Letteratura greca moderna

letteratura in greco moderno
Voce principale: Letteratura greca.

La letteratura greca moderna (anche letteratura neogreca o letteratura neoellenica) è la letteratura scritta nella lingua greca moderna (o nella versione arcaicizzante detta lingua katharevousa ovvero "puristica") in Grecia, a Cipro, nelle comunità greche dei Paesi confinanti e nella diaspora greca; dalla data convenzionale del 1453, anno della caduta di Costantinopoli ad opera dei turchi ottomani che pose fine all'Impero bizantino, ad oggi.

Ioannis Psycharis, iniziatore della prosa in greco moderno popolare.

Le premesse: la letteratura tardo-bizantina

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura bizantina e Lingua greca bizantina.
 
Immagine da Digenis Akritas (Basilio Akritas e il drago). Piatto bizantino del XIII secolo.

La datazione tradizionale del 1453 come inizio è fuorviante, in quanto reca l'impressione di una svolta nella produzione letteraria che non corrisponde ai fatti. Perciò gli studiosi contemporanei si sono a poco a poco allontanati da tale riferimento, fino a rintracciarne le origini nell'XI e XII secolo, se non addirittura nel X, nelle opere scritte nella lingua "demotica" (popolare) del periodo, che già presenta le caratteristiche principali del greco moderno; una produzione situata ai margini della letteratura bizantina ufficiale ancorata ai modelli classici. I primi canti popolari di probabile origine più antica furono i cosiddetti canti "acritici", equivalenti alle Canzoni di gesta, la cui opera somma fu il Digenis Akritas[1].

Parallelamente a questa poesia popolare fiorì tra l'XI e il XV secolo un'altra poetica d'ispirazione più colta, con opere come romanzi d'amore in metrica (XIV secolo-XV), e composizioni che esaltano le buone maniere come i poemi "podromici" (XII secolo), oppure morali come il poema Spaneas (sec. XII), lunghi poemi storici come la Cronaca della Morea (sec. XIV), e composizioni in metrica di tema mitologico o storico (secoli XIII-XV), come l'Achilleide bizantina, la Parafrasi dell’Iliade di Ermonìacos, la traduzione dell'Iliade in greco demotico di Nikolaos Loukanis e quella della Batracomiomachia di Dimitrios Zinos[2][3], e il Poema di Alessandro.

In questa primitiva poesia "neoellenica" sono degni di nota anche i lamenti per la caduta di Costantinopoli e altre città nelle mani degli Ottomani.

Importanti anche i gustosi versi satirici del cretese Stephanos Sachlikis; e l'altrettanto gustoso Sinassario delle nobildonne, feroce invettiva contro il genere femminile, scritto da un anonimo cretese alla fine del sec. XV in 480 versi decapentasillabi rimati a coppie[4].

La letteratura insulare e il Rinascimento cretese

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Caduta la Grecia sotto il dominio turco, la cultura e le tradizioni greche trovarono rifugio nelle isole, governate dai Paesi dell'Europa occidentale. Specialmente a Creta, dominata dai Veneziani e soggetta ad una forte influenza italiana, risorse con vigore la poesia, con contenuti morali, funerari e anche amorosi, spesso scritti con la metrica caratteristica detta mantinada[5]. In vetta al Rinascimento cretese troviamo il poema eroico-amoroso Erotocrito[6][7] di Vikentios Kornaros (o Vincenzo Cornaro o Vincenzo Corner), la cui popolarità si diffuse a macchia d'olio in tutta la Grecia sottomessa alla turcocrazia tanto da entrare nella tradizione popolare orale[8]. Il secondo maggiore rappresentante del periodo, anch'esso molto popolare, fu la tragedia Erofili di Georghios Chortatzis. Altre opere teatrali significative furono il dramma biblico Il sacrificio di Abramo, attribuito a Kornaros, Panoria e Katsourbos attribuiti a Chortatzis, Fortounatos di Markos Antonios Foskolos, Re Rodolinos di Andreas Troilos, e gli anonimi Stathis e I voskopoula (La pastorella), che trasformò un genere colto straniero in poesia popolare greca.

