Raffaele II di Costantinopoli
Raffaele II (in greco Ραφαὴλ Β´?; fl. XVII secolo) è stato un arcivescovo ortodosso greco, patriarca ecumenico di Costantinopoli dal marzo 1603 fino all'ottobre 1607[1].
Raffaele II | |
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Patriarca ecumenico di Costantinopoli | |
Elezione | marzo 1603 |
Fine patriarcato | ottobre 1607 |
Predecessore | Matteo II |
Successore | Neofito II |
Biografia
modificaRaffaele fu vescovo di Metimna fino al marzo del 1603, quando fu eletto patriarca ecumenico di Costantinopoli[2]. Durante il suo regno, affrontò la regolarizzazione di molte questioni ecclesiastiche e ha emesso una serie di disposizioni per il governo ecclesiale. Gli scontri con il precedente patriarca Neofito II causarono molti problemi nella Chiesa ortodossa, al punto che Cirillo, in una lettera al metropolita di Eraclea Dionisio, scrisse che:
«Raffaele governò il Patriarcato come tiranno per più di quattro anni.»
Raffaele mostrò interesse per una possibile unione con la Chiesa cattolica e iniziò una serie di corrispondenze segrete con il Papa[3]. Rimase patriarca fino all'ottobre 1607, quando fu deposto con la forza da sultano ottomano Ahmed I e subì una morte violenta in esilio.
Note
modifica- ^ (EN) Demetrius Kiminas, The Ecumenical Patriarchate: A History of Its Metropolitanates with Annotated Hierarch Catalogs, Wildside Press LLC, 2009, p. 39.
- ^ (EL) Ραφαὴλ Β´, su ec-patr.org, Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. URL consultato il 16 settembre 2020.
- ^ (EN) Steven Runciman, The Great Church in captivity, Cambridge University Press, 1985, pp. 270, ISBN 978-0-521-31310-0.