Osservatorio di Brorfelde
L'osservatorio di Brorfelde è un osservatorio astronomico ottico situato a nord di Brorfelde, centro abitato collinare a sud di Holbæk, in Danimarca. Costruito successivamente all'osservatorio di Østervold per ovviare alle problematicità di una struttura osservativa vicina alla città, dall'inaugurazione nel 1953 fino al 1996 è stato formalmente un distaccamento dell'osservatorio dell'università di Copenaghen. Nel 2009 la struttura è stata dismessa e nel 2012 è stata acquistata dalla municipalità di Holbæk, che oggi gestisce l'osservatorio come centro divulgativo di scienze della terra e dello spazio, natura e ingegneria.[1] L'osservatorio possiede ancora tre telescopi, dei quali il telescopio Schmidt è il più grande strumento osservativo professionale danese. Gli 11 edifici che costituiscono il complesso sono dislocati su un'area protetta di 40 ettari di terreno. Tale tutela, limitando l'urbanistica nella zona e il relativo inquinamento luminoso, rendono il luogo unico nel suo genere in Danimarca.[2]
Osservatorio di Brorfelde | |
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L'osservatorio astronomico a Brorfelde, a sud di Holbæk | |
Codice | 054 |
Stato | Danimarca |
Località | Holbæk |
Coordinate | 55°37′28.78″N 11°39′53.06″E |
Altitudine | 30 m s.l.m. |
Clima | Zona temperata |
Fondazione | 1953 |
Sito | observatoriet.dk |
Telescopi | |
Telescopio Schmidt | 75 cm |
Mappa di localizzazione | |
Il cerchio meridiano di Carlsberg
modificaNel 1953, a Brorfelde fu collocato il Cerchio Meridiano di Carlsberg[3], uno strumento meridiano dedicato ad effettuare rilevamenti astrometrici di grande pecisione.[4] Nel 1984, è stato trasferito presso l'osservatorio di La Palma a Roque de los Muchachos, isole Canarie, dove è stato dismesso gradualmente nel 2013. Il telescopio ha effettuato rilevazioni di quasi 100 milioni di posizioni stellari nella Via Lattea.[5]
Strumentazione
modificaL'osservatorio dispone di un telescopio Schmidt, costruito nei laboratori della struttura ed installato nel 1966 originariamente con un'apertura di 50 cm e un diametro dello specchio di 75 cm. Aggiornato più volte, attualmente dispone di un'apertura libera di 45 cm e un diametro dello specchio di 77 cm con una camera CCD da 4500 × 3600 pixel.[1]
Scoperte
modificaL'asteroide 3309 Brorfelde fu il primo corpo celeste scoperto e fu dedicato al villaggio presso cui ha sede l'osservatorio, con circolare MPC del 7 luglio 1987[6][7]
In seguito sono stati scoperti più di cento asteroidi tra cui:
Asteroidi scoperti: più di 100 | |
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3033 Holbaek | 5 marzo 1984 |
3309 Brorfelde | 28 gennaio 1982 |
3312 Pedersen | 24 settembre 1984 |
3369 Freuchen | 18 ottobre 1985 |
5165 Videnom | 11 febbraio 1985 |
5427 Jensmartin | 13 maggio 1986 |
(7743) 1986 JA | 2 maggio 1986 |
8261 Ceciliejulie | 11 settembre 1985 |
9555 Frejakocha | 2 aprile 1986 |
8338 Ralhan | 27 marzo 1985 |
(22282) 1985 RA | 11 settembre 1985 |
(24642) 1984 SA | 22 settembre 1984 |
Note
modifica- ^ a b (EN) Brorfelde, su wayback-01.kb.dk. URL consultato l'11 febbraio 2019.
- ^ (DA) Dall'astronomia di classe mondiale al centro dell'esperienza scientifica, su dr.dk, 4 luglio 2015.
- ^ (EN) Università di Cambridge (a cura di), ll telescopio meridiano Carlsberg, su ast.cam.ac.uk. URL consultato il 12 febbraio 2019.
- ^ (EN) L. Helmer et al., Meridian observations made with the Carlsberg Automatic Meridian Circle at Brorfelde, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 53, Copenhagen University Observatory, agosto 1983, pp. 223-245, Bibcode:1983A&AS...53..223H.
- ^ Catalogo Carlsberg.
- ^ (EN) The MINOR PLANET CIRCULARS/MINOR PLANETS AND COMETS (PDF), su minorplanetcenter.net, 7 settembre 1987. URL consultato l'11 febbraio 2019.
- ^ (EN) Lutz D. Schmadel, Dictionary of Minor Planet Names – (3309) Brorfelde, Springer, 2003, DOI:10.1007/978-3-540-29925-7_3310.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su osservatorio di Brorfelde
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su observatoriet.dk.
- (DA) Brorfelde Astronomiske Vennekreds, su brorfelde.eu.
- (EN) Carlsberg Meridian Telescope data catalogue, su archive.ast.cam.ac.uk. URL consultato il 12 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2013).