A Cipro, nel sec. XV, spicca la Cronaca o Nota del dolce Paese di Cipro di Leontios Makharias, che racconta in dettaglio il regno di re Pietro I di Cipro e della regina Eleonora d'Aragona, e la Narrazione o Cronaca di Cipro di Gheorghios Boustrònios. La poesia popolare cipriota raccolse il contenuto di queste "narrazioni" o "cronache", che ebbero grande auge e popolarità specialmente nel XVI secolo, fino all'occupazione turca.

A Rodi spiccò la raccolta di poesie erotiche intitolata Erotopèghnia (Giochi d'amore o Alfabeto d'amore).

Il dominio turco, la poesia "cleftica" e il "Diafotismo"

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Gli scrittori Adamantios Korais e Rigas Feraios aiutano la Grecia a rialzarsi. Quadro di Theofilos Chatzimichaìl (1870-1934).

Nonostante la caduta di Creta nelle mani degli Ottomani (1669), le lettere greche continuarono pur in questo ambiente avverso. Da un lato, nella cerchia del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, nel Fanar di Istanbul, le famiglie greche benestanti crearono quella che sarebbe diventata la Scuola fanariota, che si sforzava di mantenere l'essenza della cultura greca, pur stabilendo un purismo che avrebbe acutizzato il problema della lingua.

Parallelamente, la poesia popolare raccolse i sentimenti di resistenza contro l'invasore. Il fenomeno del brigantaggio durante l'occupazione ottomana (i cosiddetti Clefti, dal verbo greco "Klèpto", rubo) portò alla creazione delle klèftika tragoudia (canzoni cleftiche), canzoni che cantavano la libertà individuale. Tuttavia, in seguito alla guerra d'indipendenza greca, questa cantata libertà individuale si volse in libertà collettiva, con toni nazionalisti, che trasformerà gli antichi Clefti in autentici eroi dell'indipendenza greca. Questo canzoniere costituisce uno dei tesori di poesia popolare più ricchi d'Europa. Come il resto della poesia popolare, impiegò di solito il verso di quindici sillabe, molto adatto alla narrazione, ma senza usare la rima.

Più tardi, nel XVIII secolo, nell'ambito dell'adattamento al mondo greco dei valori e delle idee dell'Illuminismo, sorse il movimento ideologico, filologico e filosofico denominato "Diafotismos" (Illuminazione), i cui principali esponenti furono Rigas Feraios, che scelse di scrivere in greco demotico, e Adamantios Korais, che invece scelse un uso conservativo della lingua greca prossimo al greco antico, che portò alla creazione della lingua katharevousa, ponendo le basi di una singolare forma di diglossia e della relativa annosa questione della lingua greca, che si sarebbe risolta in via definitiva soltanto nel 1976. Iakovakis Rizos Neroulos mise in parodia Korais, ma soprattutto le sue idee sulla lingua, nello scritto Korakistika del 1819.

Tra i primi poeti romantici greci, Athanasios Christopoulos fu un sostenitore del demotico, con il quale scrisse poesie sulla vita rurale greca, tragedie e traduzioni di opere greche antiche. Fu anche filologo e scrisse sui rapporti tra greco classico e moderno.

Il magistrato, traduttore, poeta e drammaturgo Ioannis Zambelios, che aveva studiato giurisprudenza e letteratura in Italia e a Parigi, scrisse, tra le altre cose, dodici tragedie patriottiche su personaggi storici greci. La prima di queste, Timoleon (1818), fu ispirata all'omonima tragedia Timoleone di Vittorio Alfieri (1783, rielaborata nel 1789). Il figlio Spiridon Zambelios fu un importante storico e filologo.

