Cephalanthera
Cephalanthera Richard, 1817 è un genere di piante angiosperme monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Orchidacee[1], dall'aspetto di piccole erbacee perenni provviste di vistosi fiori.
Cephalanthera | |
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Cephalanthera longifolia | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Epidendroideae |
Tribù | Neottieae |
Genere | Cephalanthera Richard, 1817 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Liliidae |
Ordine | Orchidales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Epidendroideae |
Tribù | Neottieae |
Genere | Cephalanthera |
Sinonimi | |
Callithronum | |
Specie | |
Etimologia
modificaIl nome del genere Cephalanthera deriva dal greco κεφαλὴ = “testa” e dal latino anthera = “antera”, ed è un riferimento alla forma globulosa dell'antera del fiore, simile ad una testa[2].
Il termine volgare di “Elleborine” deriva da una certa rassomiglianza con alcuni fiori degli Ellebori.
Descrizione
modificaSono piante alte fino a 40 – 50 cm. La forma biologica di queste piante è geofita rizomatosa (G rizh), ossia sono piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno si rigenera con nuove radici e fusti avventizi. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono epifite, ma piante terrestri che sviluppano il loro apparato radicale in piena terra.
Radici
modificaRadici secondarie da rizoma, fascicolate ma rade.
Fusto
modificaIl fusto nella parte ipogea è rizomatoso, mentre nella parte aerea è semplice e poco foglioso.
Foglie
modificaLe foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo alterno (distico) e sono sessili; la lamina fogliare è intera di forma lanceolata o oblunga generalmente con apice acuto; la pagina della foglia è percorso da diverse nervature parallele.
Infiorescenza
modificaL'infiorescenza si trova all'apice del fusto ed è del tipo a spiga lassa.
Fiori
modificaI fiori sono ermafroditi ed irregolari (zigomorfi), pentaciclici (perigonio a 5 verticilli : 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami, 1 verticillo dello stilo) e resupinati (ruotati sottosopra)[3].
- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- P 3+3, [A 1, G (3)][4]
- Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali ciascuno; il primo verticillo (esterno) ha 3 tepali e formano una specie di elmetto; nel secondo verticillo (interno) il tepalo centrale (chiamato “labello”) e più corto e spesso è concavo e privo di sperone, inoltre nella parte mediana è strozzato e termina in una specie di lingua.
- Ginostemio: gli stami filamentosi con le rispettive antere (due masse polliniche bilobe) sono concresciuti con lo stilo e formano una specie di organo colonnare chiamato ginostemio[5]. Lo stigma consiste in una superficie concava e vischiosa localizzata sotto le antere stesse. Degli stami (originariamente due verticilli con 6 stami totali, in seguito ridotti) solo 1 del verticillo esterno è fertile gli altri sono atrofizzati.
- Ovario: l'ovario è infero, formato da tre carpelli saldati in modo uniloculare; l'ovario inoltre è privo di peduncolo (sessile) ed è resupinato (o contorto).
Frutti
modificaIl frutto consiste in una capsula deiscente (si apre per più fenditure) a tre valve contenente numerosissimi minuti semi che il vento può trasportare facilmente (similmente alle spore). Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[6].
Biologia
modificaI fiori di queste piante sono privi di nettare, ma l'impollinazione avviene ugualmente in quanto i vari imenotteri sono attratti dalla cresta gialla del labello che viene scambiata per stami ricchi di polline. Oltreché per via sessuata la riproduzione può avvenire anche per via vegetativa in quanto i rizomi possono emettere gemme (dall'ascella di una scaglia radicale) capaci di generare nuovi individui. In alcune specie (p.es. C. damasonium) è documentata l'autogamia.[7]
Distribuzione e habitat
modificaLe specie del genere Cephalanthera sono diffuse in Nord Africa, Europa e Asia. Un'unica specie è presente in Nordamerica: C. austiniae. L'habitat più frequente per queste specie è rappresentato dalle zone del castagno e del faggio.
In Italia sono presenti tre specie: Cephalanthera damasonium, nota come "cefalantera bianca", Cephalanthera longifolia nota come "cefalantera maggiore" e Cephalanthera rubra nota come "cefalantera rossa".[7] Tutte e tre le specie spontanee della flora italiana vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione di questi fiori relativamente allo specifico areale alpino[8].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
C. damasonium | 14 | collinare montano |
Ca | basico | basso | secco | I1 I2 | tutto l'arco alpino (escl. VC NO) |
C. longifolia | 14 | collinare montano |
Ca - Ca/Si | basico | basso | secco | I1 I2 I3 | tutto l'arco alpino |
C. rubra | 14 | collinare montano |
Ca | basico | basso | secco | I1 I2 I3 | tutto l'arco alpino |
Legenda e note | ||||||||
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Tassonomia
modificaLa collocazione sistematica di queste piante, nel corso del tempo, non è stata sempre la stessa. Linneo le attribuì al genere Serapias; nel 1818 il botanico francese Richard (1754-1821) le assegnò al genere Cephalanthera (la creazione del nome di questo genere è sua), mentre alcuni Autori inglesi le preferiscono collegate al genere Epipactis (anche queste chiamate “Elleborine” come le Cephalanthera - nome comune a più tipi di piante), un genere estremamente affine per struttura morfologica al genere Cephalanthera (a parte l'ovario che nelle Epipactis non è contorto ed è pedicellato)[2].
