Citazioni sul tennis.

Uno scambio (Sir J. Lavery, 1885)

Citazioni

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  • A mio avviso il tennis è uno degli sport mentalmente più duri, perché sei sempre solo. Sei molto solo in campo, non hai nessuno da criticare o a cui chiedere aiuto, sei tutto solo e se ti capita di avere una giornata storta, hai una giornata storta e la devi affrontare. Negli sport di squadra se hai una giornata storta, la tua squadra può comunque vincere, puoi lasciar perdere o sostenere il tuo compagno, lui fa goal e tutto va bene, la tua squadra vince e tu mantieni la fiducia vincente. Nel tennis sei solo. È questa la cosa più sfiancante. (Ernests Gulbis)
  • Che diavolo ne sapete voi di cosa significa giocare a tennis? Quando sono sul campo di tennis, do tutto me stesso! Capito? Tutto quello che ho resta su quel maledetto campo! Ma non potete capirlo perché voi non giocate! (Borg McEnroe)
  • Come tennista, sono da sola in campo. Tante cose influiscono e ti colpiscono: la pressione, l'avversario, il colpo successivo e le aspettative. (Angelique Kerber)
  • Di tutti gli sport mostrati dal piccolo schermo, il tennis è per eccellenza lo sport acustico. [...] Ai tradizionali rumori della pallina che viene colpita, e che sono la firma sonora di questo sport (colpi che diffondono un'eco secca, che l'orecchio saggia, soppesa come un indizio per valutare i limiti dello spazio), si aggiungono ora eventi lievi e sottili, che la banda passante del suono televisivo trasmette perfettamente: rapidi fruscii prodotti dal gioco di gambe degli atleti sul terreno, respirazione affannata e talvolta grida, quando la fatica li obbliga a fare più sforzo. Tutta una storia acustica, ma con il flou narrativo caratteristico dell'universo dei rumori. (Michel Chion)
  • È difficile farsi amici nel giro. Il tennis è uno sport individuale: giochi la tua partita e te ne vai. (Gabriela Sabatini)
  • È meglio vedere un film che un incontro di tennis perché non sopporto di vedere qualcuno che potrebbe perdere. (Andy Warhol)
  • È nettamente il più difficile di tutti, perché è il più complesso a livello mentale, [...], non c'è un altro sport con un simile dispendio psichico. Il dover capire chi hai davanti, come una partita può cambiare in un istante. [...] Il pendolo oscilla in modo molto più rapido rispetto a tutti gli altri sport. (Federico Buffa)
  • È questo il motivo per cui il tennis è così terribile.[1] Invidio davvero altri sport, i grandi sport di squadra... basket, hockey, calcio. Hanno sempre un tempo fisso entro il quale giocare, hanno calendari fissi, conoscono l'intero calendario con un anno d'anticipo. Possono pianificare tutto, come ad esempio quando raggiungeranno il picco di forma. E hanno partite dalla lunghezza costante. (Ernests Gulbis)
  • È uno sport troppo duro e troppo noioso! Una palla di qua, una di là, faticoso... Vuoi mettere come si diverte di più un ragazzino che gioca a calcio o in un qualsiasi sport di squadra? (Peter Lundgren)
  • Il 1989, dal momento in cui ho vinto il Roland Garros, è stato l'anno più duro della mia vita. Ho scoperto che vincere nel tennis non porta gioia, porta pressione. (Michael Chang)
  • Il gioco è mentale per il 50%, fisico per il 45% e tennistico per il 5%. (Juan Carlos Ferrero)
  • Il tennis è come un gioco di scacchi. Devi manovrare, conoscere i punti di forza e debolezza del tuo avversario. (Althea Gibson)
  • Il tennis è complicato, imprevedibile, magari piove e ti rimandano il match. Non è solo correre e colpire. È strategia, testa. E non c'è droga per migliorare l'intelligenza. (Boris Becker)
  • Il tennis è diventato decisamente più difficile dal punto di vista mentale, devi davvero capire cosa vuoi e come puoi ottenerlo. È un po' come una partita a scacchi sul campo. (Serhij Stachovs'kyj)
