Osho Rajneesh

filosofo indiano

Rajneesh Chandra Mohan Jain (1931 – 1990), mistico e maestro spirituale indiano.

Osho Rajneesh

Citazioni di Osho Rajneesh

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  • Il problema autentico è risvegliare nell'individuo quel tanto di consapevolezza capace di generare in lui il desiderio di divenire libero, intelligente, autorealizzato e pienamente consapevole. (da L'immortalità dell'anima)
  • L'ego è uno sforzo costante per andare controcorrente. (da Ridere la vita (1976), traduzione di S. A. Videha e di M. A. Tea, Margini – Stampa alternativa, Roma, 2000. ISBN 8872266599)
  • L'uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. Tutte le dimensioni e tutte le direzioni le appartengono. Le nuvole bianche non hanno una provenienza precisa e non hanno una meta; il loro semplice essere in questo momento è perfezione. (da La via delle nuvole bianche)
  • La meditazione è l'unico tempio in cui, quando entri, sei davvero all'interno di un tempio. (da L'immortalità dell'anima, Mondadori, 2003)
  • Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. (da Il lungo, il corto, il nulla)
  • [Commentando una lettera ricevuta da Madre Teresa che rispondeva alle proprie critiche espresse in occasione del suo premio Nobel] Secondo me Madre Teresa e le persone come lei sono degli ipocriti: dietro una bella faccia dicono una cosa ma ne fanno un'altra. Tutto questo è strategia politica – la politica dei numeri.
    E lei dice: "Per gli aggettivi che aggiungi al mio nome ti perdono con grande amore." Innanzitutto, l'amore non ha bisogno di perdonare poiché per principio non è irritazione. Per perdonare qualcuno, prima devi essere arrabbiato; è un prerequisito.
    Io non perdono affatto Madre Teresa, dato che non sono per niente arrabbiato. Perché dovrei perdonarla? È lei che doveva essere arrabbiata. Questo è il motivo per cui voglio iniziare a meditare su queste cose. Si dice che Buddha non perdonò mai nessuno per la semplice ragione che non era mai arrabbiato. Come si può perdonare senza rabbia? È impossibile. Doveva essere arrabbiata. Questo è ciò che io chiamo incoscienza: lei non si rende conto di ciò che sta scrivendo.[1]

SPOT, Rai Uno, 28 gennaio 1986

  • Io non ho nessun insegnamento. Non sono un insegnante. Non dò nessuna filosofia della vita, né alcuna disciplina, né programmi da seguire. Ho un approccio alla vita ben preciso, che condivido con i miei amici. E il mio approccio inizia con una deprogrammazione. Per ciò che mi riguarda questa è la parola chiave. Essere iniziati alla mia amicizia significa essere iniziati a un processo di de-programmazione. Ogni essere umano viene programmato dalla nascita a essere cristiano, hindu, ebreo, mussulmano. Il bambino nasce innocente, ma immediatamente viene appesantito da migliaia di concetti, coi quali vive poi tutta la vita.
  • Tutti gli animali sono esseri sessuali. Solo l'uomo ha il privilegio di avere qualcosa di più elevato: non il semplice incontro di due corpi, ma l'incontro di due anime. E questo è l'amore. L'amore può contenere in sé il sesso. Il sesso non può inglobare in sé l'amore.
  • Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell'uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l'aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa. Il segreto della felicità è tutto qui: qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre la mente e non permettere al futuro di disturbarti.

Con te e senza di te

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  • Per essere sani mentalmente si devono attraversare molte follie.
  • Fa' di ogni passo una tua scelta. Crea te stesso e assumitene l'intera responsabilità.
  • Se non c'è uno specchio, non vuol dire che non hai un volto.
  • Le persone controllate sono sempre ansiose, perché in profondità si cela ancora il tormento. Se sei privo di controllo, se sei fluido e vivo, non sei nervoso. È impossibile: qualsiasi cosa accade, accade. Non ti aspetti niente dal futuro, non stai recitando un ruolo. La gente ha imparato a essere fredda, a toccare senza toccare, a guardare senza guardare, a sfiorare senza sfiorare. Si vive di cliché: "Ciao, come stai?". Nessuno vuole dire niente dicendolo, queste parole servono solo a evitare l'incontro autentico tra due persone. La gente non si guarda negli occhi, non si tiene per mano, non cerca di sentire l'energia dell'altro. Non si permette di scorrere liberamente. Tira avanti in qualche modo, piena di paura, fredda e smorta, dentro una camicia di forza. In latino c'è un detto: "Agere sequitur esse", il fare segue l'essere. Non cercare di cambiare le tue azioni; cerca di scoprire il tuo essere e le azioni cambieranno. L'azione è qualcosa che fai, l'essere è qualcosa che sei. L'azione viene da te, ma è solo un frammento. Se si mettessero insieme tutte le tue azioni, esse rappresenterebbero solo il tuo passato. E il futuro? Il tuo essere contiene il tuo passato, il tuo futuro e il tuo presente: contiene la tua eternità. Se ti sei visto a fondo, acquisti la capacità di vedere a fondo anche gli altri.

Il libro dei segreti

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Il libro dei segreti (vol. I)

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Alcuni punti introduttivi. Primo, il mondo del Vigyana Bhairava Tantra non è intellettuale, non è filosofico. Per esso la dottrina non ha senso. Si occupa del metodo, della tecnica, per niente dei principi. La parola "tantra" significa tecnica, il metodo, il sentiero, perciò non è filosofico: ricordalo. Non si occupa di problemi e di indagini intellettuali. Non si occupa del "perché" delle cose: si occupa del "come", non di che cosa sia la verità ma di come possa essere raggiunta.