Il genere Cephalanthera comprende una ventina di specie diffuse in Nord Africa, Europa, Asia e Nord America.[1][9][10][11][12][13]
- Cephalanthera austiniae (A.Gray) A.Heller
- Cephalanthera calcarata S.C.Chen & K.Y.Lang.
- Cephalanthera caucasica Kraenzl.
- Cephalanthera cucullata Boiss. & Heldr. & Heldr.
- Cephalanthera damasonium (Mill.) Druce
- Cephalanthera epipactoides Fisch. & C.A.Mey.
- Cephalanthera erecta (Thunb.) Blume
- Cephalanthera ericiflora Szlach. & Mytnik
- Cephalanthera exigua Seidenf.
- Cephalanthera falcata (Thunb.) Blume
- Cephalanthera gracilis S.C.Chen & G.H.Zhu
- Cephalanthera humilis X.H.Jin
- Cephalanthera kotschyana Renz & Taubenheim
- Cephalanthera kurdica Bornm. ex Kraenzl.
- Cephalanthera longibracteata Blume
- Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch
- Cephalanthera nanchuanica (S.C.Chen) X.H.Jin & X.G.Xiang
- Cephalanthera pusilla (Hook.f.) Seidenf.
- Cephalanthera rubra (L.) Rich.
- Cephalanthera subaphylla Miyabe & Kudô
Ibridi
modificaSono noti i seguenti ibridi intraspecifici:[1]
- Cephalanthera × mayeri (E.Mayer & Zimmerm.) A.Camus in E.G.Camus & A.A.Camus (1929) (ibrido di C. damasonium e C. rubra)
- Cephalanthera × otto-hechtii G. Keller in Keller, Schlechter & Soó (1936) (ibrido di C. longifolia e C. rubra)
- Cephalanthera × renzii B.Baumann & al. (2003) (ibrido di C. caucasica e C. longifolia)
- Cephalanthera × schaberi H.Baumann (1980) (ibrido di C. epipactoides e C. longifolia)
- Cephalanthera × schulzei E.G. Camus, Bergon & A. Camus (1908) (ibrido di C. damasonium e C. longifolia)
- Cephalanthera × taubenheimii H.Baumann (1983) (ibrido di C. damasonium e C. kotschyana)
Ibridi tra generi diversi:
Usi
modificaGiardinaggio
modificaQueste piante trovano un buon impiego nei giardini rocciosi e alpini. Interessano anche (ma non molto) il commercio floreale; recentemente (sempre nel commercio) sono state introdotte due specie di origine giapponese: C. falcata a fiori gialli e C. erecta con vistosi fiori bianchi.
Altre notizie
modificaIn alcune aree queste piante sono protette quindi ne è vietata la raccolta.
Note
modifica- ^ a b c (EN) Cephalanthera, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 febbraio 2021.
- ^ a b Nicolini, vol. 1, p. 519.
- ^ Pignatti, vol. 3, p. 700.
- ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 19 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
- ^ Musmarra, p. 628.
- ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
- ^ a b Sandro Pignatti, Cephalanthera, in Flora d'Italia Vol. I, Milano, Edagricole, 2017, p. 369, ISBN 978-88-506-5242-6.
- ^ Flora alpina, vol. 2, p. 1104.
- ^ (EN) Cephalanthera, su Flora in Pakistan, eFloras.org. URL consultato il 29 marzo 2008.
- ^ (EN) Cephalanthera, su Chinese Plant Names, eFloras.org. URL consultato il 29 marzo 2008.
- ^ (EN) Cephalanthera, su Taiwan Plant Names, eFloras.org. URL consultato il 29 marzo 2008.
- ^ (EN) Cephalanthera, su Annotated Checklist of the Flowering Plants of Nepal, eFloras.org. URL consultato il 29 marzo 2008.
- ^ (EN) Flora Europaea Search Results, su rbg-web2.rbge.org.uk, Royal Botanic Garden, Edinburgh. URL consultato il 29 marzo 2008.
Bibliografia
modifica- Flora alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- (EN) M.W. Chase et al., An updated classification of Orchidaceae, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 177, n. 2, 2015, pp. 151–174, DOI:10.1111/boj.12234.
- Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
- Judd et al., Botanica sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Eduard Strasburger, Trattato di botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cephalanthera
- Wikispecies contiene informazioni su Cephalanthera
Collegamenti esterni
modifica- Botanica sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 12-09-2008.
- ZipcodeZoo.com. URL consultato il 12-09-2008 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2009).
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 12-09-2008.
- Crescent Bloom, su crescentbloom.com. URL consultato il 12-09-2008.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007547350905171 |
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