Archelao di Priene

scultore greco antico

Archelao di Priene (in greco antico: Αρχέλαος?, Archelaos; Priene, II secolo a.C.II secolo a.C.) è stato uno scultore greco antico.

L'apoteosi di Omero di Archelao di Priene. Londra, British Museum 1819,0812.1.

Biografia

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Figlio di Apollonio da Priene, la sua firma compare sul rilievo detto dell'Apoteosi di Omero, rinvenuto nei pressi di Bovillae nel XVII secolo, oggi conservato al British Museum. L'opera venne dedicata a Pergamo in onore di Cratete di Mallo durante il regno di Attalo II.[1] Cratete è rappresentato come statua all'estrema destra della composizione, all'estrema sinistra seduto in trono vi è Omero, affiancato dalle personificazioni dell'Iliade e dell'Odissea. Lo sfondo sembra rappresentare il pendio di un monte sacro (forse il monte Elicona) sul quale le figure si dispongono a registri sovrapposti, la scena del primo registro in basso sembra invece svolgersi in un portico. Sul registro superiore vi è la figura di Zeus e su quelli intermedi le nove Muse. Le due figure che incoronano Omero sono Ecumene e Crono e sono state identificate come Attalo II e la madre Apollonide,[1] alla loro destra il compiersi di un sacrificio alla presenza di figure allegoriche.

  1. ^ a b Moreno 1996, in EAA, s.v. Arte pergamena.

Bibliografia

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  • Giuseppe Cultrera, ARCHELAO di Priene, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929. URL consultato il 28 agosto 2022.
  • Lucia Guerrini, Archelaos, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale, vol. 1, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1958. URL consultato il 28 agosto 2022.
  • Antonio Giuliano, Arte greca. Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il Saggiatore, 1987, pp. 984-985, SBN CFI0061858.
  • Paolo Moreno, Arte pergamena, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale. Secondo supplemento, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1996. URL consultato il 28 agosto 2022.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Archelào, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 agosto 2022.
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