Dall'indipendenza della Grecia alla fine del XIX secolo

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I poeti, quadro di Georgios Roilos (1919). Raffigura un incontro di poeti della "Generazione del 1880". Al centro si trova Kostis Palamas.

Negli anni precedenti la guerra d'indipendenza, le Isole ioniche erano diventate il centro della Scuola letteraria greca detta "Scuola dell'Eptaneso", caratterizzata dall'influenza italiana, dal Romanticismo e dal nazionalismo; e dall'uso del greco demotico. I suoi rappresentanti più significativi, che seguirono l'esempio di Rigas Feraios e furono i cantori appassionati della rivoluzione del 1821 e gli apostoli della rinascita letteraria, ebbero come figura centrale Dionysios Solomos, seguito da Aristotelis Valaoritis, Andreas Laskaratos e Antonios Matesis. Fa eccezione Andreas Kalvos che, pur essendo tra i più importanti protagonisti di questa rinascita, scelse di scrivere in "katharévousa", pur arricchendola con parole e modi di dire del suo dialetto.

In seguito all'indipendenza greca il centro intellettuale si trasferì ad Atene; dove i Fanarioti, soprattutto i fratelli Alexandros Soutsos e Panagiotis Soutsos, Akhilleas Paraskhos e Anghelos Vlakhos, continuarono a creare una poesia colta scritta in katharevousa. Questa letteratura in lingua arcaica raggiunse i più alti livelli nell'opera del realista e naturalista Alexandros Papadiamantis; mentre il più noto è probabilmente il satirico e anticlericale Emmanouil Roidis con la sua opera I pàpissa Ioànna (La papessa Giovanna) (1865)[9][10], la cui fama è tuttora viva tanto da essere stata riscritta di recente (2000), in una forma del tutto rielaborata, dallo scrittore contemporaneo Vanghelis Raptopoulos[11].

Per contro, emerse la figura di Kostis Palamas, che ancora oggi contende a Solomos il titolo di "poeta nazionale" della Grecia, punto di riferimento del movimento letterario greco detto "Generazione del 1880" o "Nuova scuola ateniese", che si caratterizzò per l'impiego della lingua demotica, con la quale Palamas scrisse tra l'altro il testo dell'inno olimpico. Il secondo protagonista del movimento fu Georgios Drosinis, innovatore che reagì al romanticismo prima prevalente. Kostas Krystallis, partito da composizioni patriottiche in lingua colta, si avvicinò in seguito alla corrente del Palamas, alla poesia rurale e alla lingua volgare. Molto importante fu anche il poeta e drammaturgo Grīgorios Xenopoulos.

A metà strada tra le due tendenze troviamo l'ancora romantico scrittore e dirigente sportivo Dīmītrios Vikelas, organizzatore delle prime Olimpiadi moderne disputate ad Atene nel 1896, che scrisse i propri articoli in katharevousa e le poesie in dhimotikì[12].

L'uso del demotico ricevette un ulteriore slancio a partire dal 1888 con la pubblicazione del primo libro in prosa demotica, To taxidi mou (Il mio viaggio) di Ioannis Psycharis[13]. Egli, la cui produzione in tutti i generi letterari, nonché di sei volumi di memorie, lo qualifica come autore di valore senza dubbio discreto ma non grande, fu tuttavia l'iniziatore del graduale ma costante processo di affermazione della lingua popolare come unica lingua letteraria.

Nel 1907 furono pubblicate postume le Ἀπομνημονεύματα (Memorie) del patriota Giovanni Macrijanni. Esse, oltre ad essere un importante documento della guerra d'indipendenza, sono scritte in un puro greco demotico; per cui possono essere ritenute la prima opera scritta in prosa nella lingua popolare, sebbene pubblicata molti decenni più tardi, in quanto l'autore morì nel 1864.