  • Il tennis e il ping-pong sono la stessa cosa. Solo che nel tennis sono in piedi sulla tavola. (Coluche)
  • Il tennis è un divertimento, non una carriera. (Helen Wills Moody)
  • Il tennis è una gran parte della mia vita, ma mi occupo di tante altre cose, di moda, della mia fondazione per il Kenya. Sono una persona molto spirituale. Il mondo è molto, molto più grande di un campo da tennis. (Serena Williams)
  • Il tennis è uno sport essenzialmente ricreativo, praticato in tutto il mondo dai principi e dagli operai. Dilettanti e professionisti dovrebbero collaborare per il bene di questo sport. (Fred Perry)
  • Il tennis è uno sport onesto: guadagni in base a quanto vinci, quindi non si ruba nulla. (Marat Safin)
  • Il tennis è uno sport prevalentemente bianco e io provo che i neri lo possono fare altrettanto bene! (Arthur Ashe)
  • Il tennis era lo sport più stupido del mondo. Il televisore era l'elettrodomestico più stupido del mondo. Messi insieme, costituivano l'antidoto efficace contro l'ansia. (Giancarlo De Cataldo)
  • Il tennis lo ha inventato il diavolo. (Adriano Panatta)
  • Il tennis non è come il calcio o l'hockey dove vincere è tutto, nel tennis è importante il modo in cui si vince. È uno sport da gentiluomini. Devo essere onesto con lei. Signora, il tennis purtroppo non è come gli altri sport, non è adatto a tutti i ceti sociali. (Borg McEnroe)
  • Il tennis non è solo una questione fisica. Sono due cervelli che si scontrano. (Marat Safin)
  • Il tennis per me è stato una scuola, meglio di tante università. Ho imparato a lottare, nessuno mi ha mai regalato niente, soprattutto agli inizi. E ho imparato a essere perbene, anche se mi chiamavano Nasty: ero convinto che mi rubassero i punti, era un mio complesso di inferiorità, e allora discutevo sempre con gli arbitri. Perché il tennis è un ambiente perbene, mentre il calcio non è così, il calcio ti guasta, guarda che cosa è successo a Maradona. (Ilie Năstase)
  • Il tennis per quanto mi riguarda è rapimento estetico ed estatico. Una pallina che per ore fa avanti e indietro scaraventata di quei bruti che sono i tennisti di oggi: per me è un oppiaceo. (Giancarlo Dotto)
  • Il tennis rientra alla perfezione in questa definizione della scherma: riflessi complicati, spirito che ridiviene velocità, abitudine al colpo d'occhio, cerimoniali di cortesia; c'è tutto. (Jean Prévost)
  • Il tennis si adattava perfettamente a me, amavo ogni sua parte – dalle regole alla geometria di dover giocare all'interno di un perimetro rettangolare – non invecchia mai. (Larry Stefanki)
  • Il tennis sfortunatamente non incoraggia nessun bambino nello sviluppo intellettuale. Questo è davvero scoraggiante. Più muto sei in campo, e meglio giocherai a tennis. (Jim Courier)
  • Il tennis ti fa crescere in fretta. Puoi avere diciotto, diciannove anni o persino più giovane e competere in un torneo Challenger, in Turchia o in Asia e non hai nessun amico con te. Se passi al professionismo e non fai dei buoni risultati, non è un sport in cui qualcuno ti dice "Sono dispiaciuto per te". Non c'è nessun salario garantito come nel baseball o nel football. (Brad Gilbert)
  • Il tennis ti tiene nella sua bolla. Volevo sperimentare la vita al suo esterno: di solito mi svegliavo, facevo colazione e mi esercitavo per due ore, pranzavo, riposavo un po' e mi allenavo per un'altra ora. All'inizio era molto divertente, ma dopo qualche anno era diventato un lavoro come andare in ufficio. Non si può dire "Oggi non me la sento di giocare", non puoi permetterti di farlo. (Gabriela Sabatini)
  • «Immagino di sì, il tennis è uno sport da ricchi.»
