Economia della Somalia

Voce principale: Somalia.

L'economia della Somalia è una delle più povere del mondo, ed è basata ancora oggi sull'agricoltura e l'allevamento di sussistenza; dal 2001 l'economia dello stato africano è comunque cresciuta con tassi di crescita bassi[1] e nel 2024 è crescita dl 4%.[2]. Lo stato africano ha prodotto nel 2021 un PIL di 19.399 miliardi di dollari americani a parità di potere d'acquisto e di 7.052 miliardi in termini nominali al 2021[3]. Secondo i dati aggiornati al 2013, l'agricoltura ha prodotto il 60.2% del PIL, l'industria il 7,4% e il terziario il 32,5%[4]; la disoccupazione, nel 2019 era pari al 19.86%;[4] mentre il reddito pro capite del paese nel 2018 è stato stimato in 1100 dollari.[4].

Banca centrale della Somalia a Mogadiscio

Agricoltura e allevamento e pesca

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Scatolette di tonno di marca Las Qhoray prodotte a Las Gorei, Somalia.

L'agricoltura è il settore economico più importante. Rappresenta circa il 65% del PIL e impiega il 65% della forza lavoro. Il bestiame contribuisce per circa il 40% al PIL e per oltre il 50% ai guadagni delle esportazioni. Altre esportazioni principali includono pesce, carbone di legna e banane; zucchero, sorgo e mais sono prodotti destinati al mercato interno.[5] Secondo la Banca centrale della Somalia, le importazioni di beni ammontano a circa 460 milioni di dollari all'anno e hanno recuperato e persino superato le importazioni aggregate prima dell'inizio della guerra civile nel 1991. Le esportazioni, che ammontano a circa 270 milioni di dollari all'anno, hanno anch'esse superato i livelli di esportazione aggregati prebellici, ma comportano comunque un deficit della bilancia commerciale di circa 190 milioni di dollari USA all'anno. Tuttavia, questo deficit commerciale è ampiamente superato dalle rimesse inviate dai somali nella diaspora, che hanno contribuito a sostenere il livello delle importazioni.

Importantissimo l'allevamento, con lo stato africano che ha esportato 3 milioni di pecore nel 2012 verso il Medio Oriente, ed hanno superato le esportazioni australiane che ammontavano a 2 milioni. Tuttavia, dal 2006, si è registrato un calo del 10% "a causa della crescente concorrenza nei mercati di esportazione delle esportazioni di pecore africane e dell'Europa orientale".[6] Nel 2014 sono stati esportati più di 5 milioni di capi di bestiame, la quantità più alta degli ultimi 20 anni.[7] La vicina Somaliland ospita anche alcuni dei più grandi mercati di bestiame, noti in somalo come seylad, nel Corno d'Africa, con fino a 10.000 capi di pecore e capre venduti ogni giorno nei mercati di Burao e Yirowe, molti dei quali spediti negli Stati del Golfo tramite il porto di Berbera.[8] I mercati gestiscono bestiame proveniente da tutto il Corno d'Africa.

Industria

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L'impianto di imbottigliamento della Coca-Cola a Mogadiscio

Il modesto settore industriale, basato sulla lavorazione di prodotti agricoli, rappresenta il 10% del PIL della Somalia. Prima dello scoppio della guerra civile nel 1991, le circa 53 piccole, medie e grandi aziende manifatturiere statali erano in difficoltà, con il conflitto che ne seguì che distrusse molte delle industrie rimanenti. Tuttavia, principalmente come risultato di ingenti investimenti locali da parte della diaspora somala, molti di questi impianti su piccola scala sono stati riaperti e ne sono stati creati di nuovi. Questi ultimi includono stabilimenti di inscatolamento del pesce e di lavorazione della carne nel nord, così come circa 25 fabbriche nell'area di Mogadiscio, che producono pasta, acqua minerale, confetture, sacchetti di plastica, tessuti, pelli, detergenti e saponi, alluminio, materassi e cuscini di schiuma, barche da pesca, effettuano l'imballaggio e la lavorazione della pietra.[9]

Nel 2001, gli investimenti nella produzione leggera si sono espansi in particolare a Bosaso, Hargeisa e Mogadiscio, indicando una crescente fiducia delle aziende nell'economia. A tal fine, nel 2004, è stato aperto a Mogadiscio un impianto di imbottigliamento della Coca-Cola da 8,3 milioni di dollari, con investitori provenienti da varie circoscrizioni in Somalia.[10] Anche altri settori hanno attirato investimenti esteri da aziende come General Motors e Dole Fruit.[11]

Servizi e terziario

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Spiaggia a Mogadiscio

Il turismo in Somalia è regolamentato dal Ministero del Turismo del Governo federale della Somalia; il settore era tradizionalmente noto per i suoi numerosi siti storici, spiagge, cascate, catene montuose e parchi nazionali. Dopo l'inizio della guerra civile nei primi anni '90, il Ministero del Turismo ha chiuso le operazioni. È stato ripristinato negli anni 2000 e ancora una volta supervisiona l'industria turistica nazionale. La Somali Tourism Association (SOMTA) con sede a Mogadiscio fornisce servizi di consulenza sul campo. È un settore in espansione infatti nel 2024, il numero di visitatori stranieri in Somalia è aumentato del 50% nell'ultimo anno, raggiungendo oltre 10.000 arrivi[12]. Per quanto riguarda il mercato borsistico e finanziario, nel 2011 è stata fondata a Mogadiscio la Somali Stock Exchange[13], che però ha iniziato le operazioni solo nel il 1 settembre 2015.

Altri dati

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Altri indicatori economici di rilievo sono:

  1. ^ (EN) Mongolia GDP - real growth rate, su indexmundi.com.
  2. ^ (EN) Somalia GDP - real growth rate, su imf.org.
  3. ^ (EN) Somalia Economy 2020, su theodora.com.
  4. ^ a b c Somalia Economy 2024, CIA World Factbook
  5. ^ Somalia, in The World Factbook, Central Intelligence Agency. URL consultato l'11 giugno 2015.
  6. ^ Katrina Manson, Le esportazioni di carne somala verso l'Arabia Saudita salgono alle stelle, su Finanziario Times. URL consultato il 28 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2022).
  7. ^ Spooner, Samantha, Dove la Somalia è il re del mondo; pecore e capre fanno miracoli in un paese dilaniato dalla guerra, in MG Africa, 3 maggio 2015. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  8. ^ (EN) Regolamentazione dell'economia del bestiame in Somaliland, Academy for Peace and Development, 2002.
  9. ^ The African Executive - Somalia: The Resilience of a People, su africanexecutive.com. URL consultato l'11 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).
  10. ^ In mezzo ai problemi della Somalia, la Coca-Cola resiste - Africa e Medio Oriente - International Herald Tribune
  11. ^ Peter D. Little, Somalia: Economia senza Stato, International African Institute, 2003, p. 166, ISBN 978-0253216489. URL consultato il 27 giugno 2015.
  12. ^ Somalia welcomes foreign tourists as security improves – Somali National News Agency
  13. ^ The UN Sustainable Stock Exchange Welcomes The Somali Stock Exchange, sseinitiative.org, 17 June 2019. URL consultato il 16 July 2022.

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