Citazioni

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  • Se affronti Shiva con una domanda e hai una mente chiusa, non ti risponderà subito: prima si dovrà spezzare la tua chiusura, per cui dovrà essere aggressivo, in questo caso devono essere distrutti i tuoi pregiudizi, i tuoi preconcetti. Se non ti ripulisci completamente dal passato, nulla ti potrà essere dato. (p. 21)
  • Non un solo metodo potrebbe essere aggiunto ai centododici metodi di Shiva, e questo libro, il Vigyana Bhairava Tantra, ha cinquemila anni: nulla vi può essere aggiunto, non c'è alcuna possibilità di aggiungervi qualcosa. È esaustivo, completo. È il più antico, e malgrado ciò, il più recente, il più nuovo. (p. 30)
  • Prendi un metodo e giocaci per tre giorni almeno. Se ti darà una particolare sensazione di affinità, di benessere, se ti darà la sensazione particolare che questo fa per te, dovrai diventare serio. (p. 37)
  • Lo yoga è repressione consapevole, il Tantra è indulgenza consapevole. (p. 41)
  • Per il Tantra Dio e il diavolo non sono due: in realtà non esiste un'entità che si possa chiamare "diavolo", tutto è divino, ogni cosa è sacra, e questo sembra essere il giusto punto di vista, il più profondo. (p. 49)
  • L'intera tecnica Zen è basata sulla quarta tecnica di Shiva. (p. 88)
  • Attenzione implica esclusivamente una cosa. La consapevolezza è molto diversa, non è esclusiva. Non è fare attenzione: è essere attenti, è semplicemente essere coscienti. Sei cosciente quando sei inclusivamente cosciente. (p. 103)
  • Ogni paura è fondamentalmente orientata verso la morte. Qualunque sia la sua forma, la sua modalità, qualunque sia il suo aspetto, il suo nome, ogni paura è orientata verso la morte. Se vai in profondità, scoprirai di aver paura della morte. (p. 114)
  • Questa tecnica[2] fu data a Pitagora, che la riportò in Grecia e, così, divenne il principio, lo strumento che diede vita a tutto il misticismo occidentale. Pitagora è dunque il padre di tutto il misticismo occidentale. (p. 120)
  • Shiva dice di diventare l'amare. Quando sei nell'amplesso, diventa l'amplesso, diventa il bacio. Dimenticati di te stesso così totalmente da poter dire: "Io non esisto più. Esiste solo l'amore". [...] Il Tantra intende proprio questo: la trasformazione dell'amore in meditazione. Ora puoi capire perché il Tantra parla tanto dell'amore e del sesso. Come mai? Perché l'amore è la soglia più naturale e più facile da cui trascendere questo mondo, questa dimensione orizzontale. (p. 188)
  • Confucio andò da Lao Tzu. La mente di Lao Tzu è quella di un individuo risvegliato tantricamente. Non conobbe mai la parola "Tantra": la parola è priva di significato per lui. Non conobbe mai nulla del Tantra, ma tutto quello che disse è Tantra. Confucio è un esempio tipico della nostra mente, è l'esempio tipico per antonomasia. Pensa continuamente in termini di bene e di male, di quel che dovrebbe essere fatto e di quello che non dovrebbe essere fatto. È un legalista, il più grande legalista mai nato. (p. 206)
  • Perciò per i preti, per la gente religiosa, per i moralisti, tu sei naturalmente cattivo. La bontà sarà una disciplina imposta dall'esterno. Tu sei un caos e l'ordine deve essere instaurato da loro; saranno loro a portare l'ordine. E hanno fatto del mondo intero un pasticcio, una confusione, un manicomio, perché hanno continuato a fare ordine per secoli e secoli, a disciplinare per secoli e secoli. Hanno insegnato così tanto che coloro cui è stato insegnato sono impazziti.
    Il Tantra crede nella tua bontà interiore: ricordati questa differenza. Il Tantra dice che ognuno è nato buono, che la bontà è la tua natura. È una condizione di fatto! Sei già buono! (pp. 208-209)
  • I pericoli attraggono perché nel pericolo la tua coscienza ordinaria e quotidiana non può funzionare. Il pericolo penetra profondamente. La tua mente non è più necessaria; diventi una nonmente. Tu sei! Sei consapevole, ma senza che vi sia alcun pensiero. (p. 236)
  • Se insisti e non obbedisci alla mente... è difficile perché hai sempre obbedito. Non hai mai dato ordini alla mente, non ne sei mai stato il padrone. Non puoi esserlo perché, in realtà, non ti sei mai disidentificato dalla mente: tu pensi di essere la mente. Questo errore dà alla mente una libertà totale, perché non c'è nessuno che la domini, che la controlli. Non c'è nessuno! La mente stessa diventa il padrone, ma questa supremazia è soltanto apparente. Provaci una volta e riuscirai a infrangere questa supremazia è falsa. (p. 238)
  • E nella meditazione non si permette alla mente neppure di esistere. La meditazione è nonmente. (p. 269)
  • Questa è la differenza fondamentale tra il Tantra e i cosiddetti insegnamenti moralistici. Gli insegnanti di morale non potrebbero mai usare il centro sessuale per una trasformazione: hanno paura. E chi ha paura dell'energia sessuale troverà veramente molto, molto difficile trasformare se stesso, o se stessa, perché lotta controcorrente, nuotando senza alcuna necessità in senso opposto al fiume. (p. 312)
  • Se devi scegliere tra Shiva e Krishnamurti, scegli Shiva. Krishnamurti non ti serve a nulla. Per aiutarti posso dirti perfino questo: Krishnamurti sbaglia completamente. Ed è dannoso. Ricorda: anche questo lo dico per aiutarti, perché se segui le sue parole non raggiungerai il samadhi. Raggiungerai solo una conclusione: che non è necessario alcun metodo. E questo è pericoloso. Per te il metodo è necessario! (p. 370)
  • Perciò la psicologia occidentale in realtà è solo terapeutica, è solo una branca della medicina. Cerca, ti aiuta a riadattarti. Non è un andare oltre. Lo sforzo orientale è diretto a trascendere la mente, perché per noi non esistono malattie mentali, ricordalo! Anzi, la mente è la malattia. Per la psicologia occidentale la mente non è la malattia. La mente sei tu: non è la malattia. La mente può essere sana, la mente può essere malata. (p. 420)
  • Nagarjuna fu uno dei più grandi Maestri che l'India abbia mai prodotto, del calibro del Buddha, Mahavira e Krishna. E Nagarjuna era un genio raro. A livello intellettuale non esiste paragone possibile con nessun altro al mondo. Capita raramente un intelletto così acuto e penetrante. (p. 428)

I segreti della trasformazione (vol. II)

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La vita ha due polarità: l'essere e il fare. L'essere è la tua natura: è sempre con te, non devi fare nulla per averlo. È qualcosa che esiste già, che sei fin da ora; non è qualcosa che possiedi. Non esiste nessuna distanza: sei già il tuo essere. Il fare è una conquista.