    «O da morti di fame che se la tirano come ricchi.» (Bruno Morchio)
  • In uno sport di squadra ci sono dei momenti della stagione dove si può rallentare in attesa delle partite importanti perché i tuoi compagni ti possono aiutare. Nel tennis questo lusso non c'è anche perché il sistema del ranking basato sui risultati dell'anno precedente è particolarmente perverso in termini di aspettative. Questi campioni del tennis hanno una longevità, in relazione a quello che spendono sia in termini mentali che fisici, davvero mostruosa. (Federico Buffa)
  • Io chiamo il tennis "il McDonald's degli sport". Vai là dentro, ti mangiano in un boccone e sei fuori. (Pat Cash)
  • L'individualismo, l'internazionalità, le antiche origini regali, dovrebbero fare del tennis un gioco alieno dalle sanguigne passioni di sport più volgari. (Gianni Clerici)
  • L'unico possible rimpianto che ho è la sensazione che morirò senza aver giocato abbastanza a tennis. (Jean Borotra)
  • La bellezza del tennis è l'inesauribile varietà di modi di giocare a cui uno può ricorrere. (Don Budge)
  • La gente non capisce. Pensa che poiché il tennis viene giocato in questi club sia uno sport da ricchi. Ma non ci vuole niente di più di una racchetta e di un cuore per praticarlo. Questo è ciò che fa grande uno sport come il tennis. È una grande prova di democrazia in azione. Io e te, amico, nell'arena. Solo io e te, baby. Non importa quanto denaro tu abbia, o chi sia tuo padre, o se tu abbia studiato a Harvard, o a Yale, o quale che sia. Soltanto tu e io. (Pancho Segura)
  • [Riferita alla vita da tennisti] La nostra vita è una combinazione di eccitamento al di là delle parole e noia al di là delle parole. (Pam Shriver)
  • Lo spettatore è obbligato a introdurre altre cose nello spettacolo di un match tennistico per appassionarvisi? (Mathieu Lindon)
  • Nel tennis, a questo livello, le partite si vincono con la strategia, mentalità e forza di volontà. (Boris Becker)
  • Nel tennis, alla fine della giornata sei un vincente o un perdente. Sai esattamente dove ti trovi, se sei n.° 2 o n.° 10, se hai vinto o se hai perso. Non ho più bisogno di questo. Non ho bisogno che la mia felicità, il mio benessere, si basino sul vincere o sul perdere. Quella parte della mia vita è finita. (Chris Evert)
  • Nel tennis, chiedere scusa dovrebbe essere considerato contro il regolamento. (John McEnroe)
  • Nel tennis molte volte sembra che tutto stia andando in discesa o che nulla possa migliorare. A volte si tratta di vincere una partita chiave che ti dà fiducia. (Emma Raducanu)
  • Nel tennis, si può saltare, scivolare, cadere, ma volare no... (Mathieu Lindon)
  • Nel tennis subiscono rigori per tutto il giorno. Ogni punto è una decisione difficile, devono essere davvero forti. Io dico sempre che nel mio sport a volte ci copriamo e nascondiamo a vicenda, possiamo sempre trovare delle giustificazioni per i successi e i fallimenti: in questo modo il tennis è fenomenale perché devi essere davvero forte. (José Mourinho)
  • Nel tennis ti trovi mille volte indietro, 5-4, 6-5, ma devi lottare, diventare ancor più aggressivo, non avere paura... (Rafael Nadal)
  • Nessuna palla è uguale a quella che la precede. Nessun colpo è identico a un altro. Ogni volta che ti prepari a riceverne uno devi quindi valutare, in una frazione di secondo, la traiettoria e la velocità della palla e decidere come, con quanta potenza e dove cercare di ribattere. (Rafael Nadal)
  • Non credo che molti si rendano conto di che sport solitario sia il tennis. Sul campo sei da solo, non puoi parlare con nessuno, ti devi arrangiare da solo. È una cosa contro cui ho dovuto combattere. (Nick Kyrgios)
  • Non credo si possa commentare il tennis se non lo si è mai giocato a livello agonistico. (Mats Wilander)
  • Non posso compararmi a questi ragazzi, non facciamo nemmeno lo stesso sport. Se giocassi contro Djokovic il mio miglior tennis di trent'anni fa, con le racchette dell'epoca, lo batterei agevolmente 6-0 6-0 6-0. Il tennis di oggi non mi piace, non mi apporta le stesse emozioni che avevo quando a scendere in campo ero io... (Yannick Noah)
  • Non sono sicuro che in futuro starò bene come adesso che sto giocando, questo è il più bel lavoro del mondo. (Juan Carlos Ferrero)
  • – Non ti senti bene? diceva Leo con la sua querula pazienza. – Ti sto chiedendo se giocavi a tennis nella vita.
