Arianizzazione

Termine nazista usato per l'espulsione forzata degli ebrei e dei non-ariani dalla vita economica nella Germania nazista, negli stati allineati all'Asse e nei territori occupati

Arianizzazione (in tedesco: Arisierung) fu il termine nazista usato per definire il sequestro delle proprietà degli ebrei e il suo trasferimento ai non ebrei e l'espulsione forzata degli ebrei dalla vita economica nella Germania nazista, negli stati allineati all'Asse e nei territori occupati: questo processo comportò il trasferimento delle proprietà ebraiche in mani "ariane" o non ebree. Il processo iniziò nel 1933 nella Germania nazista con i trasferimenti delle proprietà ebraiche e si concluse con l'Olocausto.[1][2] Furono identificate due fasi: una prima fase in cui il furto alle vittime venne nascosto sotto una maschera di legalità, e una seconda fase, in cui le proprietà vennero confiscate più apertamente. In entrambi i casi, l'arianizzazione corrispondeva alla politica nazista e fu definita, supportata e imposta dalla burocrazia legale e finanziaria tedesca.[3][4][5][6][7]

"Herzmansky è di nuovo puramente ariano!" - Il magazzino di Herzmansky di Vienna fu confiscato dopo l'Anschluss

"Arianizzazione" è, secondo Kreutzmüller e Zaltin in Dispossession:Plundering German Jewry, 1933-1953, "uno slogan nazista che è stato usato per camuffare il furto e le sue conseguenze politiche".[8]

Michael Bazyler scrive che "l'Olocausto è stato sia il più grande omicidio che il più grande furto della storia": agli ebrei, in tutta Europa, furono rubati tra $230 e $320 miliardi (in dollari USA, al valore del 2005),[9] con centinaia di migliaia di aziende arianizzate.[10]

Germania nazista

modifica

Prima che Hitler salisse al potere, gli ebrei possedevano 100000 aziende in Germania. Nel 1938, boicottaggi, intimidazioni, vendite forzate e restrizioni alle professioni costrinsero la gran parte degli ebrei ad abbandonare la vita economica in Germania. Secondo Yad Vashem, "dei 50000 negozi di proprietà ebraica che esistevano nel 1933, solo 9000 rimasero nel 1938".[2]

Esclusione ed espropriazione degli ebrei a partire dal 1933

modifica

A partire dal 1933, attraverso il paragrafo ariano e successivamente con le leggi di Norimberga, gli ebrei furono in gran parte esclusi dalla vita pubblica tedesca: furono rimossi dai lavori nel settore pubblico, come il servizio civile e l'insegnamento, e furono introdotte ulteriori restrizioni durante gli anni successivi; i docenti universitari ebrei furono rimossi dai dipartimenti delle università tedesche nelle maggiori città tra cui Amburgo, Berlino, Francoforte sul Meno, Breslavia, Heidelberg, Bonn, Colonia, Würzburg e Jena.[11]

In seguito, un numero sempre crescente fu incarcerato nei campi di concentramento nazisti e infine deportato nell'est dove fu assassinato direttamente nei campi di sterminio o fucilato dalle Einsatzgruppen.

Entro il 1º gennaio 1938, agli ebrei tedeschi fu vietato di continuare le attività commerciali e di offrire beni e servizi. Il 26 aprile 1938, agli ebrei fu ordinato di denunciare tutta la ricchezza superiore a 5000 Reichsmark e il loro accesso ai conti bancari fu limitato. Il 14 giugno 1938, il Ministero dell'Interno ordinò la registrazione di tutte le attività ebraiche. Lo stato fissò il valore delle vendite delle aziende ebraiche a una frazione del loro valore di mercato e utilizzò varie strategie per garantire le vendite solo alle persone desiderate. Tra i maggiori "profittatori dell'arianizzazione" ci furono la IG Farben, la famiglia Flick, e le grandi banche. I proventi delle aziende "arianizzate" furono depositati in conti di risparmio e vennero messi a disposizione dei loro depositanti ebrei solo in quantità limitate, così che, in ultima analisi, l'arianizzazione equivaleva alla confisca quasi senza compenso.