Citazioni

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  • Nel samadhi entri in te stesso totalmente presente e consapevole. E una volta che sei nel centro totalmente sveglio, non sarai mai più lo stesso, saprai chi sei, saprai che i beni e le azioni non sono la tua natura, bensì la tua periferia: null'altro che increspature sulla superficie. (p. 21)
  • L'energia è sempre in movimento verso l'esterno o verso l'interno. Non può mai restare ferma: se fosse ferma non sarebbe energia, ma non esiste nulla che non sia energia. Quindi, tutto si sta muovendo in qualche modo. (p. 26)
  • Le antiche tradizioni, le vecchie religioni, il cristianesimo in particolare, predicano continuamente contro il sesso. Le nuove credenze degli hippy e non solo, vanno nella direzione opposta. Sostengono che il sesso è bene, il sesso è felicità, il sesso è la sola cosa vera al mondo. Entrambe sono interpretazioni. Non considerare il tuo desiderio secondo qualche insegnamento. Limitati a considerano nella sua purezza, per ciò che è: un fatto. Non interpretarlo. (p. 32)
  • Vita e morte non sono due estremi lontani l'uno dall'altro. Sono come due gambe che camminano insieme, ed entrambe ti appartengono. In questo stesso istante stai vivendo e morendo allo stesso tempo. Qualcosa in te muore a ogni istante. Nell'arco di settant'anni la morte arriverà a compimento. In ogni istante continui a morire, e alla fine morirai davvero. (p. 73)
  • Se l'amore diventa profondo, resti in silenzio perché le parole diventano inutili. Se non riesci a stare in silenzio con il tuo amante, sappi che non c'è amore, perché è molto difficile vivere in silenzio insieme a qualcuno con cui non si è in amore. (p. 90)
  • Se tu non sei da nessuna parte, l'amato sarà ovunque. Se tu sei da qualche parte, l'amato non sarà da nessuna parte. (p. 96)
  • Da un altro punto di vista, il pensiero è il tempo. Se non pensi, il tempo non esiste. Ecco perché, in meditazione, avverti l'eternità. Ecco perché, in amore, avverti l'eterno. (p. 102)
  • Il tantra non condanna il corpo. Il tantra è una totale accettazione delle cose per quello che sono. I teologi cristiani e quelli delle altre religioni condannano il corpo. Creano un dualismo, una dicotomia, scindendoti in due e dicendo che il corpo è il nemico, il male e va combattuto. Questa dualità è fondamentalmente sbagliata: dividerà il tuo animo in due e creerà una personalità scissa. (p. 109)
  • Il corpo è un veicolo meraviglioso, molto misterioso e complesso. Usalo, non lottarci contro; aiutalo. Nell'istante in cui vai contro di lui, vai contro te stesso. (p. 111)
  • Lao Tzu ha affermato che ciò che può essere detto non può essere vero e ciò che è vero non può essere detto. Egli rimase in silenzio; per la maggior parte della sua vita non scrisse nulla. (p. 131)
  • Osserva gli occhi di un bambino, la loro freschezza, la loro radiosa vitalità, la loro vivacità. Assomigliano a uno specchio, silenzioso ma penetrante: solo occhi simili possono raggiungere le profondità del mondo interiore. (p. 142)
  • Fissa dunque il tuo sguardo nel blu del cielo. È un oggetto infinito, senza limiti. Non pensare, non dire: "Che bello!", non fare apprezzamenti. Se cominci a pensare, ti sei bloccato. I tuoi occhi non si muovono più dentro il blu infinito. Muoviti e osserva, non fare altro. Non creare parole: diventerebbero una barriera. Non dire nemmeno "cielo blu". Non verbalizzare. Deve restare solo uno sguardo puro e innocente, perso nel blu del cielo. Quello sguardo non ha fine; continuerai senza sosta a guardare in esso, e all'improvviso diventerai consapevole di te stesso, poiché non esiste alcun oggetto, ma solo un vuoto. Come mai? Perché quando esiste un vuoto, i sensi diventano inutili. (p. 186)
  • Nessuno può farti sorgere dei dubbi se questi non si nascondono già dentro di te; gli altri, possono solo aiutarli a venire fuori, non possono crearli. E lo stesso vale per la fede: gli altri possono solo aiutarla a manifestarsi, non a crearla. (p. 200)
  • Devi capire che il linguaggio è una creazione umana; una creazione necessaria, utile, ma i significati delle parole sono una nostra creazione. Se riesci a capirlo, tutto sarà più facile. Se qualcuno insulta il Corano o i Veda, come ti senti? Riesci a riderne o ti arrabbi? Se qualcuno insulta la Gita, oppure Krishna, o Rama, o Cristo, riesci a riderne? Se non riesci a vedere attraverso le parole, se non riesci a vedere che si tratta di semplici parole, se la cosa ti ferisce, ti sarà difficile abbandonarle. (p. 239)
  • Sii totalmente muto e sordo, anche solo per pochi istanti. Non potrai andare da nessun'altra parte, se non dentro te stesso; ti accorgerai improvvisamente di stare in te stesso, senza poterti più muovere. Ecco perché il silenzio è stato tanto usato. In esso, tutti i ponti per andare verso l'altro vengono rotti. (p. 246)
  • L'animale è il tuo seme. Non lottare contro di esso. Il tantra non lo condanna, lo ama, perché tutto il futuro è nascosto in lui. Conoscilo a fondo, e a quel punto potrai usarlo e dirgli grazie. (p. 259)
  • Tu hai sentito dire che Dio ha creato il mondo, ma io ti dico che tu hai il potenziale di creare Dio, e a meno che non lo crei, non sarai mai appagato. Per cui non pensare che Dio sia all'inizio. (p. 261)
  • La mente vuole certezze, ma la vita è incertezza. Per questo la mente è contro l'amore e a favore del matrimonio, perché il matrimonio è una cosa fissa: è una certezza. (p. 270)
  • L'AUM è il limite del suono, oltre non puoi andare. Per questo l'AUM è stato tanto usato, non solo in India, ma in tutto il mondo. L'"Amen" dei cristiani-musulmani non è altro che l'AUM in altra forma, ma con gli stessi suoni. (p. 281)
  • La prima è questa: quando ti addormenti attraverso i mantra o l'ipnosi, crei con facilità delle illusioni che ti sembreranno estremamente reali. Nel sonno comune puoi produrre sogni, ma quando ti svegli sai che erano solo dei sogni. (p. 288)
  • Osserva il momento in cui il suono non è presente, poi chiudi gli occhi. Quindi osserva l'attimo in cui il suono viene creato, il colpo iniziale e accompagnati a esso. Il suono si affievolirà sempre più, diventerà sempre più sottile e alla fine non ci sarà più. A quel punto ricreane un altro; sii consapevole, all'erta. Accompagnati il suono sino alla fine: osserva entrambe le polarità del suono, l'inizio e la fine. (p. 292)
  • L'iniziazione ai mantra significa che, quando ti sei arreso, il Maestro entra in te, nel tuo corpo, nella tua mente e nel tuo spirito, alla ricerca di un suono tale per cui, cantandolo, ti trasformerai in un altro uomo, in un'altra dimensione. (p. 316)
  • L'Uno si manifesta come due a causa delle nostre limitazioni, poiché non siamo in grado di vedere il Tutto. Nell'istante in cui riusciamo a vederlo, l'Uno appare come tale. La divisione non esiste nella realtà, ma nelle nostre conoscenze limitate. (p. 325)
  • Il suono deve essere usato come un passaggio verso la sensazione. (p. 330)
  • La felicità non è un risultato: è una conseguenza. Se ti dico che amando sarai felice, la felicità sarà una conseguenza, non un risultato. Se pensi che devi amare, poiché vuoi essere felice, non ne verrà fuori nulla. (p. 354)
  • In amore profondo, gli amanti hanno sempre avuto la sensazione che questo fosse il momento giusto per morire. Se la morte arrivasse, sarebbe benvenuta, perché sono aperti anche alla morte. Se sei aperto alla vita, sarai aperto alla morte. Se sei chiuso alla vita, sarai chiuso alla morte. (p. 363)
  • Ma lo yoga attira perché tutti sono egoisti. Il tantra non attira mai all'inizio. Il tantra attira solo ai livelli più profondi, attira solo coloro che hanno veramente lavorato su se stessi, lottando tramite lo yoga per molte vite. A quel punto il tantra li attira perché sono in grado di capire. Di solito, non sei attratto dal tantra. E se ne sei attratto, lo sei per i motivi sbagliati, quindi cerca di comprendere anche questi. (p. 407)
  • Il tantra dice di scordarti di Dio. Se sei l'animale, comprendi questo animale nella sua totalità. Proprio in quella comprensione Dio crescerà; se non riesce a crescere attraverso quella comprensione, scordatelo; non potrà mai venire alla luce. (p. 416)

