Zeudi Araya

attrice, produttrice cinematografica, cantante e nuotatrice eritrea naturalizzata italiana

Zeudi Araya (1951 – vivente), attrice, produttrice cinematografica e cantante eritrea naturalizzata italiana.

Zeudi Araya a Bolzano nel 1975

Citazioni

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  Citazioni in ordine temporale.

Intervista di Gianfranco Gramola, intervisteromane.net, 28 febbraio 2006.

  • Zeudy vuol dire "corona imperiale". Da noi tutti i nomi hanno un significato.
  • Roma ormai è la città che mi ha adottato. Roma è mia madre adottiva, anche perché ci sono venuta che ero giovanissima, da ragazzina, non avevo nemmeno 18 anni.
  • Arrivata a Roma e incontrare i romani nella loro città, i romani romani, il popolo romano, l'ho trovati subito molto simpatici e ho legato subito. Una cosa curiosa è che loro facevano degli apprezzamenti non sapendo che io conoscevo bene l'italiano e a volte io rispondevo e loro rimanevano a bocca aperta.
  • Tutt'ora le contadine usano il trattore. Io lo faccio molto volentieri perché sono molto in sintonia con la natura. Ho grande rispetto per la natura.
  • Appena arrivata a Roma, m'hanno beccata e m'hanno fatto fare quel film meraviglioso che si chiama: La ragazza dalla pelle di luna, che mi ha dato tanto successo e mi ha fatto conoscere al pubblico, anche se io ero ancora ragazzina e quindi tutto quel successo che ho avuto me ne rendo più conto adesso che allora, anche perché io uscivo da un Paese che non aveva una cultura cinematografica e quindi mi sono trovata in mezzo ad un successo enorme senza quasi sapere esattamente quello che stava succedendo. Questa è stata l’apertura verso il mondo del cinema.
  • [Su Franco Cristaldi] Mi ha insegnato tutto quello che ho potuto apprendere, anche perché lui era un grande, era una persona rara, che era nato per fare il cinema italiano meglio del meglio. Essere come lui o simile a lui è impossibile. Era il migliore.
  • La serenità dentro di me è quella che mi fa stare bene fisicamente e mentalmente. Quindi ogni gesto positivo che faccio al prossimo ne guadagno in salute.
  • In famiglia eravamo nove figli: quattro maschi e cinque femmine e mio padre ha voluto sempre che noi studiassimo. Questo era il suo obiettivo e ha lavorato moltissimo per la sua famiglia, affinché avessimo un'istruzione. Adesso tutti i miei fratelli sono laureati e lavorano in giro per il mondo. Mio padre faceva il Governatore di una provincia, in Eritrea, allora. Poi morì durante la guerra che c'è stata [la guerra d'indipendenza dell'Eritrea]. Se adesso fosse vivo sarebbe sicuramente orgoglioso dei suoi figli.
  • Per me Dio è di tutti e per tutti. Un Dio grande. Quello che io insegno a mio figlio è che deve rispettare tutti.

Intervista di Valerio Cappelli, iodonna.it, 28 agosto 2015.

  • Venni in Italia come premio per aver vinto le elezioni Miss Etiopia. Dichiarai di avere 18 anni perché altrimenti, da minorenne, non potevo partecipare. Ne avevo 16. In realtà sono eritrea, ma all'epoca il mio paese ancora non esisteva sulle carte, l'Eritrea divenne indipendente solo nel 1991. C'era una guerriglia interna non ancora sfociata nella guerra sanguinaria.
  • L'Italia ebbe la sua prima colonia in Eritrea, dove arrivò nel 1869. Dunque, io conoscevo l'italiano e la gente mi guardava incredula.
  • [Su La ragazza dalla pelle di luna] Lo scandalo nel mio Paese fu enorme. Mio padre, che era governatore della provincia, uomo noto, comprò tutti i mille biglietti del cinema costruito dal fascismo in cui si dava il mio film. Vennero i contadini dai villaggi, organizzarono proiezioni a Decamerè, la città in cui sono nata. Naturalmente non c’era alcuna cultura cinematografica. Gli amici papà amici lo andarono a trovare: poveretto, come ti compiangiamo, chissà la vergogna che stai provando.
  • [Su Franco Cristaldi] Tutto quello che si è detto su di lui non corrisponde al vero. Era un galantuomo d'antica stoffa, ha sempre adorato e rispettato le donne. Si alzava alle sei del mattino, andava sui suoi set, era una sorta di patriarca. Ho conosciuto tanta gente, uno come lui non l'ho mai incontrato.
  • Mi pare di aver vissuto mille vite. Di brutti incontri, con un produttore che cercò di mettermi le mani addosso, ne ho avuto solo uno. Ci sono stati dolori fortissimi, ho perso un figlio al sesto mese di gravidanza dopo anni e anni che Franco e io lo aspettavamo, e Franco morì di lì a poco. Dopo la sua morte è stato tutto difficilissimo. Oggi poi per riuscire a fare cinema ti devi uccidere di fatica, una volta la distribuzione prima di fare il film ti dava il minimo garantito. Ma ho avuto la forza di occuparmi delle sue cose, ho creato la library della Cristaldi Film, i dvd che Franco non poté vedere. E oggi in Eritrea sono un simbolo. Dunque direi che, sì, ho avuto una vita piena.

Filmografia

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