Nell'autunno del 1938, solo 40000 delle ex 100000 attività ebraiche furono ancora nelle mani dei proprietari originari. L'arianizzazione fu completata il 12 novembre 1938 con l'emanazione di un regolamento, il Verordnung zur Ausschaltung der Juden aus dem deutschen Wirtschaftsleben ("Regolamento per l'eliminazione degli ebrei dalla vita economica tedesca"), attraverso il quale le restanti attività furono trasferite a proprietari non ebrei e i proventi prelevati dallo Stato.

Gioielli, azioni, immobili, e altri oggetti di valore dovettero essere venduti: o forzatamente per gli interventi del governo come le improvvise pretese fiscali o per il peso delle circostanze, la proprietà ebraica passò di mano per lo più al di sotto del valore equo di mercato. I dipendenti ebrei furono licenziati e ai lavoratori autonomi fu proibito di lavorare nelle rispettive professioni.

Dopo la Notte dei Cristalli

modifica

Dopo i pogrom della "Notte dei cristalli", la pressione dell'arianizzazione fu aumentata drasticamente. Il 12 novembre 1938, agli ebrei fu proibito di operare come dirigenti d'azienda, costringendo i proprietari ebrei a insediare dei surrogati "ariani" al loro posto. Queste persone, spesso promosse dal partito nazista, prima assumevano l'ufficio e subito dopo di solito l'intera attività. Gli "ariani conformi" (Gefälligkeitsarier) furono minacciati di punizione secondo il regolamento contro la complicità con il camuffamento delle imprese ebraiche (22 aprile 1938).

Poiché gli ebrei erano gravati da pesanti pagamenti come "espiazione" per il danno fatto dalle SA e dalla folla antisemita durante la Notte dei Cristalli, la svendita delle proprietà ebraiche fu solo una questione di tempo. Il 3 dicembre 1938, il valore della proprietà fondiaria ebraica fu congelato al livello più basso e gli oggetti di valore e i gioielli poterono essere venduti solo attraverso gli uffici statali. L'impoverimento della popolazione ebraica causato dall'arianizzazione spesso ostacolò il suo obiettivo, cioè promuovere l'emigrazione attraverso la persecuzione, perché le persone colpite non avevano i mezzi per emigrare. Furono quindi le vittime ideali per la Soluzione Finale.

Molte attività importanti furono vendute e rivendute nel corso del processo, alcune delle quali (come il grande magazzino Hertie) giocarono un ruolo importante durante gli anni del Wirtschaftswunder del dopoguerra nella Germania occidentale. Dopo la guerra, la Repubblica federale di Germania ha pagato un risarcimento per le perdite materiali.[12][13][14]

Cacciata, cancellazione e appropriazione culturale

modifica

Il termine arianizzazione è talvolta usato per riferirsi alla cacciata degli scienziati ebrei e delle persone impegnate nel settore culturale e in un contesto di appropriazione culturale, ad esempio nel progetto nazista di fornire opere come Giuda Maccabeo di Händel con un nuovo testo rimosso dall'impostazione dell'Antico Testamento.[15] I titoli delle opere d'arte raffiguranti il popolo ebraico furono cambiati per cancellare il loro legame ebraico, come nel caso del famoso Ritratto di Adele Bloch-Bauer di Klimt cambiato in "La signora in oro".[16]

Complicità nell'arianizzazione

modifica
 
Poster di arianizzazione delle imprese ebraiche, dopo l'ordinanza nazista dell'ottobre 1940
 
Un fumetto delle "Misure per la difesa della razza italiana"

I responsabili del Landessippenämter pubblico (uffici statali dei costumi), in particolare i pastori protestanti e la Chiesa evangelica luterana, svolsero un ruolo importante nella preparazione dell'arianizzazione. Furono responsabili delle prove ariane, della ricerca sulle famiglie e delle fattorie rurali, dei movimenti migratori e della ricerca biografica e culturale locale. In queste funzioni, furono coinvolti in modo significativo come impiegati e responsabili della propaganda ideologica del regime nazista in generale oltre l'attuazione della politica razziale nazista nello specifico.[17]