I segreti del Tantra (vol. III)

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Sigmund Freud ha detto, da qualche parte, che l'uomo nasce nevrotico. Questa è solo una mezza verità. L'uomo non nasce nevrotico, ma viene al mondo all'interno di un'umanità nevrotica e la società che ci circonda conduce tutti, prima o poi, alla nevrosi. L'uomo nasce naturale, autentico, normale, ma quando il neonato diventa parte della società la nevrosi comincia a manifestarsi.

Citazioni

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  • Resta nel presente. Godi dell'incontro di due corpi, di due anime; unitevi, fondetevi e dissolvetevi l'uno nell'altra. Dimentica che stai andando da qualche parte. Resta nel momento senza dirigerti altrove, dissolviti. Tepore e amore dovrebbero diventare la situazione in cui due persone si dissolvono l'una nell'altra. Ecco perché, se non c'è amore. (p. 23)
  • Il sesso è solo l'inizio, non la fine. Ma se manchi l'inizio, mancherai anche la fine; non puoi evitare l'inizio, se vuoi raggiungere la fine. (p. 45)
  • La morale è come la magia. Parla in continuazione dell'uomo perfetto, ma non sa cosa sia l'uomo reale. (p. 46)
  • E terzo: nel sesso sei naturale per la prima volta. Il falso viene perso; le maschere, le facciate cadono; la società, la cultura e la civiltà non ci sono più. Sei parte della natura, come gli alberi, gli animali e le stelle. Sei all'interno di qualcosa di più grande: il cosmo, il Tao. Galleggi in esso. Non puoi nemmeno nuotare: non esisti più. Galleggi semplicemente, (p. 48)
  • Uccidere una madre è il peccato più grande, e mi chiedo se ti sei mai chiesto il perché. Il motivo è che ognuno avverte un profondo odio verso la propria madre. (p. 78)
  • Quando prendi molto sul serio il mondo, non puoi sapere cosa sia la felicità. La felicità accade unicamente quando hai messo radici in una visione del mondo secondo la quale tutto non è altro che un gioco. (p. 128)
  • Porta tutto alla superficie. Accetta la tua umanità, la tua animalità. Qualunque cosa sia presente, accettala senza condanne. Esiste, siine consapevole. C'è l'avidità: non provare a farne una non-avidità, non puoi. (p. 136)
  • Senza un grande sforzo, è difficile avere la percezione di sé in quanto spazio infinito. Ci si identifica con i limiti. È più facile sentirsi limitati. (p. 144)
  • Nei monasteri Zen i monaci siedono per anni, tutto il giorno. Penserai che stiano meditando. No! Stanno semplicemente seduti, in silenzio. (p. 160)
  • Il divino non è solo in te, ricorda: è in tutti gli animali. E non solo negli animali: è in ogni albero e nelle rocce. Il divino è il centro fondamentale di ogni cosa. Puoi perderlo solo diventando falso, e puoi ottenerlo solo tornando a essere autentico. (p. 163)
  • Prova, innanzitutto, a comprendere che cos'è un'onda, e poi potrai capire in che modo tale consapevolezza delle onde può aiutarti a entrare in meditazione. (p. 170)
  • Quando la tua mente fluttua, esistono due entità: una sono le nuvole, i pensieri, gli oggetti, le immagini; l'altra è la consapevolezza, la mente stessa. Se presti troppa attenzione alle nuvole, agli oggetti, ai pensieri e alle immagini, hai dimenticato il cielo. (p. 178)
  • Le donne sono molto sensibili al riguardo: non le puoi ingannare. Possiedono una maggiore sensibilità al tocco fisico, per cui sanno. (p. 184)
  • La vita è un paradosso. Per arrivare vicino devi viaggiare lontano, e ciò che è già conseguito lo devi conseguire un'altra volta. (p. 219)
  • Sei già ciò che va raggiunto. Per quanto riguarda l'essenza, non bisogna conseguire nulla di nuovo. Devi solo scoprire, svelare, schiudere quella che è già la realtà. (p. 219)
  • Il samsara e il nirvana, il mondo e lo stato liberato di consapevolezza, non sono due cose, ma solo due atteggiamenti, due scelte. Puoi scegliere entrambi. A causa di una certa attitudine mentale puoi essere nel mondo, ma lo stesso mondo si trasforma nel nirvana, nell'estasi assoluta, semplicemente cambiando attitudine. (p. 219)
  • La morte è improvvisa, e così il samadhi. Anche l'esplosione spirituale è subitanea! È come la morte. È più simile alla morte che alla vita: è improvvisa; può avvenire in qualsiasi momento. (p. 225)
  • Azioni molto semplici come uno starnuto possono essere usate come stratagemmi, perché, per quanto semplici appaiano, sono molto complesse, e il meccanismo interiore è qualcosa di molto delicato (p. 226)
  • Se definisci santo un uomo, hai creato il peccatore. Adesso, da qualche parte, dovrai condannare qualcuno, perché il santo non può esistere senza il peccatore. (p. 237)
  • Non lottare contro l'immoralità. Prova semplicemente a trasformare il tuo sonno. (p. 251)
  • Solo una cosa può trasformarti, può operare un mutamento, ed è la consapevolezza. (p. 251)
  • Osserva le persone caste: la loro mente diventa totalmente sessuale. Fanno sogni sessuali, ingaggiano una battaglia contro il sesso. Hanno sempre qualche fantasia al riguardo, sono ossessionate. (p. 261)
  • Lo sforzo è necessario per tutte le cose del mondo. Se vuoi fare qualcosa nel mondo, qualsiasi cosa, è necessario lo sforzo. Ma se vuoi fare qualcosa nella dimensione interiore, non è necessario alcuno sforzo. Il semplice rilassamento è sufficiente. Il non fare è l'arte necessaria in questo contesto, così come il fare lo è nel mondo esterno.
