Ground zero

termine inglese per definire una superficie colpita da una esplosione atomica o non
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Ground zero (in inglese livello zero) indica in origine l'area terrestre-marina perpendicolare all'epicentro di una esplosione atomica, sia essa avvenuta in atmosfera, sottoterra o sott'acqua.[1] In seguito è passato a identificare la zona di Manhattan, a New York, dove sorgevano le Torri Gemelle del World Trade Center.[1]

Ground zero dell'11 settembre 2001
Una fotografia del ground zero delle Twin Towers nell'ottobre del 2006

Il termine definiva originalmente l'area desertica del Nuovo Messico dove, nel 1945, erano stati svolti gli esperimenti sull'atomica del Progetto Manhattan, facendovi esplodere le prime bombe atomiche.[1] In seguito è stato usato per definire i luoghi dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, in Giappone nel 1945.[1] Successivamente ground zero è stato anche utilizzato, impropriamente, per identificare il punto focale del luogo dove avviene una massiccia deflagrazione, l'epicentro di un terremoto o di un altro disastro.[senza fonte]

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sito del World Trade Center.

Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, il termine è stato utilizzato per identificare per antonomasia il sito nella parte meridionale di Manhattan dove sorgevano gli edifici WTC 1 e WTC 2 (Torri Gemelle), appartenenti al complesso del World Trade Center.[1] Per il riassetto dell'area e la nuova edificazione di edifici è stato indetto un concorso, vinto dall'architetto polacco-statunitense Daniel Libeskind, che ha portato alla costruzione del One World Trade Center.

  1. ^ a b c d e Ground zero, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 gennaio 2019.

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