    – No no. – rispose a precipizio. – Troppo caro. Sentivo che quello era il mio gioco, ma troppo caro. Il solo prezzo della racchetta mi faceva rimordere la coscienza. Così mi diedi alla pallacanestro. (Beppe Fenoglio)
  • Non voglio dire ciò solo perché sono un tennista, ma secondo me il tennis è lo sport più duro. [...] Non voglio togliere nessun merito agli altri atleti [...] ma penso che il tennis sia uno degli sport più duri perché sei su un'isola 24 ore su 24. Non hai nessuno con te. (Steve Johnson)
  • Nonostante non sia praticante, è uno dei pochi sport in cui epica, morale, strategia, diventano la metafora per un racconto più profondo. Niente è scontato quando giochi, tutto può cambiare da un momento all'altro, così è stata la mia vita, e così io a osservo, senza l'ambizione o la presunzione di pensare di avercela fatta. (Tye Sheridan)
  • Onestamente quando ho iniziato a giocare a tennis non ho mai pensato al denaro. È un bel lavoro perché puoi guadagnare tanti soldi ma allo stesso tempo so quanto sia costoso arrivare qui. Per me è sempre stata una gioia giocare a tennis, mi sono divertita sin dagli inizi, molte volte ho partecipato a dei tornei senza sapere nulla sul prize money. [...] Il denaro non è mai stato al primo posto. (Elena Rybakina)
  • Oggi ci sono una pomposità e una risonanza esagerate: il tennis dà l'impressione di essere diventato ricco e arrogante come il calcio. (Tonino Zugarelli)
  • Ogni match meriterebbe di essere pensato allo stesso modo di un pittore davanti a una tela ancora candida. Quanto meno, questo è il tennis che piacerebbe a me. (John McEnroe)
  • Ora come ora il tennis non sembra stimolare molto. La gente non gioca e non guarda tennis. (Lindsay Davenport)
  • Penso che Andy abbia uno dei migliori servizi del circuito, e qui è già fuori all'inizio della prima settimana. Quindi probabilmente non ruota tutto attorno alla battuta o a quanto bene tu riesca a servire. Voglio dire, il tennis è qualcosa di più. Non è un'esibizione per la tua battuta. Ho qualcos'altro nel mio gioco, visto che da tanti anni gioco ai massimi livelli. Quindi non penso sia così. Non penso che il servizio mi possa portare in cima. (Elena Dementieva)
  • Per me è sempre stato solo tennis, tennis, tennis. Non so perché, ma lo amavo e l'ho sempre amato. (Margaret Osborne duPont)
  • Per me il tennis era più un'arte che uno sport. Ero una giocatrice naturale. Facevo tutto impulsivamente o per un'intuizione. Non avrei potuto mai essere programmata come la maggior arte dei giocatori di oggi. (Maria Bueno)
  • Per me il tennis non è altro che un ping pong con i giocatori in piedi sul tavolo. Ecco che cos'è il tennis! E quel modo di contare i punti? Se fai un punto dicono che ne hai fatti 15, due punti 30 a 0. 30 a 0?! E il povero avversario pensa "Come faccio a rimontare?!" (Seinfeld)
  • [Sul tennis contemporaneo] Preparatore, psicologo, nutrizionista, agente, padre, madre e chi più ne ha più ne metta... Basta! Dov'è il piacere? (Yannick Noah)
  • Quando sei cresciuta giocando a tennis, non ne puoi più fare meno. (Anna Kurnikova)
  • Resta il fatto che, nel dramma del tennis, ogni momento significativo è punteggiato da un suono particolare, e ogni palleggio è un dramma acustico che si organizza intorno a un passo falso sonoro: l'assenza del «plonk» che indica la palla colpita e rinviata – sia che un giocatore l'abbia mandata in rete, sia che l'altro abbia fallito la risposta. Ma questo vuoto sonoro, questa pausa, questo punto di sincronizzazione evitato nella partitura alternata dei giocatori si vede immediatamente riempito, come un recipiente, dal fiotto di un rumore: quello – dalle infinite sfumature, dalle inesauribili peripezie e dall'imprevedibile decremento – emesso dal pubblico: applausi, «oohh...» di delusione, fischi. È reagendo all'assenza di un suono che il pubblico interpreta nell'insieme la propria parte sonora e ritmica. (Michel Chion)
  • Sono malato di tennis e voglio rimanere in salute e in forma il più a lungo possibile: posso sostenere sia il singolare che il doppio. Giocherò fin quando mi sentirò bene e riuscirò a mettere in difficoltà i migliori. Vivo per il tennis 24 ore su 24 e sette giorni su sette, altrimenti sarebbe impossibile rimanere ad alti livelli. (Radek Štěpánek)
  • [«Il tennis di oggi le piace?»] Tutti gli sport sono cambiati. Oggi è esasperato, estremamente fisico, ma guardandolo ci sono sfumature che gli intenditori possono ancora apprezzare. Una volta, era tutto più rustico, più umano. (Tonino Zugarelli)
  • Un buon match di doppio può essere il più veloce ed eccitante degli avvenimenti sportivi. (John Newcombe)
  • Un giocatore di tennis si riconosce dallo smash, così diceva. Anche dalle volée d'appoggio, quelle che preparano la chiusura a rete. Ma soprattutto dallo smash, raccontava mio padre. Una volta che hai gli altri colpi, diritto, rovescio, passanti, servizio, è lo smash che distingue il giocatore. Per gestire il pallonetto dell'avversario, devi puntare il cielo con lo sguardo e schiacciarlo a terra con un'acrobazia. Non solo la pallina, tutto il cielo devi portare giù per fare punto. (Gian Luca Favetto)
  • La cosa migliore del tennis è che non puoi giocare con l'orologio. Non puoi andare in vantaggio e rallentare il gioco. Devi trovare un modo per concludere.
