Joseph Andrault de Langeron
Joseph Andrault de Langeron, II conte di Langeron, VIII barone de La Ferté, II barone di Cougny (Parigi, 10 novembre 1649 – Sceaux, 28 maggio 1711), è stato un ammiraglio francese.
Joseph Andrault de Langeron | |
---|---|
Nascita | Parigi, 19 novembre 1649 |
Morte | Sceaux, 28 maggio 1711 |
Religione | cattolica |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Francia |
Forza armata | Marina militare francese |
Anni di servizio | 1669 - 1709 |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Guerra franco-olandese Guerra della Lega di Augusta Guerra di successione spagnola |
Battaglie | Battaglia di Camaret Battaglia di Alicudi Battaglia d'Agosta Battaglia di Palermo |
fonti nel testo | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Biografia
modificaI primi anni
modificaFiglio primogenito di Philippe Andrault, conte di Langeron (m. 1675), primo gentiluomo di camera del duca d'Enghien, e di Claude Faye d'Espesses (o d'Espoisses), prima dama d'onore della duchessa, Joseph Andrault era discendente della famiglia Andrault, una delle più antiche famiglie francesi, d'estrazione cavalleresca, originaria del Nivernais.
Suo padre, Philippe, ottenne da Luigi XIV - malgrado la sua partecipazione alla Fronda, e grazie alla sua influenza presso il Condé e Gastone d'Orléans - l'elevazione della terra di Langeron a contea con regia patente del 1656.
Carriera militare nella marina reale francese
modificaLa guerra d'Olanda (1672-1678)
modificaJoseph Andrault decise di intraprendere la carriera militare come volontario tra le truppe di Francesco di Vendôme, che condusse la spedizione di Candia nel 1669. Entrò pertanto nella marina reale francese l'11 novembre 1690, imbarcandosi a Brest come sottotenente di vascello. Lottò contro i corsari nel Mediterraneo sotto gli ordini dell'ammiraglio d'Estrées. Promosso capitano di vascello il 2 novembre 1671, prese parte alla battaglia di Solebay e poi al combattimento di Schooneveld, rispettivamente il 7 e il 14 giugno 1673, a bordo del vascello L'Apollon, 50 cannoni. Durante la seconda battaglia di Schooneveld, il capitano de Langeron, con l'Apollon, si trovò davanti al vice-ammiraglio Bankœrt[1], prima di abbordare due vascelli nemici: sostenne l'avanzata degli avversari con una fermezza prodigiosa e per tre ore combatté contro gli olandesi, tirando da entrambi i bordi, abbandonando la sua posizione solo dopo aver messo in seria difficoltà gli avversari.[2]
Il 21 agosto 1673, presenziò alla battaglia di Texel, nel corso della quale si trovò ad affrontare col resto della flotta franco-olandese l'ammiraglio Ruyter. Nel 1674, contribuì alla presa di un vascello spagnolo, il San Pedro, in compagnia del capitano Lafayette, in un breve combattimento nei pressi di Collioure.[3] L'anno successio, si distinse nella battaglia di Stromboli, lungo le coste della Sicilia. Nel 1676, comandò un vascello nella battaglia di Alicudi, così come in quella di Agosta e di Palermo. Il maresciallo di Vivonne lo inviò con Tourville, Gabaret, e Chaumont contro le forze nemiche presso il porto. Fu lui a portare a Luigi XIV la novella del trionfo del duca di Vivonne.
Il re lo nominò ispettore della marina reale e lo incaricò della costruzione dei vascelli nell'aprile 1684. In quello stesso anno sposò la figlia ed erede di Jean-François du Gouray, marchese de la Coste, luogotenente reale della Bassa Bretagna.
