Neofita

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Il termine neòfita (desueta oggi la variante neofito) deriva dal latino ecclesiastico neòphytus, ricalcato sul greco νεόϕυτος (composto da néos, "nuovo", e phytòs, "nato"), con il significato quindi di "nuovo nato".

Origine del termine

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Con questo termine, infatti, i cristiani dei primi secoli indicavano chi aveva ricevuto da poco il battesimo ed era perciò nato a una nuova vita spirituale.[1]

Significato del termine

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Con tale significato il vocabolo è ampiamente testimoniato nelle antiche iscrizioni sia greche sia latine[2] e si distingue nettamente dall'espressione "catecumeno", riservata invece a colui che, non ancora battezzato, veniva istruito per poter ricevere il primo sacramento cristiano.[3] L'utilizzo del termine "neofita" solo per gli adulti è oggi prassi comune, giustificata, ma non propriamente corretta.

Utilizzo

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Al di fuori dall'ambito ecclesiastico, la parola ha assunto anche una valenza più generica per cui può servire a indicare una persona che aderisce per la prima volta a un'ideologia, a un movimento politico, a un'organizzazione o ad una fede religiosa, oppure che inizia un'attività nuova,[4] generalmente in contrapposizione con chi invece ha già maturato esperienza. In questa accezione rientra il termine gergale informatico newbie, che significa appunto "neofita". Particolare l'uso che ne veniva fatto nell'Impero bizantino per indicare, con intento polemico e spregiativo, i laici elevati direttamente al rango patriarcale.[5]In Massoneria è utilizzato per indicare il nuovo Iniziato.[6]

  1. ^ Una "nuova creatura", secondo la definizione di san Paolo (Seconda lettera ai Corinzi, 5, 17). Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, capoverso 1265.
  2. ^ Il termine è presente in molti epitaffi funebri, come documentato nello specifico studio sulle antiche iscrizioni funerarie cristiane di Roma del gesuita Jos Janssens, Vita e morte del cristiano negli epitaffi di Roma anteriori al secolo VII, Roma, Università Gregoriana, 1981, in particolare le pp. 26-27. Consultabile anche su Google libri.
  3. ^ L'attuale confusione tra i due termini nasce dalla diffusione del battesimo ai bambini che, "per la sua stessa natura ... richiede un catecumenato post-battesimale". Il bambino pertanto è allo sesso tempo un "neofita", in quanto da poco battezzato, e un "catecumeno", in quanto dev'essere istruito sugli insegnamenti della chiesa di cui è entrato a far parte. Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, capoverso 1231.
  4. ^ Cfr. la voce "neofita" del Grande dizionario italiano di Aldo Gabrielli sul sito della Hoepli.
  5. ^ Cfr. la voce "neofita2" del Vocabolario on line della Treccani.
  6. ^ Domenico V. Ripa Montesano, Vademecum di Loggia, Roma, Edizione Gran Loggia Phoenix, 2009, ISBN 978-88-905059-0-4.

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