Opitero Verginio Tricosto
Opitero Verginio Tricosto[1] (in latino Opiter Verginius Tricostus; ... – 486 a.C. circa) è stato un politico e militare romano del VI e del V secolo a.C.
Opitero Verginio Tricosto | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Opiter Verginius Tricostus |
Morte | 486 a.C. circa |
Figli | Proculo Verginio Tricosto Rutilo Tito Verginio Tricosto Rutilo |
Gens | Verginia |
Consolato | 502 a.C. |
Biografia
modificaDi probabile origine etrusca, fu il primo membro della gens Verginia ad essere eletto console nel 502 a.C. con Spurio Cassio Vecellino.[2]
I due consoli continuarono lo scontro, iniziato l'anno precedente, con la colonia di Pometia, passata agli Aurunci, costringendola alla resa e punendola duramente. Per la loro vittoria ai due consoli venne tributato l'onore del trionfo:
«Et cum vineis refectis aliaque mole belli iam in eo esset ut in muros evaderet miles, deditio est facta. Ceterum nihilo minus foeda, dedita urbe, quam si capta foret, Aurunci passi; principes securi percussi, sub corona venierunt coloni alii, oppidum dirutum, ager veniit. Consules magis ob iras graviter ultas quam ob magnitudinem perfecti belli triumpharunt.»
«Sistemate le vigne e gli armamenti gli uomini stavano per fare breccia nelle mura, quando la città si arrese. Per gli Aurunci non ci fu nessuna pietà: nonostante la resa, subirono la stessa sorte che sarebbe toccata loro se la città fosse caduta a séguito di un assalto. I personaggi più in vista furono decapitati, mentre il resto dei coloni vennero venduti come schiavi. La città fu rasa al suolo e la terra messa all'incanto. I consoli ebbero il trionfo più per aver vendicato implacabilmente gli affronti subiti che per l'importanza del successo ottenuto in guerra.»
Secondo Dionigi Opitero Verginio guidò i Romani contro i cittadini di Camaria che, sconfitti, furono tratti in schiavitù, mentre la loro città fu rasa al suolo.[2]
Morì probabilmente nel 486 a.C. in battaglia contro i Volsci.
Note
modifica- ^ Opitero Verginio, su perseus.tufts.edu.
- ^ a b Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro V, 49.
Bibliografia
modifica- Fonti primarie
- Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro V.
- Tito Livio, Ab Urbe condita libri, Libro II.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Antichità romane, Libri IV - VII
- (LA) Ab Urbe condita libri, Libro II, su thelatinlibrary.com.