In Europa

modifica

Austria

modifica

Dopo che l'Austria fu fusa nel Terzo Reich con l'Anschluss il 12 marzo 1938, le proprietà degli ebrei austriaci furono saccheggiate con migliaia di sequestri attraverso l'arianizzazione.[18] I principali monumenti di proprietà degli ebrei, come il Wiener Riesenrad, che in precedenza era appartenuto a Eduard Steiner, furono arianizzati e i loro proprietari assassinati.[19][20] Le grandi e piccole imprese, dalle più grandi banche alle più piccole imprese a conduzione familiare, furono sequestrate agli ebrei con il pretesto dell'arianizzazione.[21] L'organizzazione per il saccheggio nazista Vugesta svolse un ruolo chiave nell'eliminazione dei beni degli ebrei saccheggiati.[22]

Francia

modifica

Nella Francia di Vichy, l'arianizzazione fu regolata da una legge dello stato francese del 22 luglio 1941, che seguì l'ordinanza nazista del 18 ottobre 1940 per la zona occupata. Lo storico Henry Rousso calcola un numero pari a 10000 imprese arianizzate.[23] Nel 1942 la Jewish Telegraphc Agency (JTA) riferì che i nazisti sostenevano che 35000 aziende francesi erano già state arianizzate.[24] Dagli anni '90 sono state condotte numerose ricerche sull'argomento e sono state pubblicate diverse monografie.[25]

Grandi e piccole imprese, comprese le gallerie d'arte, furono trasferite ai non ebrei.[26] Tra gli esempi di società arianizzate in Francia spicca la Galeries Lafayette.[27]

Nel luglio del 1938 il Manifesto della Razza, dichiarò gli italiani discendenti della razza ariana. Nell'ottobre del 1938 seguirono le Leggi razziali fasciste approvate nel Regno d'Italia, che spogliarono gli ebrei della cittadinanza italiana e delle cariche governative e professionali.[28] Lo scopo di queste misure fu di realizzare l'arianizzazione della società italiana escludendo gli ebrei dai vari settori dell'economia, dell'istruzione e della vita sociale, costringendoli così ad emigrare.[29]

Romania

modifica

In Romania, il processo di arianizzazione fu incoraggiato dagli incentivi fiscali, oltre che da una vera e propria confisca. I più intransigenti si lamentarono del fatto che alcuni ebrei furono in grado di eludere i regolamenti trasferendo le loro attività a dei proprietari rumeni fittizi. Sebbene l'arianizzazione sia stata in una certa misura ispirata dalle politiche simili attuate in Germania, le autorità rumene presero delle decisioni chiave per quanto riguarda l'attuazione dell'arianizzazione.[30]

Slovacchia

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Olocausto_in_Slovacchia § Arianizzazione.

L'arianizzazione fu attuata anche nello Stato slovacco. Nel 1940 esistevano circa 12300 attività commerciali ebraiche. Nel 1942, 10000 furono liquidate e le restanti "arianizzate" mediante trasferimento a proprietari non ebrei.[31]