Vanno ricordate le pioniere della letteratura greca femminile nel XIX secolo: Aganiki Ainianos Mazaraki, Elisabet Mutzan-Martinengu e, vissuta a cavallo tra XIX e XX secolo, Penelope Delta, iniziatrice della letteratura per ragazzi greca.

Alla fine del XIX secolo il sottoproletariato urbano greco creò un proprio genere musicale, il rebetiko, che avrà un'eccezionale popolarità nella prima metà del secolo successivo[14]. Sebbene l'ambiente che lo ha generato sia ormai tramontato, le canzoni sono diventate classici sempre eseguiti, similmente al blues americano, al tango argentino, al flamenco spagnolo e al fado portoghese. Queste canzoni sono spesso accompagnate da testi di notevole interesse[15][16][17][18]

Il XX secolo

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Prima metà

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Busto di Giorgos Seferis, primo premio Nobel per la letteratura in greco.

La poesia del nuovo secolo cominciò con la poesia simbolista di autori quali Militiadis Malakasis, Lambros Porfyras, Yoannis Gryparis e Sotiris Skipis. Nella prosa spiccarono il drammaturgo Yoannis Polemis, allievo di Maeterlinck; e Demostenis Vutiras, autore di vivaci racconti.

Il periodo tra le due guerre cominciò nel modo migliore, con l'affermazione di tre "colossi", diversi nel contenuto e nello stile ma uguali nella qualità delle opere: Kostantinos Kavafis, Angelos Sikelianos e Nikos Kazantzakis, noto al grande pubblico mondiale anche per i film ricavati da alcuni suoi romanzi (Colui che deve morire, 1957; Zorba il greco, 1964; L'ultima tentazione di Cristo, 1988), e autore tra l'altro del monumentale poema Odissea, la cui traduzione in italiano è stata appena pubblicata[19][20]. Stratis Myrivilis s'impose con opere e romanzi di tono pacifista e realista; nel 1946 fonderà la "Società greca di scrittori e letterati". Ilias Venezis, proveniente dall'Asia Minore, descrisse le sue tragiche condizioni di vita da prigioniero dei Turchi. Andreas Embirikos iniziò la poesia surrealista.

Le mutate condizioni sociali del XX secolo permisero lo sviluppo di una letteratura femminile. In primo luogo la tanto brava quanto sfortunata Maria Poliduri, esponente del crepuscolarismo greco insieme al suo compagno Kostas Karyotakis. Poi Elli Alexiou, Katina Papa, Dido Sotiriou[21], Marie Aspioti e Melissanthi. Antigone Metaxa-Krontera proseguì la tradizione della scrittura per ragazzi iniziata da Penelope Delta. La poetessa e traduttrice Katerina Angelaki-Rooke affrontò il tema del rapporto tra uomo e natura. Kikì Dimulà[22], attiva dal 1952, ha ottenuto nel 2009 il Premio Europeo per la Letteratura. Nel 2010 è stata la prima autrice greca pubblicata nella prestigiosa collana di poesia dell'editore francese Gallimard[23].

Seconda metà

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Placca di Odysseas Elytis, secondo premio Nobel per la letteratura in greco.

