Malattia sessualmente trasmissibile

malattia infettiva che si trasmette o diffonde principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Una malattia trasmissibile sessualmente (nota anche con l'acronimo MTS) o infezione sessualmente trasmissibile (IST),[1] o in lingua inglese sexually transmitted disease (STD), in passato malattia venerea, nella medicina, indica una malattia infettiva che si trasmette principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali, inclusi i rapporti orali e anali. La maggior parte delle MTS inizialmente non presenta sintomi[2] e ciò si traduce in un maggior rischio di trasmetterle ad altre persone.[3][4] I sintomi e i segni della malattia possono includere perdite dalla vagina, dal pene, dolore pelvico, ulcere intorno agli organi genitali o su di essi. Un'infezione sessualmente trasmessa acquisita prima o durante una gravidanza può causare danni al nascituro. Alcune malattie sessualmente trasmissibili possono causare problemi di sterilità.[2]

Malattia sessualmente trasmissibile
Cranach il Vecchio, Venere e Cupido (1529 circa, National Gallery, Londra). Le api che pungono Cupido sono un'allusione alle malattie trasmesse per via sessuale, allora dilaganti.
Specialitàinfettivologia
Eziologiacomportamento sessuale umano, infezione, comportamento sessuale a rischio e assenza
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM099.0
ICD-10A64
MeSHD012749

Descrizione

modifica

Più di 30 diversi batteri, virus, funghi e parassiti possono causare questo tipo di malattie.[2] Le infezioni fungine sono molto diffuse, prima fra tutte la candidosi. Le infezioni batteriche più spesso coinvolte includono, tra le altre, la clamidia, la gonorrea e la sifilide. Le malattie sessualmente trasmissibili di tipo virale possono essere, ad esempio, l'herpes genitale, l'AIDS e il condiloma acuminato, mentre tra le parassitosi, tra le altre, si possono includere la tricomoniasi. Nonostante solitamente le malattie si trasmettano durante un rapporto sessuale, alcune di queste possono essere trasmesse anche attraverso il contatto con sangue contaminato e tessuti, con l'allattamento al seno o durante il parto.[2] Test diagnostici per le malattie veneree sono facilmente disponibili nel mondo sviluppato, ma spesso questo non è il caso nei Paesi in via di sviluppo.[2]

Il modo più efficace per prevenire malattie sessualmente trasmissibili è di astenersi dall'avere rapporti sessuali.[2][5] Alcune vaccinazioni possono anche diminuire il rischio di alcuni tipi di infezioni, tra cui l'epatite B e alcuni tipi di HPV.[5] Pratiche sessuali più sicure, come l'uso di preservativi, avere un piccolo numero di partner sessuali, o uno solo, e avere rapporti sessuali reciprocamente esclusivi, diminuiscono il rischio.[2][5] Negli uomini la circoncisione può essere efficace per prevenire alcune infezioni.[2] La maggior parte delle malattie sessualmente trasmissibili è curabile o trattabile.[2] Le infezioni più comuni, come la sifilide, la gonorrea, la clamidia e la tricomoniasi sono guaribili, mentre l'herpes, l'epatite B, l'HIV/AIDS e l'HPV sono trattabili ma non guaribili.[2] La resistenza a determinati antibiotici si sta sviluppando tra alcuni organismi, come nel caso della gonorrea.[6]

Nel 2008 è stato stimato che 357 milioni di persone siano state infettate dalla sifilide, dalla gonorrea, dalla clamidia o dalla tricomoniasi.[2] Almeno altri 530 milioni di individui hanno l'herpes genitale e 290 milioni di donne hanno il papillomavirus umano.[2] Malattie sessualmente trasmissibili, diverse dall'HIV, hanno provocato 142 000 morti nel 2013.[7] Nel 2010, negli Stati Uniti vi sono stati 19 milioni di nuovi casi di infezioni a trasmissione sessuale.[8] La documentazione storica delle malattie sessualmente trasmissibili risale almeno al papiro Ebers, datato intorno al 1550 a.C., e all'Antico Testamento.[9] Spesso si riscontrano vergogna e stigmatizzazione associate con queste infezioni.[2] L'appellativo "veneree" a questo genere di malattie si riferisce a Venere, dea mitologica dell'amore.