    Questa consapevolezza passiva è la chiave, ma non farti confondere dal linguaggio. Comincia con lo sforzo. Tieni a mente che lo devi abbandonare, e abbandonalo. Anche abbandonarlo sarà uno sforzo, ma arriverà un momento in cui ogni cosa se ne sarà andata. A quel punto sei, senza fare nulla: semplicemente presente, puro essere. Questo "essere" e il samadhi, la consapevolezza cosmica, e tutto ciò che vale la pena conoscere, vale la pena avere, vale la pena essere ti accade in quello stato. (p. 266)
  • La conoscenza di sé è un processo negativo. Non puoi conoscerti direttamente; puoi solo eliminare progressivamente gli oggetti di conoscenza; continua a eliminarli. (p. 285)
  • Nessuna rivoluzione è davvero necessaria. Il mondo è già una rivoluzione, in perenne mutamento. (p. 289)
  • L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. (p. 296)
  • I cristiani hanno interpretato Gesù in modo sbagliato: secondo loro Dio è buono, amorevole. Non è questo il significato. Gesù dice che Dio è amore. Semplicemente uguaglia Dio e l'amore. Puoi dire "amore" o "Dio": significano la stessa cosa. Dio non ama: è l'amore stesso. Se riesci ad amare, sei entrato nel divino. (p. 300)
  • Quindi la vera domanda non è come conoscere se stessi. La vera domanda è conoscere in che modo non stai conoscendo te stesso, come stai mancando una realtà tanto ovvia, una verità tanto fondamentale da esserti così vicina; com'è possibile che continui a non vedere. Devi aver creato uno stratagemma, altrimenti è difficile scappare da se stessi. Devi aver eretto dei muri; in un certo senso, stai ingannando te stesso. (p. 321)
  • Quando tocchi qualcuno, limitati a toccare; non dire che la pelle è liscia e bellissima. In quel caso stai mancando: ti sei spostato nei sogni. Qualunque cosa sia la pelle, è qui e ora. Toccala e lascia che ti sia rivelata. Quando vedi un bel viso, lascia entrare quel volto. Non interpretarlo, non dire nulla. Non mettere in mezzo la tua vecchia mente. (p. 323)
  • L'uomo vive nella speranza, ma questa non è vita, perché speranza vuoi dire sogno. Se non vivi qui e ora, non sei vivo. Sei un peso morto, e quel domani che appagherà tutte le tue speranze non arriverà mai. (p. 330)
  • Secondo questo sutra, il mondo e il nirvana non sono due cose, ma una sola; il paradiso e l'inferno, la schiavitù e la liberazione non sono due cose, ma una sola. È difficile, perché riusciamo a concepire una cosa solo se pensiamo in termini di polarità opposte. (p. 336)
  • Qualsiasi desiderio è una schiavitù; anche se desideri Dio o la liberazione è una schiavitù. Né la liberazione può accadere se questo desiderio non sparisce totalmente. Per cui, ricorda, non puoi desiderare la liberazione: è impossibile, contraddittorio. (p. 345)
  • Il sesso è la sorgente della creatività; il divino l'ha usato per la creazione. La sessualità è esattamente come la gelosia, la rabbia e l'avidità: è sempre distruttiva. Il sesso non lo è, ma noi non conosciamo il sesso puro. Conosciamo solo la sessualità. (p. 361)
  • La colonna vertebrale ha due estremità. L'inizio è il centro sessuale, la fine il sahasrara, il settimo centro in cima alla testa. L'inizio della spina dorsale è collegato alla Terra, e il sesso rappresenta la cosa più terrena in te. Dal primo centro della tua spina dorsale sei in contatto con la natura, con quella che il Shankya ha definito prakriti, la Terra, il materiale. Dall'ultimo centro, o secondo polo, il sahasrara, situato nella testa, sei in contatto con il divino. Questi sono i due poli della tua esistenza. (p. 375)
  • Qui sono descritte le tecniche affinché questo avvenga, affinché l'energia possa muoversi verticalmente ed elevarsi dentro di te, raggiungendo nuovi centri; affinché nuove energie ti siano rivelate, rendendoti una persona nuova a ogni movimento. E nell'istante in cui la tua energia si sprigiona dal sahasrara, il polo opposto al sesso, non sei più un uomo. A quel punto non appartieni a questa Terra; sei diventato divino. (p. 376)
  • Chiudi gli occhi e immaginati come se fossi luce. Non è semplicemente immaginazione. All'inizio lo è, ma si tratta anche di una realtà, perché ogni cosa è fatta di luce. (p. 378)
  • Esistono due tipi di orgasmo: quello sessuale e quello spirituale. L'orgasmo sessuale viene dal centro inferiore, quello spirituale dal centro superiore. Dal punto più elevato incontri ciò che è più elevato, dal punto più in basso ciò che sta più in basso. Puoi fare questo esercizio anche mentre sei concretamente impegnato nell'atto sessuale: entrambi i partner possono farlo. Muovi l'energia verso l'alto, e l'atto sessuale diventa una sadhana tantrica, si trasforma in meditazione. (p. 383)
  • Quando dico che la consapevolezza non può essere raggiunta dalla mente, voglio dire che non puoi raggiungerla pensandoci su. Puoi continuare a pensarci all'infinito, ma ti muoverai in un circolo. La devi praticare, la devi "fare". (p. 412)

I segreti della gioia (vol. IV)

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Quando guardo nei tuoi occhi, non ti vedo presente; è come se fossi assente. Vivi distrattamente, immemore: questa è l'origine di ogni sofferenza. Puoi essere vivo senza essere affatto presente, ma in quel caso la tua esistenza diventerà noiosa; ed è ciò che è successo. Pertanto, quando guardo nei tuoi occhi, non ti trovo; devi ancora venire alla luce, devi ancora essere. C'è una possibilità, un'occasione favorevole, ma tu ancora non sei.

