Fratte Rosa

comune italiano

Fratte Rosa (Le Fràtte in dialetto gallo-piceno[4]) è un comune italiano di 849 abitanti[1] della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.

Fratte Rosa
comune
Fratte Rosa – Stemma
Fratte Rosa – Bandiera
Fratte Rosa – Veduta
Fratte Rosa – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Marche
Provincia Pesaro e Urbino
Amministrazione
SindacoMarzio Massi (lista civica) dal 10-6-2024
Territorio
Coordinate43°37′55.56″N 12°54′04.21″E
Altitudine419 m s.l.m.
Superficie15,63 km²
Abitanti849[1] (30-6-2022)
Densità54,32 ab./km²
FrazioniConvento Santa Vittoria, Torre San Marco
Comuni confinantiFossombrone, Mondavio, Pergola, San Lorenzo in Campo, Sant'Ippolito, Terre Roveresche
Altre informazioni
Cod. postale61040
Prefisso0721
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT041016
Cod. catastaleD791
TargaPU
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 411 GG[3]
Nome abitantifrattesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fratte Rosa
Fratte Rosa
Fratte Rosa – Mappa
Fratte Rosa – Mappa
Posizione del comune di Fratte Rosa nella provincia di Pesaro e Urbino
Sito istituzionale

Fino alla fine dell'Ottocento si chiamava semplicemente Fratte. Rosa venne aggiunto forse per la tipica colorazione dei mattoni delle case[5].

Geografia fisica

modifica

Fratte Rosa è arroccata sulla cima di un colle, in posizione panoramica a cavaliere tra le medie valli del Cesano e del Metauro.

L'origine del nome antico Castrum Fractarum si riferisce probabilmente ad una sconfitta che qui subì Asdrubale, fratello del più celebre Annibale, condottiero cartaginese nella seconda guerra punica.[senza fonte] Più verosimilmente, tuttavia la comunità di Fratte Rosa fu formata da alcuni superstiti scampati dalla distruzione, operata dai Visigoti di Alarico, della non lontana città romana di Suasa, che sorgeva nei pressi dell'odierna San Lorenzo in Campo.[senza fonte]

Nel Medio Evo, la più recente Fratte Rosa fu un borgo fortificato, capoluogo della cosiddetta Ravegnana, un vero e proprio staterello dipendente dai monaci classensi di Ravenna.

In seguito fu roccaforte fanese posta a guardia del territorio di questa città, scomoda enclave della Chiesa nel Ducato di Urbino, ragion per cui sia i Montefeltro, sia i Della Rovere tentarono sempre di occuparla. Nel territorio comunale si trova l'antica frazione di Torre San Marco, che ha origini storiche coeve al capoluogo e come questo fece parte della Ravegnana, partecipando con alterne vicende alle rivolte contro Fano. Appartenuta successivamente al Ducato del Varano, nel 1545 passò alle dipendenze della Sede Apostolica.

Torre S. Marco o Torre Ravegnana, antico castello munito un tempo di una massiccia e robusta torre, fu feudo per quasi due secoli (1562-1738) della potente famiglia anconetana dei conti Bonarelli. Al centro dell'abitato è la chiesa di S. Marco la cui costruzione fu iniziata nel 1736.

Simboli

modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 febbraio 1981.[6]

«Troncato: il primo d'azzurro, alle lettere C e F in caratteri maiuscoli d'argento; il secondo ad un muro d'argento, murato di nero, ad un'arcata aperta d'azzurro, e caricato di un albero di verde; sul tutto la figura di San Michele Arcangelo con corazza ed ali d'oro, tenente con la mano destra un gladio pure d'oro, in palo, e con la sinistra una bilancia dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»

È rappresentata la cerchia muraria, ancora esistente, che venne eretta per difesa del borgo, noto in antico come Castrum Fractarum, da cui le iniziali C ed F. Le mura sono difese dall'arcangelo Michele. Alcune fonti invece dell'albero riportano un roseto a simboleggiare la fratta, nel significato di "luogo coperto da rovi e arbusti spinosi".[7]

Il gonfalone è un drappo troncato di giallo e di azzurro.

Società

modifica

Evoluzione demografica

modifica

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere

modifica

Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 81[9] persone e rappresentava il 9,2% della popolazione residente. Invece le comunità straniere più numerose (con percentuale sul totale della popolazione straniera) erano[10]:

  1. Marocco, 24 (29,63%)
  2. Germania, 10 (12,35%)

Cultura

modifica

Il 22 giugno 2002 nel complesso conventuale di Santa Vittoria è stato inaugurato il Museo della "Terracotta e della Terra cruda"[11].

Economia

modifica

Storicamente l'economia locale è attiva nei settori della produzione di mobili, di calzature, dell'abbigliamento e della lavorazione di terrecotte rustiche[12].

Il comune, in particolare nella zona dei Lubachi, presenta un terreno ed un microclima particolarmente adatti alla coltivazione della Fava di Fratte Rosa che preferisce suoli argillosi e calcarei. Questa varietà fiorisce più tardi rispetto alle altre.

Amministrazione

modifica
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 giugno 1985 8 luglio 1990 Gianfranco Guerra Partito Socialista Italiano Sindaco [13]
8 luglio 1990 24 aprile 1995 Gianfranco Guerra Partito Socialista Italiano Sindaco [13]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Tiziano Guerra Partito Democratico della Sinistra Sindaco [13]
14 giugno 1999 13 giugno 2004 Maria Adele Berti Democrazia e solidarietà Sindaca [13]
13 giugno 2004 8 giugno 2009 Maria Adele Berti Socialisti Democratici Italiani Sindaca [13]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Alessandro Avaltroni La Fratterosa che vorrei Sindaco [13]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Alessandro Avaltroni La Fratterosa che vorrei Sindaco [13]
27 maggio 2019 10 giugno 2024 Alessandro Avaltroni La Fratte Rosa che vorrei Sindaco [13]
10 giugno 2024 in carica Marzio Massi La Fratte Rosa che vorrei Sindaco [13]

La squadra di calcio locale, denominata Torre San Marco, gioca in Seconda Categoria.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 287, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Cenni storici, su Comune di Fratte Rosa. URL consultato il 28 febbraio 2022.
  6. ^ Fratte Rosa, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 17 dicembre 2023.
  7. ^ Fratte Rosa, su araldicacivica.it. URL consultato il 17 dicembre 2023.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Dato Istat al 1º gennaio 2021
  10. ^ Dato Istat al 1º gennaio 2021 sul sito tuttitalia.it
  11. ^ FRATTE ROSA - Museo Demoetnoantropologico della "Terracotta e della Terra Cruda", su musei.marche.it. URL consultato il 26 settembre 2016.
  12. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 12.
  13. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN314857183
  Portale Marche: accedi alle voci di Wikipedia che parlano delle Marche
  NODES
INTERN 1
Note 3