 
Opera del 1566 dedicata alla sifilide

Le malattie veneree hanno accompagnato tutta la storia dell'uomo, e se ne parla, ad esempio, nelle cronache di epoca romana. Marco Valerio Marziale descrive probabilmente la sifilide definendola "una malattia vergognosa".[10]

 
Incontro tra Hernán Cortés e Montezuma

Queste patologie hanno avuto momenti di recrudescenza con epidemie di sifilide e gonorrea in varie epoche, ad esempio, in Italia, dopo il 1494, con l'invasione di Carlo VIII di Francia. L'infezione fu probabilmente portata da soldati invasori[11]. Gli spagnoli (conquistadores) e i portoghesi portarono la sifilide nelle Americhe, ma alcuni autori sostengono la tesi opposta, cioè che furono gli indigeni a contagiare i conquistatori.[12] In genere, comunque, queste epidemie seguirono gli eserciti di conquista, portando spesso più morte delle stesse armi.

Le malattie veneree sono state fonte spesso di forte riprovazione sociale, essendo spesso associate a comportamenti considerati immorali. Questo ha rallentato o limitato le misure adatte per contenere l'infezione (isolamento e anche emarginazione del soggetto coinvolto), o il ricorso alla stessa terapia, spesso praticata in clandestinità. La scarsa informazione e la prostituzione hanno poi peggiorato la situazione permettendo una diffusione talvolta epidemica di tali malattie.

Situazione attuale

modifica

Oggi è noto che queste patologie sono in genere causate dalla trasmissione di batteri, virus, parassiti o funghi che passano da un corpo all'altro attraverso il contatto della pelle (o delle mucose genitali) o con liquidi organici infetti (in alcune malattie anche la saliva).

Sebbene la via di contagio sia eminentemente sessuale, talvolta vengono colpiti anche altri organi oltre a quelli genitali e si può arrivare alla morte dell'individuo colpito, o a lesioni permanenti. Inoltre si possono trasmettere anche dalla madre al feto, durante la gravidanza, o dalla madre al neonato con l'allattamento.

Oggi si presta maggiore attenzione all'informazione su queste problematiche ed è più facile dotarsi dei mezzi meccanici di prevenzione (ad esempio il profilattico), e si opera per combattere le cause di ostacolo alla prevenzione e alla cura anche in termini di psicologia (sull'individuo affetto), o di morale generale, nell'intento di abbattere il pregiudizio e avvicinare con maggiore naturalezza il paziente al medico e arginare l'ulteriore espansione della patologia.

Trasmissione

modifica

Il rischio e la probabilità di trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili sono riassunti, secondo la pratica, in questa tabella:[13][14][15][16][17][18][19][20][21][22][23][24][25]

Rischi di rapporti sessuali non sicuri con partner infetto
Rischi conosciuti Possibile
Praticare sesso orale su un uomo
Praticare sesso orale su una donna
Uomo che riceve sesso orale
Donna che riceve sesso orale
Sesso vaginale uomo-donna
Sesso vaginale donna-donna
Sesso anale attivo
Sesso anale passivo
Anilingus