Citazioni

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  • La psicologia occidentale si è accorta solo di recente della dimensione onirica. In realtà, solo con Freud i sogni sono diventati importanti. Ma presso gli hindu questa è una delle idee più antiche: non puoi conoscere davvero una persona se non sai cosa sta facendo nei suoi sogni. (p. 34)
  • L'oscurità è la madre, l'utero: sdraiati e immagina di trovarti dentro l'utero di tua madre. Diventerà qualcosa di reale, di caldo, e prima o poi comincerai a sentire che l'oscurità, l'utero, ti sta avvolgendo da ogni lato. Tu sei in esso. (p. 78)
  • Meditazione vuol dire creare uno zero interiore in cui tutti i limiti e le divisioni scompaiono. Questo ti dona l'occhio autentico, il terzo occhio, il darshan. Adesso possiedi i veri occhi per vedere. Per questi occhi autentici la realtà è limpida, aperta e rivelata. E quando la realtà è rivelata, non esistono problemi. (p. 100)
  • E, per me, quando stai lavorando sul mondo esteriore, devi avere una mentalità scientifica, quando stai lavorando su te stesso, devi avere una mentalità religiosa. Non creare conflitti: non sono necessari. Non portare la scienza nel mondo interiore né la religione in quello esteriore. (p. 106)
  • Come puoi temere qualcosa che non hai mai incontrato? Come puoi farti spaventare da ciò che non conosci? Per averne paura, lo devi almeno conoscere. Quindi, in realtà, non hai paura della morte. La paura riguarda qualcos'altro. Non hai mai vissuto: questo crea la paura della morte. (p. 126)
  • Pensaci per un momento: se la vita fosse davvero sicura, sarebbe già morta. Una vita totalmente sicura non può essere viva, perché è andata perduta l'avventura stessa. Se sei protetto da tutti i pericoli, sei morto. L'essenza della vita è l'avventura, il pericolo, l'insicurezza. È coinvolta la morte. (p. 134)
  • La paura crea il nemico, il nemico crea la difesa e la difesa crea l'attacco. Diventi violento, stai costantemente in guardia, sei contro tutti. Questo va compreso: sei hai paura, sei contro tutti. (p. 145)
  • L'ego è irreale, perché tu non sei isolato: sei tutt'uno con la realtà. Esisti come sua parte organica, non puoi esserne separato. Se ne fossi separato, non potresti vivere nemmeno per un istante. A ogni respiro sei collegato con il cosmo, a ogni istante vai avanti e indietro, incontri il reale e torni indietro. (p. 167)
  • Sviluppa la tua sensibilità. Quando tocchi, ascolti, mangi o fai un bagno, permetti ai tuoi sensi di essere aperti. E non pensare: senti. (p. 174)
  • Se senti la presenza dei pensieri, il loro affollamento, puoi avvertire anche questo: che i pensieri non sono tuoi. Quella calca è arrivata fino a te, ti si è radunata intorno, ma non ti appartiene. (p. 175)
  • La spiritualità è la ricerca dell'essere autentico che è dentro dite: io devo conoscere qual è la mia realtà. Una volta conosciuta, termina qualsiasi ricerca di esperienze. Non occorre più cercare qualche nuova avventura. Quando conosci la vera realtà interiore, l'essere autentico, cessa ogni ricerca. (p. 207)
  • Non è il corpo a porsi come una barriera tra te e la realtà, ma il tuo attaccamento a esso. Una volta che saprai che l'attaccamento non esiste, per te il corpo non ci sarà più. Piuttosto, l'esistenza intera si trasformerà nel tuo corpo, quest'ultimo diventerà parte dell'esistenza totale, non sarà più qualcosa di separato. (p. 216)
  • Se sei confinato in un luogo, sarai infelice, perché tu sei sempre più vasto dello spazio in cui ti limiti. (p. 219)
  • Il primo sutra serve a mettere da parte il corpo; il secondo, la mente, il corpo interiore. Nemmeno la morte può separarvi: solo la meditazione è in grado di farlo. Ecco perché la meditazione è una grande morte, una chirurgia più profonda della morte stessa. Per questo fa tanta paura. La gente parla sempre di meditazione, ma non la pratica mai. Parla, scrive e discute su di essa, ma non la fa mai. La meditazione suscita una paura profonda, la paura della morte. (p. 226)
  • E l'uomo ha completamente smarrito il silenzio. Anche quando non stai facendo nulla, non sei in silenzio, la mente continua a fare una cosa o l'altra. A causa di questo incessante chiacchiericcio interiore, non ti relazioni ad alcunché. Non sei connesso nemmeno con le persone che ami, perché questo chiacchiericcio è sempre presente. (p. 230)
  • Dopo la crocifissione di Gesù, l'umanità non è entrata nel regno di Dio. Se lui ha sofferto per noi, se la sua crocifissione è stata l'espiazione della nostra colpa e dei nostri peccati, allora Gesù è un fallimento, perché la colpa, i peccati e la sofferenza continuano. In tal caso, la sua sofferenza è stata inutile, perché la crocifissione non ha avuto successo. Il cristianesimo, semplicemente, presta fede a un mito. (p. 250)
  • Dio non esiste, ma sarà presente quando arriverai alla fine. Non è qualcosa che esiste già, è un'evoluzione, la tua stessa evoluzione. Quando raggiungi un punto in cui sei totalmente conscio, Dio esiste. Ma non discutere, anziché sprecare energia in discussioni, usala per trasformare te stesso. (p. 253)
  • Il Tantra afferma che non puoi raggiungere l'uno lottando nella dualità, non puoi giungere a un punto non-duale scegliendo uno dei due poli. Non sarà la scelta a condurti all'uno, ma l'osservazione priva di scelta: una testimonianza imparziale. (p. 263)
  • Io vedo te, poi qualcun altro, e così all'infinito. Dalla nascita alla morte non faccio altro che vedere oggetti. Ma colui che vede, che osserva questo processo, viene dimenticato, smarrito nella folla. La folla è costituita di oggetti e il soggetto va perduto. (p. 266)
  • E non porre limiti a questa percezione, sentila in modo illimitato. Non crearle un confine intorno: non ce ne sono. Essa non finisce mai. Il mondo non comincia e non finisce da nessuna parte, l'esistenza non ha inizio né fine. Anche tu non hai inizio né fine. (pp. 280-281)
  • Se riesci a percepire in te stesso un punto che è sia il conoscitore sia il conosciuto, hai trasceso l'oggetto e il soggetto, la materia e la mente, l'esteriore e l'interiore. Sei arrivato a un punto in cui il conoscitore e il conosciuto sono una cosa sola: non esiste divisione. (p. 318)
  • Il tempo esiste per chi deve raggiungere una meta. Ricorda: il tempo può esistere solo quando devi arrivare da qualche parte. Se non devi raggiungere nulla, il tempo che senso ha? Non c'è fretta. (p. 337)
  • La vita è contraddittoria in sé, quindi la verità non può essere non-contraddittoria, solo le bugie possono essere coerenti. (p. 338)
  • L'unica cosa presente nelle profondità del tuo essere è il tuo sé testimone, la tua consapevolezza: essa resta uguale, mentre tutto il resto cambia. E se ti aggrappi a un oggetto del mondo dei mutamenti, soffrirai. Non puoi farci nulla. Stai cercando l'impossibile, ecco perché soffri. So che non l'hai scelto, ma non è questo il punto. Se soffri, hai scelto indirettamente di soffrire. (p. 392)

I segreti del risveglio (vol. V)

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La vita non è un problema, ma un mistero. Per la scienza la vita è un problema, ma per la religione è un mistero. Un problema può essere risolto, un mistero no: può essere vissuto, ma non risolto. La religione non offre soluzioni né risposte. La scienza offre risposte, la religione non ne ha alcuna.