Il secondo dopoguerra non fu meno fecondo del primo, in quanto vide l'affermazione di altri tre "giganti": i futuri premi Nobel per la letteratura Giorgos Seferis e Odysseas Elytīs, e l'altrettanto valido Ghiannis Ritsos, al quale invece non fu mai assegnato il premio Nobel, nonostante molti anni di candidatura, forse a causa del suo impegno politico comunista. Altri grandi autori politicamente impegnati nella stessa direzione furono Kostas Varnalis[24][25] e Tasos Livaditis. Un altro maggiore scrittore del periodo fu Nikos Vrettakos. Aris Dikteos, critico, traduttore e poeta, scrisse una poetica in lode dell'amore, considerato il principio dell'ordine cosmico. La poesia di Nikos Gatsos riuscì nell'intento di unire il surrealismo con motivi popolari tradizionali; in seguito diventò anche un validissimo paroliere per un buon numero di cantanti. Nel 1954 esordisce in letteratura Antonis Samarakis, oppositore del regime di Ioannis Metaxas, dell'occupazione italiana e tedesca e della dittatura dei colonnelli; il quale con i suoi romanzi, racconti e gialli sarebbe diventato uno degli autori greci più tradotti nel mondo. Dal suo romanzo giallo distopico Το λάθος (To làthos, Lo sbaglio) (1965), premiato con il Grand prix de littérature policière (1970), il regista tedesco Peter Fleischmann trasse il film Der Dritte Grad (La smagliatura) (1975) con Ugo Tognazzi e Michel Piccoli. Molte poesie del più volte premiato Manolis Anagnostakis vennero spesso musicate da numerosi compositori, soprattutto da Mikīs Theodōrakīs. Il poliglotta Pavlos Matesis scrisse un gran numero di romanzi ed opere teatrali originali e tradotte. Dal romanzo Z (1967) di Vasilīs Vasilikos, basato sulla triste vicenda di Grigoris Lambrakis, il regista greco-francese Costa-Gavras ricavò il film Z - L'orgia del potere (1969) con Yves Montand, Irene Papas e Jean-Louis Trintignant.

A Cipro la poesia intraprese un forte rinnovamento con l'opera di Pantelis Michanikos[26][27].

Da segnalare l'opera poetica in lingua neogreca del poeta e docente calabrese Felice Mastroianni (1914-1982)[28].

Degna d'interesse, pur non potendo competere per dimensioni con la letteratura di Grecia e Cipro, la produzione letteraria nei dialetti grecanico (detto anche greco-italico o grico) del Salento[29] e greco-calabro della Calabria.

Il XXI secolo

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Dimitris Lyacos

Tra gli scrittori di transizione tra i due secoli spiccano il saggista e traduttore Iannis Livadas e la commediografa, romanziera e regista teatrale Elena Penga. Il romanziere Vanghelis Raptopoulos ha riscritto (2000) la leggenda medievale della Papessa Giovanna[30], rielaborando l'opera classica di Emmanouil Roidis (1865). I gialli di Petros Markarīs, soprannominato dai critici italiani "Il Camilleri ellenico", hanno ottenuto un successo internazionale. Alcuni suoi libri recenti si svolgono nel clima della crisi finanziaria che la Grecia sta ora attraversando.

Dopo il 2000 è arrivata una nuova generazione di poeti lirici e drammaturghi[31][32][33], tra cui il poeta Dimitris Kraniotis e l'autore postmoderno Dimitris Lyacos. La sua trilogia Poena Damni[34], opera di genere trasversale rivista per un periodo di trent'anni, è senza dubbio l'opera più recensita della letteratura greca recente, e una delle opere più importanti della letteratura postmoderna pubblicata nel nuovo millennio. In prosa dominano i tentativi di rendere letterari il linguaggio colloquiale e i socioletti. Nelle tematiche i problemi sociali, le nevrosi urbane, le rappresentazioni di violenza, i conflitti di genere, i gruppi marginali e le sottoculture occupano uno spazio sempre più ampio. I romanzi di Auguste Corteau, pseudonimo di Petros Chatzopoulos, affrontano il tema della discriminazione sessuale[35].

 
Soti Triantafyllou

Bar Flaubert (2000)[36] di Alexis Stamatis, un romanzo sulla scoperta di sé di un giovane scrittore, è diventato un bestseller internazionale. I romanzi di Christos Chryssopoulos sono stati tradotti in molte lingue. Tra di essi Il bombarolo del Partenone (2018)[37], una parabola su un immenso patrimonio culturale distrutto da una bomba terroristica.