Eziologia batterica

modifica
  • Gonorrea (o anche blenorragia, che è una possibile manifestazione della gonorrea): è una malattia da contatto, è causata da Neisseria gonorrhoeae. Infatti, per la donna basta sedersi su superfici infette, pulirsi con asciugamani infetti o indossare intimo infetto. Il batterio sopravvive per alcune ore al contatto con l'aria.
  • Sifilide: è una complessa infezione sessualmente trasmissibile causata dal batterio Treponema pallidum. La sifilide è un'infezione genitale che causa ulcere ed escoriazioni e facilita la trasmissione dell'HIV. Si sviluppa in diversi stadi, ciascuno caratterizzato da sintomi e decorso diverso. Dal momento che alcune fasi della malattia hanno un lungo decorso senza manifestazioni cliniche evidenti, è possibile un'evoluzione progressiva in assenza di diagnosi e terapia. Se non è trattata adeguatamente, la sifilide può causare danni al sistema nervoso e ai vasi arteriosi, disturbo mentale e morte. Grazie a un semplice test diagnostico e all'elevata efficacia dell'antibioticoterapia, è oggi un'infezione potenzialmente controllabile dai sistemi di sanità pubblica.
  • Gardnerella vaginalis: nella gran parte delle pazienti - oltre il 50% - la sua presenza nella vagina è assolutamente asintomatica. In altri casi, l'abnorme crescita del patogeno si associa alla comparsa di abbondanti secrezioni bianco-grigiastre e spiccatamente maleodoranti, specie se poste a contatto con soluzioni alcaline, come il normale sapone.
  • Chlamydia trachomatis
  • Ureaplasma urealyticum[30][31][35]
  • Mycoplasma genitalis[36][37][38] e Mycoplasma hominis[26][27][28][29][39]

Eziologia da protozoi

modifica

Eziologia virale

modifica
  • Virus del papilloma umano (o HPV): può dare, a seconda del sierotipo, condilomi o essere causa diretta del carcinoma della cervice uterina, quindi la morte, come lo sono gli HPV 16 e 18. L'infezione da papillomavirus ha di fatto inizio con un contatto sessuale a livello genitale. Va tenuto presente a questo proposito che l'infezione può anche essere trasmessa a livello dell'asta peniena, dell'inguine o del perineo, aree quindi non ricoperte dal profilattico.
  • HSV 1 e 2, i virus erpetici.

Eziologia da parassiti

modifica

Eziologia da miceti

modifica
  • Candidosi: quella da Candida albicans è la più comune; altre forme possono essere causate, ad esempio, da C. tropicalis.

Altre patologie assimilabili, anche se non esclusivamente legate alla trasmissione sessuale

modifica
  • AIDS, dovuta a infezione da retrovirus HIV. La trasmissione avviene tramite sangue, liquido seminale, secreto vaginale, latte materno, attraverso il contatto di questi elementi elencati con ferite aperte, ulcere, escoriazioni, occhi e mucose. Percentuale di modalità di contagio: sessuale 85%, tossicodipendenza 10%, emotrasfusioni 5%.
  • Epatite C
  • Epatite B

Metodi di prevenzione

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Sesso sicuro.

La prevenzione è fondamentale per affrontare le malattie sessualmente trasmissibili inguaribili come l'AIDS e l'herpes. L'informazione, le normali misure igieniche e la prudenza nel contrarre rapporti di tipo sessuale sono, da soli, un valido aiuto contro la proliferazione di queste patologie. Alcuni metodi contraccettivi, o comunque strumenti a barriera, svolgono anche funzione di difesa in questo caso, in particolare il profilattico, il profilattico femminile, mentre gli altri metodi anticoncezionali non proteggono dalle MTS.

Il modo più efficace per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili è quello di evitare il contatto con parti del corpo o con liquidi biologici di un partner infetto. L'uso corretto del preservativo riduce il contatto e il rischio, tuttavia anche con il suo uso vi può essere una possibilità di trasmissione di alcune malattie.[40]

Se vi è una storia di un possibile rischio, prima di iniziare il contatto sessuale, è necessario sottoporsi a dei test. Molte infezioni non sono rilevabili immediatamente dopo l'esposizione, per cui deve essere aspettato un tempo sufficiente tra le possibili esposizioni e i test perché essi siano precisi.

Vaccini

modifica

Sono disponibili alcuni vaccini che proteggono da alcune malattie sessualmente trasmissibili virali, come l'epatite A, l'epatite B e alcuni tipi di HPV.

Preservativi

modifica

I preservativi e il profilattico femminile forniscono una protezione solo se usati correttamente come una barriera e solo da e verso l'area che copre. Le aree scoperte sono ancora suscettibili di molte malattie sessualmente trasmissibili.

Nel caso dell'HIV, le vie di trasmissione sessuale quasi sempre coinvolgono il pene, così come l'HIV non può diffondersi attraverso la pelle intatta. Pertanto, proteggendo adeguatamente il pene con un preservativo indossato correttamente si può fermare in modo efficace la trasmissione del virus.

