possiamo con Einstein considerare questo principio come il più importante risultato della teoria della relatività ristretta. Una verifica sperimentale quantitativa non è stata fino ad ora possibile. Già nella sua prima pubblicazione su questo argomento Einstein ha indicato nei processi radioattivi un possibile mezzo per la verifica della teoria.

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