In conseguenza della crisi economica il mercato librario greco si è ridotto all'incirca della metà, quindi molti editori e librerie hanno dovuto chiudere. In particolare si è ridotto il mercato della letteratura di alta qualità. Molti autori greci ora vivono all'estero, come lo scrittore greco di lingua inglese Panos Karnezis, e saltuariamente la scrittrice Sōtī Triantafyllou[38]. Alcuni scrittori hanno saputo trarre dall'attuale crisi un'ispirazione per l'ambientazione dei loro libri, come il già citato Markaris. Nel corso del XXI secolo si afferma anche Kostas Hatziantoniou [39], primo scrittore greco ad aggiudicarsi, nel 2011, il Premio letterario dell'Unione europea col romanzo Αγκριτζέντο.

La "Fiera Internazionale del Libro di Salonicco"

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Dal 2004 nel mese di maggio si svolge a Salonicco la "Thessaloniki International Book Fair" (Fiera internazionale del libro di Salonicco), ogni anno con un Paese straniero ospite ed un tema principale. Ad esempio nel 2014 l'argomento è stato il pittore El Greco, in occasione del 400º anniversario della morte.

Riconoscimenti

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La poetessa Kikì Dimulà (2011)
 
Il romanziere Makis Tsitas

Premio Nobel per la Letteratura

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Premio Europeo per la Letteratura

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Premio letterario dell'Unione europea

