Teodomiro (conte visigoto)
Teodemiro o Teudimero (morto nel 743) fu un comes (conte) visigoto, che governava nel sud-est della provincia Cartaginense, nei dintorni della attuale Murcia[1], durante gli ultimi decenni del regno visigoto e anche per diversi anni dopo la conquista araba. Regnò su sette città nel sud-est della Spagna, menzionate nel Trattato di Orihuela conservato dallo storico andaluso Ibn Adarí nel XIII secolo:[2] Orihuela, Valentila (forse un equivalente per Valencia), Alicante, Mula, Bigastro, Eyya (forse Ojós) e Lorca.[3]
Teodomiro | |
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Dettaglio di un portale a Orihuela | |
conte | |
Morte | 743 |
Religione | Cristianesimo |
Probabilmente durante il regno congiunto di Egica e Witiza, una flotta bizantina fece una scorreria nelle coste dell'Iberia meridionale e fu respinta da Teodomiro. La datazione di questo evento è alquanto controversa: potrebbe essere avvenuto nel 697 come parte della spedizione di Leonzio per liberare Cartagine, sotto assalto degli arabi;[4] forse più tardi, intorno al 702;[5] o alla fine del regno di Wittiza.[6] Ciò che è quasi universalmente accettato è che si sia trattato di un incidente isolato legato ad altre attività militari (probabilmente contro gli arabi) e non di un tentativo di ristabilire la provincia di Spania, perduta negli anni '20. Come afferma lo storico E. A. Thompson, "Non sappiamo nulla del contesto di questo strano evento"[senza fonte].
Dopo la sconfitta del re Roderico nella battaglia del Guadalete nel 711 o 712, Teodomiro per un paio d'anni resistette agli invasori arabi, ma alla fine fu sconfitto in una battaglia campale e fece pace con l'emiro musulmano Abd al-Aziz ibn Musa. "Il testo del trattato da lui firmato è stato conservato in almeno tre fonti separate, compreso un dizionario biografico del XIV secolo, ed è datato al 5 aprile 713 (4 Recheb 94 AH)."[3] Il trattato poneva i cristiani governati da Teodomiro sotto il dominio musulmano ("il patronato di Dio"), ma al tempo stesso sarebbero state risparmiate le loro vite e avrebbero potuto continuare a vivere con le loro famiglie secondo i loro costumi e a praticare la fede cattolica nelle loro chiese; erano però tenuti a pagare un tributo pro capite e a consegnare ai conquistatori qualsiasi nemico si presentasse a loro.[3] Il tributo consisteva in un dinaro, quattro misure (o brocche) di grano, orzo, succo d'uva e aceto, più due di miele e olio; per gli schiavi il contributo era la metà.[3] Teodomiro poteva mantenere la sua terra e la sua autorità locale.[3][7]
Teodomiro successivamente si recò a Damasco per far confermare il suo trattato dal califfo Omayyade.[8] Tuttavia, non si sa quanto durò in pratica questo trattato, se continuò fino alla morte di Teodomiro (che è riportata nella Cronaca del 754) e oltre, o se fu interrotto prima della sua morte.[9] La sua importanza nella regione è testimoniata dal numero di nobili visigoti che in seguito nella stessa regione tentarono di rivendicare la sua discendenza.[9] Alla regione stessa venne dato dagli arabi il nome commemorativo di Tudmir.[9] Teodomiro lasciò un figlio, Atanagildo, che viene descritto come molto ricco dalle Cronache, ma gli studiosi discutono se fosse o meno il suo effetivo successore. Se ci fosse riuscito, lo avrebbe fatto intorno al 740, ma il suo destino è sconosciuto. In ogni caso è attestato che la regione di Tudmir aveva perso già la sua indipendenza nel 780.[10]
Note
modifica- ^ Kenneth Baxter Wolf, The Earliest Spanish Christian Views of Islam, in Church History, vol. 55, n. 3, Church History, Vol. 55, No. 3, September 1986, pp. 281–293, DOI:10.2307/3166818.
- ^ "Pacto de Tudmir" Archiviato l'11 novembre 2007 in Internet Archive.
- ^ a b c d e Collins, The Arab Conquest of Spain, 39–41.
- ^ Collins, Visigothic Spain, 109.
- ^ E. A. Thompson, The Goths in Spain, Oxford, Clarendon Press, 1969, 249, ISBN 0-19-814271-4.
- ^ Bernard S. Bachrach, A Reassessment of Visigothic Jewish Policy, 589-711, in The American Historical Review, vol. 78, n. 1, The American Historical Review, Vol. 78, No. 1, February 1973, pp. 11–34, DOI:10.2307/1853939.
- ^ Collins, Visigothic Spain, 143.
- ^ Collins, The Arab Conquest of Spain, 105.
- ^ a b c Collins, The Arab Conquest of Spain, 191.
- ^ Collins, in Gerli, Medieval Iberia, 128.
Bibliografia
modifica- Roger Collins, The Arab Conquest of Spain, 710–797, Oxford, Oxford University Press, 1989, ISBN 0-631-15923-1.
- Roger Collins, Medieval Iberia: An Encyclopedia, a cura di E. Michael Gerli, London, Routledge, 2003.
- Roger Collins, Visigothic Spain, 409–711, Oxford, Blackwell Publishing, 2004, ISBN 0-631-18185-7.
- König, Daniel G. 2020. “713: The Treaty of Tudmir As a Testimony to the Muslim Subjection of the Iberian Peninsula”. Transmediterranean History 2 (1). https://doi.org/10.18148/tmh/2020.2.1.24.