Timothy Dalton

attore britannico

Timothy Dalton (IPA: [ˈdɔːltən]), nato Timothy Leonard Dalton Leggett[1][2][3][4][5][6] (Colwyn Bay, 21 marzo 1946) è un attore britannico.

Timothy Dalton ad Amsterdam nel 1987

È stato il quarto interprete cinematografico del noto personaggio di James Bond, nei film 007 - Zona pericolo (1987) e 007 - Vendetta privata (1989).

Biografia

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Timothy Dalton è nato a Colwyn Bay[7], nell'allora Denbighshire (nel Galles), figlio di Peter Dalton Leggett, un manager di un'agenzia pubblicitaria inglese, in passato Ufficiale con il grado di Capitano della Special Operations Executive durante la seconda guerra mondiale, e di Dorothy Scholes, una casalinga statunitense di origini irlandesi ed italiane[8][9][10][11][12]. Cresciuto a Belper, nel Derbyshire (in Inghilterra), in giovane età si iscrive alla Royal Academy of Dramatic Art e matura una forte esperienza teatrale in tour con la compagnia della scuola; lasciata però l'Accademia, si unisce alla compagnia del Repertory di Birmingham, per poi lavorare in televisione alla BBC, dove debutta nel 1968. Nel 1971, dopo parecchie pellicole, abbandona temporaneamente la televisione per darsi al teatro, con la Royal Shakespeare Company, e a parte una breve parentesi nel 1975, rimane attivo solo nel teatro fino al 1978, anno in cui debutta nel cinema americano, sebbene continui a lavorare per la televisione.

Nel 1980 interpreta il principe Barin in Flash Gordon, ma la parte che lo rende noto è quella di James Bond, che interpreta, dopo l'abbandono definitivo di Roger Moore, per due volte: 007 - Zona pericolo (1987) e 007 - Vendetta privata (1989). Lo stesso ruolo è da lui parodiato nel 2003 nel film Looney Tunes: Back in Action, attraverso la figura di Damien Drake. Sempre negli anni ottanta comincia una relazione con Vanessa Redgrave che durerà una quindicina d'anni[13].

Dopo alcuni disaccordi con la EON anche a causa della battaglia legale sui diritti del film che porta a continui rinvii, rinuncia a vestire i panni del più famoso agente segreto al servizio di Sua Maestà per un terzo episodio della serie. Torna a far parlare di sé nel 1994 quando è scelto come protagonista per il seguito di Via col vento nella serie per la televisione intitolata Rossella. Tra il 2010 e il 2011 prende parte alla quarta stagione della serie televisiva Chuck, nel ruolo di Alexei Volkoff. Nel 2010 interpreta anche il ruolo dell'ispettore capo Jones nel film di Florian Henckel von Donnersmarck, The Tourist. Nel 2014 entra a far parte del cast della serie televisiva Penny Dreadful.

Vita privata

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Ebbe da giovane una relazione con la reporter Kate Adie[14] e poi con l'attrice inglese Vanessa Redgrave (con la quale comparve nel film del 1971 Maria Stuarda, regina di Scozia e nel film del 1979 Agatha) tra il 1971 e il 1986.[15] Ebbe poi una breve relazione con l'attrice Stefanie Powers[16] e poi con Whoopi Goldberg[13][17].

Ebbe poi negli anni '90 una relazione con la musicista Oksana Grigorieva[18]. Essi s'incontrarono nel 1995 mentre lei era impiegata come traduttrice per il produttore Nikita Michalkov.[19] Dalton e Grigorieva ebbero insieme un figlio (nato nell'agosto 1997) di nome Alexander[20][21]. Il loro rapporto ebbe termine nel 2003.[18][22]

Dalton è tuttora celibe[20] e risiede tra Chiswick, Londra e West Hollywood in California.[23] Egli possiede inoltre una casa a Saint John's in Antigua e Barbuda.[24]

Filmografia

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Televisione

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Doppiatore

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Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Timothy Dalton è stato doppiato da:

Nei prodotti nei quali ha partecipato come doppiatore, è stato sostituito da:

  • Michele Kalamera in Toy Story 3 - La grande fuga, Vacanze hawaiiane, Buzz a sorpresa, Non c'è festa senza Rex, Toy Story of Terror!, Toy Story: Tutto un altro mondo
  • Mario Cordova in Trilli e il segreto delle ali
  • Luciano De Ambrosis in Toy Story 4
  1. ^ Steven A. LuKanic, Film Actors Guide, Los Angeles, Lone Eagle, 1991, p. 123, ISBN 978-0-943728-38-4.
  2. ^ Leslie Halliwell, Halliwell's Filmgoer's Companion, 9th, London, Grafton, 1988, p. 185.
  3. ^ Peter M. Gareffa e Ann Evory, Newsmakers, Detroit, Gale Research, 1988, pp. v, 93, ISBN 978-0-8103-2203-5.
  4. ^ Steven Jay Rubin, The Complete James Bond Movie Encyclopedia, 3rd, Contemporary Books, 2003, p. 97, ISBN 978-0-07-141246-9.
  5. ^ Alan Barnes e Marcus Hearn, Kiss Kiss Bang! Bang!: the Unofficial James Bond Film Companion, Batsford Books, 2001, ISBN 978-0-7134-8182-2.
  6. ^ Margarida Araya, Timothy Dalton: A Complete Guide To his Cinema, Television, Stage and Voice Work, Amazon, 2016, p. 5, ISBN 978-1-5391-7138-6.
  7. ^ Timothy Dalton Biography (1944-), su filmreference.com. URL consultato il 12 marzo 2023.
  8. ^ Timothy Dalton Chat Group, su pelicanpromotions.com.au. URL consultato il 12 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2023).
  9. ^ Timothy Dalton Biography (1946-), in filmreference.com. URL consultato il 12 settembre 2015.
  10. ^ Frank Muir, A Kentish Lad, Corgi, 1º ottobre 1998, pp. 113–114, ISBN 0-552-14137-2.
  11. ^ Martin Williams, The Bond of Colwyn Bay, in Daily Post, 11 gennaio 2010, p. 17.
  12. ^ Timothy Dalton, su TV Guide.
  13. ^ a b Excerpts from Vanessa Redgrave's Autobiography, su oocities.org. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  14. ^ Kate Adie, The Kindness of Strangers (London, 2002), p. 81.
  15. ^ Excerpts from Vanessa Redgrave's Autobiography, su oocities.org. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  16. ^ Liz Smith, Stefanie Powers: an Item with Tim, in New York Daily News, 23 luglio 1984.
  17. ^ Companions for Timothy Dalton tcm.com
  18. ^ a b Riggs, 2007
  19. ^ Serpe, 2010
  20. ^ a b Rebecca Hardy, Daniel Craig doesn't know what he's in for, in Daily Mail, London, 24 febbraio 2007, p. 16.
  21. ^ Timothy Dalton warns Mel Gibson to stay away from his son in Oksana Grigorieva battle, in Daily Mirror, 17 luglio 2010.
  22. ^ Machell, 2009
  23. ^ Licence to go to the shops, su standard.co.uk, 11 aprile 2012.
  24. ^ Kevin Brass, Antigua recaptures its reputation for chic - Properties - International Herald Tribune, in The New York Times, 4 maggio 2006.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN19870378 · ISNI (EN0000 0001 1468 6726 · SBN UBOV495129 · LCCN (ENn87838403 · GND (DE13201419X · BNE (ESXX1259600 (data) · BNF (FRcb13938835j (data) · J9U (ENHE987007424828805171
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