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  • Myrto Azina Chronides, (2010,   Cipro), Το πειράμα (L'esperimento)
  • Kostas Hatziantoniou, (2011,   Grecia), Αγκριτζέντο (Agrigento)[40]
  • Emilios Solomou, (2013,   Cipro), Ημερολόγιο μας απιστίας (Diario di un'infedeltà)
  • Makis Tsitas, (2014,   Grecia), Μάρτυς μου ο Θεός (Dio è il mio testimone)[41]
  • Antonis Georgiou, (2016,   Cipro, Ένα Άλπουμ Ιστορίες (Un album di storie)
  • Kallia Papadaki, (2017,   Grecia), Δενδρίτες (Dendrite)
  • Nikos Chryssos, (2019,   Grecia), Καινούρια μέρα (Un nuovo giorno)
  • Stavros Christodoulou, (2020,   Cipro), Τη μέρα που πάγωσε o ποταμός (il giorno in cui gelò il fiume)
  • Takis Kampylis, (2022,   Grecia, nominato) Γενικά Συμπτώματα (Sintomi generali)
  • Hari N. Spanou, (2023,   Cipro, menzione speciale) Φυλάκιο (Avamposto)
  1. ^ Paolo Odorico, Digenis Akritas. Poema anonimo bizantino, prefazione di Enrico V. Maltese, Firenze, Giunti, 1995, ISBN 88-09-20711-4.
  2. ^ Caterina Carpinato, Le prime traduzioni greche di Omero: L'Iliade di Nikolaos Loukanis e la Batracomiomachia di Dimitrios Zinos.
  3. ^ Caterina Carpinato, Varia posthomerica neograeca edizione digitale, EDUCatt - Ente per il diritto allo studio universitario dell'Università Cattolica, 21 marzo 2014, ISBN 978-88-6780-084-1. URL consultato il 16 marzo 2022.
  4. ^ Francesca Paola Vuturo, Sinassario delle nobildonne, Roma, Universitalia, 2016, ISBN 978-8865075807.
  5. ^ (EN) David Holton (edited by), Literature and Society in Renaissance Crete, Cambridge University Press, 2006, ISBN 978-0-521-02851-6 [1991, 978-0-521-32579-8]
  6. ^ Vincenzo Cornaro, Erotocrito, introduzione, traduzione e note di Francesco Maspero, Milano, Bietti, 1975
  7. ^ Vikentios Kornaros, Erotokritos. Romanzo d'amore e cortesia, testo, traduzione e note a cura di Cristiano Luciani, Atene, ETPbooks, 2020, ISBN 978-6185329303
  8. ^ Cristiano Luciani, Manierismo cretese. Ricerca su Andrea e Vincenzo Cornaro, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2005, ISBN 88-89362-26-X
  9. ^ E. Roidis, La papessa Giovanna, trad. di F.M. Pontani, coll. Aristea, Milano, Crocetti, 2003, ISBN 978-8883061134
  10. ^ E. Roidis, La papessa Giovanna, a cura di Anna Zimbone, trad. di Antonio Frabarile, coll. L'Armilla, Caltanissetta, Lussografica, 2010, ISBN 978-8882434502
  11. ^ Vedi § Il XXI secolo
  12. ^ Dimitrios Vikelas, Lukìs Laras. Memorie di un mercante di Chios, introduzione di Caterina Carpinato, collana: Novecento, Atene, ETPbooks, 2021, ISBN 978-6185329716
  13. ^ Jean Robarts - University of Toronto, [To Taxidi mou], Athens, Estias, 1905. URL consultato il 16 marzo 2022.
  14. ^ Jorgos Skambardonis, L'ultimo rebetiko, traduzione di Maurizio De Rosa, Atene, ETPbooks, 2017, ISBN 978-618-5329-00-6
  15. ^ Crescenzio Sangiglio, La canzone rebetika, coll. Il pianeta scritto, Lecce, Argo, 2018, 978-88-8234-219-7
  16. ^ Gaia Zaccagni, Ma che vita è questa? 85 canzoni rebetike della crisi, Atene, ETPbooks, 2018, ISBN 978-618-5329-05-1
  17. ^ (EN) Katharine Butterworth & Sara Schneider, Rebetika. Songs from the Greek Underworld, Athens, Aiora, 2014 [New York, Komboloi, 1975], ISBN 978-618-5048-20-4
  18. ^ Rebetiko. La canzone greca dei bassifondi, trad. di Viviana Maglio Sebastio, prefaz. di Vinicio Capossela, Atene, Aiora, 2024, ISBN 978-618-5369-91-0
  19. ^ Nikos Kazantzakis, Odissea, traduzione di Nicola Crocetti, Milano, Crocetti, 2020, ISBN 978-8883063213
  20. ^ Gilda Tentorio, Nikos Kazantzakis. Odissea. Un inno epico-lirico all'Uomo, in: "Poesia. Rivista internazionale di cultura poetica", Anno I, N. 4, Novembre/Dicembre 2020, Milano, Crocetti Editore, pp. 4-21
  21. ^ Didò Sotiríu, Addio Anatolia, trad. di Maurizio De Rosa, Milano, Crocetti, 2006, ISBN 88-8306-189-6
  22. ^ Kikì Dimulà, L'adolescenza dell'oblio, trad. di Paola Maria Minucci, Milano, Crocetti, 2000, ISBN 9788883060229
  23. ^ Kiki Dimoula, Le Peu du monde suivi de Je te salue jamais, trad. par Michel Volkovitch, Paris, Poésie/Gallimard, 2010, ISBN 9782070412334
  24. ^ Kostas Varnalis, La vera apologia di Socrate, a cura di G. Schilardi, collana "Il pianeta scritto", Lecce, Argo, 1994, ISBN 9788886211093
  25. ^ Kostas Varnalis, Il diario di Penelope. Cronaca (1193 a.C.-?), a cura di Maria Caracausi, traduzione di D. Cappadonia, collana "Nostos", Palermo, La Zisa, 2014, ISBN 9788899113049
  26. ^ Pantelis Michanikòs, Poesie, a cura di Gaia Zaccagni, Roma, Ensemble, 2016, ISBN 978-88-6881-118-1
  27. ^ Crescenzio Sangiglio, Una foglia verde oro. Poesia cipriota contemporanea, Collana "Il pianeta scritto", Lecce, Argo, 2012, ISBN 9788882341695
  28. ^ Felice Mastroianni,Trilogia neoellenica, Catanzaro, Rubbettino, 2017, ISBN 978-8849842616 [Atene, Quaderni Delfici, 1983]
  29. ^ Brizio Montinaro (a cura di), Il tesoro delle parole morte. La poesia greca del Salento, collana "Il pianeta scritto", Lecce, Argo, 2009, ISBN 9788882341237
  30. ^ Vanghelis Raptopoulos, L'incredibile storia della papessa Giovanna, trad. di L. Casciola, coll. Aristea, Milano, Crocetti, 2002, ISBN 978-8883060502
  31. ^ Massimo Cazzulo (a cura di), Viaggio nella poesia greca contemporanea, Atene, ETPbooks, 2020, ISBN 978-618-5329-52-5
  32. ^ Recensione dell'editore ETPbooks all'antologia Viaggio nella poesia greca contemporanea a cura di M. Cazzulo, su etpbooks.com. URL consultato il 3 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2021).
  33. ^ (EN) Karen Van Dyck (ed.), Austerity Measures. The New Greek Poetry, London, Penguin Books, 2016, ISBN 978-0-241-25062-4
  34. ^ Dimitris Lyacos, Poena Damni, Milano, Il Saggiatore, 2022, ISBN 978-8842830436 (Vol. 1: Z213: Exit, Vol. 2: Con la gente dal ponte, Vol. 3: La prima morte)
  35. ^ Auguste Korteau, Il romanzo di Katerina, Roma, Nutrimenti, 2020, ISBN 978-8865947746
  36. ^ Alexis Stamatis, Bar Flaubert, trad. di G. Macrì, Milano, Crocetti, 2003, ISBN 978-8883060939
  37. ^ Christos Chrissòpulos, Il bombarolo del Partenone, trad. di Gilda Tentorio, Trieste, Asterios, 2017, ISBN 978-8893130479
  38. ^ Soti Triantafillou, Scatole cinesi. Quattro stagioni per il detective Malone, traduzione di Giuseppina Dilillo, Roma, Voland, 2012, ISBN 9788862431064
  39. ^ https://euprizeliterature.eu/author/kostas-hatziantoniou
  40. ^ Kostas Hatziantoniou, Agrigento, trad. di A. Di Giugno, coll. Biblioteca dell'acqua, Roma, Athmosphere Libri, 2015, ISBN 978-8865641552
  41. ^ (EN) God Is My Witness, su Aiora Press. URL consultato il 16 marzo 2022.