  • Questo sport affascina anche per questo: hai la potenza di Safin e Philippoussis, hai la velocità di Hewitt, Grosjean e Clement, insomma, hai tutto. E sempre nella sua massima espressione: perché tutti cercano continuamente di migliorare le proprie caratteristiche. Un'altra cosa bellissima è che devi essere ben coordinato in tutt'e due le parti del corpo, che cambia tutto da superficie a superficie, che devi conoscere pazienza e coraggio.
  • Se la gente potesse sentire quello che ci dicono i coach capirebbe che il tennis è molto più che colpire una palla.
  • Il tennis è lo sport in cui parli da solo. Nessun atleta parla da solo come i tennisti. I lanciatori di baseball, i golfisti, i portieri borbottano tra sé, ovviamente, ma i tennisti parlano con se stessi – e si rispondono. Nella foga di un incontro, i tennisti sembrano dei pazzi per la strada, che farneticano, imprecano e dibattono accesamente con il proprio alter-ego. Perché? Perché il tennis è uno sport così maledettamente solitario. Soltanto i pugili possono capire la solitudine dei tennisti – anche se i pugili hanno i loro secondi e i manager. Perfino il suo avversario fornisce al pugile una sorta di compagnia, qualcuno a cui può avvinghiarsi e contro cui grugnire. Nel tennis sei faccia a faccia con il nemico, scambi colpi con lui, ma non lo tocchi mai, né parli a lui o a qualcun altro.
  • Il tennis è una questione di gradi di aggressività. Devi essere abbastanza aggressivo da controllare un punto, ma non così aggressivo da sacrificare il controllo e correre rischi inutili.
  • Non è un caso, penso, che il tennis usi il linguaggio della vita. Vantaggio, servizio, errore, break, love (zero), gli elementi basilari del tennis sono quelli dell'esistenza quotidiana, perché ogni match è una vita in miniatura. Perfino la struttura del tennis, il modo in cui i pezzi entrano uno nell'altro come in una matrioska, rispecchia la struttura delle nostre giornate. I punti diventano game che diventano set che diventano tornei, ed è tutto collegato così strettamente che ogni punto può segnare una svolta. Mi ricorda il modo in cui i secondi diventano minuti che diventano ore, e ogni ora può essere la più bella della nostra vita. O la più buia. Dipende da noi.
  • Il tennis è così. È uno sport molto mentale. Se la testa non è pronta di pari passo con il corpo, arriveranno pressione, ansia e depressione. È uno sport molto duro.
  • Nel mondo del tennis succede sempre qualcosa. Quando sei la 70ª al mondo lotti per arrivare in alto, e quando sei in alto lotti per rimanerci. Ti impone una sfida costante, ma questo è il bello di questo sport.
  • Per me il circuito del tennis è il più intenso che ci sia. Inizi l'anno a gennaio, in Australia, e lo finisci a novembre, in Giappone, dopo aver attraversato tutti i continenti. Diventa molto intenso. La cosa buona è che sto facendo quello che mi piace, che alla fine è una passione. Ma è ancora mentalmente molto impegnativo. Ieri stavo atterrando qui dagli Stati Uniti. Oggi sono a Madrid e dopodomani sono in Germania. [...] È come essere sempre contro il tempo.
  • Ci sono molti modi per scoprire cos'è la solitudine, ma solo due prevedono che lo si faccia in compagnia di un'altra persona e costretti in pochi metri quadri: il matrimonio e il tennis. Entrambi godono, giustamente, di una vasta platea di appassionati.
  • Ovunque ci sia un ragazzino che palleggia contro un muro, ovunque ci siano mammine che mugolano da fondocampo e prepensionati che tentano di ammazzare i loro simili attirandoli a rete con smorzate di inusitata perfidia – ovunque ci sia nel mondo qualcuno che fa titic e titoc con una racchetta in mano, è a Wimbledon che il suo faticare assume un senso, i suoi errori incontrano una redenzione, e le sue miserie scolorano nella gloria. Non sto esagerando, le cose stanno proprio così.
