Immunosoppressione

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

L'immunosoppressione è un trattamento medico-farmacologico che prevede l’assunzione da parte del paziente di farmaci detti immunosoppressori, capaci di inibire la risposta del sistema immunitario ad antigeni non-self (cioè antigeni estranei all'organismo).

I farmaci immunosoppressori si utilizzano principalmente nei trapianti d'organo, ma anche in altre patologie, ad esempio quelle a eziologia autoimmunitaria.

Una volta che il paziente ha ricevuto il trapianto, dovrà assumere a vita questi farmaci, senza alcuna eccezione, per evitare che il suo sistema immunitario attacchi l'organo e ne provochi il rigetto. Esistono diversi farmaci immunosoppressori e molto gravi possono essere i loro effetti collaterali e le loro interazioni con altri farmaci; per questo si consiglia di affidarsi a personale medico specializzato nel loro utilizzo.

Siti d'azione dei farmaci immunosoppressori

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  1. riconoscimento antigenico (IG anti-RH)
  2. stimolazione di IL-1 (corticosteroidi)
  3. attivazione di IL-2 e altre citochine (ATG, OKT3, anti-CD4, ciclosporina, tacrolimus)
  4. differenziazione e proliferazione (azatioprina, metotrexate, ciclofosfamide, rapamicina, corticosteroidi).

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