Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ATTO PRIMO. | 41 |
<poem>
- Traditore impugnar, dovrei le porte
- Chiudere all’assassino... E poi sì mite
- Fu di questo Duncano il reggimento,
- E il grave incarco suo con tanto amore
- Seppe adempir, che pari a Cherubini
- Sterminatori con voce di tromba
- Tutte le sue virtù contro il misfatto
- Leverebbero un grido; e quasi infante
- Nudo ed inerme, la Pietà, discesa
- Dal ciel, sulla tua morte, o re tradito,
- Lagrime spremeria da tutti i cuori.
- Solo un’ingorda ambizïon mi spinge
- A svenarti, o Duncan; furia insensata
- Che, pari a cieco corridor, travalca
- La mèta e cade.
- SCENA XV.
- MACBETH e LADY MACBETH.
- lady.
- Al fine è già la mensa.
- lady.
- Perchè levarti dalla sala?
- macbeth.
- Ha chiesto.
- macbeth.
- Egli di me?
- lady.
- Non ti fu detto?
3°