  • Puoi spendere anni a vivere, ore a leggere libri, miliardi a farti allenare dallo psicanalista, ma alla fine la palla è in rete che finisce. L'errore annulla qualsiasi passato nell'istante in cui arriva a bruciarti qualsiasi futuro. L'errore azzera il tempo, qualsiasi tempo. Vedi cosa riesce a spiegarti il tennis, senza dare nell'occhio: che quando sbagli, nel preciso istante in cui lo fai, sei eterno.
  • Se è vero che tutti gli sport sono una metafora della vita, non è da escludere che la vita sia una metafora del tennis.
  • Tutto l'ordine convocato tra quelle mura, e distillato dai mille gesti esatti di ogni lavorante, arriva in purezza nei gesti ultimi di quei sacerdoti che, in bianco, ne raccolgono l'essenza e ricuciono col loro palleggio l'ultimo lembo di caos: la palla fila via veloce, entro le linee comandate, secondo rimbalzi prestabiliti, con suoni rotondi e conclusi – il mondo è salvo, il caos domato, ogni dubbio svanito. Tuttavia uno poi stecca, l'altro tira lungo di una spanna, questo fa una palla corta troppo corta, quello non si piega abbastanza sulle gambe, molti scuotono la testa, alcuni smadonnano – tutto il tennis del mondo finisce sempre in un errore, è inevitabile. Lo scopo stesso del gioco, è un errore: gratuito o forzato, idiota o sublime, ma sempre un errore.
  • Ho passato la vita a giocare a tennis o a sentire la mancanza di giocare a tennis.
  • Il tennis mi ha dato tanto e mi ha costretta ad affrontare molte sfide, da molti punti di vista. Mi ha dato grandi gioie, in campo e fuori, e grandi dolori, in campo e fuori. Ma mi ha insegnato cosa voglia dire superare la paura. Mi ha insegnato cosa significhino il lavoro duro, la dedizione. Mi ha insegnato cosa vuol dire amare se stessi. Mi ha insegnato cosa possano portare l'accettazione e il perdono.
  • Il tennis mi ha permesso di esprimermi, di mostrare la determinazione che avevo, e soprattutto di fare quello che per me contava di più, ispirare e toccare le vite degli altri. Non rimpiango nemmeno un momento della mia vita. È andato tutto come doveva.
 
Il servizio di Roger Federer
  • Amo questo sport, che è artistico e insieme atletico, e l'amerò anche quando smetterò. E poi adoro il pubblico attorno.
  • È per questo che amo tanto questo sport, e che il tennis funziona così bene in televisione. Per questo è così palpitante vissuto dal vivo, perché gli stadi non sono immensi, c'è dell'atmosfera, c'è tanta gente ma è insieme intimo. Gli spettatori vedono bene i giocatori, le loro espressioni, sentono tutti i piccoli rumori, c'è questa dimensione del combattimento uno contro uno come nel pugilato, ma a distanza. Poi c'è, come nella boxe, la stretta di mano, come nel pugilato, un modo rispettoso per dire: "Bella partita, ho apprezzato che mi abbia fatto giocare bene. Grazie a te ho potuto esprimermi al meglio".
  • È uno sport crudele. Ti trascina per cinque lunghi set in una finale e poi ti lascia sconfitto.
  • Il tennis è uno sport molto impegnativo, la stagione è lunga, non c'è tanta vacanza. Non sai mai quando sarà il tuo ultimo torneo, basta un infortunio e la carriera è finita. Perciò vivo con gioia ogni vittoria, anche se ovviamente cerco di stare al vertice il più possibile, di vincere più Slam possibili, di rimanere numero uno il più a lungo possibile.
  • In realtà, penso che si possa vivere anche senza Roger Federer. Il tennis è più grande del tennista.
  • Nel tennis la perfezione è impossibile... Nei 1.526 incontri singoli che ho giocato nella mia carriera, ho vinto quasi l'ottanta per cento delle partite... Ora, ho una domanda per tutti voi... quale percentuale di punti pensate che abbia vinto in quelle partite? Solo il cinquantaquattro per cento. In altre parole, anche i tennisti di alto livello vincono poco più della metà dei punti che giocano. Quando si perde un punto su due, in media, si impara a non soffermarsi su ogni colpo.
