Hapalochlaena

genere di molluschi

Hapalochlaena G.C. Robson, 1929 è un genere di molluschi cefalopodi della famiglia degli Octopodidi[1], noti con il nome di polpi dagli anelli blu (in inglese "blue-ringed octopus"), diffusi nelle pozze di marea lungo le coste dell'Indo-Pacifico, dal Giappone all'Australia.

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Polpi dagli anelli blu
Hapalochlaena lunulata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumMollusca
ClasseCephalopoda
SuperordineOctopodiformes
OrdineOctopoda
SottordineIncirrina
SuperfamigliaOctopodoidea
FamigliaOctopodidae
GenereHapalochlaena
G.C. Robson, 1929
Specie

Malgrado le loro piccole dimensioni, come quelle di una pallina da golf, e la natura relativamente tranquilla, sono famosi per essere tra le creature più velenose del mondo[2].

Biologia

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I polpi dagli anelli blu fanno uso dei propri cromatofori per mimetizzarsi con l'ambiente circostante, ma se provocati cambiano rapidamente colore, divenendo giallo brillante e facendo risaltare gli anelli, o le linee, blu.

 
Hapalochlaena lunulata
 
Hapalochlaena maculosa
 
Hapalochlaena fasciata

Alimentazione

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Cacciano piccoli granchi, paguri, gamberetti e occasionalmente piccoli pesci, se sono in grado di catturarli. Mordono la preda, paralizzandola col veleno e facendola a pezzi col becco. Successivamente succhiano la carne dall'esoscheletro.

I polpi dagli anelli blu, sebbene lunghi solo da 12 a 20 cm, colpiscono anche gli uomini, soprattutto se tentano di afferrarli. Il becco a pappagallo del polpo punge facilmente la pelle e il muscolo sottostante. Il morso è relativamente indolore, ma il veleno che inietta è 100 volte più tossico del cianuro a causa della presenza della tetrodotossina[3]: reagisce rapidamente, colpisce e paralizza i muscoli della vittima, provocando la perdita immediata del gusto, della sensibilità e della vista. Se non si interviene si rischiano paralisi e arresto respiratorio. Un solo morso può uccidere un adulto in 90 minuti; non si conoscono antidoti, ma il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale riescono a spostare le tossine nell'organismo e impediscono danni a lungo termine. In tutto il XX secolo si contano, però, solo tre vittime riconosciute.

Distribuzione e habitat

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Le specie del genere Hapalochlaena, diffuse dal Giappone all'Australia meridionale, sono divise geograficamente e difficilmente si possono incontrare.

Hapalochlaena nierstraszi è diffusa nell'oceano Indiano (golfo di Bengala); H. lunulata vive nelle acque tropicali dell'Oceano Pacifico occidentale, dall'Indonesia alla Grande barriera corallina australiana; le altre specie si trovano in acque subtropicali, al di sotto della Grande barriera corallina: H. fasciata si rinviene nelle coste orientali dell'Australia, mentre H. maculosa si trova lungo le coste meridionali.

Tutte e quattro le specie abitano principalmente nelle pozze di marea, ma la specie tropicale (H. lunulata) predilige le pozze delle barriere coralline, mentre le due specie subtropicali (H. fasciata e H. maculosa) prediligono i crepacci e le fessure delle scogliere rocciose che caratterizzano quella sezione della costa australiana (godono inoltre della vicinanza alle abbondanti foreste di Posidonia).

Tassonomia

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Il genere comprende le seguenti specie:[1]

  1. ^ a b (EN) MolluscaBase eds. (2024), Hapalochlaena, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 19 novembre 2024.
  2. ^ Discovery.com Archiviato il 18 febbraio 2009 in Internet Archive.
  3. ^ Ghiretti e Cariello, Gli Animali Marini Velenosi e le loro Tossine,, Piccin, 1984, ISBN 978-88-299-0271-2.

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Collegamenti esterni

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