Altre infezioni sessualmente trasmissibili, anche di tipo virale, possono essere prevenute con l'uso del preservativo in lattice, in poliuretano o in poliisoprene. Alcuni microrganismi e virus sono abbastanza piccoli da passare attraverso i pori della pelle dei preservativi naturali, ma sono ancora troppo grandi per passare attraverso quelli di lattice o sintetici.

Al fine di proteggere meglio sé stessi e il partner da malattie sessualmente trasmissibili, il preservativo usato e il suo contenuto devono essere considerati contagiosi. Pertanto, il preservativo deve essere correttamente smaltito. Un nuovo preservativo deve essere utilizzato per ogni atto del rapporto sessuale. L'utilizzo di più di un preservativo contemporaneamente aumenta la possibilità di rottura, annullando l'efficacia come una barriera.

  1. ^ EpiCentro, portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica, su epicentro.iss.it. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Sexually transmitted infections (STIs) Fact sheet N°110, su who.int, OMS, novembre 2013. URL consultato il 30 novembre 2014.
  3. ^ (EN) Patrick R. Murray, Ken S. Rosenthal, Michael A. Pfaller, Medical Microbiology, 7ª ed., St. Louis (Missouri), Mosby, 2013, p. 418, ISBN 978-0-323-08692-9.
  4. ^ (EN) Richard V. Goering, Mims' Medical Microbiology., 5ª ed., Edimburgo, Saunders, 2012, p. 245, ISBN 978-0-7234-3601-0.
  5. ^ a b c (EN) How You Can Prevent Sexually Transmitted Diseases, su cdc.gov, 5 novembre 2013. URL consultato il 5 dicembre 2014.
  6. ^ (CDC) Centers for Disease Control and Prevention, Update to CDC's Sexually transmitted diseases treatment guidelines, 2010: oral cephalosporins no longer a recommended treatment for gonococcal infections., in MMWR. Morbidity and mortality weekly report, vol. 61, n. 31, 10 agosto 2012, pp. 590–4, PMID 22874837.
  7. ^ Collaborators GBD 2013 Mortality and Causes of Death, Global, regional, and national age-sex specific all-cause and cause-specific mortality for 240 causes of death, 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013., in Lancet, vol. 385, n. 9963, 17 dicembre 2014, pp. 117–71, DOI:10.1016/S0140-6736(14)61682-2, PMC 4340604, PMID 25530442.
  8. ^ STD Trends in the United States: 2010 National Data for Gonorrhea, Chlamydia, and Syphilis, su cdc.gov, Centers for Disease Control and Prevention. URL consultato il 15 settembre 2012.
  9. ^ Gerd Gross, Stephen K. Tyring, Sexually transmitted infections and sexually transmitted diseases, Heidelbergh, Springer Verlag, 2011, p. 20, ISBN 978-3-642-14663-3.
  10. ^ amore nella storia...antica Roma Archiviato il 13 ottobre 2009 in Internet Archive.
  11. ^ Mtv.It - Xtra - Sesso Archiviato il 22 dicembre 2008 in Internet Archive.
  12. ^ Pediatria On Line - la Pediatria Italiana in Internet
  13. ^ a b c d e f g h i j Sarah Edwards, Chris Carn e Carne, Oral sex and the transmission of non-viral STIs, in Sex Transm in, vol. 74, n. 1, 1998, pp. 95–100, DOI:10.1136/sti.74.2.95.
  14. ^ a b c Maura Gillisons, HPV Infection Linked to Throat Cancers, su Johns Hopkins Medicine, 2007.
  15. ^ a b c d e Hoare A (2010). models of HIV epidemics in Australia and Southeast Asia
  16. ^ a b c d e Australasian contact tracing manual. Specific infections where contact tracing is generally recommended Archiviato il 1º marzo 2011 in Internet Archive.
