coraggio (  approfondimento) m inv

  1. forza di volontà necessaria per affrontare un'impresa pericolosa
    • ha dimostrato il suo coraggio nel restare fermo a manifestare per la pace mentre arrivavano i carri armati
  2. impiegare determinazione, anche per cose necessarie e/o quotidiane
    • spesso c'è bisogno di parole, non soltanto di coraggio
  3. consapevolezza della propria forza, della sua manifestazione e del suo controllo, anche con "iniziativa"
  4. (per estensione) (spregiativo) (gergale) sfacciataggine
    • che coraggio: venire a scuola conciata così!
  5. fermezza senza lasciarsi corrompere, nemmeno pragmaticamente
    • hanno coraggio anche di fronte a persone ostili
  6. (gergale) è attribuito a chi affronta dei rischi, spesso riuscendo
    • "Certo è che ha avuto coraggio a fare quegl'investimenti"
co | ràg | gio

IPA: /koˈradd͡ʒo/

dal provenzale coratge, latino volgare coraticum, derivato del tardo latino coratum, forma popolare di cor cioè "cuore"

 
«Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo. »
 
«Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli verrà a salvarvi. »
(Libro di Isaia 35,4, testo CEI 2008)
 
«Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto.„ »



  • prendere il coraggio a due mani: decidere senza incertezza
1. forza di volontà necessaria per affrontare un'impresa pericolosa
2. impiegare determinazione, anche per cose necessarie e/o quotidiane
3. consapevolezza della propria forza
4. (per estensione) (spregiativo) (gergale) sfacciataggine
5. fermezza senza lasciarsi corrompere, nemmeno pragmaticamente
6. (gergale) è attribuito a chi affronta dei rischi, spesso riuscendo
forza d'animo, di sopportazione
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