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Per il corredo di Annetta, le cose più importanti erano ordinate a Milano, dove le due signore si recavano con frequenza; ma la prima sarta e le cucitrici del paese non erano dimenticate; senza contare le ricamatrici, le trinaie e le calzettaie, tra le quali una vecchietta che faceva delle calze fini come quelle a telaio, ma tanto più durature, in cotone e in seta nera. Tutte le stanze della casa erano ingombre di giornali di mode, di modelli, di biancheria nuova, provata o da provare, di pezze di stoffa, tagli d’abiti, guernizioni ed altri simili oggetti. Le cucitrici andavano e venivano per provare, accomodare, mostrare alla signorina l’effetto di una guernizione, e fare tutti i cambiamenti che ella immaginava, secondo quello che vedeva a Milano o leggeva nei giornali di mode.
Tutto il paese parlava di questo corredo. Alcuni modelli fatti venire da Parigi facevano disperare le lavoratrici, perchè le signore Mandelli trovavano immancabilmente che la copia non somigliava all’originale. La povera operaia aveva fatto del suo meglio, prendendo le misure precise, col centimetro, ma nell’esecuzione qualche mezzo