Rock strumentale
Il rock strumentale, conosciuto anche con il nome inglese di instrumental rock, è un termine generico teso ad identificare quei brani o quegli artisti di genere rock che prediligono la componente strumentale a quella vocale:[1] quest'ultima per la maggior parte è praticamente assente.
Instrumental rock | |
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Origini stilistiche | Rock |
Origini culturali | Presente fin dalle origini del Rock and roll, nel corso degli anni si è molto diversificato ed evoluto |
Strumenti tipici | Chitarra Basso batteria Tastiere |
Popolarità | Buona tra fine anni '50 e primi '60; ad oggi è un genere molto di nicchia che però viene praticato in maniera diffusissima con seguito molto ampio |
Generi correlati | |
Musica rock - Rock & roll - Progressive rock - Post rock - Musica strumentale |
Essendo una definizione generica, non esistono dei canoni ben precisi per questo genere musicale: composizioni largamente strumentali si possono riscontrare un po' ovunque nel rock.[1]
Molti sono gli artisti che nel corso della propria carriera si sono concentrati sulla realizzazione di opere interamente strumentali nel rock: Buckethead, Joe Satriani, Steve Vai, Link Wray, Eric Johnson, Chuck Berry, The Surfaris, Dick Dale, The Ventures, The Shadows, Jeff Beck, Paul Gilbert, Booker T. & the M.G.'s e The Champs.
Al giorno d'oggi il termine rock strumentale è divenuto sinonimo di rock sperimentale, rock progressivo, fusion o post-rock, poiché nella maggior parte delle opere di questi generi musicali sono quasi del tutto assenti le parti vocali.[1] In realtà, quando nacque il rock & roll, prima ancora dell'esplosione della British invasion, erano più gli artisti e i complessi che suonavano musica strumentale che cantata.[1] Negli anni a venire, saranno sempre più gli artisti progressive rock e influenzati dal jazz a realizzare composizioni interamente strumentali.[1]