Cordovado
Una porta del castello
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Cordovado
Sito istituzionale

Cordovado è un centro del Friuli-Venezia Giulia.

Da sapere

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Il paese vanta un bel borgo medievale, pregevoli monumenti quali il castello, la pieve, il santuario, e un ambiente di fascino che ha fornito ispirazione poetica a personaggi quali Ippolito Nievo e Pasolini. Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.

Cenni geografici

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Il paese si trova nella pianura friulana dalla parte destra del Tagliamento, al confine con il Veneto; dista 6 km da Sesto al Reghena, altro centro facente parte dei Borghi più belli d'Italia; 8 da Portogruaro, 9 da San Vito al Tagliamento, 22 da Codroipo, 29 da Pordenone.

Cenni storici

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Il sito di Cordovado fu abitato in epoca preistorica e in epoca romana. La nascita del paese è legata alla presenza di un grande complesso agricolo - Curtis - situato su un antico ramo del fiume Tagliamento, in prossimità di un guado - Vadum -: nasce così il nome Cordovado.

La sua collocazione su una via fluviale e lungo la strada che collegava Portogruaro alle aree settentrionali ed al mondo germanico ne fece un centro di commerci, fortificato dai Vescovi di Concordia nell'XI-XII secolo; essi ne fecero una importante sede amministrativa nonché presidio militare.

La funzione bellica del suo castello si esaurì dopo che nel Quattrocento il Friuli entrò a far parte della Serenissima. L'abitato si sviluppò attorno alla Pieve di Sant'Andrea come centro popolare, dentro le mura come quartiere dirigenziale e a nord come zona commerciale e della nascente borghesia.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Cordovado

Quartieri

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Il suo territorio comunale abbraccia anche la frazione di Suzzolins.

Come arrivare

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In aereo

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In auto

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  • Autostrada A4 Casello autostradale a Portogruaro sulla autostrada A4 Serenissima.
  • Autostrada A28 Casello autostradale a Portogruaro sulla A28 Portogruaro - Sacile.
  • Strada Statale 463 È attraversato dalla strada statale 463 del Tagliamento Gemona del Friuli - Portogruaro