Citazioni

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  • La materia – l'esistenza materiale, il mondo – e Dio non sono due cose distinte, due prospettive, due modi di vedere le cose: sono lo stesso fenomeno osservato da due diversi centri dell'essere. (p. 32)
  • Un poeta è una persona che, per alcuni secondi, è volata nel mondo dei mistici, ha intravisto qualcosa. (p. 34)
  • Concentrati sui seni, diventa una cosa sola con essi e dimentica il resto del corpo. Sposta tutta la tua consapevolezza sui seni, e ti accadranno molte cose. Se riesci a farlo, se riesci a concentrarti totalmente sui seni, tutto il corpo perderà peso e una sensazione di profonda dolcezza ti avvolgerà. Pulserà intorno, dentro, sopra e sotto di te. (p. 88)
  • Tutte le religioni nascono in un clima festoso... E quando la festa scompare, sappi che la religione è morta. Ogni volta che nasce una nuova religione, tutte quelle antiche vi si oppongono, perché di nuovo la festa farà la sua comparsa. (p. 105)
  • La solitudine diventa lo specchio. La società è l'inganno. Ecco perché hai sempre paura di stare da solo: sarai costretto a conoscerti nella tua nudità. Essere soli è difficile, ti spaventa. Ogni volta che sei solo, cominci immediatamente a fare qualcosa per uscire dalla solitudine. (p. 123)
  • La madre è fondamentale, il padre è un frutto della società, e può essere accantonato. Dipende dall'istituzione, dal modo di pensare della società. Viceversa la madre non può essere scartata. Per cui, le religioni che concepiscono Dio come una madre in realtà sono più profonde: quando entri in Dio Madre e diventi una cosa sola con lei, sei entrato nell'utero eterno. Non soffrirai più; non sarai più espulso. (p. 163)
  • Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. (p. 177)
  • Purtroppo, non appena ti sposi, sei morto; la relazione non è viva. A quel punto, è diventata una legge, non una relazione; è un fenomeno legale, non una cosa viva. (p. 184)
  • Il matrimonio è definibile, l'amore indefinibile. In questo modo, sei entrato nel mondo delle definizioni. (p. 184)
  • La paura della trasformazione è come la paura della morte. È una morte; perché il vecchio scomparirà e il nuovo verrà alla luce. Tu non ci sarai più, darai origine a qualcosa che ignori totalmente; se non sei pronto a morire, il tuo interesse per la meditazione è falso, perché solo chi è pronto a morire rinascerà. Il nuovo non può essere un proseguimento del vecchio. (p. 217)
  • Per una persona illuminata, le cose si trovano all'esterno e non ci sono ponti tra lei e le cose. Il ponte si è rotto. L'illuminato procede da solo. Vive da solo. Segue se stesso. Nient'altro può possederlo; ecco perché abbiamo chiamato questa realizzazione moksha, libertà totale, mukti. Egli è totalmente libero. (p. 225)
  • In Occidente si fanno molte ricerche sul fenomeno del sesso, perché le persone sono sempre meno capaci di orgasmi profondi; fanno sesso, ma senza estasi. È diventato qualcosa di noioso, tutti si sentono solo frustrati e indeboliti. È una routine. Non sanno cosa stanno facendo. Il senso dell'attività sessuale è un'estasi profonda attraverso l'orgasmo; se non accade, è inutile, futile e anche dannoso. Molte scuole di psicologia lavorano sulla domanda: "Cos'è successo all'uomo? Perché non raggiunge l'orgasmo tramite il sesso? Perché c'è tanta insoddisfazione? ". (p. 260)
  • Il samadhi, lo scopo supremo dello Yoga e del Tantra, è un orgasmo profondo con l'universo stesso, con l'esistenza stessa. Il guru sta solo cercando di aiutarti, di portarti al punto in cui puoi almeno abbandonare l'ego. (p. 261)
  • In una delle sue lettere, Nietzsche scrive: "Posso credere solo in un dio danzante", ma non riuscì a trovarne. Se avesse conosciuto qualcosa di Shiva, la sua vita sarebbe stata totalmente diversa: Shiva è il dio che danza. (p. 270)
  • Ricorda una cosa fondamentale: se non elimini gli schemi mentali, se non ti de-strutturi, se non annulli il tuo condizionamento e ti de-condizioni, non conoscerai la realtà, ma solo interpretazioni. Quelle interpretazioni sono frutto della tua mente. (p. 278)
  • Quando sorge il desiderio, proprio all'inizio, al primo bagliore, al primo accenno che un desiderio sta nascendo, osservalo con la tua consapevolezza totale, con la totalità del tuo essere. Non fare nulla. Non occorre altro: in presenza della totalità dell'essere l'osservazione è così vivida che il seme viene incenerito, senza alcuna lotta, né conflitto o antagonismo. (p. 282)
  • Se chiedi agli hindu cosa pensano di Gesù, si metteranno a ridere. La follia si replica ovunque, e la realtà è che ognuno di noi è il figlio unigenito di Dio, lo siamo tutti indistintamente! Non è possibile altrimenti: voi venite dalla stessa sorgente, che tu sia Gesù, Krishna, A, B o C, un qualcuno o un nessuno. E ogni io, ogni consapevolezza, si relaziona immediatamente al divino. Gesù stava dando semplicemente una tecnica. Fu frainteso. (p. 289)
  • La vita è sesso. La parola sesso non va limitata alla riproduzione: l'intero gioco dell'energia vitale è sesso. La riproduzione è solo una parte di quel gioco. Ogni volta che due energie si incontrano – negativa e positiva – entra in gioco il sesso. (p. 293)
  • Krishnamurti attrae, perché consiglia di abbandonare tutti i sistemi. Se riesci ad abbandonare ogni sistema, non sarai più confuso, ma dipende da te. Può succedere – come succede quasi sempre – che accanto a questo nuovo sistema basato sulla demolizione di ogni sistema, restino anche tutti i vecchi sistemi. Ragion per cui si è aggiunto un elemento di confusione in più. (p. 312)
  • Le Upanishad dicono che il mondo è illusorio, la materia è illusoria, ma solo dopo cinquemila anni la scienza può fare la stessa affermazione. Le Upanishad affermano che in profondità l'energia è consapevole: la scienza impiegherà altri cinquemila anni. Il misticismo è un salto, la scienza un movimento molto lento. (p. 333)
  • Tu sei soltanto quando smetti di pensare. Non appena smetti di pensare, l'interiorità accade; se non pensi, va tutto bene. È come se una guida interiore fosse all'opera. (p. 335)
  • Ogni volta che qualcosa arriva dall'inconscio freudiano, ti sentirai disturbato, a disagio, irrequieto; ogni volta che qualcosa arriva dalla guida, ti sentirai così felice, sereno, rilassato, a casa, da non riuscire neppure a immaginarlo: avvertirai con estrema naturalezza che questo è inconscio autentico. (p. 357)
  • La dimensione del gioco va applicata a tutta la tua vita: qualunque cosa tu stia facendo, sii in quell'attività in modo così totale che lo scopo è irrilevante; puoi ricavarne qualcosa, oppure niente, non ci pensi: tu stai giocando, ti stai divertendo. Ecco cosa intende Krishna quando dice ad Arjuna di lasciare il futuro nelle mani del divino. Il risultato della tua attività è nelle mani del divino: tu agisci semplicemente; un simile agire diventa un gioco. (p. 382)