Guerra della Lega d'Augusta (1688-1697)
modificaCapo squadra dal 1º novembre 1689, prese parte alla battaglia di capo Béveziers del 10 luglio 1690 al comando de La Couronne, 72 cannoni. Nella Battaglia di Barfleur-La Hogue, a bordo della Souverain, 84 cannoni, comandò la terza divisione nel corpo della battaglia.[4] Nel 1694, si pose alla testa di un battaglione di truppe inglesi comandate da Lord Berkeley che avevano gettato l'ancora il 7 aprile nella baia di Camaret, grazie alle eccellenti misure difensive approntate da Vauban.[5]
Corrispondente del Grand Condé, quest'ultimo lo raccomandò a Colbert e a Seignelay, promuovendo largamente le sue successive promozioni. Tenente generale dal 1º aprile 1697, venne nominato comandante della marina di Toulon dal 1698, rimanendo in carica sino al 1709.
Guerra di successione spagnola (1701-1714)
modificaVenne nominato cavaliere dell'Ordine di San Luigi nel 1703, dopo «trentantré anni di servizio fedele».[6] Ottenne l'anno successivo il comando della Le Soleil Royal, 102 cannoni, e prese parte con la flotta franco-spagnola alla battaglia navale di Vélez-Málaga (24 agosto 1704), sotto gli ordini del conte di Tolosa, ammiraglio di Francia.
Langeron, a bordo della Soleil Royal, forzò Callenburgh ad abbandonare la nave ammiraglia Albermale, che poco dopo colò a picco. Anche Le Nimègue, altro vascello delle Province Unite, perse il suo capitano.
L'assedio di Toulon (1707)
modificaNominato commendatore dell'Ordine di San Luigi, nel 1707 prese parte alla difesa di Toulon. Il duca di Savoia e il principe Eugenio di Savoia attaccarono la città via terra, l'ammiraglio Shovell via mare, con 48 vascelli della flotta coalizzata anglo-olandese. Langeron ricevette l'ordine di porsi in fondo alla flotta francese nel caso in cui Toulon non potesse essere soccorsa.
Dopo quest'azione militare, rimase in servizio presso la marina francese ancora per due anni e poi decise di ritirarsi a vita privata.
La morte
modificaMorì di apoplessia il 29 maggio 1711 a Sceaux, nel castello del duca del Maine, generale delle galee francesi, di cui era grande amico.
Matrimonio e figli
modificaNel luglio 1684 sposò Jeanne Marguerite du Gouray, marchesa de La Côte (o Coste), figlia di Jean-François de Gouray, marchese de La Côte. Da questa unione nacquero:
- Louis-Théodore Andrault, III conte di Langeron. Fu padre di Louis Alexandre Andrault de Langéron, IV conte di Langéron, marchese de la Coste (1763-1831), generale al servizio dell'impero russo;
- Sylvie-Angélique Andrault, sposò Claude de Thiard (m. 1723).
Stemma
modificaImage | Stemma |
---|---|
|
Joseph Andrault de Langeron Conte di Langeron, Barone di La Ferte di Cougny |
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ Questi era Adriaen Banckert (1615-1684).
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de la France, vol. 3, Dufour et Mulat, 1851, p. 242.
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de la France, vol. 3, Dufour et Mulat, 1851, p. 256.
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de la France, vol. 2, Andrieux, 1844, p. 54.
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de la France, vol. 2, Andrieux, 1844, p. 86.
- ^ M. d'Aspect, Histoire de l'Ordre royal et militaire de Saint-Louis, vol. 3, Paris, chez la veuve Duchesne, 1780, p. 284.
Bibliografia
modifica- (FR) d'Aspect M., Histoire de l'Ordre royal et militaire de Saint-Louis, vol. 3, Paris, chez la veuve Duchesne, 1780, p. 284.
- (FR) Dinechin Bruno de, Duhamel du Monceau, Connaissance et mémoires européennes, 1999, ISBN 2-919911-11-2.
- (FR) Levot Prosper, notices biographiques sur les plus célèbres marins, in Les gloires maritimes de la France, Bertrand, 1866, p. 283.
- (FR) Mazas Alexandre, Histoire de l'Ordre royal et militaire de Saint-Louis, Firmin Didot frères, fils et Cie, 1861.
- (FR) Guérin Léon, Histoire maritime de la France, vol. 2, Andrieux, 1844.
- (FR) Guérin Léon, Histoire maritime de la France, vol. 3, Dufour et Mulat, 1851.