Bibliografia

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Il grecista italiano Filippo Maria Pontani

Antologie

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(I nomi indicati nelle antologie sono quelli dei curatori editoriali; non degli autori che sono vari o, nel caso degli scritti di origine popolare, sconosciuti.)

  • Bruno Lavagnini, La letteratura neoellenica, Firenze, Sansoni, 1969 [1954]
  • Mario Vitti, Storia della letteratura neogreca, Venezia, Cafoscarina, 2016 [1971], ISBN 978-88-7543-400-7
  • Linos Politis, Lineamenti di letteratura neogreca, Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2000, ISBN 978-88-8303-041-3
  • Maurizio De Rosa, Voci dall'agorà. Fotostoria della letteratura greca del Novecento, Milano, Effigie, 2005, ISBN 978-88-89416-10-5
  • Maurizio De Rosa, Bella come i greci 1880-2015. 135 anni di letteratura greca, Roma, Universitalia, 2015, ISBN 978-88-6507-739-9
  • Francesco Maspero, Letteratura neogreca, in: AA.VV., Storia universale della letteratura, Milano, Fabbri, 1985
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Voci correlate

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Il neogrecista cileno Miguel Castillo Didier

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 3519 · LCCN (ENsh85057178 · BNE (ESXX529207 (data) · BNF (FRcb11992833c (data) · J9U (ENHE987007540811005171
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