In treno

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • 45.84442712.8812781 Castello. Dell'intera struttura rimangono oggi il fossato, le mura, due torri portaie contrapposte ai lati della odierna via Castello. La torre-porta meridionale non ha più la merlatura; quella settentrionale conserva ancora tutta la torre, che ha un orologio. Tra le mura, la chiesa di San Girolamo e il palazzo Freschi-Piccolomini si trovava il mastio, che era residenza dei vescovi ed è stato abbattuto a metà Ottocento.
  • 45.8496612.882382 Santuario di Santa Maria delle Grazie. La chiesa è opera seicentesca dei primi anni del secolo; fu eretta a seguito di una apparizione della Madonna. L'edificio è a pianta ottagonale ed è ricco di ornamenti in stucco oltre che di bassorilievi, statue, affreschi e quadri. L'immagine della Madonna oggetto di venerazione è coaeva alla costruzione. Al Santuario venne affiancato nel 1711 un convento dei Padri domenicani, che vi risiedettero fino al 1806.
  • 45.8437912.882763 Chiesa parrocchiale. Iniziata nel 1950, la chiesa fu terminata nel 1966. Vi sono riunite parecchie opere di arte contemporanea, plastiche, pittoriche e vetrarie dell'artista veronese Pino Cesarini, che vi produsse il rosone in facciata, i bronzi del tabernacolo e del portale, i grandi affreschi dell'interno.
    La parrocchiale non è però solo modernità; al suo interno sono state trasferite infatti le opere che si trovavano nell'antico Duomo: un Madonna del Rosario tardo cinquecentesca di Giuseppe Moretto e i settecenteschi Madonna del Carmine di autore ignoto di scuola veneta; Il nome di Gesù di Nicola Grassi; la Purificazione di Maria di Giuseppe de Gobbis.
  • 45.8480612.881794 Oratorio di Santa Caterina. Sorto come oratorio campestre nel IV secolo, fu in seguito inglobato nell'abitato con l'espansione edilizia a nord del castello che raggiunse la sua connotazione nel Seicento. La chiesa fu probabilmente di proprietà privata, forse di una confraternita, e si arricchì di affreschi dal trecento fino al Cinquecento, con una numerosa produzione di raffigurazione di Santi che testimonia l'evoluzione pittorica in area veneta. La pala d'altare è ottocentesca e raffigura Santa Caterina con Maria, Gesù e alcune vergini.
  • 45.8415812.882195 Pieve di Sant'Andrea (Duomo). L'attuale Duomo è l'antica pieve legata alla nascita al Capitolo della cattedrale di Concordia. La chiesa fu poi ampiamente rimaneggiata nel tardo Quattrocento. La struttura originaria ad una sola navata fu ampliata nel Seicento con l'aggiunta delle navate laterali. La chiesa conserva parecchie tracce di affreschi del primo Cinquecento: Santissima Trinità, San Martino, figure di dottori della Chiesa, evangelisti e profeti. Sono inoltre rimasti l'antico pulpito e la cantoria in legno.
  • 45.84521712.8806566 Palazzo Freschi-Piccolomini, Via Castello. Ricavato nella seconda metà del Seicento da strutture preesistenti a fianco dell'antico castello, il palazzo fu eretto dai nobili Attimis. A tre piani, ha una elegante facciata con un ampio portone di ingresso e una trifora che lo sormonta, ad illuminare il grande salone di ricevimento. La scalinata che conduce al portone di ingresso è stata costruita dove esisteva un ponte levatoio del castello. Il palazzo ha un grande parco che si sviluppa verso la campagna.
  • 45.84676112.8806547 Palazzo Beccaris-Nonis, Via Battaglione Gemona. Spicca al centro del borgo che si è sviluppato a nord del castello; la sua mole massiccia è caratterizzata da un porticato a tre ampi fornici e da linee sobrie ma armoniose. Le due famiglie dei Beccaris e dei Nonis che lo abitarono furono notai, religiosi, possidenti, amministratori ed incisero notevolmente nella società del paese nei secoli passati.
  • 45.84517112.8807828 Palazzo Agricola e Palazzo Bozza. Un nucleo di edifici di fronte al castello era adibito ad abitazioni del personale amministrativo. Due di questi edifici si svilupparono poi, a partire dal tardo medioevo, come abitazioni signorili: il palazzo Bozza-Marrubini vicino alla Porta dell'Orologio, il palazzo Agricola più spostato a sud. Hanno aspetto architettonico rinascimentale, con ampie arcate al piano terra e trifore di ampio respiro e sono dotati di giardino sul retro.
    Il palazzo Bozza-Marrubini conserva internamente cicli di affreschi settecenteschi di Giovanni Francesco Zamolo che rivestono una notevole importanza per la storia locale poiché riproducono scorci urbani dell'epoca, con il castello e i palazzi dell'antico paese.
  • Palazzi Cecchini, Mainardi e Marzin. Sono tutte abitazioni signorili ricavate dal complesso conventuale dei Domenicani venduto a privati nell'Ottocento. Palazzo Cecchini ha una facciata rifatta in gusto medievaleggiante. Le altre due residenze hanno mantenuto il porticato che caratterizza tutta la facciata. Hanno affreschi nelle sale interne con grottesche e paesaggi pompeiani, neogotici e allegorie patriottiche.
  • Mulini di Stalis.
  • Palazzo Soppelsa (a Belvedere).
  • Parco letterario Ippolito Nievo. Ideato dallo scrittore Stanislao Nievo in collaborazione con il Comune di Cordovado e associazioni culturali locali; raccoglie luoghi di Cordovado che hanno ispirato lo scrittore Ippolito Nievo e sono ricordati mnei suoi scritti: il vecchio Duomo, la Fontana di Venchieredo, il Mulino di Stalis, il Piazzale della Madonna.


Eventi e feste

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  • Palio. prima domenica di settembre. Il Palio di Cordovado è un evento agonistico-culturale che si svolge ogni prima domenica di settembre in occasione della rievocazione storica di Cordovado. È una delle più antiche rievocazioni storiche nel Friuli-Venezia Giulia. I Rioni Borgo, Saccudello, Suzzolins e Villa Belvedere si sfidano, la domenica della Rievocazione Storica, ai giochi del Palio. I giochi che assegnano i punteggi necessari alla vittoria del trofeo sono "Caccia al simbolo", riservato ai bambini dai 9 agli 11 anni, la "Giostra delle bandiere", il "Furto delle botti" e il tiro con l'arco.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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  • Albergo ristorante La Stazione, Viale Stazione, 1, +39 0434 690557, fax: +39 0434 691709.


Sicurezza

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Farmacia

  • 45.84572312.88055 Farmacia Bariani, Via Battaglione Gemona, 79, +39 0434 68151.


Come restare in contatto

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  • 45.8486512.881566 Poste italiane, Via Battaglione Gemona 9, +39 0434 68059, fax: +39 0434 68059.


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Altri progetti

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