  17. ^ a b c d Varghese B, Maher JE, Peterman TA, Branson BM,Steketee RW, Maher, Peterman, Branson e Steketee, Reducing the risk of sexual HIV transmission: quantifying the per-act risk for HIV on the basis of choice of partner, sex act, and condom use, in Sex. Transm. Dis., vol. 29, n. 1, 2002, pp. 38–43, DOI:10.1097/00007435-200201000-00007, PMID 11773877.
  18. ^ a b King Holmes e and others, An estimate of the risk of men acquiring gonorrhea by sexual contact with infected females, vol. 91, n. 2, 1970, pp. 170–174.
  19. ^ a b c Séverin-Guy Mahiane, Camille Legeai, Dirk Taljaard, Aurélien Latouche, Adrian Puren, Aurélie Peillon, Jean Bretagnolle, Pascale Lissouba, Eugène-Patrice Ndong Nguéma, Elisabeth Gassiat e Bertran Auvert, Transmission probabilities of HIV and herpes simplex virus type 2, effect of male circumcision and interaction: a longitudinal study in a township of South Africa, in AIDS, vol. 23, n. 3, gennaio 2009, pp. 377–383, DOI:10.1097/QAD.0b013e32831c5497, PMC 2831044, PMID 19198042.
  20. ^ a b c Burchell A e and others, Modeling the Sexual Transmissibility of Human Papillomavirus Infection using Stochastic Computer Simulation and Empirical Data from a Cohort Study of Young Women in Montreal, Canada, in American Journal of Epidemology, vol. 169, n. 3, marzo 2006, pp. 534–543, DOI:10.1093/aje/kwj077, PMID 16421235.
  21. ^ a b Richard Platt, P. A. Rice e W. M. McCormack, Risk of Acquiring Gonorrhea and Prevalence of Abnormal Adnexal Findings Among Women Recently Exposed to Gonorrhea, in JAMA, vol. 250, n. 23, 1983, pp. 3205–3209, DOI:10.1001/jama.250.23.3205, PMID 6417362.
  22. ^ Department of Public Health, City & County of San Francisco (2011).STD Risks Chart
  23. ^ a b c Jin F, James Jansson, Matthew Law, Garrett P Prestage, Iryna Zablotska, John CG Imrie, Susan C Kippax, John M Kaldor, Andrew E Grulich e David P Wilson, Per-contact probability of HIV transmission in homosexual men in Sydney in the era of HAART, in AIDS, vol. 24, n. 6, marzo 2010, pp. 907–913, DOI:10.1097/QAD.0b013e3283372d90, PMC 2852627, PMID 20139750.
  24. ^ Bryan C (2011)INFECTIOUS DISEASE CHAPTER EIGHT SEXUALLY TRANSMITTED DISEASES
  25. ^ Richard Pearson, Pinworm Infection, su Merck Manual Home Health Handbook, 2007. URL consultato il 5 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2013).
  26. ^ a b c Saverio Caini, Sara Gandini, Maria Dudas, Viviane Bremer, Ettore Severi e Alin Gherasim, Sexually transmitted infections and prostate cancer risk: A systematic review and meta-analysis, in Cancer Epidemiology, vol. 38, n. 4, 2014, pp. 329–338, DOI:10.1016/j.canep.2014.06.002, ISSN 18777821 (WC · ACNP).
  27. ^ a b c Sunčanica Ljubin-Sternak e Tomislav Meštrović, Chlamydia trachomatisand Genital Mycoplasmas: Pathogens with an Impact on Human Reproductive Health, in Journal of Pathogens, vol. 2014, 2014, pp. 1–15, DOI:10.1155/2014/183167, ISSN 2090-3057 (WC · ACNP).
  28. ^ a b M. J. Schlicht, S. D. Lovrich, J. S. Sartin, P. Karpinsky, S. M. Callister e W. A. Agger, High Prevalence of Genital Mycoplasmas among Sexually Active Young Adults with Urethritis or Cervicitis Symptoms in La Crosse, Wisconsin, in Journal of Clinical Microbiology, vol. 42, n. 10, 2004, pp. 4636–4640, DOI:10.1128/JCM.42.10.4636-4640.2004, ISSN 0095-1137 (WC · ACNP).