  • [Nel 2022] Devo essere onesto, il futuro che si presenta per questo sport non mi piace. Sarà che faccio parte di una generazione più vecchia, ma ormai vedi solo ragazzi che tirano "bombe" di servizio e di diritto. Non mi diverte. Quando smetterò di giocare, non lo guarderò in televisione e non comprerò un biglietto per vedere uno spettacolo simile. Non credo ne valga la pena.
  • L'ho sempre detto, anche se può suonare male: spero che mio figlio non giochi a tennis. Perché so quello che ho fatto io, i sacrifici che ha fatto mio papà... non che io non sia disposto a farli per i miei figli, ci mancherebbe, però allo stesso tempo è dura, perché se vuoi provare ad eccellere, nel nostro sport ci devi mettere tanta dedizione. Magari è un aggettivo che può sembrare forte: "duro" è svegliarsi alle 4 del mattino e andare a lavorare. La nostra è una vita molto bella, ma ci sono mille difficoltà. Stare da soli, lontano da casa e dagli amici, i viaggi, la stanchezza, il fuso orario: ci sono tantissimi momenti che gli appassionati non vedono. Lo sanno quelli che ci stanno vicino, chi ci segue, quanto sia duro. E a queste cose ti devi abituare già da quando sei piccolo. [...] questa è una vita dura. Allo stesso tempo so che siamo molto fortunati. Io, alla fine, nella vita ho fatto di uno sport un lavoro, e riuscire a guadagnarsi da vivere in questo modo non è da tutti ed è un privilegio.
  • Negli anni ho capito che nel tennis la componente psicologica è forse quella principale. C'è un enorme carico di tensione, e se si vuole eccellere, la mente fa tanto e soprattutto la mente mente, quindi devi allenarla. Come se fosse un muscolo, devi trovare la maniera.
  • Nel tennis sei solo, tuo il merito, tua la colpa. Non ci sono giustificazioni. È così che funziona.
  • Chiedete a Nureyev di smettere di danzare, chiedete a Sinatra di smettere di cantare – allora potete chiedermi di smettere di giocare a tennis.
  • Giocatelo tutti, perché è uno sport per bambini e anziani, donne e uomini, super atleti e disabili. E, soprattutto, perché è uno sport dove ci si diverte da matti.
  • Il circuito professionistico ha creato una grande opportunità per tutti noi: vincere soldi e distruggere i nostri corpi allo stesso tempo.
  • Il tennis è una combinazione perfetta di gesti violenti inseriti in un contesto di totale tranquillità.
  • Credo di aver trovato un modo di mettere in relazione il tennis e le persone intorno a me. Ho iniziato a capire, e il tennis mi ha fatto incontrare persone, mi ha mostrato esperienze che mi hanno portato a realizzare che il tennis non è tutto nella mia vita ma il tennis è in ogni singolo aspetto della mia vita.
  • Forse il tennis mi ha insegnato a guardare anche il quadro più grigio, l'esperienza più dura con luci colorate.
  • Non volevo sparire senza farmi più vedere. Così ho chiesto la wildcard qui, a Barcellona e Parigi, per salutare questo mondo che mi ha dato tanto, prima d'entrare in una nuova vita. È bello essere qui, rivivere certe emozioni... Sono felice di poter giocare ancora, assaporo ogni momento, pur se il mio corpo è stanco. Non pretendo più molto da me stesso... Non mi deprime perdere né temo di rovinarmi l'immagine... Ci sono tennisti che hanno vinto degli Slam e nessuno li ricorda. Altri che hanno perso 20 partite di fila ma che hanno mostrato un tale amore per il tennis che nessuno si scorderà di loro.
  • Quando sei in campo sei solo e non puoi vincere se non sei forte di testa nei momenti che contano.
  • Il tempo di gioco nel tennis è indeterminato, la sua durata è continuità indefinita del fatto di giocare.
  • Il tennis è uno sport in cui gli appassionati sono più necessari dei sostenitori. Il tennis non è tuttavia uno sport da esteta per il quale la vittoria conta poco, tutt'altro. L'appassionato soffre più del sostenitore perché qui non è in gioco solamente la squadra, la città, la maglia, ma il gioco in sé, qualcosa d'essenziale, non necessariamente eterno, bensì transitorio, mortale, che si manifesta in un gesto, in una postura in rapporto a questo gioco che viene ridefinito ogni volta, mai una volta per tutte. [...] La posta per l'appassionato di tennis è la definizione stessa di gioco. Fin dalle sue origini il tennis è stato uno sport di opposizione non soltanto tra due avversari, ma anche tra due modi di praticarlo, inizialmente tra i fini giocatori di pallacorda e i brutali giocatori di rackets (sorta di squash).