La dottrina suprema

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Non so dove iniziare o dove finire perché la vita stessa non ha principio e non ha fine. Come queste colline che vi circondano, o le nuvole che vagano sopra di voi, o come il cielo, anche voi siete senza principio e senza fine. Nulla inizia mai, né finisce. E ciò che può avere un inizio o una fine sarà inevitabilmente artificiale. La natura permane sempre, è imperitura. Esiste sempre.

Citazioni

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  • Quando voi non siete, il Divino si manifesta. Quando voi siete, il Divino è assente.
  • Quando dentro di te non esistono più parole, quando ogni schema verbale scompare definitivamente, quando l'intelletto non funziona più, quando la mente non è affatto presente per ricordare, allora accade: allora esperimenti.
    E quando la mente riappare, quando la memoria riprende a funzionare, quando l'intelletto si impadronisce di nuovo del tuo essere, l'esperienza è già tramontata.

La mente che mente

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  • Mangiare carne è sensibilità, se sei stato allevato in una casa in cui nessuno ha mai pensato al vegetarianesimo; se anche se ne è parlato, lo si è fatto per deridere i vegetariani: "Quegli sciocchi che pensano, diventando vegetariani, di essere diventati religiosi!". Se invece sei nato in una casa di vegetariani, in una famiglia vegetariana, vedrai chi mangia carne come un mostro: "Non sono affatto persone, sono intoccabili, non sono esseri umani, sono animali!" (p. 220)
  • Il mio insegnamento è semplicissimo, dritto al punto essenziale: vivi momento per momento, muori al passato, non proiettare alcun futuro ... godi il silenzio, la gioia, la bellezza di questo momento. (p. 233)

La vita è gioco

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  • Un pessimista può diventare ottimista; un ottimista può diventare pessimista. Un pessimista non è altro che un pessimista a testa in giù, e viceversa.
  • Il pessimista continua a cercare il lato oscuro delle cose, negando quello più luminoso; accetta solo una mezza verità. L'ottimista nega il lato oscuro delle cose, accettandone solo quello luminoso; anche lui è nel vero solo a metà.
  • Se il pessimista ha torto, l'ottimista non ha ragione; né l'uno né l'altro sono pronti ad accettare la verità così com'è. Entrambi scelgono.
  • L'amore è la vera morte, perché l'ego si dissolve completamente.

Citazioni su Osho Rajneesh

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  • Abbiamo gli pseudoguru di tradizione indiana o simile Rajneesh (Bahgwan Shree, detto Osho), il Guru della psicologia può costituire un esempio significativamente negativo. (Josef Sudbrack)
  • Era un uomo dagli occhi grandi e profondi, con un sorriso ammaliante e un naturale, per quanto a volte sboccato, senso dell'umorismo. La sua voce sibilante, solitamente diffusa a basso volume da un microfono durante il darshan mattutino, possedeva un timbro vagamente ipnotico. In qualche modo, essa serviva ad alleviare l'altrettanto ipnotica banalità dei suoi sermoni. (Christopher Hitchens)
  • Nel complesso, il suo insegnamento era innocuo, se non fosse stato per un cartello – affisso all'ingresso della tenda dove il guru predicava – che non ha mai mancato di irritarmi e che recitava: «Calzature e teste devono essere lasciate all'ingresso». Lì vicino c'era una pila di scarpe e sandali e io, nella mia condizione ispirata, riuscivo quasi a figurarmi una catasta di menti vuote e abbandonate attorno a questo motto meschino e letteralmente insensato. (Christopher Hitchens)

Bibliografia

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  • Osho Rajneesh, Con te e senza di te, traduzione di D. Petrini e S. A. Videha, Oscar Mondadori, Milano, 2005. ISBN 8804551739
  • Osho Rajneesh, Il libro dei segreti (The book of the secrets, vol. I), traduzione di Tea Pecunia Bassani e Swami Anand Videha, Bompiani, 2008.
  • Osho Rajneesh, I segreti della trasformazione (The book of the secrets, vol. II), traduzione di Gagan Daniele Pietrini e Swami Anand Videha, Bompiani, 2007.
  • Osho Rajneesh, I segreti del tantra (The book of the secrets, vol. III), traduzione di Gagan Daniele Pietrini, a cura di Swami Anand Videha, Bompiani, 2008.
  • Osho Rajneesh, I segreti della gioia (The book of the secrets, vol. IV), traduzione di Gagan Daniele Pietrini, a cura di Swami Anand Videha, Bompiani, 2008.
  • Osho Rajneesh, I segreti del risveglio (The book of the secrets, vol. V), traduzione di Gagan Daniele Pietrini, a cura di Swami Anand Videha, Bompiani, 2008.
  • Osho Rajneesh, La dottrina suprema (The Supreme Doctrine), traduzione di Swami Anand Videha, Bompiani, 1998.
  • Osho Rajneesh, La mente che mente, traduzione di S. A. Videha, Feltrinelli, 2006. ISBN 88-07-81908-2
  • Osho Rajneesh, La vita è gioco: La risposta consapevole alla legge dell'abbondanza, DeAgostini. ISBN 8841877243
  1. To me Mother Teresa and people like her are hypocrites: saying one thing but doing something else behind a beautiful facade. It is the whole game of politics–the politics of numbers.
    And she says, 'For the adjectives you add to my name I forgive you with great love.' First of all, love need not forgive because in the first place it is not angered. To forgive somebody first you have to be angry; that is a prerequisite.
    I don't forgive Mother Teresa at all, because I am not angry at all. Why should I forgive her? She must have been angry. This is why I want you to start meditating on these things. It is said that Buddha never forgave anybody for the simple reason that he was never angry. How can you forgive without anger? It is impossible. She must have been angry. This is what I call unconsciousness: she is not aware of what she is writing.
    (Da Osho exposes Mother Teresa, oshoworld.com).
  2. La quinta tecnica.

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