Miniera d'oro di Toi

La Miniera d'oro di Toi (土肥町?, Toi kinzan) è stata un'importante miniera d'oro del Giappone soprattutto durante il Periodo Edo. Oggi convertita in attrazione turistica con annesso museo, è situata nel villaggio di Toi, dal 2004 facente parte del territorio municipale della città di Izu, nella Prefettura di Shizuoka. Fu attiva a partire dal XIV secolo fino alla seconda metà del XX. Si trattava di una delle miniere d'oro più produttive dell'intero Giappone, seconda soltanto a quella presente sull'Isola di Sado, con una quantità di ben 40 tonnellate di oro e 400 tonnellate di argento estratto durante l'arco di tempo in cui rimase operativa.[1]

Miniera d'oro di Toi
(JA) 土肥金山
Entrata della miniera
Localizzazione
StatoGiappone (bandiera) Giappone
RegioneChūbu
LocalitàToi (Giappone)
Coordinate34°54′29.52″N 138°47′34.8″E
Informazioni generali
Condizionichiusa

Descrizione

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Questa miniera è oggi visitabile mediante un tunnel lungo poche centinaia di metri, il quale penetra all'interno della montagna. Si tratta di una minima sezione se si considera che questo sito è complessivamente dotato di oltre 100 km di cave sotterranee. Il percorso museale passa accanto ad alcuni manichini meccanizzati di minatori, pannelli informativi che illustrano le proibitive condizioni di lavoro a cui erano diariamente sottoposti i minatori, oltre alle tecniche e agli strumenti adoperati per l'estrazione del prezioso materiale. Presso la miniera è localizzato anche un piccolo santuario shintoista, il quale veniva usufruito dai lavoratori che erano soliti riunirsi in preghiera chiedendo la protezione dei kami affinché venissero scongiurati eventuali incidenti sul lavoro.[2] Inoltre il museo della Toi kinzan è conosciuto per ospitare il lingotto d'oro più pesante al mondo, con i suoi 250 kg.[3]

 
Stemma e nome della Miniera di Toi inciso su un lingotto d'oro

Nei dintorni di Toi l'attività estrattiva dell'oro iniziò durante lo shogunato Ashikaga nel 1370 circa, corrispondente al Periodo Muromachi. Ulteriori giacimenti d'oro furono rinvenuti nel 1577, quando il Giappone era insanguinato dalle guerre dell'Epoca Sengoku. Fu a partire dal 1601 che la miniera di Toi entrò nel suo periodo saliente, diventando infatti il principale tra i 60 giacimenti d'oro attivi nella penisola di Izu. L'oro che vi fu estratto incrementò gli introiti del facoltoso Clan Tokugawa e diede vita a una grande opportunità per lo sviluppo del villaggio. Lo shōgun affidò quindi lo sfruttamento della miniera sotto la responsabilità di un bugyō selezionato dal Clan Ōkubo. Per secoli Toi fu considerata una città dall'economia florida. Moltissimi commercianti si trasferirono al villaggio, andando a costituire una comunità borghese attiva e benestante. A causa di questo forte sviluppo commerciale ed economico, la cittadina prese quindi il soprannome di Toi Sengen (Toi delle 1000 botteghe). Si continuò ad estrarre oro anche durante il Periodo Meiji, ma gli elevati costi di gestione combinati a minori introiti minacciarono l'economia locale. Per di più i lavoratori erano costretti ad operare in un ambiente insalubre a causa delle condizioni dovute alle infiltrazioni di sorgenti termali e allo scarso contenuto di ossigeno nell'aria, che hanno portato all'installazione di pompe dell'acqua e ventilatori. Tuttavia la scoperta di nuovi giacimenti auriferi nel 1917 diede nuovo impulso al settore minerario di Toi. Nei primi anni '30 la proprietà della miniera passò al famoso Sumitomo Group, che sfruttò la miniera per quasi un decennio. La miniera chiuse definitivamente nel 1965, quando venne chiusa a causa dell'esaurimento delle risorse auree al suo interno. Per sette anni fu completamente abbandonata, in seguito gli enti locali decisero di tramutarla nel museo oggi esistente, principale attrazione del villaggio e tra le più importanti mete turistiche presenti in tutta la penisola di Izu.[4]

  1. ^ Toi Kinzan - Miniera d'oro di Toi, su showcaves.com.
  2. ^ Il percorso dell'oro, su matteoingiappone.it.
  3. ^ Il lingotto più pesante al mondo, su japan-guide.com.
  4. ^ Toi (terra dell'oro nei secoli), su globalintergold.info.

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