Nella cultura di massa

modifica
  • Il film cecoslovacco vincitore dell'Oscar del 1965 Il negozio al corso (in inglese:The Shop on Main Street) affrontava l'arianizzazione in Slovacchia.
  1. ^ Britta Bopf, "Arisierung" in Köln: Die wirtschaftliche Existenzvernichtung der Juden 1933-1945, Cologne, Emons Verlag Köln, 2004, ISBN 389705311X. URL consultato il 1º dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  2. ^ a b Shoah Resource Center, Aryanization (PDF), su yadvashem.org, Yad Vashem. URL consultato il 1º dicembre 2017.
  3. ^ (EN) Confiscation of Jewish Property in Europe, 1933–1945 New Sources and Perspectives Symposium Proceedings (PDF), su ushmm.org, UNITED STATES HOLOCAUST MEMORIAL MUSEUM CENTER FOR ADVANCED HOLOCAUST STUDIES, 2003. URL consultato il 2 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2017).
    «"Particularly impressive and equally disturbing is the robbers’ effort to ensure that property confiscation was carried out by "legal" means through a vast array of institutions and organizations set up for this purpose. The immensely bureaucratic nature of the confiscation process emerges from the vast archival trail that has survived. Arguments that no one knew about the Jews’ fate become untenable once it is clear how many people were involved in processing their property. "Legal" measures often masked theft, but blatant robbery and extortion through intimidation and physical assault were also commonplace. "»
  4. ^ Alfred Döblin, Plünderung jüdischen Eigentums Billigende Inkaufnahme "Wie Deutsche ihre jüdischen Mitbürger verwerteten": Die Enteignung der Juden ist gut dokumentiert. Wolfgang Dreßen hat die Akten gesichtet., in Die Tageszeitung: Taz, 28 novembre 2010. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  5. ^ Albrecht Kieser, Späte Enthüllungen An der Aufklärung über Arisierungen ist man in Deutschland noch immer nicht sonderlich interessiert, su heise.de, Heise Online, 15 febbraio 2006. URL consultato il 2 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2017).
  6. ^ Das Finanzamt Moabit-West "verwertete" das Hab und Gut jüdischer Opfer des Nationalsozialismus, su berliner-woche.de, Berline Woche. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  7. ^ "Arisierung" in Köln, su rheinische-geschichte.lvr.de, Landschaftsverband Rheinland. URL consultato il 2 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2018).
  8. ^ (EN) Christoph Kreutzmüller e Jonathan Zatlin, Dispossession: Plundering German Jewry, 1933-1953, Ann Arbor, University of Michigan Press, 2020, DOI:10.3998/mpub.9315192, ISBN 978-0-472-13203-4.
  9. ^ (EN) Michael J. Bazyler, Holocaust Justice: The Battle for Restitution in America's Courts, NYU Press, 2005, p. xi, ISBN 978-0-8147-2938-0.
  10. ^ Aly Gotz, Hitler's beneficiaries., Verso Books, 2016, ISBN 1-78478-634-9, OCLC 946605582.
  11. ^ Lawrence A. Zeidman, Brain Science Under the Swastika: Ethical Violations, Resistance, and Victimization of Neuroscientists in Nazi Europe, Oxford University Press, 2020, pp. 139–207, ISBN 978-0-19-872863-4.
  12. ^ (EN) The Long Shadow of Aryanization, su berlinlayers.com. URL consultato il 7 febbraio 2022.
  13. ^ (EN) History of "Aryanization" catches up with Hertie-School, su humanityinaction.org. URL consultato il 7 febbraio 2022.
  14. ^ (DE) Im Namen von Hermann Tietz: "Arisierungs"-Geschichte holt Hertie-School ein, su plus.tagesspiegel.de, 13 novembre 2020. URL consultato il 7 febbraio 2022.
  15. ^ Nazis 'aryanize' Handel's "judas Maccabaeus" January 17, 1941.
  16. ^ (EN) Anne Marie O'Connor, The lady in gold: the extraordinary tale of Gustav Klimt's masterpiece, Portrait of Adele Bloch-Bauer, 2015, ISBN 978-0-307-26564-7, OCLC 925280061.
  17. ^ La biografia di Carl Wilhelm Hahn (1898-1982) offre approfondimenti su un tipico caso di studio.
  18. ^ (EN) Vienna's tourist trail of plunder, su theguardian.com, 21 maggio 2002. URL consultato il 17 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2019).
