Cupido
Cupìdo (Desiderio, pl. Cupidines) o Amor (Amore, pl. Amores)[3] sono le denominazioni in lingua latina di Eros, dio dell'amore divino e del desiderio sessuale appartenente al pantheon della religione e della mitologia greca.
Da tener presente che:
«Un tale dio non ha niente a che fare con la religione romana, né per quanto riguarda un suo culto (salvo, talora, come paredro della propria madre Venere o in pratiche private): deriva piuttosto dalla poesia e dall'arte greca, e in particolare dalla rappresentazione che di esso aveva diffuso la cultura ellenistica (un fanciullo alato, spesso capriccioso, con arco e frecce).»
Nella letteratura latina
modificaRiprendendo miti di origine greca, Cicerone riporta che:
«Cupido primus Mercurio et Diana prima natus dicitur, secundus Mercurio et Venere secunda, tertius qui idem Anteros Marte et Venere tertia»
Riguardo ad Amor, riprendendo Esiodo[4] ed Igino[5] e venendo poi ripreso da Virgilio,[6] sempre Cicerone evidenzia:
«qui si est deus, patrem quoque eius Caelum esse deum confitendum est. Quod si ita est, Caeli quoque parentes di habendi sunt Aether et Dies eorumque fratres et sorores, qui a genealogis antiquis sic nominantur Amor, Dolus, Metus, Labor, Invidentia, Fatum, Senectus, Mors, Tenebrae, Miseria, Querella, Gratia, Fraus, Pertinacia, Parcae, Hesperides, Somnia; quos omnis Erebo et Nocte natos ferunt.»
«E se Saturno è un dio, bisogna ammettere che anche suo padre, il Cielo, sia un dio. Ma se è così, anche Etere e Giorno, i genitori di Cielo, devono essere considerati dei, e anche i loro fratelli e le loro sorelle chiamati nelle antiche genealogie Amore, Inganno, Timore, Fatica, Invidia, Fato, Vecchiaia, Morte, Tenebre, Miseria, Lamento, Favore, Frode, Pertinacia, Parche, Esperidi, Sogni, e tutti costoro, secondo la tradizione, nacquero da Erebo e da Notte.»
Nell'arte successiva
modificaPittura
modifica- Allegoria del trionfo di Venere di Bronzino (1540-1545 circa).
- Amor vincit omnia (1602) di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
- Castigo di Cupido (1613), Bartolomeo Manfredi.
- Venere e Cupido di Diego Velázquez (1647-1651).
- Saffo e Faone di Jacques-Louis David (1809).
Scultura
modificaTelevisione
modificaMusica
modifica- Cupido di Sfera Ebbasta.
- Specchio di Rancore.
Araldica
modificaIn araldica Cupido, detto anche amorino, è rappresentato come un bambino, con due ali sulla schiena, munito di un arco e di una faretra piena di frecce.
Note
modifica- ^ Metamorphoseon libri, anche conosciuta come L'asino d'oro (Asinus aureus)
- ^ Questa versione della fabula è in Ovidio, Fasti, III, 11 e sgg.
- ^ I due nomi ricorrono senza apparente diversità, si ritiene che Cupìdo possa risultare più antico, mentre Amor è maggiormente presente in letteratura. I termini plurali ricorrono a indicare una molteplicità di potenze divine. Cfr. Dizionario della civiltà classica (a cura di F.Ferrari, M. Fantuzzi, M.C. Martinelli, M.S. Mirto). Milano, Rizzoli, 2001, vol.1, p. 719.
- ^ Teogonia 116-117
- ^ Fabulae, praef. 1-3
- ^ Eneide VI, 274-280
Bibliografia
modifica- Dizionario della civiltà classica (a cura di F. Ferrari, M. Fantuzzi, M.C. Martinelli, M.S. Mirto). Milano, Rizzoli, 2001.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Cupido
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Cupido»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cupido
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Cupid, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Circa 2,400 immagini di Cupido/Eros nel Database Iconografico del Warburg Institute, su warburg.sas.ac.uk. URL consultato il 25 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 311314174 · CERL cnp00584614 · LCCN (EN) no2016006809 · GND (DE) 11850262X · J9U (EN, HE) 987007400415305171 |
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