  29. ^ a b c C. J. McIver, N. Rismanto, C. Smith, Z. W. Naing, B. Rayner, M. J. Lusk, P. Konecny, P. A. White e W. D. Rawlinson, Multiplex PCR Testing Detection of Higher-than-Expected Rates of Cervical Mycoplasma, Ureaplasma, and Trichomonas and Viral Agent Infections in Sexually Active Australian Women, in Journal of Clinical Microbiology, vol. 47, n. 5, 2009, pp. 1358–1363, DOI:10.1128/JCM.01873-08, ISSN 0095-1137 (WC · ACNP).
  30. ^ a b c Natalie Clark, Reshef Tal, Harsha Sharma e James Segars, Microbiota and Pelvic Inflammatory Disease, in Seminars in Reproductive Medicine, vol. 32, n. 01, 2014, pp. 043–049, DOI:10.1055/s-0033-1361822, ISSN 1526-8004 (WC · ACNP).
  31. ^ a b c Bryan Larsen e Joseph Hwang, Mycoplasma, Ureaplasma, and Adverse Pregnancy Outcomes: A Fresh Look, in Infectious Diseases in Obstetrics and Gynecology, vol. 2010, 2010, pp. 1–7, DOI:10.1155/2010/521921, ISSN 1064-7449 (WC · ACNP).
  32. ^ Giardia, Epidemiology & Risk Factors, su cdc.gov, Center For Disease Control, 13 luglio 2012. URL consultato il 3 luglio 2015.
  33. ^ Hepatitis A, Division of Viral Hepatitis, su cdc.gov, Center For Disease Control, 31 maggio 2015. URL consultato il 3 luglio 2015.
  34. ^ Shigella Infections among Gay & Bisexual Men, su cdc.gov, Center For Disease Control, 23 aprile 2015. URL consultato il 3 luglio 2015.
  35. ^ Nella donna è di comune riscontro - seppur in piccolissime concentrazioni - nella microflora vaginale, insieme ai caratteristici lattobacilli, che in condizioni normali ne ostacolano l'eccessiva proliferazione. Nel corpo umano si possono ritrovare piccole colonie di Ureaplasma urealyticum anche a livello della faringe e del retto.
  36. ^ Suncanica Ljubin-Sternak e Tomislav Mestrovic, Review: Clamydia trachonmatis and Genital Mycoplasmias: Pathogens with an Impact on Human Reproductive Health, in Journal of Pathogens, vol. 2014, n. 183167, 2014, DOI:10.1155/204/183167.
  37. ^ Omid Zarei, Simin Rezania e Atefeh Mousavi, Mycoplasma genitalium and Cancer: A Brief Review, in Asian Pacific Journal of Cancer Prevention, vol. 14, n. 6, 2013, pp. 3425–3428, DOI:10.7314/APJCP.2013.14.6.3425, ISSN 1513-7368 (WC · ACNP).
  38. ^ Marianne Manchester, Chris L. McGowin e Colin Anderson-Smits, Mycoplasma genitalium: An Emerging Cause of Sexually Transmitted Disease in Women, in PLoS Pathogens, vol. 7, n. 5, 2011, pp. e1001324, DOI:10.1371/journal.ppat.1001324, ISSN 1553-7374 (WC · ACNP).
  39. ^ Taylor-Robinson D, Clin Infect Dis. 1996 Oct;23(4):671-82; quiz 683-4. Infections due to species of Mycoplasma and Ureaplasma: an update.
  40. ^ (EN) Tanya Villhauer, Condoms Preventing HPV?, su uistudenthealth.com, University of Iowa Student Health Service/Health Iowa, 20 maggio 2005. URL consultato il 26 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2010).

Bibliografia

modifica
  • L'altra faccia di Venere. La sifilide dalla prima età moderna all'avvento dell'Aids (XV-XX sec.), Eugenia Tognotti - Franco Angeli Edizioni, 2006, Codice ISBN 88-464-8000-7

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 25019 · LCCN (ENsh85142634 · BNE (ESXX525801 (data) · BNF (FRcb11938290r (data) · J9U (ENHE987007536557805171
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina
  NODES
INTERN 7
Note 2