Doquz Khatun
Dōqūz Khātűn (traslitterata anche come Dokuz Khatun) (... – 16 giugno 1265) è stata una principessa mongola dei Kereiti, sposata con Hulagu Khan, fondatore dell'Ilkhanato[1].
Biografia
modificaEra una nipote del khan kereita Toghrul, tramite suo figlio Uyku o Abaqu.[2] Fu data in moglie a Tolui dopo la morte di suo nonno. Dopo la sua morte nel 1232, fu fatta sposare con Hulagu, il suo figliastro nel matrimonio levirato. Era nota per accompagnare Hulagu nelle sue campagne. Durante l'assedio di Baghdad (1258), i mongoli massacrarono decine di migliaia di abitanti, ma grazie all'influenza di Doquz, i cristiani furono risparmiati.[3]
Doquz Khatun era una cristiana appartenente alla Chiesa d'Oriente, ed è spesso citata come una grande benefattrice della fede cristiana. Quando inviati mongoli furono inviati in Europa, cercarono anche di sfruttare il cristianesimo di Doquz a proprio vantaggio, sostenendo che le principesse mongole come Doquz e sua zia Sorgagtani Beki erano figlie del leggendario Prete Gianni.[4]
Era una sostenitrice del figliastro Abaqa e mantenne la sua posizione influente anche dopo la morte del marito.[5] Ha assicurato la successione di Denha I al trono patriarcale della Chiesa d'Oriente.[6] Morì il 16 giugno 1265, 4 mesi dopo rispetto a suo marito. Stephen Orbeliani affermò che fosse stata avvelenata da Shams al-Din Juvayni.
Note
modifica- ^ Runciman, 1987, p. 299.
- ^ (EN) Timothy May, The Mongol Empire: A Historical Encyclopedia [2 volumes]: A Historical Encyclopedia, ABC-CLIO, 7 novembre 2016, p. 146, ISBN 9781610693400.
- ^ Runciman, 1987, p. 303.
- ^ Jackson, 2014, p. 175.
- ^ DOKUZ ḴĀTŪN – Encyclopaedia Iranica, su iranicaonline.org. URL consultato il 17 novembre 2019.
- ^ (EN) Marianna Mazzola, Bar ‘Ebroyo’s Ecclesiastical History : writing Church History in the 13th century Middle East, 25 giugno 2018, p. 413.
Bibliografia
modifica- Steven Runciman, A History of the Crusades, Cambridge University Press, 1987, ISBN 978-0-521-34770-9.
- Peter Jackson, The Mongols and the West: 1221-1410, Taylor & Francis, 2014, ISBN 978-1-317-87898-8.