  19. ^ Riesenrad.co.at: Information Vienna Giant Ferris Wheel history Vienna Prater, su riesenrad.co.at. URL consultato il 17 novembre 2021.
  20. ^ (EN) Steven Erlanger, Vienna Skewered as a Nazi-Era Pillager of Its Jews, 7 marzo 2002, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 17 novembre 2021.
  21. ^ (EN) Wireless to THE NEW YORK TIMES, PROPERTY SEIZURES DELAYED IN VIENNA; Bureau Is Overwhelmed by Task of 'Aryanizing', 22 luglio 1938, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 17 novembre 2021.
  22. ^ The Vugesta - The Gestapo Office for the Disposal of the Property of Jewish Emigrants - Art Database, su kunstdatenbank.at, 13 gennaio 2020. URL consultato il 17 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2020).
  23. ^ Henry Rousso, Vichy, l'événement, la mémoire, l'histoire, Paris, Gallimard, coll. Folio/Histoire, no. 102,, 2001, p. 148, ISBN 978-2-07-041749-0.
  24. ^ (EN) 35.000 Jewish Enterprises in France Already "aryanized" Nazis Announce, su jta.org, 11 agosto 1942. URL consultato il 17 novembre 2021.
  25. ^ Monographs on Aryanization and restitution in France
    • Laurent Douzou (trad. Jean-Marie Chanon), Voler les juifs : Lyon, 1940-1945, Paris, Hachette Littératures, coll. « Vie quotidienne, Histoire », 2003, 340 p. (ISBN 978-2-01-235613-9, OCLC 185992706).
    • Alexandre Doulut, La spoliation des biens juifs en Lot-et-Garonne, 1941-1944, Narrosse, Albret, coll. « Terres de mémoire » (no 1), 2005, 166 p. (ISBN 978-2-913055-10-0, OCLC 238638037)
    • Jean-Marc Dreyfus (trad. Antoine Prost), Pillages sur ordonnances : aryanisation et restitution des banques en France, 1940-1953, Paris, Fayard, coll. « Pour une histoire du XXe siècle », 2003, 475 p. (ISBN 978-2-213-61327-7, OCLC 52329178).
    • Constantin Goschler (dir.) (trad. Odile Demange), Spoliations et restitutions des biens juifs en Europe : XXe siècle [« Raub und Restitution »], Paris, Autrement, coll. « Mémoires » (no 135), 2007, 413 p. (ISBN 978-2-7467-0918-8, OCLC 190797282, notice BnF no FRBNF41124555).
    • Martin Jungius (trad. de l'allemand par Nicole Casanova et Olivier Mannoni), Un vol organisé : l'État français et la spoliation des biens juifs, 1940-1944 [« Verwaltete Raub »], Paris, Tallandier, 2012, 525 p. (ISBN 978-2-84734-689-3, OCLC 801836031, notice BnF no FRBNF42605918)3
    • Florent Le Bot, La fabrique réactionnaire : antisémitisme, spoliations et corporatisme dans le cuir (1930-1950, Paris, France, Sciences Po, Les presses, coll. « Sciences Po histoire », 2007, 399 p. (ISBN 978-2-7246-1046-8, OCLC 660444246, notice BnF no FRBNF41160738)
    • Philippe Verheyde, Les mauvais comptes de Vichy : l'aryanisation des entreprises juives, Paris, Perrin, coll. « Terre d'histoire », 1999, 564 p. (ISBN 978-2-262-01524-4, OCLC 185468859)
  26. ^ The art market under the Occupation, 1940-1944, su expo-marche-art.memorialdelashoah.org, Expo Marché Art. URL consultato il 17 novembre 2021.
  27. ^ Philippe Verheyde, Propriété bafouée et réorganisation : les spoliations antisémites en France 1940-1944, in Entreprises et histoire, vol. 49, n. 4, 2007, p. 41, DOI:10.3917/eh.049.0041, ISSN 1161-2770 (WC · ACNP).
  28. ^ Ethan J. Hollander, Italian Fascism and the Jews (PDF), University of California, 1997, ISBN 0-8039-4648-1 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
  29. ^ Michele Sarfatti, Characteristics and Ojectives of the Anti-Jewish Laws in Fascist Italy, p. 76.
  30. ^ Mihai–Adrian Panu, The Ideological Dimension of Aryanization Politics in Interwar Romania, in Procedia - Social and Behavioral Sciences, vol. 183, maggio 2015, pp. 47–52, DOI:10.1016/j.sbspro.2015.04.844.
  31. ^ Liquidation of Jewish enterprises, su upn.gov.sk, National Memory Institute. URL consultato l'11 dicembre 2018.

Bibliografia

modifica
  • Christian Zentner e Friedermann Bedürftig, The Encyclopedia of the Third Reich, New York, Macmillan, 1991, ISBN 0-02-897502-2.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàLCCN (ENsh85070316 · GND (DE4219952-9 · J9U (ENHE987007533614405171
  NODES
Idea 1
idea 1
Intern 1
mac 3
Note 2
os 37