ATTO PRIMO. 47

Suo marito s’è messo per via,
E sul Tigri fa vela a Soria.
In topolino mozzo di coda
Cangiarmi io vo’:
E, pria ch’ei giunga col legno a proda,
Entro un crivello l’arriverò.
Questo io farò.
seconda strega.
Vo’ darti un vento.
prima strega.
Mercè, mercè.
terza strega.
Sirocchia! un altro n’avrai da me.
prima strega
Governo io stessa gli altri a talento.
So da qual parte
Vengano, vadano,
Senza che interroghi
Bussole o carte.
Per nove torni
Di sette giorni
Voglio sul flutto
Dargli la caccia,
Fin che si faccia
Mucido, asciutto
Come in estate
L’erbe falciate.
Nè sonno, nè posa,
Sia buio, sia chiaro, gustar più saprà:
Ma veglia angosciosa
Sbarrato mai sempre quegli occhi terrà.
E, pari a bandito,
Fra nembi e marosi, stremato, avvilito,
La vita trarrà.
Così languirà.
Che se non posso fondarne il legno,
De’ venti almanco provi lo sdegno.

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