  • Il tennista non fabbrica la palla, la prende così com'è per esercitare su di essa la propria arte, avrebbero potuto dire gli stoici. Il tennista pone tutta la sua attenzione nel trattamento della palla e la guarda con indifferenza. Ogni tennista?
  • Nel tennis non si può privare l'avversario della palla come nel calcio e nel rugby. il tennis è uno sport di combattimento a distanza; la palla, che in fondo è solo una sfera opaca, può essere ricevuta carica di tutte le intenzioni dell'avversario che se ne sta dall'altra parte del campo. La palla è l'altro privato della sua presenza. La distanza dona allo scontro un aspetto formale e visibile più agevole da percepire rispetto alla boxe.
  • Per diventare televisivo, il tennis, dal canto suo, ha dovuto farsi comprensibile e noioso come un lavoro. Ma ciò non è bastato. Il punto di resistenza del tennis al suo destino televisivo non è stato la lunghezza e la durata interminabile delle partite, ma piuttosto il silenzio: il tennis è uno sport silenzioso, da qui la necessità di farne uno spettacolo non soltanto sonoro ma parlante.
  • Coltivo l'estetica della fatica e quella del corpo. Non sono in contraddizione. Anzi. A me del tennis piace anche la stanchezza che senti dopo e che non è mai debilitante. Mi piace quando sento il rumore perfetto della pallina sulle corde, quello che vuol dire che hai fatto tutto giusto, senza strappi. Il risultato del coordinamento perfetto. E tutto fila via liscio.
  • Gioco quattro o cinque ore alla settimana. Non penso ad altro. Non smetterei mai di giocare. È totalizzante, mi ha preso, mi ha trascinata. Mi piace perfino che la terra rossa rimasta sotto lo suole si sparga poi per casa per pesticciarla il giorno dopo. Sono malata, lo so. Ma il tennis è la mia follia, è qualcosa che va oltre: mi ha salvato la vita.
  • L'anno scorso da aprile fino all'autunno non avevo lavoro e buttarmi su una passione nuova così forte mi ha dato un senso. Adesso sto veramente bene e sono felice: so che quando non ho un set, ho un campo. Il tennis è regole, disciplina, obiettivi.
  • Sapere che quella palla corta un giorno potrò arrivare a prenderla o quel colpo riuscirò a piazzarlo come dico io, mi inebria.
  • [«Guarda molto tennis in tv?»] Tantissimo. E devo dire che mi interessano a volte più i dettagli della partita in sè. Mi fisso ad esempio sul movimento dei piedi, la preparazione di un colpo, cosa fanno i giocatori al cambio campo o tra un colpo e l'altro, cosa dice il corpo dei giocatori.
  • Ci vogliono cinque anni per costruire un giocatore di tennis e dieci anni per renderlo un campione.
  • Cominciai a studiare il tennis dal punto di partenza della geometria e della fisica, cominciano ad elaborare approcci strategici e psicologici al gioco. Quindi il mio primo allievo, e quello più di successo, sono stato io stesso.
  • Il tennis è ben più di uno sport. È un'arte, come il balletto. O come il teatro. Quando scendo in campo mi sento come Anna Pavlova, o come Adelina Patti, anche come Sarah Bernhardt. Vedo le luci della ribalta, sento i gemiti del pubblico.
  • Dicono spesso che il tennis si gioca sui centimetri, un cliché riferito soprattutto a dove cade la palla. Se si tratta invece di rispondere a una palla, il tennis si gioca sui micrometri: minuscoli cambiamenti evanescenti intorno al momento dell'impatto, avranno grosse ripercussioni su come e dove viaggia la palla. Il medesimo principio spiega come mai la benché minima imprecisione nel puntare il fucile non manderà il colpo a segno se il bersaglio è a una certa distanza.
  • I nervi e gli intoppi sono importantissimi in uno sport basato sulla precisione e il tempismo, come il tennis, e il «perdere la testa» spazza via tennisti juniores dall'agonismo più di qualunque altro tipo di mancanza di talento o di motivazione.
  • Mi sento di affermare che il tennis è lo sport più bello che esista e anche il più impegnativo. Richiede controllo sul proprio corpo, coordinazione naturale, prontezza, assoluta velocità, resistenza e quello strano miscuglio di prudenza e abbandono che chiamano coraggio. Richiede anche intelligenza. Anche un singolo colpo in un dato scambio di un punto di un incontro professionistico è un incubo di variabili meccaniche.
  1. In riferimento alla durata eccessiva di alcune partite.

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