Arignano

comune italiano

Arignano[4] (Argnan in piemontese) è un comune italiano di 1 073 abitanti[1] della città metropolitana di Torino in Piemonte. Dista circa 23 chilometri ad est dal suo capoluogo.
Situato su una collina a nord-ovest del Monferrato e a nord-est della città di Chieri, è attraversato dal torrente Levanetto.

Arignano
comune
Arignano – Stemma
Arignano – Bandiera
Arignano – Veduta
Arignano – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoFerdinando Scimone (lista civica Siamo Arignano) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°02′24.99″N 7°54′05.74″E
Altitudine321 m s.l.m.
Superficie8,17 km²
Abitanti1 073[1] (31-8-2023)
Densità131,33 ab./km²
FrazioniMoano, Oriassolo, Tetti Chiaffredo, Tetti Gianchino
Comuni confinantiAndezeno, Chieri, Marentino, Mombello di Torino, Moncucco Torinese (AT), Riva presso Chieri
Altre informazioni
Cod. postale10020
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001012
Cod. catastaleA405
TargaTO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 835 GG[3]
Nome abitantiarignanesi
Patronosan Remigio[non chiaro]
Giorno festivoterza domenica di settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Arignano
Arignano
Arignano – Mappa
Arignano – Mappa
Localizzazione del comune di Arignano nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale

Il toponimo deriva molto probabilmente dal suffisso -anus appartenente ad un gentilizio romano: Arenius, Arinius o Alenius.

Le sue origini sono certificate da due diplomi imperiali firmati da Ottone III e da Arrigo I, datati intorno all'anno 1000, a favore del vescovo di Torino, Amizone.
Dal XIII fino al XVIII secolo fu feudo della città di Chieri e vennero coinvolte diverse famiglie tra le quali i Costa della Trinità, ultimi feudatari. Fu anche feudo dei Garibaldi, dei Costa e dei Polonghera.

Monumenti e luoghi d'interesse

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I monumenti più importanti sono la rocca e il castello.

La rocca, o Rocca di Arignano, è per la prima volta citata nell'anno 1047 in un diploma dell'imperatore Enrico III a favore del Capitolo di San Salvatore di Torino. Non è comunque l'attuale castello, la cui costruzione, sulle rovine del precedente, è da attribuirsi alla fine del XIII secolo in concomitanza della più imponente ristrutturazione del territorio chierese avvenuta alla fine della guerra tra il potentissimo marchese Guglielmo VII del Monferrato e la confederazione dei comuni, tra i quali Chieri e Asti, appoggiati da Amedeo V di Savoia.

Del complesso iniziale formato da un basso muro di protezione, un palazzo di abitazione e un mastio quadrato, perno per la difesa, sono tuttora visibili una parte del mastio e poco altro.

Il castello superiore fu danneggiato pesantemente nel XIV secolo dalle milizie di ventura di Facino Cane; venne poi ristrutturato e ampliato nel secolo successivo, ma ne fu modificato l'impianto difensivo precedente.

 
Torre residua della Rocca

Il palazzo venne circondato da cortine rafforzate su tre angoli da torri quadrate, divenendo il centro del complesso architettonico. Solo una di queste torri è sopravvissuta alle inclemenze del tempo.
Oltre all'evoluzione dell'arte della guerra, che - grazie all'utilizzo delle bocche da fuoco - fece decadere il castello, al suo scadimento contribuì la costruzione nel XVIII secolo della villa dei Costa della Trinità.

Nelle vicinanze della villa sorgono due edifici, costruiti in stile neogotico, un tempo adibiti a scuderie e depositi della carrozze. Nonostante tale funzione, sono di gradevole aspetto, anche se degradati, e possono essere inseriti nell'ambito dell'architettura piemontese neogotica del periodo di Carlo Alberto.

Villa Bianca (o Villa Costa)

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Costruita nel XVIII secolo a un centinaio di metri dalla Rocca, la Villa fu voluta dai conti Costa della Trinità. È ornata da numerosi affreschi a grottesche e stucchi in stile barocco, oltre a contenere al proprio interno una cappella. Nel XIX secolo fu sede di numerose feste destinate alla nobiltà piemontese, mentre nel suo giardino si potevano rimirare piante esotiche e fiori rari. A metà del XX secolo, con il declino dei Costa, la Villa venne frazionata in diversi lotti.[5][6]

Castello inferiore

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Veduta castello

Denominato Castello Quattro Torri era originariamente una casaforte a pianta quadrata con quattro torrette cilindriche e un dolce cortile ad arcate. Venne edificato verso la metà del XV secolo dai Costa di Arignano nel momento in cui la vecchia rocca perse il suo ruolo strategico. Dopo circa un secolo il castello iniziò a decadere e venne trasformato in un cascinale. Attualmente un restauro accurato ha riportato l'edificio all'antico splendore ed è ora circondato da un parco.

Chiesa parrocchiale

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L'antico mastio si affaccia sulla piazza della parrocchiale dell'Assunzione di Maria Vergine, patrona del paese assieme al vescovo san Remigio[non chiaro]. La chiesa, in stile barocco, è ad una navata con due cappelle laterali: fu edificata nel 1781 dai Conti della Trinità al posto di una più antica, risalente al XV secolo.

Leggenda

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Una leggenda narra che il paese sia stato misteriosamente risparmiato dall'epidemia di peste che nel 1630 colpì la vicina città di Chieri e diverse regioni italiane.

Lago di Arignano

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L'isoletta al centro del lago
  Lo stesso argomento in dettaglio: Lago di Arignano.

Fu il conte Paolo Remigio Costa e della Trinità a realizzare questo vasto bacino irriguo, che è anche il più grande specchio d'acqua di tutta la Collina Torinese. La funzione odierna del lago di Arignano non è né di natura turistica, in quanto non è raggiungibile tramite strada asfaltata ed è vietata la balneazione, né costituisce una riserva di pesca, dato che non si è ancora provveduto a nessun ripopolamento. Essendo l'invaso attualmente studiato per essere un'oasi naturalistica, oltre che all'occorrenza cassa di laminazione delle piene che possono interessare il torrente Banna posto più a valle[7], è quindi vietato qualsiasi prelievo idrico a scopo irriguo.

Amministrazione

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Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 giugno 1985 3 giugno 1990 Luigi Matta lista civica Sindaco [8]
3 giugno 1990 24 aprile 1995 Luigi Matta Democrazia Cristiana Sindaco [8]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Luigi Matta centro Sindaco [8]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Luigi Matta centro Sindaco [8]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Enzo Ferrero lista civica Sindaco [8]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Enzo Ferrero lista civica Sindaco [8]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Domenica Barisano lista civica Arignano bene comune Sindaco [8]
27 maggio 2019 10 Giugno 2024 Ferdinando Scimone lista civica Siamo Arignano Sindaco [8]

Gemellaggi

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[9]

Bibliografia

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  • Il Piemonte paese per paese - Ed. Bonechi - 1993

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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