Il Dharmadhātu (lett. "ambito della realtà assoluta" o "campo del reale") è il termine sanscrito che indica la nozione buddista, segnatamente buddista mahāyāna, circa l'"autentica natura dei fenomeni" e quindi della "Realtà".

Nelle altre lingue asiatiche il termine sanscrito dharmadhātu è così reso:

Tale "campo della realtà assoluta, è quell'ambito "non-dualistico" realizzato dai buddha, da coloro, quindi, in grado di percepire l'autentica natura di tutta le realtà, di tutte le "cose": la "vacuità" (śūnyatā) e la "talità" immutabili delle stesse (tathātā) nonostante il loro apparire, manifestarsi e scomparire.

Il Dharmadhātu si contrappone quindi al Lokādhātu, la "dimensione mondana" o "apparente" che indica invece il modo di percepire degli esseri ordinari, condizionati dall'ignoranza, che risulta essere frammentato, limitato e parziale, e dove le "cose" appaiono invece dotate di caratteristiche proprie (dharmin).

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