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Il giovine arrossì. E prima di rispondere guardò fuori della finestra sulla terrazza, per vedere se Annetta e Paolo arrivavano.

— Non temere; si sono fermati un po’ in giardino — disse la bella donna.

Poi, mutando tono, riprese:

— Dunque?...

— Dunque.... Sono discorsi assurdi, mi pare. Non credo di averti offesa per aver detto che Emma è una bella ragazza.

— Offesa me?... Che!

— Allora, perchè mi parli di sposare?...

Vi fu un silenzio.

Malgrado la sua naturale disinvoltura, la signora Cleofe pareva un po’ imbarazzata. Cercava le parole. Finalmente rispose:

— Te ne parlo, sul serio, perchè ti voglio bene, e perchè Emma è una buona ragazza capace di renderti felice....

— Ma a che gioco si gioca?... Mi dispiace di parer villano, ma.... credevo.... mi pareva.... ho potuto sperare, insomma, che tu ti volessi occupare della mia felicità in altro modo....

«Ho forse sognato?...

Era eccitatissimo, in preda a un improvviso scoppio di passione, lungamente repressa.

Si chinò su lei; le afferrò le mani con violenza.

— È un pezzo che ti conosco.... ma oggi mi riesci

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